Critica Sociale - Anno XIV - n. 4 - 16 febbraio 1904
52 CRITICA SOCULE che incombeva come un incubo sulla coscienza pro– letaria, si sostituisco la comprensione chiara dei rap· porti sociali o con essi\. per la prima volta nella storia - la caparith. di dominurli e di trasformarli. P. questo il movimento prolctnrio che il socialismo concepisce e vaghegg-in; è in osso che il socialismo può ~ettAre a piene mani le proprie sementi. Ed è perciò che i due movimenti sociulish1 e 01>eraio com<' è scritto nell'ordine del ~iorno 'l'reves· D'Arngona che il Congre::,t:,oloml>Rrdo hravamentc respinse - si sussidiano a vicenda senza sovrapporsi o confondersi. )fa una cosiffatta organizzazione economica non ha, nidmtemente rhe fare - e ron tutta rngione - roll la rorrn!te rhe M af/èrm()ed i 1 p,-e,·~,lsaal_Conqress~ I di B1·esna. Lunge dall'essere un aiuto a, suoi fini, questn organizzazione economica è un impedimento HHlla sua via e una sconfessione permanente ccl a1>ertu alla teorica da essa professata. Ogni sforzo del!<' Cilmcre di lavoro, delle Jt.,eclerazioni operai<', per conquistare, nel presente ossetto capitalistico, mi,z-liori condizioni di lavoro; og-ni transazione cog-li imprenditori in occasione di scioperi; ogni tratta– ti,•a colle municipalifa per otten~re determinati van– taggi ai lavoratori; ogni partecipazione alla magi– :straturn. probivirnlc, mista di operni o padroni, per flettere l'antico diritto alle nuo,·e csi~enze operaie; o~ni intcnento nclPUfficio del Lavoro o nei Consig-li ,11,1T.rn·oro, ogni pratica colle autorit~, ogni acquisto od incremento di influenza pa!'lamenture per respin• :.{f'rC\"intenento oppressivo della polizia, per assi– t•urnrr mezzi ed aria respirabile alle molteplici ini· ziative dell'or1:nrnizzazione proletaria, per conquistare leggi ed istituti 1>ropiziiallo sdluppo, nll1eclucazione C'd al benessere elci proletariato, tutto ciò implica i;empre contatto C'cooperazione colle classi borghesi, quel contatto e quella cooperazione contro cui i vincitori di Brescia hanno pronunciato il non expcdil; tutto ciò non intacca immediatamente il mecl.'anismo fondamentale della produzione capitali8tica, e, ver quanto parzialmrnte possa tornar utile al proleta• rinto, si risolvo essenzialmente, secondo essi, in un ~ostcgno all'edifrzio borghese, che imrece si dovrebbe i;crollare. Jt\ mentre una cosiffatta organizzazione eco– nomica de,·e naturalmente desiderare che ogni suo sforzo trionfi, e impegnarvi tutto il suo vigore; vice– versa il desiderio e lo sforzo di coloro, che accettano l'ordine del giorno )f occhi-Labriola 1 deve essere precisa• mente che tutti questi tentativi debbano fallire, aOin-1 chè non si generi nel proletariato 11illusionc fatale di una possibile, per quanto limitatn. e transitoria, con– vergenza di inte:ressi colle classi nemiche, l'illusione cli un possibile morlus riremli temporaneo e di mi– glioramenti progre~Ì'>hi e continui, che ne snene– rC'bbe lo f-pirito rivoluzionario e ullontanerehhe il J.!ntn giorno clellu riolenza redentriec-. 1:;solo da un'or~ilnizzazionc di cui tutti i membri siano (come suona. il novissirno gergo) socialisti ri– voluzionarii1 in cui tutti proclamino la inutilità delle riforme e l'antagonismo assoluto ed irriclucil>ilc degli interessi proletarii col presente ordine cli cose, l'he essi possono i:.perarc l'atto risolutivo che s'im– !•ORRessa della fabbrica per in:-.tauran·i l'anarchia, che ~etta. negli ingmna~gi della. macehina sociale il sasso liberatore che l'arrc:ita e rinfrange. Non è giìi dal masAimo 1:iviluppo d<'lla società capitalista come prNlicarono i padri che nascerà In negazion1;1pro– gressiva cli essa, che ha nome rivoluzione: è hen:1ì <lall1arresto improvviiso di cotesto A,·iluppo, dalla ro– tazione all'indietro del suo asse c-conomico. Non la indmitrializzazione cre~centc dell'economia, non la d1'mocratizzaz.ion<' df'IIO Stato qtie:1ta utopia! , non la partecipnzione sempre pili ,·asta e pH1 etfet• tiva al maneggio dc-' suoi congog·ni, condurranno allu. uuova. società, nlla 80Cictà del h.1.yoro: m,1 la'oppo~ sizione arcigna o violenta a. <1uesta evoluzione ne– ccsz:;aria. Perchò il feto venga a maturazione o n. nascimento, ò necessario uccidere la. madro cho lo porta. nel seno. 