Critica Sociale - Anno XIV - n. 14 - 16 luglio 1904

222 CRITICA SOCIALE zionì nel :\fodio evo. Sistema protezionista per eccel– lenza, e che ancor ogg-i, bonchò un po' trasfigurnto, delizia parecchie rrnzioni, tra le quali sgraziatamente Hnnovorasi la nostra. I teoretici del sistema furono Moukhrétion de WHttevillc ('fraité dl' l'/ 1 ,'cou. l'of.; cdiz. 16L5. fl nome di ~conomin politi('a. fu coniato da. questo autore), o 'l'omuso )hm (Eugland.rr treasw·e by fo,·ei11g trade, e<liz. 1664) \'). ~la purtroppo il mercantilismo, sistema apparrn– tementc razionale, conteneYn molti vizì occulti, che si ap)lolcsarono praticamente, dopo un certo lasso di tempo, in lng-hilterra, e molto più crudelmente in l◄'rancia. Le industrie fiorivano, ma a spese de!Pagri– coltura. Le popolazioni campa~nuole, tro,,andosi senza pane, dovettero applicarsi all'indw~tria. L'aratro fu ahb1mclonato per lo strumento manifatturiero. Donde il sorgere di centri cittadini e In spopolazione drllc (•ampnµ-ne. S'aggiunga che l'artificiale fiorire delle industrie, Pnormementf' J)rotettf', sping-eva a:ili C('· cessi, lt.sporulazioni iHldirittura JH1.zzeschc; le g-randi cab,strofi finanziarie non pote,·auo quindi mancare. )loit(' industrie, il cui inrr<'mento non era natur;1le, furono aht,nndonate; molte fabbriche fnron chiui:..'-': donde crisi, clisoccu1Htzione, miseria cre:scente, clinì <lenza comune nell'impiego di capitali, ecc. Alla miseria prirnta va unita la pubblica. Quando Luigi XIV morì, la bancarotta dello Stit.to era alla porta. Le entrate erano precipitato a 68 milioni, mentre gli interessi poi debiti rrn.,,ionali ascendevano a ~9 milioni di frnnchi. Giovanni Law 1 il grnialc caYnlier<' d'indu stri:.1, tenn<', col credito, per alcuni anni ancora, la. na.ve del Oo,·erno a galla. )[a quando il honco dello Stato nel 1722 si dichiarò insolvcntC', la Francia si trovò sull'orlo dell'abisso. Oli cmpiastri più non giOYRY1U10:occorre,·a un cumhiamento radicale cli sistenrn. li mercantilismo era soprnvissuto alla sua gloria (' alla sua magnifi– cazione; si era dimostrato insostenibile. Un nuo,·<, indirizzo econornico·sociale clo,•eya prenderne il posto. Come ordinariamente accade, si cadde anche qui nell'eccesso opposto. l 1 'in allora si ora creduto che il denaro fosse la forma pi\'1 impo1·tante, quasi unica, della ricchezza. Per l'OJ)posto si cominciò ora a scor– gere nelle forze naturali, ll<'l terreno, nella proprietà fondiaria, l'unica fonte di rirchezza. Il denaro fu con– siderato una merce corno qunlsiusi altra. La teoria fisiorrafira (dominio della natura), questo l-;isterna economico-lihcralc del 1~ 0 secolo, cominciò pertanto a far capolino. In lnghiléerra g-li scritti del filosofo Locke, e prin cipa lmente degli economisti North e William PC': t.ty il <1uttle ultimo chhc singolare importnn.,,a 1 J1t•rohè inS('gnò che il lavoro l• il padre, la terra è 111 madre della ricchezza (2) lt.V('vano già spianato la stmdn alla nuova teoria. Inoltre, le sofferenze, cagio– nate dal sistema protezionhsta dei mercantilisti, avc– \;1110 trovato un'eco eloquente nel cuore di alcuni ~crittori di J~conornia politica. Boisguillebert, dopo a,·C'r descritto i dillHli dr! mt'r<'ttntilismo a foschi co– lori, itYeva idealmente di,·iso runrnnità in due classi: la produttiva e l"improduttivH; 1• dicc,·a che 1 mentre la prinrn lavora e nulla god(', In seconda resta oziosa <' tutto go<IC'. 3 ) Cosi il marm1riallo Vituhan vedeva, 1wlla chuìse lavoratrice o Hgl'icola il fondamento dcl- 11intcrn organir.zazionc sociale, C' ronsigliava i rnggi– tori della cosa puhl)lica a provv(•dcrc urgcutern('nte al bene di queste classi clisC'rcdMe. (') Come si ap– prende, è da gran tempo che il bene degli m111/i ( 1 ) ltO!>f'lll lt: (;t.