Critica Sociale - Anno XIV - n. 8 - 16 aprile 1904
CRITICA SOCIALE succederà uno meno radicale, il quale nccctterà lo slalu. quo rispetto allo ormai espulse Congro11azioni, ma si op– porr1\ alla perfetta separazione della Chiesa dallo Stato, separazione che è il fino della demvcrazia. Pi-esso noi il ì\linbterC\ Zanardelli dette con l'appoggio dell'Estrema - quanto poteva, e più non aHcbbe potuto anche se quell'appoggio si fosse prolungato. Onde lo forze della Estrema si sarebbero logorate in un lavoro perfettamente inutile in Parlamento o dann0iò!0noi paese, se essa a\'osso continuato a confortare della sua Rduoia quel ".Ministero. Avremmo forse ottenuto - appoggiando Giolitti - il ri– poso festi\'O? Ma il prezzo della nostra cooperazione sa– rebbe stato troppo tenue. Ora la classe lnvoratrico chiedo a gran ,•oce ben altro e i socialisti non possono rare da sordi. (1) f,: dovere del partito socialista assecondare questo ritmo grandio~o, cho ò legge e logica - le.re logos trn.nno la stessa origine - della storia; Mscc o1H larlo in modo (') Ceecaroni, che più su ci attribuiva la concezione di un mo,•imento politico 1c; progres:;ivo iu linea retta. 9 {?), configura poi 1 per suo conto, un mo,·imento a pendolo. Noi non crediamo nò all'uno nè all'altro, o l'intreccio degli interessi e delle loro azioni o r('azioni ci sembrn troppo complicato e muttirorme por potor~i adagiare in espressioni di uua me ccani ca cosi elementare: tanto ph'1 oggi che, dapertutto, i d.uc partiti tradizionali si rransero in numerosi gruppi e sotto gruppi, di composizione insta• bile, e che si prestano ad un numero sempre più largo di combinazioni. Comunque, se non Ri 1>ensi che il lavoro politico si riduca ad un avanti e indietro senza scopo e senza risultato, il pendolo ceccaroninno, radica\e-conser• ,·atl\•o, al supposto moto oscillatorio, dovrà pure aggiun· gcre un movimento di altra natura, a traverso gli s1mzii della storia,sul quale l'azione socialista potrà esercitarsi. Si aggiunga che le oscillazioni - i corsi e ricorsi sa– ranno tanto pit'1bre,·I, e tanto minori lo reazioni, quanto saranno maggiori in ogni mo,·imento la misura e la forza; forza e misura che :-tanno in perretta antitesi coi postu– lati del metodo sedicente'" rivoluzionario 11 , ratto di slancio Impulsivo e di effimera "iolenza. .Ma l'appoggio ad un :Ministero,come un socialista può iutcnderlo, è t'Osaanco1·essa assai meno .semplice di come Membra figurarsela il nostro Ccccaroni, o di come la inte– sero, o vollero intenderla 1 coloro {Ceccaroni non è del numero) cho lo denunziarono come un abbandono dei prìncipii socialisti. L'appoggio a un Ministero, o piuttosto la collaborazione cli classi della quale Pappoggio a un Ministero può essere talora, e talora non essere, la con– tlizione necessaria, si compie nelle rorme più varie, delle quali il voto ra"orevolc - la pretesa {ùl1tci(1, - non è, in ogni caso, se non ncoidente fugace o affatto secon– dario. Non si tratta di mercanteggiare una sola riforma - p. es. il riposo festivo - rinunciando n quanto altro e di più la classe lavoratrice " chiedo a gran voce 9 : si tratta, al contrario, di creare uu tal congegno di rorzc, nel pae/le e nel Parlo mento, per il quale il Governo, ap– punto ))er ragione di ,•ita, sia costretto a non " fare da sordo ,, a quelle richiesto e ad agevolare, a mano a mano, tutte le riforme che la classe lavoratrice pub desiderare. I~, ad ogni modo 1 l'appoggio a un Ministero - per riu• scire efficace - non dev'essere, di regola, nè promesso In– condizionatamente nò incondizionatamente negato. Salvo i casi di un Ooverno da abbattersi ad ogni costo con cer– tezza di averne uno migliore, un partito che voglia co– stringere il Governo a riforme efficaci dee tenersi in rapporti c<,n esio di libero amore, senza matrimonio indissolubile, come senza 1m1>edimenticanonici insupe– rabili. Sicuro dell'appoggio, un Governo si addormenta nell'inazione; sicuro della ostilità, è spinto a cercttre la sua