Critica Sociale - XIV - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1904

252 CRITICA SOCIALE mit-uratn c1"anno in anno dalla cifra crescente dei vostri ~ntrrngi e dei vostri mandati, fra questa forza apparente e In forza reale d'intluenza e d'azione, vi è un contrasto che ~picca tat1to più, quanto pili cre~ce la. vostra forza elettorale. Ah! SÌj Findomani di que,lle elezioni cli giugno che vi diedero tre milioni di voti, questo saltò agli occhi di tutti: cho voi avevR-te una forza ammi– revole di propaganda, di rnclutamento, di arruolarnento, rnf\ che nè le tradizioni del vostro proletariato, nè il meccanit-mo della vostra cosliluzione non ,·i permette· vano lii gettare nell'azione veramente utile e reale, nel– l'azione politica, questa forza apparentemente colossale di tre milioni di suflrngi. Perchò? Perchè le due parli e~senziali, i due mezzi d'azione essenziali del proleta– riato, vi :-fuggono ancora: ,·oi non avete nè l'azione rivoluzionaria, nè l'azione parlamentare .. u~·ssendo trasco1·sa la me;:;;:;'01·assegnalagli, a un avvel'limento del Presidente, Jau,·ès lascia la tl'ifnmri: ma l'unanimità del Cong1·esso ve lo 1·ichiama fra gli applausi ed egli prosegue.) ... Dicevo che le due leve, con le quali il proléta– riato può agire ~u !"ambiente politico e sociale, vi mancano nell'ora presente. Anzitutto la tradizione ri– voluzionaria del proletariato. \'i :-ono degli atti ammirabili di abnegazione nel proletariato tedesco. Esso non ha, storicamente, una tradizione rivoluzionaria. Non(; ORSO che conquistò sulle barricate il suffragio universale. L'ha ricevuto dall 1 nlto, e, ;e non è possibile pensare a strapparlo a coloro che l'hanno conqui':ilato essi stessi, poichè sarebbe loro facile riconquista.rio, è ben possibile, al contrario, pensare a riprendensi dalralto ciò che dall'alto :si è dato. E voi non potete assicurare, voi, che avete visto il vostro '· reame rO!'ISO .,, il vostro l. reame socialit-ta,, di Sa<:sonia subire !:>enzarnsh,tenza la soppressione ciel suffragio universale ... (vivi applausi). Quando, al Reicltstag 1 Bebel pronunciò contro l'impe– ratore tedesco, a proposi lo dell'incidente Krupp, parole ammirabili cli eloquenza e di coraggio, che noi abbiamo tradotte e diffuse, voi foste costretti, nell'organo uffi– ciale del vostro partito, nelle Riviste che mi denun– ciano ogni giorno come il grande corruttore ciel pro– letariato, den g1·ossen renlerbei·, voi foste costretti, quando i padroni tedeschi, nei loro opificii, obbligarono gli operai socialisti tecles;chi a firmare dei volgari in– dirizzi cli felicitazione nl voslro imperatore, vale a. dire a schiaffeggiarvi eia voi sle!li-i, voi foste costretti a con::-igliarli di non ricusare la loro firma! E voi con tinuate a smussare, a oscurnre, a. indebolire nel prole– tarialo tede~co la forza storicamente troppo debolo cli una tradizione rivoluzionaria insufficiente. Ebbene, poichè voi non avete questa tradizione rivoluzionaria, voi la guardato con una Npecie di cor– ruccio presso i popoli che vi ricorrono, e voi non aveste che oltraggi, i vostri teorici non ebbero che disdegno per i noslri compagni belgi, che erano scesi in piazza, col rischio della loro vita, per conquistare il suffragio uni,•er~ale (vivi applausi). Nè ò maggiore la vostra forza parlamentare. E, <1unn– cl'anche foste la maggioranza ciel Reichstag, voi siete il :-alo paese in cui non sareste, in cui il socialismo non sarebbe il padrone. Perchò il vo~lro parli.lmento non è che un mezzo parlamento. Un parlamento non è tale Re non ha in mano la