Critica Sociale - Anno XIV - n. 6 - 16 marzo 1904
CRITICA SOCIALE 81 E siccome quel progetto non fa altro insonrnut che svilupparn in abhozzo, o mettere un tallo fracido al sistema attuale, ne viene per conseguenza che esso c::,aspcrci sempre più l'equivoco economico-militare di Pelloux, il problema di sapere in qual modo si potrà sistemare il cao.-;, l'assurdo dcll'organizzazione presente, che ci ha condotti ad a,•ere una classe di– rigente militare, disorientata, un personale di uffi– ciali apatico per ozii cronici e intollemnte insieme, così lo mostrano i giornali militari ; e ci ha con– dotti pi1u1 piano al disarmo nel materiale bollico, in quel materiale che è divenuto oggi 1 nel progresso tecnico delle cose 1 il nerbo non solo sosta1rnialc 1 ma pure morale della fol'ZlL militare. -l!-'l\i, La ferma sotto le armi deve essere bre,•c. Noi la ammettiamo per ora in una misura che eccede anzi i bisogni dell'istruzione, ma non intendiamo di ecce– dere troppo quei bisogni, come pretenderebbero di fare il ministro e la Commissione, contro la tendenr.a irresistibile dei tempi e della tecnica militare e contro ciò che si fa e si sta per fare presso altre nazioni. Due pnrolo mi sì permettano per far intendere la genesi necessaria cli questa. tendenza. L'obbligo generale ciel servizio militare ha imposto le ferme brevi. li principio di nazionalità. sul quale gli Stati si fondano : " le patrie contro le patrie, non f)ii1 le dinastie contro le dinastie "' aveva im– posto a sua volta l'obbligo generale del servizio .. \la questiobhligo era ed ò voluto pure dal perfer.iona– mcnto graduale delle armi da fuoco, che impiccali• scono, in paragon del pass~to, il Yalore individualo relativo del soldato, e nello stesso tempo rendono meno necessaria l'ingegnosità delle forme e degli ordini militari nella. batb1glia. 11 perfezionamento ciel soldato, fino ad a\·erne il veterano di Cesare ed anche ,Ii Napoleone, fu reso a poco a poco inutile dalle armi in via di perfezionamento, e il valore in– dividuale ciel veterano è stato ridotto dal progresso dell'arme eia fuoco fino td livello del soldato giovane, tanto che questi, quanto pili ò giovane, tanto è sti– mato miglioro. Dal momento ohe l'anima cloll!t bat– taglia sta ora ncll1arme porfe.zionata o la battaglia si combatte e si vince da lontano, non pili da vicino col petto del soldato, bisognava avere il mag-gior numero di armi che fosse JJossibile impiegare e per conseguenza il mriggior numero lli uomini. Di qui si argomenta pure la prevalenr.a relativa del valore delle armi sul valore indh•idualc, o infatti il lin guaggio tecnico dello varie scuo)(' <li guerrn 1 quando vuol misurare pC'r In batta1?lia la forza delht fanteriA, dell'artiglieria e dclht cavalleria, nou parla pili di uomini in oggi, sihbeno di numero cli fucili, rw111011i e sriabole, le quali ultime sono tuttora considerate arme dalla tradizione, per quanto la cavalleria sht arme da museo, relegata colà. anch'essa dal perfc• zionamento delle armi cla fuoco. La tecnica militare dunque ha imposto, si può dir quasi da sola e automaticamente, Jlaumento degli uomini, quasi illimitato, ossia l'obbligo generale i ancor prima o almeno al tempo stesso di qualunque altra consider~1zio11e politica che possa averlo sug– gerito .. E fece anche molto di pili; lo rese attuabik. Mentre infatti la ragione politica trova un limite insormontabile, all'attuazione dell'obbligo generale del servizio, nel hisogno dell'economia delle spese, la tecnica, ossia il perfezionamento delle armi, vin e J>resso I creduloni 1·111)provnzlo11edel progetto, dlsslmulnndo In SJ)esa; tnttlcn notn e n.mrncs~a como rcgotn. 