Critica Sociale - Anno XIV - n. 7 - 1 aprile 1904
108 CRITICASOCIALE essérc ufficio Rl)('Ci11lc della horg-he::.ia conservatrice. (ìuesw purto dt•I nwtodo feniano non propriamente i,ocialista, rho allorn venirn wmta in 1>rm·ule11za, è tutto, da <1uundo il l•'erri ha potut o spiegare con piencua la propriu a1.io11r. La lot.ta contro i 1,aras– siti dello ~Hato 11011 è.• 80C'iitlis1110.Che cos 1 è ~ .\ quale m<'todo di <1uulo parto politica si riferisce? Potrehh'e:ist•r(' ulli('io, l'Omo ho detto, della bor– g-lH'i,iil<·on-;errntrkC'. '.1'11lorn è ncccssi1ù 1>cisocialisti, i quali in simili 1•:1si fanno 01>cm di rivoluzionari horghesì, 11011 di socioli:-.ti i l· 11cccssitì1, dovunque sono J)rofondi i segni delle caste feudali e do,·c perciò la horghcsia non ha conquistttto In ricchezza e il potere; ò ncrc!:!sitù, perchè non c 1 è proletariato senza bor~hesi1t, perchè il sociali$mO si svolgerìt. lento " sicuro soltanto dull'org111rnmento borghe:se. )lit l'opera, volta n questo fino, non può essere esclu– sivil, so 11011 a p.itto che i socialisti si sbattezzino per prendere altro nomo. g l'opera del Ferri è esclu– siva . .1\;Ò può dirsi intrnnsi~ente. 1,: il J◄'erri si dice int.rnnsigente <' anche riYoluzionario, con una mezza dozzina di perb. i<; se ht. battag·lia contro le forme parassite non è condotta secondo il programma borghese, è guidata dall'istinto anarchico. Si combattono le camorre per mig-liornre gli istituti o per distruggerli. l conserva– tori tendono n miA"liorarc; anarchici e clericali 1,cn· sano a distruggere. Procedendo, adunque, per elimi– nazione, l'opern del Ferri è anarchica. In fondo, la lotta. contro il parassiti:smo è lotta contro lo Stillo e ha una rispondenza efficace nel– l"anima italia1rn, pregna di liYoro anarchico; è lotta contro le tnsse, nella quale consentono in modo tu– multuario J)iccoli proprietari cli terre, bottegai, im– piegatucci, mezz1ldri 1 uflittaiuoli ed artigiani. 1:: una lotta che ha unito sempre fortuna. e per la quale non si è mai chiesto, a chi se no fa l)a!adino, ua par– ticolare certificato politico. li monarchico Pietro Sbar– baro diventò J)Oi>Ohtrissimo,trinciando sentenze cli conclannu giuste ccl ingiuste contro tutti gli uomini politici che ,rnclarnno per la. maggiore. Per il popo– lino, che non è proletariato nHL ,·olgo, tutti son ladri e non c'è altro mezzo di lihcrarsenc che fare tabula. rasa. Quest'è appunto anarchismo, ma impulsi,•o solamente e non di quello che discende eia una dot– trina filosofica. La guerra ai " succhioni ,.,(i " capez– zatori ,.,: clireva. un precursore) è anarchismo piccolo– borghese. 1:! a11tisociafo1ta per eccelleaza, poichè distoglie l'animo dalla conquista ordinata dei pub– blici porcri. senza di che non sussiste alcun metodo o tendenza di J>ttrte nostra. Ne volete lit ripro,·a? (ili anarchici d'ogni ten– denza furono scm1>re numerosii.ssimi in rta.lia, e ap– panero tali anche quando il Ooverno li decinuwa con li\ carcere e col domicilio coatto. Oggi ne ò qua:;i dis1>crso il seme, e quei pochi YiYonotranquilli come frati zoccolanti. Si sa che l'anarchismo è gene– rato dallo stato di miseria e d'ignoranza delle plebi. Solbrnto una 1>rofondnlegii,lazione sociale può distrug– gere ltt tRutm del male. l◄:bhene, il Go,·erno non ha fatto e non fa niente. Ciò nondimeno, la malattia dell'anarchismo decresco come la mosca olearia. La rag-ione è questa sola: che noi abbiamo calato i ponti e abhinmo nhhattuto la. siepe che separava noi dai nostri molesti vicini; e che l'ufficio anarchico viene adempito dn,I1>Rl'tito socialista, anche ad usura, tant'è ,·ero che i pochi anarchici sopravviYCnti alhL loro J)Hrlc non HÌ dimostrano :,;contenti dei no~tl'i rirnluzionnri, chò anzi li seguono entusiasti nellu caccia ai " capczziLtori ,,. In dodici anni di cammino, ci ritro,·iamo, non p<'I numero e la. forza ma per la <1trnlità, Ili punto di pnrtenza: al Congresso di Oc• nova. Non avrei mai imnrn)-:'inato che si potesse ru– bare qualche cosa agli amuchici: aoi abbiomo rubato a loro il mestiere. . Nessuno ha mai detto ~l~e il collettivismo è pros– simo: non il l<'(•rri,non (con licenza parlando) i re– dattori clell'At:cmyuanlw. )la la folla. che li segue :-1peril. in grossi mubtmenti vicini e, pili logica dei suoi pastori, riferisce la tattica rivoluzionaria alla concc;r,ione c1\ta8trofica. Per ci:.sa, i riformisti fanno cln rnartinil'cn e, per la ,·oglia d"inscguire le pie• colo riforme, ollontanano il giorno del supremo ri Sèittto. <h1csta folht. anoninrn (' spesst' ,·olte hrutll completa il prog-rnmrna rt'tirent<' dei capi. Di fatlo, l'intransig-enza rh·oluziomuia non ha senso qualora non si ammetta la fatnlitì~ di una catastrofe. La di– mostrazione è delle più facili. I rivoluzionarì fanno divieto ai sociidisti di pnrtecipare aJ GoYerno insieme con uomini di nitre parti p,)litiche. 'J'alc cli,·ieto ò assoluto; vale por oggi e per domani e per sempre. Vrrnno piì1 in 1,1; ritengono fallace anche qualsiasi fornHt. di collahoraziono indiretta, quale sarebbe l'o· pern prosb\ta. nello Uommissioui parlament11.ri. Xo viene di conseguenza che, il giorno in cu i il paese sari'~ maturo per la proprietà collettiva, eia un ùo– ,·crno tutto hor:,.t'hcsenoi passeremo, con un salto da canguro, n un Governo tutto socialista. Ecco, dunque, la catastrofe. La quale alcuni respingono quale in– g-iuria recata alla loro coscienza, sol perchè al fatto della catastrofe uniscono come necessario il fatto della, violenza. Son ci sarlL \'iolenza? I•: sarà. una cata– strofe pacific11,cioè l'assurdo elevato alla seconda potenza. 'l'utta l'impalcatura del metodo rìvoluzionario ri– posa. sulle fnl:,.t'ilifondamenta della catastrofe. I po– teri pubblici si conquistano tutt'a un tratto o a. poco a poco. Son nel secondo modo, pei rh·oluzionarì d"ogni s1>ccie, p<'rchè tutti negtrno non soltanto la partccipozione dei socialisti al Go,·erno in un domani piì1 o meno Jontuno, ma perfino l'appoggio a un in– dirizzo cli Go,•erno. Perciò il i;alto diventa pii, lungo: i socialisti dovrcbhcro, dtl 1111 atteg-giamento di ne– gato appoggio all'indirizzo del Governo, passare a un Governo totnlmente socialista. Questo è adclirit– tul'a un S1llto modulo: roba eia circo equestre! Questo è anche a1HH'chismo. Cercando in mezzo agli a,rnrchici, fra tendenza e tendenza, noi troviamo gli onarchici parlamenturi, i quali credono buona anche la t,ribu,rn di llontecitorio, per In protesta, per un'opera neg-atirn. Così intendono l'ufficio parlamen– tare anthc i nostri cari com 1mgni. Se non YOgliamo essere cata::itrofici o anarchici, noi dobbiamo discutere se giovi, in questo momento storico, nell'anao di grazia 190.f, partecipare coi nostri al Governo o aiutare l'indirizzo ministeriale; e tutti diremo di 110: ma dobbiamo discutere cli questi argomenti, riferendoci alla premessa che l'a1>· poggio a un indirizzo democratico di Governo e, in seg-uito, 111 partcl'i1Htzionc dei socialisti al Governo stesso sono fatti, 1>H1 che utili, necesimri, inevitabili, come inevitabile a, noi sembra il trasformarai lento e 1>rccisodelht. propriefa privata in collettivit. E si fa unu concessione al preg-iudizio catastrofico, quando si dà per possibile la flt1rtcci1>azionc dei socialisti al potere, solo in momenti eccezionali. No; la parteci• pazionc devo essere, in momenti normalissimi; se non an'enisse, sarebhr segno che il socialismo ha. fatto bancal'Otta. S'intende che io scrivo tutto <1uestomolto accade• mic~uncnt<', pNchè i socb\listi converranno a Bologna, o hl'iaclli cli vcnu1ecia rivoluziomu·ia, o cinti i fh\nchi del cilicio dell'1111itìLSarà il trionfo dell'equivoco. 1,:fatulc. li metodo rivoluzionario nell'orga1rnmenfo economico portò ng:li scioperi generali di 1'_,irenzee cli Homa e a 1111mezzo sfarclo elci lavoro compiuto per l'avonti; il metodo rh·oluzionario nella lotta po– litica finirà di togliere credito all"Estrema Sinistra. L'intransigenza rivoluzionaria, dominaate nel par-
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