Critica Sociale - Anno XIV - n. 8 - 16 aprile 1904
122 CRITICA SOCIALE od organica volontà nazionale che riconosce i propri rappresentanti naturali 1 ma ancora, o,•e trionrasse, ne ritarderebbe l'avvento e la J>ossil>llità.per l'avvenire. In Italia si è passati con rollltivn grnnde sollecitudine dal– l'a11cie11 al nom;eau régime. E come tutte le cose che non incontrano grandi resistenze, anohe que8to passaggio non fu profondo i tant'è vero che bassa ò la percentuale dei votanti sugli in;;critti 1 on•ero OiSll ò elevatissima in più plaghe per la magica attrazione del l'oro e por l'abhie– zionc indotta dalla miseria; tant'è vero che si hanno pur molti;;simc e buone dtsposll.ioni di legge che nessuno invoca o che tutti lasciano in obllo. In Inghilterra tra lo \'arie riforme elettorali corsero in\'cce intorYalli ben lunghi e l'inttuenza del censo o della di\'ersa coltura non vi ò ancora scomparsa. L'introdurre pertanto certe innovazioni in uno stato di coiie qual ò il nostro non può voler di1·e che: o ritardl\rC l'evoluzione politica sca– turente dal naturale o louto ole\'arsi del livello intel– lettuale o morale delle JJ0pola;f.ioni che ,li pari passo prendono ad usare dei meccani'!rni che si trovano tra mano: in quanto solo i clericali per ora trarrebbero profitto da quella inno\'8zione; o la-;ciar le cose come 1',ono,giacchè tra gli ste.. 'ìi elettori ce u'ò una parte con– ~idt}rC\'Oleche non si cura de' tiUOi diritti, o non c'è ragion di supJ)orre che i non elettori la Ruporino per intercs– rncnto alla pubblica cosa. t poichè non è presumibile che alcuno si J)rOponga questi bei risultati, non resti~ che concludere elle si vuol far dell'agitazione cosl.... per dnre n sò stessi una prova iuconfutabilo de!Pesser vivi tuttfl\'ia. Ciò che d'altronde non ci sembra neanche mollo di'ìforrne dalle tradizioni di certa democrazia nostrana 1 la cui proistoricità di pensiero e poca serietà d'azione ,·olemmo anche una ,·olta denunciare. 1-:ceoJJerchè, tutto ben ponderato, una misura 1 in ap– JJare11zaimplicante l'essenza slc:,,sn della democrazia, può In realtà esiere antidemocratica, cioè non couforme alle leggi naturali dello s,•iluJ)J)0dolio colletth•Hà civili; e porchè, per mio conto, la erodo una riforma inutile o d1mnosa. Jnutile 1 giacchè bMtercbbo la buonn voglia elci cittadiui a realizzarla in pochi anni senza bisogno di lc~gi speciali; danno ..a, J)Orchè, come insegna la filo– sofia del rivoluzionarismo, lo riforme non ,·ogliono esser concesse, ma strappate j ora qui 11011 si tratta che di strapparla alla propria pigrizia, alla propria ignoranza, al J)roprio egoismo misonebtico. llE SPESE lVIILIITARI :~otto il jJfimii"8tel'O Za,na,,·cle{fli,-G-ioùitti VI. Considerata rispetto al1'1slruzione della trup1>a 1 la questione della ferma sotto le armi ò diventata una vera questione di lana caprina. Solto la pressione della economia di spese, come acc1Hldc specialmente presso di noi 1 e sotto la pres– sion<' della necessità di avere il maggior numero pm;sibile di uomini istruiti, furono lldottate da tutte lo nazioni europee le ferme i>revi o si g-iunse da noi allo sperimento delle fermo brnvissimo cli sei mesi soltanto. Il quale sperimento si dovo rit~ncre ben riuscito se ebbe la sanzione cli fatto di parecchi anni, ccl om si propone dalla Camera e dal ministro dì dargli una piì1 larga a1>plicazione nel progetto ufli– <'iale da me sottoposto ad el5ame. i\fa nessuna po tcn:m ap1>licò mai insieme pili di due o al pili tre ,•arietà di ferme. Laddove invece il progetto Otto• lenghi pare un caleidoscopio di ferme. Esso porta la ferma cli 6 mesi eia 14 mila uo– miui quanti sono attualmente, a 20 mila; ~bolisce