1H1codn.H'on. uettolo nel suo 1,rocesso. I conllngontl di com1,tomonto, clllnmatl au·n.tto llclla guerra, dovono esser g11\ lgtrultl per rnglone di orcllnc o di senwllllcazlonc. Il tornpo 0110 11\lor,1 l)Ol!sono vnss1u·e nel ilCJ)Ol!ltl devo ossero Impiegato ncll'n.llenamonto 1111cmarco o nel tiro nl ber• sagHo con)o rlntrcscamcmto di lstruzlonò o non nitro. questa. difficoltà. col diminuire sensibilmente il tempo d'istruzione degli uomini. rJ maneg-g-io delle nrmi 1 le evoluzioni, le formo e anche i disagi e le fati('hc - questi due ultimi però soltanto nella difrnsirn - sono resi oggi molto pili facili, e in ci(> consiste es– senr.ialmente la possibilità. delle ferme hrevi, le quali a lor volta pennettono l'istruzione ad u11 maggior numero di uomini e mettono così neeNisariamrnte in atto il principio sociale dell'ohbligo generale del servizio, la nazione a1·11rnt:t. Il ritorno indietro, cioè il l'itol'llo ad eserciti pili piccoli e quindi a ferme lunghe, vagheggiato da ta– luni che ,,odono diluire nello grandi nrnsso il senti– mento militare e lo spirito guerriero, sari't una pura cl1ì1nera perchè contrario all'andamento neces8ario delle cose, cioè al progresso tecnico dellr armi. Oii't nel 1870 le ft"rmc hrc\·i prussiane rbhcro ra– gione delle fC>rmelunghe francesi ; e le ferme brc vissimo boere inflissero ripetuti scacchi recentemC'nte all'esercito inglese, il più valoroso degli eserciti eu– ropei e il mcµ-lìo dotato di lunghissime ferme. Un limite al perfeiionamento del rnlorc indivi– duale, lo abbiamo già detto, (' nella qua':li inutilità del valore medesimo. C'n limite nel perfezionamento delle armi sarà forse nell\111nullamento della guerra, come crediamo noi. Certo è che, se l'istruzione in· clividuale dogli uomini è di molto semplificata og-gi, sono cresciute dall'altro htto a clismisu1·a le diflìcolfa dr Ila guerra, cioè le difficoltà dcll'ol!i.'nsirn 1 senza la quale non si può parlare di guern1. fn conclusione la tendenza a diminuire lo ferme è un fa.tto accertato e pro<'ede sopratutto dct rag·ioni militari 1 e questf> dal pro~rCSi:iO del te('nicismo delle armi eia fuoco. La graduale adozione delle fermo semprf' piì1 brevi, sia rngionernle quanto si V04'lia, troni ostacolo nella 1·outi11e, e nel conservatorismo, che ha hiso:.rno di far l'occhio e l'orecchio a certe cose, prima di adottarle 1 qu.HHl'an1•he gli possitno riuscire in fondo della maggiore utilit:I. 1 1; il caso per noi curioso è che all'adozione di alcune riforme militari in I tali a, come sarchhero, oltre le ferme più brC\·i, la. sbwzit fissa. dei Corpi e il redutamento reitionale, si può dire che 11011 l'anno opposi:done i militari professionisli, ma i signori civili, per la pnura del uuovo, inoculata loro dalla Sa.nta Homana. Chiesa, cito ha formato così l'abitudine di pensiero di tanta. brava e fossile gente. . .. L'istruzione militare del soldato si può conl'!C'guirf' in sei mesi in fantcria 1 ciò è fuori di cluhhio; in ltalht anche in minor tempo, a ('aA'ione della sve• gliater.za mentale e della ela~ticifa fisica della r,1zza. Per le armi a coxallo, lii possono calcolare larga– mente sufficienti due anni in cavalleria, un minor tempo in artiglieria. La difficolfa consiste nel ma– neggio del cavallo, e piì.1 esattamente nel trovare nella lern il numero sufficiente di uomini pratici cli cavalli. In cavalleria fu in Italia ridotta In fNma da cinque anni a tre nel coL·sodi 26 anni e ora si crede cli non potere scendere di pili pcrchè siamo obbli– g,tto a reclutare le numerose armi a cavallo con molti indi\'idui che lrnnno poca o punht pratica di cavalli .. Utt siccome la for1.a attuale della cavalleria è per noi disutile affatto in huona parte, e lo ab– biamo SJ>cssodimostrato e lo dimostreremo ancora una volta nel corso di questo studio, noi riduciamo di tlue ferzi ht forza di quell'onne, e quindi ridu– ciamo cli due terzi il numero di uomini da chieclcr:;;i all:1. leva pel' la cavalleria og-ni anno; e così sarà pi\1 facile trovare gli uomini pratici di candii, fame anche una scelta e diminuire il tempo d'istruzione. F>1cciamo pmo una riduzione negli organici d'ar– tiglieria - per il tempo di pace - e cosi facili- 1 tiamo anche per questo verso la possibilità cli tra-
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