Critica Sociale - Anno XIV - n. 14 - 16 luglio 1904
CRITICA SOCIALE 217 istruita saper lcg~ere e scrivere - è ntcc~saria per la formazione, nell1.l ft.•rma medesima. bre,rc e brevissima, dei caporali e di taluni impil'ghi speciali, o noi v('dcmmo giìt che nella leva }rnnualc ciasc111rn provinda clà un minimo di capaci esuberantemcntc sufficiente a questt1 l)isogna, Ed es::-n. esagera, o meg-lio contorce, a~li occhi dei Oelfini l'utilità delle scuole di tiro a segano e delle scuole di ginnastica e dei huttaglioni o riparti sco– lastici1 considerandoli come una preparazione neces– saria a. poter ridurre le fru·mo. fl carattere principale del tiro ll ~cgno non ò quello di p,·e1xo-a;;ione alle armi, sibbcnc di conU• nuazionr 1 cioè a dire di assodamento dcll'istmziono ricevuta. Per conservare !1uppreso C' magari pc,rfc- 0zionarlo è necessttrio l'esercizio del tiro a segno del soldato congedato dt1lle armi. Prima di <'S~ere incor– porato in fanteria può fors'an('hC esser utile che t•gli non ahhin nlcuna. itiLruzione di tiro e la riceva per la prima volta nel reggimento. A ogni modo, la C'on– tinuazionc & di gran lunga 1>iì1 importante della prc– parazion<', e per questo rispetto le scuole civili di tiro devono essere promosso come istituzioni popo– lari - cosa. che ora. non sono - e sembra neces· sario actompagnarle con richiami ohbligatori alle armi, un anno per le manovre, un anno esclusiva– mente pel tiro, questo con affluenza scalare, per evi– tare gli ing-ombri, cioè per Comuni o per Circondari. 1\llettumento a frequentare i bersagli civili resti, come al presente, l'esenzione dai richiami di qun– lunqu(' specie in tempo cli rrnce per chi frequentò i bersa1,rli con una certa assiduità e profitto, e sieno i bersagli pel proletariato interamente grntuiti. So bC'ne che vi Mono forti manchevolezze nelle ~cuole ('i,•ili di tiro, anche oggi dopo più di Yenti anni dnrchè furono dalla lel,!gc istituite. R manche– volezze ~ino verA"ognose esistono nell'istruzione al tiro nell'esercito, per piì.1 ragioni originate dalla routinr, chr impedisce di sfrondare l'istrnzioue mili– tare dai molti nonnulla che paiono retaggio e cor– redo del militarismo, e dovuti pure alla difesa che si fa d<'I superfluo a carico e ,!anno ciel necessario. È per <'iÒ parimenti che noi domandiamo appunto la trasfrrmazionc dell'esercito e lo sfrondamento di ogni parassitismo cli armi e di sinecure, per rend<'re l'esercito una n~rn scuola militare, che hadi al ne– cessario, al solo necessario, ahbia insommn la serietiì e verità che ora g-li mancano. A me sembra rhe gli oppositori delle ferme brevi si trovino a corto cli argomenti quando citano la ginnastica e le ordinanze militari scolastiche quali indispensabili aiuti per giungere alla riduzione delle ferme. Nel trattare la questione militare ci troviamo spesso alle prese con i progiudi:Gi e con le frasi vuote. Una piì.1 o una meno non può foro mera,·iglia. La ginnastica avr1\ cerco un gran ntlore igienico. Aiuta la elasticitia. naturale del corpo, ingagliardisce il petto e i muscoli, e oggi in ispecie, che la ra1.za diminuisce di vigore per cagioni anche milita riste, io non istento JHmto a crederla indi8pensabilc allr~ buona educazione fisica e, anche a mio giudizio, nlla educazione morale della gioventù (1). ( 1) 1,a d('cadonza o l'h1debollnwnto della raz1,a ~I !)alesano og1;11 In lspoe1111modo in confronto ,ti 18~3,come ho deuo allrf' \·olle, ed ora lo ripeto ricordandomi tlt•lle cltazlo111 11dor~chlo 11tonato scrllle In questa r,·1tit11 da un 1111\gl{loredlrcttor11 di /Urbtn militare. I riformati o rivedibili lii leva 11erdifetti llsicl," tulll 11011 tdo11d al son·lzlo militare~, 110111> cresciuti dol 1H cL per ccntQ Rimeno dal 1tl~S ad oggi, ~1•eondo I docum('nt\ urno1a11,"co~a cho 11{'8~11110 contcsca, e sono cruc1utl non ,,erch~, COl\ll)dh'ono lor !ll'-11orl, I rigori rego• h1.mentarl, J)er l'accertamC'lllO dcll'ldonellì1, eleno maggiori oggi 111 ~Jst>1u fornirì1 così un piì1 valido elemento alln di• fesa. e diminuirà sotto le armi i riformati, chC' il militarismo manda. einicumente a morire a ca:rn 1 o a vivere negli ospedali e nei manicomi o comunque a carico delle famig-lie e della società civile. !La si può credere per ciò che un buon ginnasta im1>aren\ il servizio, in fanteria e in artiglieria, prima d'un altro, inesperto dei ginnici giuochi, e si potrà così ridurre la ferma? Per crederlo