Critica Sociale - Anno XIV - n. 8 - 16 aprile 1904

CRITICA SOCIALE 121 della lor sorte, ma estingue molte in\ iùic e accendo pur nelle classi inferiori per i memlJri delle superiori un \'ispctto che ha storicamente o psicologicamente un profondo signiflcnto, J.{incchè ci.so dimo.,tra che in queste si rico110,cc una effettiva ... upcriorità di cui si hanno ogni 1,:iorno le prove. La stessa aristocrazia ha. una pro– fonda ragion d'es-.cr6 in certi bisogni, che c.-,sasoddisfa meglio di altri organi che ftn qui non poterono svilup– par..;i o lo poterono stentatamente. I primogeniti, per l'ambi1ionc cli non mostrarsi clcg-encri, i cadetti per non mo.)trnrsi da meno di loro e per le ncrcssifa dcll'c.;;I~ steuzn 1 ranno per cosi dire ,loll'nristocrnzin un tessuto speciale, che all'oruani!,mo ~oclale provvede le cellule dirctli\'C: ::iono es,i che ,pes'!O fondano e fanno fiorir lo colonie; sono c:-.,i che in casa dirigono opere di culturn, di beneficenza. d'lnchtslria i 'iono essi che, \'iaggianclo n.111cstcro,comparando legg-i, i;;tituti o costumi, diver– tendosi cd istruendosi ad un tempo, alimentano le forze del pro~re,,so in J)atria; e tutto ciò è loro ricono!òlciuto nel modo sopradetto dall'opinione pubblic11, la quale, col buon senso pratico che la di~tingue, comprende che l'ingiustizia formalo o teoretica della rendita ò ad usura com1>ensata dai ser\'iZi di una élite, che di questa ren · dita si serre per sè non meno che per il paese e compie lo funzioni pili delicate della "ita pubblica con uno scrupoloso senso di onesti\ presso che generalo, e con una meticolosa sollecitudine cd esattezza, che in\'ano ;;i cercherebbero nella più pcrretta dello organizzazioni burocratiche d.eliziata dai pili alti onorarii, I sentimenti pertanto che buoni\ parte della nazione uutre per co– storo, la lunga durata concessa a certi istituti, costi· tuisc-ono una rorma di asseuso, una concessione di rap– presentanza di fatto a chi ha dato prova ,ti meriiarsela 1 la cui autorità sorpassa di grn.n lunga, per la concre– tezza o naturaliti\ dolio sue sanzioni, quella dei pili so– lenni plebisciti. Ecco 1>erchè dicemmo che il regimo rapprescntati\•o inglese merita più d'ogni altro il suo nome. l l prohlema pertanto 1 che dovrebbero studiare coloro a cui sta a cuore danero la rormazione anche in Italia c1·un regime realmente rappresentati\'0 1 è ben luogi dal• l'es:.cre semplicemente un problema di legislazione elet• tomie: osso implica. una serio di problemi in apparenza umili o <,taccati, in ratto con,·ergenti, da risolversi in guisa che la somma cli intelligenza, di ragione, di mo– ralitò., di capacità. tecnica, incorporata e richiesta dalla elaborazione della rappresentanz11 1 vada sempre ere.scendo verso un ma•.rimum ed approdi ad assicurare alla na– zione la lea<ler.,·l11}) d'una l/,lf• naturale in continua rin– novazione de· suoi elementi. Senza dubbio sarebbe sciocco ripetere l'errore, giò..pili ,•olto commesso In 1>assato 1 di trapiantar in casa nostra istituti che sono il risultato naturale d'altri climi o di altre razze; all'opposto, occorro sceverare ciò che nelle altrui es))erienzc è contingente o ciò che è uni\'crsnlc i nel caso nostro, si deve cercare cli attuare pur in casa nostra l'Ideale della con\·ergenza di tutte lo rorze psico– logiche, ma adattandolo al uo,tro genio o alla nostra tradizione. Perciò rt niuuo, ruorchò a un J)azzo, potrebbe balzar in mento di ristabilire dei criterii inegualitarì di censo o di coltura por ciò che concerno i I diritto di voto, come a nessuno potrebbe venir in mente di impor– tare l'istituto reudale del maggiorasco 1 ccc. So proprio si \'uOI migliorare il nostro regime rappresentativo, ci sono alcune misuro che a noi sembrnno pili urgenti ciel suffragio uuivcrsalc. Anzitutto,· almeno \'irtualmente, questo esiste