Critica Sociale - Anno XIII - n. 22 - 16 novembre 1903
ÙRITICA SOCIALE 345 della domanda e dell'offerta, ma da clementi influenzati dai crite1·i etico-sociali propri dell'impresa. pubblica, dovrll poggiare ad un s11;:gio ben più alto che non sia negli esen.:izi prìvnti. Vi controopera, si aggiunge, Ja inettitudir1e del Governo a fungere da imprendi– t.oro, specie nei grossi acquisti cli macchine o cli materie prime e sussiclitirie. Nò si può, si osservn, augurare il sorgere e il costituirsi d 1 un 1 impresa, ht quale, rendendo permanenti gli organici o Je condi– zioni dei funzionari, toglierà al suo andamento la elasticità propria ad ogni a1.ienda industriale. Ju ,•erità, mi sembra cho gli esercizi governativi possano essere combattuti con rtrgomenti 1>iùformi– dabili di quelli che il Cabiati adduce in quest'ultima parte del suo articolo. Non credo che i criteri etico– sociali1 a cui si piegherehbe il sahuio in un'impresa diretta da una azienda puhblica, si sp1rnterebbero appena si trattasse di oporui addetti ad un'aziencht privata. La forza delle associa.zioni operaie è dive– nuta ormai così prevalente da determinare l'appli– cazione di nuovi principi- nella determinazione dei salari indipendentemente dal fatto che si tratti di una a7,ienda pubblica o di una azienda privata. Anche la cosidetta legge della offerta o della domanda non serve da sola a spiegare perchè nei più progrediti popoli del mondo civile trionfi e vada trionfando sempre pili un regime di alti salari. Che del resto, so il personale ferroviario, in particolare quello dello Società secondarie, caldeggia il passaggio dell'eser– cizio dalle Società privato allo Stato, ciò deriva dallo particolari condizioni che vc11gono fatte a quel per– sonale. Datu la impossibilitfi. di ruggiungere un più Jn.uto profitto, le Società, trattenute dallfl. brevità dei loro contratti e dal timore di perdere gli usuali redditi eccitando una maggiore produttività. delle linee col ribasso delle tariffe, si sforzano invero di ottenere col ribasso dei salari reali quella più alta ricompensa che la condizione attuale del traffico non vale ad assicurare. Quanto ai consueti addebiti contro l'impotenza degli enti pubblici a dirigere o a condurre imprese anche d'indole monopolistica, tanto varrebbe distrug– gere con un tratto di penna tutto <1uanto è stato incoraggiato cd ottenuto in materia cli municipaliz– zazioni 0 1 in genere, di assunzione di servizi pubblici di~ parto di pubbliche aziende, eia trent'anni a questa. parte. L'J.talia stessa, come ebbe egregiamente ad osserrnro alla Camera l'011. Carmine, dà. e ha dato in piì1 occasioni l'esempio di instituti amministrati sapientemente e provvidamente dallo Stato. Nò si sorpassi un'ulteriore riflessione. Quando si parla dell'attività dello Stato nell'esercizio di industrie monopolistiche prima condotte da privati, si nega allo Shlto la possibilità. di applicare criteri diversi da quelli che esso esplica nell'11.clempimento delle sue ordinarie funzioni, che non sono certo cli carat– te,·e industriale. Ma la illazione ò affatto arbitraria. Niuno può disconoscere agli enti pubblici, che as– sumono l'esercizio di imprese industriali, la facolb\ di applicare anche criteri di carattere meramente industriale se la loro applicazione ris1>onde al fine per cui l'impresa fu assunta. Non indugiamo ad ogni modo in queste discussioni, lo quali non scemano certo l'importanza dello pre– messe teoriche opportunamente riassunte sulla. for– mazione delle .tariffe. Risponde al contrario pilt util– mente alla. gravità dell'argomento il non dimenticare quali vantaggi potrebbero veni1·e_assicurati all'eco– nomia nazionale, nel momento attualo della sua storia., ùalla sostituzione dell'esercizio di Stato ai singoli esercizi privati. :i\li sia lecito, in via. cli con– clusione <li questo scritto, cli riassumerli brevemente, quasi in forma schematica: 1° li sistema ferroviario in mano allo Stato po– trebbe diventare un sapiente strumento di politica n o economica inteso ad attenuare e fl. diminuire le di– su1.nrnf?'lianzenelle condizioni nalurali ed acquisito di produttivi Hle di sviluppo economico delle diverse parti della penisola. Le 8ocioti\ privcltc 1 come si cli• mostrarono per il pllssato, così si dimostreranno per l'ft.vvenire, di fronte a tal còmpito, altrettanto ob– bliose qu[mto impotenti. 