hi sogri'\ scam– biare i tempi 11ostri con quelli di Milziade e cli Ce– sare, e credere tuttora che il modo moderno di combattere, dove l'arme dtl. fuoco e il combaltimento da lontano sono tutto o quasi tutto, non differiscono sostanzialmente da quelli 11oi quali il brac~io l' il petto erano Panne principnle e non v'era combatti– mento vero se non d'appres!io. In quei tempi la gin nasti,'a era quasi la sola. istruzione militare, e vi si aveva pure, nel combattimento dì scuola, un'azione che si rassomiglittva alla vern molto meglio del finto combattimento odierno. Oggi invece In ginnastica è consiclcrnta fra gli esercizi militari un semplice ac– ces:sorio1 e anche meno di questo, un ripiego per passare il tempo (come l'istruzione agraria), poichè l'u.llcuumento a.Ile marcio, il solo utilo 1 si ottiene con le marcie, non con la ginnastica, e si dovrebbe poterlo conserviirc fuori di servizio, come si douehbe mantenere rislruzione ciel tiro nei bersagli civili. Ln ginnastic~a. contribuisce a formure degli uomini gagliorcli ed n far pregiare il vigol'C del corpo, ch 1 è una virtl1; e giova indirettamente agli ordinamenti militari se, mercè sua, la difesa trova un maggior numero di validi. )la essa non è prc1>a.razione diretta o tecnici~ all'istruziono militarr., nè può menoma.– mente valutarsi come coellìcientc necessario prr la riduzione della ferma. L'aholizioue delle tassr di consumo, oppure una dimintrnione cli sciocchC' spese militari che aumenti col liworo aumentato il benessere delle classi dise– redate, del J>rolotariato agricolo in ispecie, il piìt confronto a quelll (I('\ 1883; <111c~to è 1111 crrort', l)C'rchè, anzi, Al C'On– lrnrlo, I t11.111 ido11tl sono cresciuti e crescono In ogl{I 11011ost(111te cllt i i-i.qo, ·i l't(IOl(ll/ftJli(Wi slt/10 8/!IU (l(ll/0/tlU hl ,:011f,·011to al IMJ. come dico lo. In m('zzo a que11h.• 1luc as~erzlont cosi conrradluorle I lettori 10110 pregati di non cre(lero n nessuno, ma di e~Rmlnnrt., 111 Helu-:lo11t qunn. len, del IIRII nel h70, J)llbbl1catn. ll(ll 1898, IICIIR (pl!ll(!. R pRl{lna H,, ultimo ca11over~o, ò fRUR In. storlR del dsteml di ncuertiuno11to <lel– l'id011tLtlÌ /l!liC(I dal Hl~~ al 30 uprllo 1896, Cl)OCO. ne\lR qual(' andò In \·lgore Il sh,1ema RltunJe. t:. per rlspRrmlar loro la taulca, citerò •1t1e1te J)arole, che si tro,·a110 a pagina 17, cRpoverso :.", le quali ba-11ano da sole a <111re la pro\·R delle fole 11111110.rl~ te: • COI <letto de<!r(lto 30 a1)rllo lilOG ru 11uh1dl r!oll1amato 111vigore !I Sl8t<JnH\ Che \'l1ova anteriormente alla pul.lblkazlone del deoreto 21 lllUrl.0 18!:,9, (II/Ul//(111(/0 jMJ"(I U l"l(JOl't delle IIOt"IIU date nel 1861 e lb\112. ~ 1)1111que le nornw del l&St e Ji-11\?, che preslC'de,·ano alla le,·a fatta nel Hi,,;J, erano J)li1 rlgoro~e, non 111e110 rigorose, di quelle attuali. •:ue furono addolclte - a/111>111(1/t. dice la 1tehH:lone - e tullfn IR I 11011 iclo11d t1ono crc~clt11!; ergo, ~e OJC')CI quelle uorme ro!l!lero tuttura 111,·hcore, I ,1011 1do11~• sarebbero loi:lcamen1e In numero anelli' mag• glore. Del rC!ÌlO, Il 1,e11g1ernmc11to dCll/1 ri1ua 11011 ~I dc11umesoll1111t') dal– l'aumento a1111u1110 del 11011tdo11tl, 11111 111re<l11lll\. c1u11llti1dullo loro tmperrezlont, dall!l irrancle morho10ti1 mllltllre cos\ l11mcntat11 dal prof. Cardarelll In Sennro nel111 1or11111a <le! 10 g\11gno ultimo. e !Il desume da altri ratti, come ~arehhe e11e l'lndu,,trla.1!,,1110 \'I lntlulsee nella misura minore, o sono ln,eC'e le eam1mi:rne, lo 111erldlona11111 18J)CCle, Il\ Slcllhl. 0 \a SRrdegna, <1nello ohe danno Il J)ll1 El'.!'IUI 1111mero (I\ de!lelent1 C di <1en1urltl. XClhl IO\'a ratta Il("\ lOOO l'Alta llal!R \u– duurrnle rorn\ - esch1111 t dettctentl 1>er10.s111rnra- 1131-,~11 di 11011 Wo11ti 0 pcr ogni 100 Yillllall; le pro1·111rlemeridionali Il O,lk>; ltl Si– cilia Il lfl,60 e lo. sardl'gna Il ~,W Co-.ì dlrono I documenti utflclall. lla, lnselando dRll'un del llltl (jUOI Che dice Il signor lllll~jj'IOrO BOl)l'ftOOennnto, ho gli\ J)l'OlllCUO, nell'llllllllill l!(·or-111, 1mg.sn, , (Il l!Orl• vere t11ft'u~ameute In eegulio so11r(I.questo sogKetto, e allora lll)oro anche di dlmostraro ohe Il mllltarl,.mo ho. lnflullo e tnllu1~eC'diret– tamente e Indirettamente sul l>t•i;:-,rloramento dCIIII razza In !talla. Allro che scuola di \·lgore e di virilità l'esercito! xou ml fato ridere
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