Critica Sociale - Anno XIII - n. 23 - 1 dicembre 1903
CRI T!CA SOCIALE 365 suscitando,•i impressioni corrisJ>OTHlenti. La forma, il CO· lore e il suono, che dello cose sono lo caratterh1ticho pili immediatamente sensibili, influiscono In noi per via di suggestione 1>H1 o mono profondamente, a seconda del temperamenti e dell'educazione, impressionando il ron,10 emoth·o della nostra anima, come la luce impre.s• slona una lastra fotogrnflca. Come poi aV\'enga, 1>eres., che una linea dolcemente ondulala di montagne riposi l'animo, oltre la vista; mentre Il profilo angoloso o s1>czzRtodi altre desti diveri.a e dirci quasi 0PJ>0sta imprcssloue, non sappiamo precisamente ( 1 ). 11 ratto positivo è che gli as1>ettl delle cose influiscono sulla psiche dell'uomo eolto 1 e che egli, non potendo sempre godere degli aspetti di bellezza in na.tura 1 si sforza di rap))rcsontarseli con l'arto, In modo che i suoi occhi vi si possano ))Osare nd oi:tnl Istante, non solo quando ri1)osn, mn. aucho qnnnclo lavora o si diverte, vostendono lo formo degli oggetti che gli sono famigliari i gli utensill 1 gli arredi, le pareti domestiche; creandosi d'attorno un'atmosfera di sensazioni armoniche, un in• slcme di co'le che, mentre gli J)rocurano le indispensa• bili soddisfazioni materiali connesse al loro uso, abbiano In sò la virtù di acquelare, nelle tregue e nel corso della fatica, il lavor\o logorante del pensiero. In passato, i godimenti dell'nrte furono riserbati _al soli potenti, I quali no ))Crvertirono il gusto, allontauan· dola dalla natura e complicandola talora fino al'a.ssurdo, anche per farsene strumento di dominazione sulle molti– tudini suggestionato dal fasto e dalla magnificenza del suol splendori. Ora l'arte accenna a democratizzarsi e ad estendere I suol beneftzt anche al popolo, il quale, sentendo aprirsi l'animo a' suoi primi timidi sorrisi, la saluta nelle sue ultime espressioni o noi nuovissimi In– genui atteggiamenti che assumo nelle cose comuni di cui s•orna e si giova la vita diuturna. Discende essa dalle sue manifestazioni assolute ))er adagiarsi nelle applica– zioni dell'lndu.strla, in forme accessibili al senso vergine o alla povera rortuna dei molti. r,; d'altra parte (lo esi– genze oi bisogni nuovi non nascono o non si sviluppano se non a mhmra che si producono I mezzi per soddi– srarli) l'aumento rapido della ricchezza generale, il dir• rondersi di un relativo benessere in alcuni ceti del proletariato, Il minor costo della produzione dovuto al– l'impiego del lavoro meccanico, e la sobrietà stessa dei prodotti dell'Industria nuova, ché tende a riprodurre le forme semplici della natura, conciliarHlo in certo modo lo esigenze dell'eslotlca e dell'economia, rendono acces– sibile ar\ un numero sempre maggiore d'individui la soddisfazione immediata del comun senso d'arte, na– scente - come una forma di sensibilità. nuova - nella affinata psiche degli uomini moderni. Un ratto di grande Importanza., non apprezzato al ttuo giusto valore dal sociologi, ò questo graduale elevarsi delle moltitudini al senso o al desiderio della bellezza. o la. possibilità. di soddisfarli in misura sempre mag- (IJ !-I può 11,nuncUt'r0che l'lmprca,lono che RI riceve dalla vlua dt uno 1pet111,co\o rlijt1III d11,1m11, serie d'lm1ire.alont 1,11orzla11 e sue– ceulvt', quanti 110110 I 11untl dello 1pcttaoolo obo cadono suooeHIVA– mento eotto la vorccatono v111vR.1n tal e11o10 l'lmproSBlono tot11o10 111,r~ gradita 80 lo l)flfZIAll, IV0lgondos1 811 di 11111\ llneo. eho 1)000 81d1- 8C0~II\ tlnlH, rottu, 1,ur OHOIHIO <ltvorso frn toro (O la vnrleti\ ò 11, i•ou(\1z!o110noceu1tr1a dol 1,lacero) non IO 1nrnnno 111)1)nslnnz11 <111 co~irlngere 1centri emollvl"' 1)r11~Chl illUUJIIIJfl'I I' mul11meutt: (IMl\nno lln·ece, uu'lm11rcu1one tom11te11tva di dllAfl'I0 1e, volgendosl In una 1ucce11s1onoepexa11,u,e dl1armonlCA di