2° Ditte le difficoltà di regolare i rapporti della politica commercialo por un popolo in parte progre– dito nelle manifestazioni delle industrie manifattrici, in parte arretrato e in questo e in quelle della pro– duzione agricola, il sistema ferrovia.rio, mercè \'or– dinamento delle tariffe, 1>otrà servire a rendere pos– sibili utili concessioni e temperamenti, che aiutino il passaggio ad un ordi11amento piì:1adatto a condi– zioni 11naloghe ed uniformi di sviluppo. 8° L'interesse dei porti mercantili, le ragioni della na.vigazione marittima o fluviatile, lo stesso sistema della viabilità ordinnria nelle sue raniifica.– zioni principali e secondarie potranno essere più efficacemente approfonditi e tutelnti mercè l'assun– zione da parte dello Stato della rete ferroviaria. In particolare, l'ordinamento privato, riuscendo per ne– cessità di tornaconto ad accordi e ad intese coi mo– nopolisti della navigazione, toglierà quel controllo o quella ca1>acità di concorrenza che l'esercizio di Stato, agente sotto la. pressione dell'opinione pubblicai potrà difficilmente sopprimere. 4° Nel momento attualo di notevole risveglio dello forze produttive della nazione, un ribasso cli tariffe riuscirà cli sommo ~iovnrnento all'economia nazionale. Ora, lo Stato potrà adclirnnirvi assai pili f11cilmente di Società private, i cui contratti, per ipotesi certo legittimata dallo odierne necessità. cli fatto, cli breve durata non potrebbero loro consen– tire di ammortizzare su un lunghissimo periodo così le spese dei nuovi riatti cd impinnti come lo prime perdite provocate eventualmente dal ribasso. Che so i contratti fossero di lunga. durata, allom lo Stato dovrà tenere a proprio carico esclusivo per altrettanto tempo la tot11lit:\ o parto considerevole del carico attualo per interessi ed ammortamenti delle pa~sivitìi incontrate per la costrur.ione ed il riscatto delle linee. fn tale evenienr.n, l'ineluttabile aumento del traffico ferroviario, com1eguente in via definitiva nl ribasso delle tariffe, coutribuin\ ad ac– crescere gli utili dei capitalisti assuntori, nè potdi partecipare che in piccola parte alla diminuzione del debito pubblico ferroviario. 5° Ogni eventualità fa\·orevole derivante, sia da. incremento del traffico nazion11le, sia dalla a1>plica– ziono di nuove invenzioni, sia. dalla utilizzazione o trasmissione delle forze idrauliche, sia dall'apertura di nuovi mercati, sia dalla ma/.tgioro intensità di comunicazioni nelle vie ciel commercio internazio– nale, sarà tulfa, a vantaggio dell'economia 1rnzionalo nell'ipotesi d'un esercizio cli Stato: non così nell'ipo– tesi contraria. · 6° JI problema dell'unità morale e politica dello Stato italiano trover:\ nell'esercizio governath·o un fattore 01>eroso cli risoluzione o di perfezionamento. Senza preoccuparsi soltanto dell'elemento tecnico• economico della questione, l'uomo cli Stato potrà avere nel sistema ferroYiario, la cui condotta e direzione è in sua mano, un potente strumento per avvicinare, accostare e foudcre interessi e popola– zioni ancot·a fra loro sconosciute e spesso affatto straniere. 7° [ dati cli fatto degli ultimi anni relativi allo sviluppo del traffico indicano un costante o progres– sivo incremento, attestato del pari così dalle condi zionì generali odierno della ,,conomia italiana come dalla. notevole espansione della corrente dei passeg– gieri italiani e stranieri e cli quella delle merci. L'assunzione quindi della azienda ferroviaria nello
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