~r,,i,rhtt 1/t,· 1iUt1·t11 tlllllhrhn, l'olJ:s,rti-lrh«rhaft~– ltllrt, l•IIJI'. ~I 8 ,:,E"q- ( I nwnas: 111111. dtR dortrh,til lr<mo111l,1•1t11, J)<l(C. JG1. turba i1 sonno e affatira le menti delle classi dir1 genti. Uaria era adunque ormai satura di nuove 088Cr ,,azioni cd espericn'l.C. I teor('ti(•i per una nuova si– sfrmazione e organizza.,,ion(' scientifica non potevnno m11nca1·e. Oli scritti di Cantillon t' di ùournay dapprima, la J 1 hilosoplt1e rumle e il J'aflieau Pc011onl'iq ue cli Ques nay e le Néflexions Rltl" la frwmah1m de~· riche.ru~ es di 'l'urgot cli poi, furono appunto le opere fo ndanwn– tali della scuola fisiocratica. Quesnay il capo dC'llu scuola) desiderava di romperla definitivamente con quell'artificioso e immorale sistema cli regolamenta– zione mercantilista. Xon il commercio, ma l'ngricol– turn (per la qual(' do,Tevano ess('r serbate tutte I<' c1:re dello Stato) doveva coprire le spese di Governo. S'infrangano tutti i <lod doganali o si lasci lihertt~ cli movimento al commercio : laissez fai1·e, lais./Jez pas.scr. (') I prodotti naturali sono la fonte perenne cli rk rht'zza. Rolo la materia g-rczza, che la natura ci offre, ò la reale rirchezza, la reitle produzione. Perriò la classe agricola è J'unka proclutth·a 1 mentre i commercianti, i fabhricanti, che scambiano <JU('!-ta materia oppure clauno ltd essa nuova forma, non sono che classi sterili. . .. lie intenzioni dei fisiocrati crnno senza dubbio ec– cellenti, per quanto questi buoni uomini non si fos soro mcnomameute acco1·ti dei danni dello sbrig-liuto indiviclunlismo economico, vero bPllmn omnium contra om11<'s, che s'andava. instaurnnclo. :Mn, anche prescin– dendo da ciò, il sistema era erroneo ed unilaterale. La terra 1 la natura 2 ), di cui si erano cantate lo lodi, lasciate a se stesse, non produ<>ouo che orbe, frutti, piante selvaggio. Sl•mrn atth·ifa umana, un miglio quadrato cli terreno puì> offrire nutrimento a 50 uomini, mentre la stc~!:la ~u1>erfìcie, sottoposta nl la,·oro, può sen•ire pcr 500. Cile cos'è aduru1uo che produr(' la ricchezza~ Sono i m1}talli preziosi dei mer– cantilisti? Chiaramente no; pcrchè la Spagna ha im· portato, dalle sue colonie, una così grau somma di oro e d'arg-cnto, oppure ò uno elci piì1 poveri pilefli. Sono i prodotti naturali come iuse,rnano i fisio– ('rnti? ~eppure, perchè vediamo uazioui naturalmente fenili e pur tuttavia povPrissime. Bimane un altro fattore, che è import1111ti.ssimo nella produzione cklln. ricchezza, e questo è il lntom. l•::sso è l'elemento che trusforma !a materia ~rez.,,a offertaci dalla natura, e lu rende utile. Vero ò che non mancano alcuni accenni, negli scritti antecedenti di J,:conomitt politica, sull'effiracia doll'uttività umana. n('J\a. produzione; mu fu merito immorblie di Adamo Smil Il averno dimostrattt. lutta l'importanza. . . . l•:d eccoci, senza volerlo, giunti nlla soglia dC'lla tt'r1.n scuola economi<.•1\ 1 qul'lllì 11ppunto che prese il nome di rla.r.:sicae che- a!-lsise su basi veramente sta– bili l'~~conomia politie,,. Il 1wl"iodo preparatorio <klla scien'l.a era ormai trn1:1cortioe superato; gli alhori eran divenuti raggiante meri:,rgio. Certo, l'opent. di Smith C'sulta un po 1 troppo il ( 1) Il O('l('l)rO detto rl..ial" l)Orò, lll'\•011110 ltOIIOhcr, 1400U1'11Kf. VNII ltO!lt'tn:ll: Gtsch der .w,11011t1lii1.·0111J111,,• Il/ l)t1d~thl<o1d, J)QI,". 180. i'I Degno di nota è Chl• qu(',.IO et1ilH'('hl'rlo, fl baie di natura, <'bbt' 1t11('1hela sua fioritura A"lurl(11('1t n('\ famo~o ,UrUto 1wt11rMr, Cli!' luqwrò fino a tanto Ch<' la !ICUOIR>1tOrlrft di savhmy e di lluito, C' '" COIIN'Z1011(' determtnl~lle11 di \tfll\" (' •:nl{E'hi. l'ebbero :ilfflllltO C 1\11• nh'nt11to. Il ""lm·aU,11110 11<•1 Otlocrfttl ebbe poi la sua <'"l)fE'Sftlo1w n1011olka O 8ocl11le IICJ:11 l!Crlttl di o. (L ROU,\~('I\U. Altro e15em11!11 mlratJIII' (jU('!ltO dt'I Ctllll(' I f<'IIOlll(•nl floelall t' lnkllettuau 8011(1 ru loro J11ldi.m1;11te co11gl11111Ic rt·clproei.1ut:ulo dcK:rrnlnaU!

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