Critica Sociale - Anno XIV - n. 13 - 1 luglio 1904
200 CRITICASOCIALF, danza. e il basso prezzo dei prodotti, a cui il radicalismo co-.ì porterebbe, costituiscono le gioie supreme dei con– sumatori. Ma l'accordo si arresta quando i liberisti, nella loro esta'li d'amore per il consumatore, dìmno all'elemento laroro lo stes'!o peso che agli altri elementi della pro– duzione, ff'rm e capitalr. Le leggi Jlrotetth'e del lavoro che le cJa.. ~i lavoratrici sono riuscite a strappare, le limitazioni alla reciproca concorrenza, l'organizzazione unitaria della resistenza, le imposizioni, anche monopo– listiche, che lo classi mede.,imo sono pervenute qua e colà. a tradurre in atto, vengono considerate, più o meno, dai liberisti come artificioso limitazioni alla libera concor– renza, limitazioni che danneggiano Stato e consumatori e che, J)erciò 1 debbnno essere combattuto nò pili nò meno dei dnzii protezionisti o dei privilegi politici e legali delle classi dominanti. J\ rndicalismo, invece, secondo è qui interpretato, si ispira a un concetto opposto. È assurdo l'assimilare il lavoro agli altri elementi della produzione. 11 1::woro non istà n sò, è nell'uomo. Se il lavoro sale in pregio, a cau~a della coscienza e dell'organizzazione <li chi lo rappresenta, significa che la classe operaia, la grande maggioranza della società, eleva In propria condizione morale e materiale, ~ignittca che tanta parte di quei com,umatori verranno a godere effettivamente di mag– giori mezzi, per..... consumare. Solo limite alle domande o imposizioni operaie è da riconoscersi nelle leggi economiche, nel ratto cioè - come sOJ)ra accennai - che tali domande o pretese non debbano essere cosl avventatamente intempestive ed ec– cessive da ritorcersi contro sè stesse. JI pretendere, cogli scioperi, miglioramenti di salario e cli orario che riducano il J>roflttosotto il minimo sarebbe anti-economico. i•: uno dei casi in cui il partito radicale dovrà opporsi, con la sua propaganda, all'eventuale incoscienza proletaria. Altri limiti, nel complesso contrastaro delle classi, chi potr:~ segnarli a priori? Agli eventuali rincari della manodoporn, che si riversino momentaneamente sui con– sumatori o sui contribuenti, sor,periranno, sotto l'aculeo della. concorrenza, le meraviglioso scoperte della tecnica moderna o i mille occhi e le mille energie ciel torna– conto, capaci di neutralizzare colla maggiore produtti– vità gli effetti economici del nobilitarsi del lavoro. Che così debba avvenire ò tutta la storia che lo insegna. La seconda critic1l che debbo muovere alla breve for– mula tme origino, teoricamente, dallo stesso concetto o preconcetto liberista, che, come cado in astrazione con– traria alla realtà, nsiimilando il la\·oro agli elementi materiali della produzione, cosl vi cade considerando l'interesse del consumatore come il piit pungente e ca– ratteristico rra quanti mettono in cosi fervido mo,·imento la ,·ita sociale. Il fenomeno del consumo, preso a base di un partito, porterebbe una serafica uguaglianza fra gli uomini, perchè, essendo noi tutti consumatori e, come tali, avendo interessi uguali, eliminerebbe ogni carattere dif– ferenziale. )la il guaio ò che, ))rima di consumare, clolJ– biamo J)rOdurre o dividerci il J)rodotto. Ora, è proprio [~ causa dei fenomeni delln produzione o della distrilJu zione che gli uomini si clifferenziano, le classi e i ceti si formano, le lotte economiche si combattono. Ogni classe, lottando per l'elevazione del proprio reddito e del proprio tenore di vita, subordina anche a tale punto di vista ogni considerazione relati\•a al consumo. Solo per alcuni ceti sociali (per es. 1 i J)rofessionisti, i pro– duttori dei così