'l'alo il significato nitido <' sincero degli ordini del giorno di Hre13cia 1 che si concat<'nano e si sup1lon– gono fra loro. Chi pensasse a. disgiung-erli, chi accet• tasse l'uno e ricusasse raltro, non darebbe prova che del caos del proprio cervello. l~ssi fanno un tutto 1:ocrcnte, e chi lo spezza lo uccide. . .. Or questa, che potò apparire fino H ieri accade• micn. ed aerea contesa di partiti politici o di politi– canti (ricordiamo 11nltczzosodisdegno, con cui ottimi compagni organiZt.utori di opNai definivano per beglìf' e quisquilie le nostre campagne contro gli a.narcoidi del 1>artito), eccola, scesa in terni, battere alla soglin delle organizzn~doni economiche; comprovando una volta di pi1'1 corno - anche nel ~cno dei partiti - ogni lotta politica siu, nell'intimo, una lott,t econo– mica. Se ciò non ross<' srnro fatale, ~e fosb0 srato appena concepibile contenere il dissidio nel terreno stretto– mente intcllettunle e politico, senza che invadcssJ l'orditura economica dell'organizztLzione proletaria, non certo avremmo prodigato intorno ad esso così grande copia di finto e proltn·ic d'inchiostri. Con• frssiamo anzi I nè manca al drsiclerio una punta di fraterna maliziu) che affrrttiamo coi voti il giorno 1 che vedremo arrintre nel vestibolo ngognato di :.\lon• tecitorio i novis~imi Anarchici mcdailiettati: tau in è la curiosith che ci punge <li Ycdere com'ei si in– dustrieranno poi che avranno ripetuto, in piì1 toni, il loro necessariamente unico discorso parla– mentare 11 lanciare cli là dentro 1 do,,e de,•ono trovarsi piì.1 <li mano, il sasso, che nascondono in scarsella, dentro i piit riposti cong-<'gni della macchina sociale. )fa pur troppo ern follia sperare che un dissidio importato, sia pure a forza, nel campo socialista, carezzato e covato eia socialisti eminenti, si potesse contentare di turba1·e l'acqua. cheta dei Circoli, di tentare le arene elettorali audacemente contese. Dis• sìdii cli quc>sto genere, è nelle organizzazioni prolc– tiuic che neccs~ariamcnto dcbbon fare le supreme lor prove. -Xè le organizzazioni economiche si potranno sot– trarre più a lungo al dilemma che vien loro affac– ciato. Esse hanno daxauti duo Yie: l'una è quel!;\ che, con sbmcio ineguale, con preparazione sia pure deficiente, ma con sicurezza d'intuito, ha.nno hattuto sin qui: reclutamento largo e cordiale di tutto il proletariato, senza bandiere proibiti\•0 1 senza pro~iu– diziali di alcun gene-re i affratellamento sempre pii1 vasto del proletariato medehimo, aclclestmto mano mano alla solidarietà e all'accorta tattica di classe, spinto innanzi quando appare somrncchìoso, tratte– nuto quando l'impulsività minaccia cli pigliargli h1 mano; sfruttamento cli tutti quei mezzi, di tutti quegli aiuti amministrativi, politici, sociali - che possono rinvigorire i proletari per le loro lottC' quotidiane, ri11lznrne la fiducht. e la cli~niHl, pre1>arnrli, economicamente, moralmente, intellettualmente, ai loro futuri destini. L'altra via - quella della vinllice pietra e dell'utlo risolutivo è trncciata ncttumento nell'ordino dcii giorno di Brescia. Ivi non piì.1 trattative col nemico, che sanno di rinuncia e d'intriio; non accostamenti codardi ai )[unici1>ii borghesi ed ni (ioverni borghesi; nou agitazione per ht conquista e per J1osscnanza delle legg-i che consolidano sotto apparenze lu8in– galrici il potcro dei despoti c- si risoh·o110 11clhl corhcllatnr:1 del e.ocialismo di Htato. )fa cclucazionC' delle masse a scernere netto e preciso il contrasto dei
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