Critica Sociale - XIV - n. 16-17 - 16 ago.-1 set. 1904
CRITICA SOClALE 251 qualvolta es~a è in pericolo, la repubblica. è il peggiore dei Governi. Ma neppur questo voi avele fatto: perchè, all'epoca cho voi richiamate, i nostri amici erano con voi. Il cesarismo non ha mai minacciato la repubblica, perchè vi è troppa concorrenza dei generali fra di loro, secondo l'inf1uenza capitalista. E chi dunque ha vinto Boulanger, inventato da Clemenceau, se non il pugno di Constans? Vediamo ora le riforme con le quali burlate il pro– letariato. Voi vantate la laicità, la scuola neutra, la se– parazione delle Chiese e dello Stato. Supposto pure che la borghesia ve la conccde~se, credete voi che ccn questo avreste scristianizzato il popolo francese? Vedete in America, ove la separazione esiste: l'insegnamento non è perciò meno confer;:siouale. Non si emancipano i cervelli in regime capitalista: è come voler imbiancare un negro; l'emancipazione intellettuale e morale non precederà. ma seguirà Pemancipazione economica e so– ciale (ovazione). Solo il paradiso terrestre della società collettivista o comunista sostituirà. l'antico paradi:io de\l13religioni. Jaurès d'altronde ci disse che forse la maggioranza non seguirà. Combes. Ed ecco la commedia dell'anticle– ricalhnno che ricomincia! E le riforme sociali? Parlerò io della legge delle 10 ore, di cui vi date vanto? Essa fu votata in piena rea– zione, nel '92 1 e voi ne ritardaste di dieci anni l'a.ppli- cazione. UNA voc1-::E inesatto. Vaillant alla tribuna ha detto il contrario. Gut:SDJ:::: Yoi indica~te il progetto sulle pensioni ope– raie. Esso non accorda la decima parte di ciò che la monarchia degli Hohenzollern ha accordato agli operai tedeschi. UNA vocE: Voi sapete che ciò è falso. Gut:sD1-:: Ecco il piatto di lenti che voi promettete; ecco l'osso gettato al proletariato. Questo rifiuta l'elo– mosina; esso vuole tutta intera la tavola. Voi vi vantate di essere stati i guardiani della pace. Fummo noi che nel '77 a. nelFSO abbiamo impedito la " revauche ,, teu<lendo la mano al proletariato tedesco. Voi non eravate là a montar la guardia attorno alla pace. Il vostro metodo di neo-socia.lit-mo non la garantisce, poichè voi votate i bilanci della guerra e della marina. JAURÈS: Io non li ho votati. GUESDE: Li han votati i vostri. Nulla d'altronde di strano che voi agiate così. .Il vostro errore è fondamen– tale; è nella vo:;tra concezione sociale; voi riattaccate il socialismo alla repubblica e alla rivoluzione francese i per noi esso è il risultato dell'evoluzionecapitalista. t il paese che arriverà. primo all'espansione capitalista inte– grale, quello che J)er il primo passerà al regime col– lettivista. Voi invece fate della repubbli.ca il primo ca– pitolo o la prefazione del socialismo. Ecco perchè noi portiamo la questione davanti al proletariato di tutti i paesi. Voi avete così poco lo spirito socialista, che, fra i vari proletariatii supponete differem:e di origine e di svi– luppo che debbano impedirli di avere una pratica identica, un'azione internazionale uniforme. Così intro– ducete il nazionalismo nell'Internazionale, e il nazio– nalismo più pericoloso, perche è tale da poter illudere il popolo. Ed ecco perchè è necessario che questo Con– gresso si pronunci, che richiami i principii essenziali del socialismo e le regole di condotta che ne dipendono necessariamente, affinchè i partiti 01·ganizzati sul ter- reno della lotta di classe non scivolino insensibilmente fino al punto di non esser più che delle appendici dei diversi partiti borghesi. Ho detto tutto il nostro pensiero, che fu cosi a lungo me!-colato al vo~tro. Compagni tedeschi, non ristabilite le frontiere fra di noi, ma drizzatele dove il socialismo finisce e dove comincia un altro metodo che sarebbe la morte del socialismo (ovazione). L'llumanité soggiunge: Questo discorso, pronun– ciato con voce aspra, in questa fine di seduta, pro– vocò i commenti più s,·ariati e le impressioni più contraddittorie negli uditori. Fra i delegati francesi si ripete 1a forrnola: " la repubblica è il peggiore dei Ooverni ,,. Jaurès in seduta plenaria. Se, in seno alla Commissione, Jaurès si era man– tenuto sulla difensiva, in seduta plenaria accentuò l'attacco. Ilibadì il concetto fondamentale che l'a• zionc socialista non può isolarsi, rattrappirsi, petri– ficarsi nella sterile attesa del nuovo millennio, ma deve mescolarsi a tutte le correnti di vita; mise in luce la " diffidenza pt•ofonda Yerso il proletariato ,,, che è alla base del pensiero di coloro che lo ,•ogliono isolare in sè, tenendolo lontano, come un eterno minorenne, dai fecondi contatti e dalle responsabi· lità della politica attiva; contro un pregiudizio molto diffuso, attribuì la causa degli scarsi successi del socialismo in rnghilterra, non già all'inclitforentismo politico dello 'Prades-Unions e alla politica delle concessioni, ma piuttosto al non avere i socialisti inglesi fatta propria abbastanza energicamente Pini• ziativa delle riforme che più premono al proleta– riato; inneggiò anch'egli all'unità del partito, ma a. un'unità. fondata negli atti e non nelle parole, non a quell'unità che è sempre al sommo delle 1ahbra di coloro che sotto di essa dissimulano 1o spirito di scomunica e di sopraffazione. Poi, prendendo a petto l'opera r.sitante, incerta, negativa del partito socialista tedesco, formulò contro di essa questa vibrata requisitoria: L'impotenzadel partito socialistatedesco. . . Dico che, senza avvedersene, i socialisti tedeschi, universalizzando 1 internazionalizzando la loro mozione di Dresda, comunicano al socialismo internazionale lo spirito d'incertezza, d'esitazione 1 onde sono impregnati nell'ora attuale. In questo momento, ciò che pesa sul– l'Europa e sul mondo, sulla certezza della pace, sulla garanzia delle pubbliche libertà, sul progresso del so– cialismo e del proletariato, sul progresso politico e sociale dell'Europa e del mondo, non sono i pretesi comprol.Oessi 1 gli avventurosi sperimenti dei socialisti francesi uniti alla democrazia per salva.re la libertà, il progresso, la pace del mondo: ciò che pesa su tutti è l'impotenza politica della democrazia. socialista tedesca! (profonda sensazione). Cérto, voi siete un grande e ammirevole partito, che diede al socialismo internazionale, non tutti i suoi pensa.tori, come si pretendo talvolta, ma taluni dei suoi pensatori più potenti e precisi; che diede al socialismo internazionale l'esempio di un'azione continua, metodica, di un'organizzazione graduale e potente, che non si sgomenta di fronte ad alcun sacrificio e non si lascia scuo• tere da verun assnlto. Voi siete un grande partito, siete l'avvenire della Germania, una delle parti più nobili e più gloriose dell'umanità. incivilita. e pensante. Ma fra. la vostra apparente potenza politica, quale è
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