Critica Sociale - Anno XIV - n. 11 - 1 giugno 1904
CRITICA SOCIALE 165 doveva servirgli semplicemente come una piazza forte, come una posizione strategica che gli permettesse di fare la vera politica estera della Germania, ma diede a credere che la Triplice avesse finalità. conservatrici e dovesse rassodare la dinastia di Savoia contro il socialismo e contro il Vaticano. I partit.i consenatori d'Halia abboccarono all'amo e proclamarono la rrri– plice l'unica salvezza della monarchia. Per contrario i democratici tuonarono contro la Triplice e si ri– volsero alla Francia repubblicana. L'opposizione consolidò la credenza. )fa ogg·i anche questa illusione dilegua. La Triplice non solo non ha aiutata la monarchia quando, come dopo Adua, aveva bisogno di aiuto, ma non ha ri– tardato di un solo istante il progredire della demo– crazia. A.n7,i essa ha contribuito a formare la b'rancia nel suo ardore di rivincita, cioè a conservare la ~'ra.ncia alla democrazia socialista. Ed oggi la 'l'riplice, la lega dei re, la coalizione dinastica, il presidio della reazione, come si usava definirla, sta per dissolversi specialmente per volontà. di un monarca: il re d'ltalia. Onunai è indubitato che il riav,·icinamento dell'Italia alla Francia, la fred– dezza dei nostri rapporti con la Germania, la mal dissimulata ostilità alPAustria, celano l'intendimento di costituire un nuovo aggruppamento di forze nel quale l'rtalia possa aspiraro a Trento e a 'l'rieste (1). Non è qui il caso di discutere gli effetti imme– diati e remoti di un tale aggruppamento. Soltanto ci par lecito concludere che la concezione arretrata della dùmocrazia, non solo dà. corso a degli errori di cui altri si giova, ma è piena di sorprese e cli pericoli. Introducendo le sue idealità. di politica interna nella politica estera, la democrazia ,,a sognando ancor · oggi gruppi omogenei di nazioni e missioni storiche da compiersi mercè l'alleanza di tutti i paesi liberi. Anche ora essa fantastica un 1 intesa della Francia, dell'ltalia, dell'Inghilterra per contrastare il dominio dcll'~uropa ai tre imperi orientali .. Ma essa dimen– tica che nella politica estera non si contrasta che con la forza, e che la forza armata, sia che si man• tenga vigilante nelle caserme e noi porti, sia che si scateni sui cam[>i di hattaglia, non può più essere uno strumento di civiltà, perchò è sempre una rovina. Una politica estera così fuori della realtà, così pericolosa_ e così contrndclitoria, non può essere la nostra. l socialisti sono troppo rivoluziona1·i per far coro alla tradizione. ·ibi. (1) Con ciò, s'Intende, non vogliamo dire clic Il\ •rrlpllce 11.bbla a dur11.re col ravor-0 dCIII\ democrazia. J,'ltalla non (leve 11orsl Il dl• lemma: o eon l'Austria o contro l'Austria. Essa può scegl!crc \'le lntermetllc elle le consentano di rarsl strumento di 11ace In ~:uro1rn,. Ma la democrazia mnl provvede l\l suo a\'\'Cnlre rl11etendo le veccllle tra.si coutro 1(1. Triplice e sognan<lo un'alleanza Italo-francese contro l'Clcmento tellesco. :llentre essa SI U\udo di mettere una nota repul.l• bllcana nelln sua agitazione, glO\'ll In realtà al i1111 delln monarehl(I. e mette In 1>ertcolo la pace, cioè Il\ condizione lndlspensabllo al suo proitred1re. Abbiamo stt-alcialo in opuscolo.- FILIPPO TURATI LA FINE DELLE TENDENZE Jl non expe<lit dei " socialisti rivoludonarii " e le organizzazioni economiche. Centesimi 10. Ne vernì ·inviala, co11ia a chi ma1ulercì agli Utfìci clella Critica una c,m·tolina, doppia. Sconto del 25 °. 0 a, chi ne 1·ichied(t più di 50 copie. lìe Casse di materinità T. La protezione della maternit:i nella legislazione sociale. Nessun problema é - per una società che non voglia. dissolversi o che anzi abbia gli occhi rivolti a. un ideale di profondo, intimo rinnovamento - così importante, cosl fondamentale come quello che si riallaccia alle fonti stesse della vita. Eppure, a. prescindere dalle facili de– clamazioni sentimentali, <lall'iunocuo lirismo di maniera osannante alla sublimith del sacrificio materno e ai rie• tioli inevitabilmenW biondi, le preoccupazioni degli in– dividui e della collettività per esso non potrebbero essere minori. Nei singoli, ad eccezione di alcune anime elette, man– cano o sono rudimentali quell'onesto senso di responsa– bilità1 quella vigilo coscienza sociale, che non permettono di sacriflcarn, sull'altare della propria gioia, i diritti di quelli che devono nascere e gli interessi del domani sociale. Gli accoppiamenti umani, la funzione della ri– produzione si compiono così, secondo consiglia il mo– mentaneo prnrilo erotico o il 1>alpitomonetario, ma seu'l.a il più lontano pensiero per la specie o, almeno, almeno ... per la stirpe. La Chiesa e lo Stato si accapigliano volontieri, ogni giorno, per la rispettiva preminenza, ma si trovano fra• ternamente d'accordo a benedire o a sanzionare le unioni pili ripugnanti: della giovinezza colla vecchiaia, della scrofola colla sifilide, dei candidati alla tubercolosi coi candidati al manicomio. Alle altre forze di distruzione e di degenerazione, i tempi moderni hanno aggiunto l'industria, cho ha allun– gato i suoi tentacoli sovra il più delicato ed insieme pili prezioso capitale: il capitale umano, e pazzamente si accanisco a sciuparlo e a distruggerlo, come se potesse essere rinnovato a piacere da una miracolosa e miste– riosa energia di natura. L'industria non ebbe pietà dei fanciulli e li fece suoi, anima o corpo e neppure si inchina, in atto di reverenza, dinanzi la maternità che dovrebbe essere la immancabile trionfatrice. Non il germe è sacro, contro cui sono lecito tutte le violenze, tutte le insidie, non la madre che rinnova la vita, sicchè può risonare 1 oggi, su milioni di labbra femminili il tragico grido raccolto in un triste canto recente: " Noi conce1>immosenza gioia il figlio che splende ai sogni come splende un giglio. .Xoiportammo nel sen Il\ creatura con f11tica, con fame e con paura. M ( 1 ) Contro questa furia vandalica, che costituisce una delle più oscure macchio della nostra civiltà, si ò accesa finalmente in questi ultimi anni una acerba lotta per parte delle scienze mediche e dei partigiani della. legi– slazione sociale. La scienza fa, in questo, come in molti a.Itri rami, cla battistrada: ricerca, studia, documenta, organizza i primi nuclei di resistenza attorno a cui si addenseranno più tardi le schiere dei combattenti. Nel nostro caso essa lrn il merito di avere matematicamente registrato quali reazioni esorcit1mo la fatica, le intossi– cazioni professiOnali, la natura del lavoro sovra la madre, soHa il feto, so,•ra l'andamento della gravidanza, sovra la robustezza del bambino 1 sovra l'allattamento, o quale parte hanno le dette azioni nocive sulle malattie e sovra alcuni g1·avì disturbi riel ricambio nella prima ( 1) ADA ~~ORI: Mat11·11Uà, 1>ag.2'2.
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