detti 11ervizit) e in certe contingenze storiche, la lotta per il ribasso dei prezzi delle materio consumate può essere una.delle forme della lotta di cla~se. Ju lngbilterra, per citare qualche ratto, la famosa campagna contro il dazio sui cercali fu combattuta e vinta, non perchè la. gente un bel giorno si sentisse ...... pili consumatrice del solito, ma perchè gli industriali sentirono la nece"iità di arrestare il ribasso dei profitti, frenando il rialzo dei salart e riducendo il co'ìto della. vita. operaia. So recentemente, in Germania, i socialisti 'ìi sono trovati d'accordo con i liberali 1 rappresentanti in grnn parto dell'industrio., nell'Op))Orsi ai protezionisti agrarii, ciò è :\.\'Venuto perchò ossi socialisti sapevano così IJene organl;,.zata ormai la classe lavoratrice da non temere che gli industriali potessero godersi il frutto della vittoria riducendo i salarii. Di~to, dunque, tutto questo, un partito politico, che voglia contare non accademici ma interessati aderenti, non può fondarsi sopra un fenomeno che tanto meno direttamente cli a.Itri tocca l'animo della. gente. li partito radicale, per compiere In sua missione di agevolare il corso democratico doll'evoluziono sociale, è obbligato a penetrare nel mezzo della vita quale effettivamente è, qua.le concretamente si manifesta. JI ,•antnggio pei consumatori 1 sarà, in molti casi, come l'effetto finale e indiretto di tutta Fazione radicale svoltasi fra quei fe– nomeni che precedono, per così dire, il consumo. .Ecco per quale duplice ordine di ragioni non mi sembra che il còmpito e il carattere del radicalismo possano racchiudersi nell'elegante semplicità del motto liberistico. ... Saranno chiari 1 orma.i, se non m'inganno, i caratteri differenzia.li del radicalismo per rispetto agli a.Itri par– titi, - caratteri differenziali, non in tutti i possibili e singoli punti dei programmi, ma nello spirito informa– tore, nei mezzi, negli intenti. 11 partito socialista., che r1q,presentn. unicamente la classe ilworntricc, ha baso meno larga del radicale, che tanta a.la distende anche nella classe borghese, per la funzione diretta e quella indiretta che vi compio. J\ partito socir~listn ha in sè in grado limitato la capacit1.\ di misurare le sue pretese, determinate da un interesso di classe, quindi parziale. I~ il radicale che di ,·olta in ,•olta segna i termini, in base alla forza di reazione della parte a\'Versa. Ambedue le frazioni socialiste, la riformista e la rÌ\'O· luziona.ria, 1>resuppougo110 l'esistenza e la funzione ciel partito radicale: la prima tende a considerarlo come il partito pÌl1 idoneo a tradurre in pratica il programma minimo e :,arebbe disposta a collaborare con es~o per– sino nel Oonrno; la seconda ne ba anche maggiore bi')Ogno, giacchè essa, pure a:,tenendosi da ogni collabo– rnzione di classe, non intende per certo di rinunciare a riscuotere di volta in volta, rnercè l'inten,ento del par– tito meno lontano, l'eventuale frutto legislativo della propria intransigente pressione. Lo stesso, in sostanza, è da. ril)etere per il partito conservatore, nel quale 1 per bre,•ità, assimiliamo le sue sfuma.turo di grado: si tratta. semJ)re di un partito di classe, cho,come talo,sostenon<loo gli interessi inclustriali o quelli agrart, tende a.Ila unilateralità e alla re<;istenza a 11riori, di fronte agli interessi opposti. JJ radicalismo, colle opportune alleanze delle classi e dei ceti interessati, motlondo anche l'una classe redditizia contro l'altra, soppraffà gli istinti conservatori, ne attenua le resistenze eccessive, ne stimola e feconda il senso di responsabi– lità e di solidarietà sociale.
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