di ratto; licvhisimc sono le rormalità 1>er ottem•re il diritto lii "oto; da un eerlo punlo di ,•ista. sono anche troppo lie\'Ì e sono in•mrftrientì a. ,tar la garanzia che il cit– tadino apprezzi l'importanza del diritto di rui gode j tutto ciò che si ottiene con qualche dirftcoltà è valutato o htimato cli piì1 che .. i\) che fii ha grntis: o cosl nel merlc,imo tempo, si conseguo il <!u1>liCC' fine di 1•levnre il 1>rcstii;io dei rc~pon-;i elettorali e di elevare il li\'ello del corpo elettoralf'. In secondo luogo, ÌI fatto rhe tanto esiguo ò il numero cli elettori, che, 1rnr nelle attuali condizioni, concorro alle urne, non depone cc>rto a fa– vore dell'urgenzll o a prova del bi,ogno sentito tl'un suffragio anche formalmente necessario. Xoi saremmo in,•ece (a\'OrC\'Oli a un mag-gior int<'r– vonto della collettività nel meccani~mo del voto allo scopo di accrC'icere In somnm d'i11telligc11za. richie~t,~ nl– relettorc eia.I voto stesso. Qualunque grupJ)o <li (•\et. tori, al di sopra d'un limito minimo di flrme rirhie,to dalla legge, doHebbc, entro un dato periodo di tempo 1 presentare la lista dei proprii o il nome del proprio candidato. Sono Yietatc lo dichiarazioni di partito in queste pre:.entazioni cli candidature. Quindici giorni piì1 tardi tutti gli elettori sono in\'itati a pronunziarsi su questi nomi, operando cosl una prima rassegna. di tutte le rorzc e tendenze dell'opinione pubblica; ogni elettore no risulterà CO!-Ìpili illuminato: in seguito sono procla• mati candida.ti 1 in numero triplo del numero dei seggi, quelli che a,·ranno avuto pili voti in questa. \'Otazione preliminare. Quindici giorni più tardi ha luogo IOscni– tinio <lcflnHivo n cui non de\'ono poter prender parto che quelli che votarono al preliminare. Ogni elettore, oltre i l'JUOicandidati ammessi 1 può indicare in linea di pre– ferenza gli altri che \'Orrebbe eletti, se i primi cascano. Hisultcrnnno eletti quelli che ottengono pili \'Oli. A tutto ciò \'Orremmo aggiunto il meccanismo della rappresen– tanza proporzionalo. Ognun vede come Il\ corruzione, l'inerzia degli -ipiriti, il misoneismo ..tos;;o clclla mng-– giornnza d'ogni partito sarebbero 1110:-,si a ben <lur:t provn con queste misure. )la è inutile <litfonderc-i di p1ì1 su cfo che è de!-itinato a p1•im•i a rc:-itnr lettera morta. I promotori delln mo– zione poi suffragio uni\'eriJale non hanno tanto di mira il concreto perfezionamento del meccnnismo delln rap– ))re~cuta.nza1 quanto un meschino ripicco di loµica anti istituzionale, nonostante che la stori3i- abbia dimostrato che il suffragio unh'ersnle può anche servir dn ~i:a– bcllo a tiranni liberticidi. D'altronde noi stessi, pur deliberatamente crccleudo nella grande efficacia ,!elle mi<;ure 1>rOJ}OSte, non ci racciamo alcuna illu.:iiorrn che oggi in Italia sla"i alcuno di,J}O~to a prenderle :.ul scrio e riteniamo che \' 1 Ò ben altro da faro che accaplJ,{linrci dietro una rifornrn olettoriile di cui uc:.suno sento il bisogno. Se mai !'on. Giolltti \'Orrà trniCinarci a di,ljcor– rero cli riforme, corto sarà bene non dimenticare qual– cuno di questi concetti. In atfe~n, una rinnovazione delle nostre scuoio che le ronda pili vicine alla vito, non solo uci metodi d'insegnamento, ma nei rnJ)J>Orti tra alunni e alunni e tra <1uesti e in-;egnanti; una rin– no\'azione, che no raccia una società in miniatura che por gradualo iu\.taposiziono si allarghi flno a conron– dcrsl nell'altra, ò la cosa cho di manda pili urgente atten– zione. l"o 1 ultima rngìonc ci ronde contrari a questo sistema e metodo di proporre rirormo, fin qui tenuto dalln piì1 "ecchia parte rlclla democrazia italiana o non sconre:--– sato dalle 1,arti più giovani. Xon solo esso non trn. di mira che in minimo grado l'elaborazione di una reale

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