la fermu di mesi 17 1/, per circa 26 mila uomini e vi sostituisce la fernrn. di 12 mesi por 23 mila uomini; . . . crou la ferma di 2,1 mesi por 22 mila uom1m, che prima in fatto non esisteva ma bi trov1:l'v~ sol• tanto u,rn forma di mesi 21 ½ por 2500 uom1111della artiglieria eia campagna o eh~ montagna j • stabilisce la ferma le:cale d i :3fi m esi per 37 mila uomini, già prima assegnata cli fa.li? tl 32 ~1ila e non mui raggiunta V) e nel fatto la cl1v1 de cosi : . . . a) ferma di mesi 36 circa por 4000 uornm1 d1 ca,•alleria; . . . bJ ferma di mesi 33 1 / 2 per 11.200 uomm1 di ar- tiglieria e cavalleria_; . . . e) ferma di mesi 2H ½ por 21.800 uomrn1 cli fun– teria e altri corpi. 11: inoltro il progetto conserva la facoltà dì disporre dei congedi anticipati, lo dissi già, onde si produrrà. in se..,.uito come accade i:d presente, un'ulteriore rì– duzio710 st~ tutte o quasi tutte le fermo, un'infinita vnrietà; e un vero eclctt;smo che riunisce in un fascio irra:donale le pii1 clisparnte e contrarie opinioni in fotto di ferme, e perpetua e acuisce un'amara in– giusti.,,ia in mezzo al proletariato medesimo, il quale si trova preso e tenuto al guinzaglio, indifferente– mente, secondo il capriccio del caso, o per un minimo cli tempo corrispondente a sei mesi, o per un mas– simo dì cinque volle J)iÙ. Stando al progetto, gli uomini cli fanteria della classe anziana con ferma legale di 3G mesi, ma con ferma di fatto cli soli 29 1 1 2 , vedranno nel corso del loro servizio rinque ch1ssi di giovani, venuti alle armi, parte assieme e parte dopo cli loro, congedati prima cli loro; e doHanno sentirne rancore come di cosa ingiusta, e gettarne la colpH sopra l'esercito con iscapito della roesio11e militare già. maltrattata dal fatto che non v'è nè si può pretendere vi sia omo– grneifit negli uomini alle armi sotto1>ost.i a tante ferme diver~c. Nella Relazione della Commissione sul progetto Ottolenghi si trova uno specchio cli raffronto con l'estero, monco e menzognero, porchè vi si tien conto soltanto cli tre specie cli ferme por l'Italia, mentre nel fatto sono molte di piì.1 e tutte comprendono, come ve. ,temmo, un numero ragguardevolocli uomini (per es. la ferma dì 6 mesi ne comprende 14 mila, la ferma di circa 18 mesi ne comprende :lU mila, la ferma cli circa 29 mesi ne annovera 20 mila, quella di 33 mesi 3 mila, e 5500 quella di 35 mesi circa}. Jn quanto all'estero, il relatore innominato di quella Commissione nasconde ai giudici-deputati, bisognosi di lumi ed apparecchiati perciò ad accogliere le pan– zane, i caratteri essenziali clclh, forma, quali sono 1'0,110- geneiU, assoluta e la coesione, rispettate scrupolosa– mente in Germania e in Austria•Ungheria, e messe in Don cale, come già dissi) da noi, dalla nostra ma– lcmerita cuoia di guerra. [n Germania la ferma di tre anni ò assegnata alla sola cavalleria e arti~lieria a cavallo, e c1uella di due anni a tutte le altre armi. Non v'è dunque colà 1 nella codtituzione organica delle armi, promiscuità. di ferme. g non è un'eccezione ,, quel principio la ferma dì wt anno per 9 mila uomini ·volontw·t, dai qunli si traggono gli ufUciali di riserva o di compie mento.(') In Austria-Ungheria, la forma cli Ire anni è comune tl. tutte lo armi dell'esercito attivo, e la ferma di due {') ~I noti bt110che quutl conrrontl, eccetto Il seguente, sono 1811· tulll rra lo :naio di fallo attuP.lt> e lo isltHo ll"gale 1,roposto. E nello s1a10 111 fauo attuale non sono eo11re111200uomini che 11conged1rno ogni anno dopo ferme l:,reTI (ll"'er,c. \'J Il loro 1er\·lzlo è <1116 rne1t, non l:t come segna lo sveeehto.
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