forza e~eculiva, In forza governa– tiva, se le suo decisioni non Nono che dei \'Oli, cassati arbitrariamente dallo nutorit:\ dell'Impero. E allora voi :-apùto. voi :-entite bene, che la :-ilua1.ione per voi è difficile, e cercate un 1 uscitn. Voi la troverete senza dubbio; non è pos<:ibilosbarrare la via al destino. Voi, proletariato cli Germania, siete il destino, la salute della Germania. Non vi si sbarrerà. la via. :\fa non sapete ancora, in pratica, quale via prenderete, se sarete rivo– luzionarii o parlamontari 1 come institnirete la demo– crazia nel vostro paese. Si aspettava da voi, l'umanità Rocialista attencle"a da voi, dal vostro Congresso di Dresda, che seguì alla vit,. toria di tre milioni di suffragi, la definizione cli una. 1>olitica. Voi avete gridato nei vostri giornali: "l'Jm– pero è uostro; il mondo ò nostro ! Unser <.las Reich,· unsei· <lie Welt ! " So, l"Impero non è ancora vostro, voi non Riete neanche corLi di poter dare ospitalità 1 nella vostra capitale, al socialismo internazionale (ap– plausi). (') , i attendeva eia voi, l'indomani di quella grande vit– toria, una. parola d'ordino, un programma d'azione, una tattica. Voi avete esplorato, tastato, spiati gli eventij gli spiriti non oran maturi. E allora, davanti al vostro proprio proletariato e al proletariato internazionale, avete maschi;,rata la vostra impoteuza d"azione rifugian– clovi nella intransigenza delle formule teoriche che il vostro eminente compagno KauUlky vi fornirà sino alla cousumazione della vita (apptaiui e 1·isa). E allora l'adottare in questo Congresso la risoluzione di Dresda significa. che il socialil-JmOinternazionale, in tutti i suoi paesi, in tutti i suoi elementi 1 in tutte le suo forze, si associa all'impotenza momentanea ma for– midabile, all'inazione provvisoria ma forzata della demo– crazia tedesca. lnfatti, presso chi, in quali paeRi, la vostra mozione, nella sua forma coercitiva, dispotica, trovò le maggiori resistenze? Jo Francia, o almeno in una parte della .Prancia, in Olanda, in Belgio, in Isvizzera, in Dani– marca, in Jsvezia, in Inghilterra; quanto dire che, più vi ò in un paese democrazia e libertà, più il proleta– riato e-.;ercita aziono politica efficace nel suo Parla– mento, o più et-so si sente ferito rlalh~ vostra mozione, cho sarà un ostacolo allo sviluppo dell'universale libertà. politica e, per conseguenza, allo sviluppo del socialismo internazionale (lunghe acclamazioni). Il discorso di Anseele. L« pw·tel'ipar:/011e ctl Gove1•no. Nella Commissione restammo in miuoranza, ma noi sopportiamo questo voto di 19 contro 21 con qualche filosofia. Tanto più che, trent'anni or sono, noi fummo ugualmente in minoranza. e scherniti da ogni parte per aver osato preconizzare la unione del socialismo e della cooperazione, e tuttavia, quegli t-t.lessi che ci schernirono, seguono ora il nostro esempio. 1 fatti ci diedero ragiono e davanti ai fatti tutti si inchinarono. Ebbene, vi in– chinerete anche a\ nuovo metodo, tostochè in un solo paese esso avrà dato i suoi risultati. Poniamo dunque netta.mente la questione. 11 proletariato, nel suo cammino in avanti, si trova dinanzi a. una nuova via. lu certi paesi d'Europa, una frazioue della borghesia ha bisogno ciel concorso del proletariato socialista ed è pronta a pagarlo con delle concessionij essa ci offre, o ci offrirà, la partecipazione diretta o indiretta al Governo. Yoi dite: "compagni socia.listi, guardatevi bene clal– Fcnlrare in questa via; il proletariato socialista non ò

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