linee •e11roe discordi, coalrl11- geranno I centri emotivi ad 111111, 't'\cend• di movimenti a11al01Chl.e perciò alfat1can1e. i: un'll)Oteal. gioro. Esso vnlo non solo come indice, ma pur anco come coeflfoiouto dell'evoluzione unuu11\ verso pii', alto forme di vita, che In sostanzn - ò il fine più gene– ralo o perciò pili sicuro al sociali~mo. t;.. ~o realizza uu nuovo ordine d'armonio nell'esi-.tenza contra~tata e di– scorde della gento umlle 1 che Insieme alla sua porzione di beni materlnll vede per esso aumentarsi la sua J>arleciJ)aziono alla vita intelligente, dilatarsi le srcro de' suoi senti men li, delle suo inclinazioni, del suo potere. Sotto a' suol occhi tutte le eo'ìe piegano insensibilmente I\ secondare Il suo avvento i la politica con le nuove forme di reggimento J)Opolare, scm))re ))iÙ effettivo, anche se non apJ>arcnte, l'arte con questo universaliz– zarsi do' suol prodotti o della <iua influenza. ... li senso o Il dettlderio della bellezza, ai quali so<ldi srano lo industrio nrtlstlcho che rivestono di un J>en– sioro d'arto amoro.~oe nrmonioso gli ambienti della vita pubblica e prlvatn, sono andati sl crescendo in estensione e In raffinatezza, ma non tanto in raffinatezza quanto In estensione. E si capl'!ce: Il rapido formarsi delle fortune in un'epoca di grande anniento della ricchezza nella borghesia l11du1;trlnlee mercantile non consentì un'egual• mente rapida educazione al gusto artistico, e la decora– zione venne in uso più corno un'ostentazione d'opulenza che per soddlsruzione di un bis0E{nOvero e sentito. Fu l'epoca in cui l'im1>resa capitalistica 1>otòaffermarsi, noi ramo dello Industrie decorative, con una produzione ap- 1>arenlemente artistica ed intrinsecamente volgare, dal li\ quale trasse lnrghl profitti. Solamente più tardi, J)erre– zionatisi grnndemenle I processi del lavoro meccanico e superate con esso le mngglori difllcoltà tecniche della esecuzione, l'Industria decorativa potè rispondere alle esigenze di un gusto J>iltraffinato. So non che, agserlscono alcuni che l'esecuzione di un oggetto d'arto decorativa. non possa. essere affidata. in nessun modo a processi meccanici e sottostare alla di• visione del lavoro, ma debba essere esclusivamente ri– Rerbata alln J)erliln del lavoratore mnnuale; negano, eioò, che In questo ramo della produzione la piccola Industria ))Ossa rimanere vinta ed eliminata dalla. grande. Anzi 1 poi che in ))arto la sostituzione ò già a\'venuta. o non si può 01>1rngnare li ratto compiuto, essi negano ai prodotti artlstlcl della gran<le Industria ogni e qualuuque pregio d'arto od lnvocnno come una liberazione dal pre– dominio della volgnrità e del dozzinale il giorno it1 cui un più squisito senso estetico del consumatore, rigettando i prodotti artistici dell'industria meccanica, promuova - per questo ramo - Il rifiorimento dell"artigianato, di un regime, cloò, In cui, soppresc:a la divisione del lavoro, ogni artefice sia Ideatore ed esecutore dell'opera propria, che de,•e presentarsi con i segni della sua geniale indi– vidualità.. Ora, a chi ben con'llderi questo SJ)eran1.e e questi ti– mori degli amici della piccola industria - speranze di una resurrezione prossima dell'artigianato artistico dov'è scomparso e della sopravvivenza dove esiste ancora, o timore che 111ndustria meccanica riesca n una deprava– zione del senso estestico - speranze o timori non tnr– dornnno a dimostrarsi lnrondati. Oli amici dclii\ piccola industrin. l>n.snnoil loro ragio• namonto su! fatto lnnegnbile che l'arte decorativa ra~– giunse il suo massimo Rplendoro al tempo dei grandi maestri della Rinasccnz1\, qunndo lo cure amorose di tutta un& vita erano spose talora intorno ad una sol& opera d'arte e l'Artefice eseguiva l'o1>era sua material– mente, fregio por rregio, su dlsc~ni e ~odelli propri,
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