base in altri partiti i sfugge in ambo i casi alla famosa II pressione ,, e ai piìl famosi 1. strappamenti ,,. Il che dimostra una volta di più, come chiarimmo al Congresso, che vi può essere - e ru il caso nostro in Italia - un ministerialismo di. co11qmdl(I, e vi può essere - ed è il caso nostro attuale - un'opposizione di prett<t rimmcia e di abdlcazio,,e. . Mapare che il nostro partito per ora: se ne contenti I (Nota della CnmcA). che la SJ>intainnanzi del proletariato sia quanto possi– bile ampin, e sia Invece breve la sosta o l'apparente regresso, utilizzando anche il secondo periodo della o'ìcillazione diciamo cosl per similitudine, non a rigore di liuguaggio - por suscitare lo energie che serviranno alla nuo,•a spinta. Ufficio questo che è proprio opposto a quello della borghesia conservatrice, mentre la frazione radicale sene a rendere gli urti meno violenti o le Roste meno lunghe, essendo che gli slJalzi troppo forti, pro– ducendo un vllsto spostamento d'interessi, vengono in conclusione a dnnueggiare borghesia o proletariato. (') Vedi che io sono ben lontano dai così detti rh,oluzlo– narii, dai quali mi separa non una minor dirittura logica - come paro a te - ma una concezione affatto oppo,;ta del movimento sociale. 'l'u mi parli di ladruncoli, mentre io intendevo accennare a quegl'infelici che non hanno legna da cuocere la polenta. Ma io potrei recare una in– finità di casi nel quali non è po,;~ibile rnrsi esecutori della legge senza rinunziare, non dico allo spirito rh•o• luzionario che non si sa bene ancora che colla sia ma al sentimento prorondo che, guidato dalla ragione, ha condotto te e gli altri a negare l'ordine attualo. ('> 'l'uttavia non avrò mai paura dei contatti che chiamano impuri, come sembra che tu ,sospetti. Non sou mal, per es., arrivato a capire come 1 In una città toscana, fosse obbligato a dimettersi dal Partito un compagno per aver ricevuto il re 11ell'ospedale 1 nl quale sovrin– tendeva. (3) In ogni modo - quali cbe siano lo ragioni o i senti– menti che ci spi11gono ad operare sono lieto di tro– ,,arrni d'accordo con te quasi completa.mente su ciò cho riguarda l'azione del Pa.rtito nell'ora attuale. E arrivederci a Bologna. 5 ap,·ik 1901. ÙUIDO CECCARO!'I. (') Forse è in vista di questo beneficio che i machia– \'Clli del rivoluzionari.;;mo e del semirìvoluziouarismo nostrano hanno inventato l'allegra t.ooria che bisogna Incoraggiare il formarsi di un partito radicale scredi– tandone sistemnticamente gli uomini o le idee: far pro– sperare la pianta schiacciandone i germi. (Nola della CRITICA). (') Siamo disposti a discutere " caso per caso ,, la " infinità di casi " cui accenna il pror. C'eccaroni, quando esso li faccia uscire dalla latitanza. I ntanto 1 1>el caso eh·egli cita - quello degi11nrelici che si ronuo ladruncoli (se– condo il nostro Codice) esercitando quel chA ru già u11 "uso civico,, perchò non banno legna da cuocere la po– lenta - ottenere ad essi la condanna condizionale, In cosldetta "leggo del perdono 111 o più radicalmente l'a– bolizione di quelle che chiamammo, in uno scritto di 13 anni ra (Critica, 1891, pag. 56), le i. quote minimo della delinquenza 9 sarebbe una delle riformo più lillipuzia• namente rirormistiche - il giudico .\lagna ud l'ha già. er– rettuata per conto sno - rra quelle che la n partecipa• zione al potere,, dei socialisti, ad acquotaro gli scrupoli ciel nostro ,unico, ))Otrebbe mettere per condizione. (Nota della CRITICA). (') Eppure è ben questo lo stato d'animo fondamentale della più parte ·del socialismo.... ri\'Oluzionario. Oli stessi deputati socialisti di Germania non hanno ror-lc po-;IO n base della discussione sull'opportunità di entrare nella Presidenza del Reichs/(lg la questiono dei 1 • calzoncim corti,, da infilarsi a certe cerimonie? (.,.Vof<t della CR1T1CA). Dott. ATTILIO CABIATI Lebasi teoriche d ll'organizzazione operaia Centesimi 10 Presso la Critic<1, Sociale.
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