Critica Sociale - Anno XIII - n. 22 - 16 novembre 1903
CRITICA SOCULE 347 rispondenrno a un vero bisogno, furono bene accolte le ))rime orgnnlzzazioni libere, che tanto In America quanto in Jnghilterra s'impadronirono di tutta la procedura che prepara e determina lo elezioni e costituirono un con– gegno simmetrico con quello costituzionale. Queste or– ganizzazioni extra-legali furono i partiti. Unnalisi della ,·lta di partito occupa i capitoli più profondi di questa opera. . .. Jn fondo Il vartilo ò una sopraV\'h,enza delle epoche prcdemocratlche, quando i suoi membri erano reclutati nell'identico modo corno i fedeli d'una chiesa, senza che rosso possibile un'obbiezione ad uno solo degli articoli di fede, o la co11(or111ity al Credo del partito era la sola regola clicondotta politica. r,:ra molto - e ci volle molto nnche per questo - se IQ primo duo organizznzioni in ordine di tempo si ricouoscevnno mutualmente il diritto all'esistenza; ogni cittadino però, secondo le sue origini, do,•e,·a aderire all'una o all'altra parto; di qui il sor– gere dello II Oppo~tr.loni ,li Sua ~laestù " in contrappo– si1.ione alle nitro Opposizioni, clMsiftcnto come " illegit– timo ... lla 1 SOJ>rn,·vcnuta la democrazia, conquistate le lil.,ortà rondamcntnll, risoluti i proOlemi che potevano per secoli toner dl,•lso le generazioni ed apparsi sul– Porizzonte problemi Oen altrimenti numerosi e complessi, la divisione nel duo cla.~sici partiti 1>crde,•a la sua ra– gione di essere sociale, nò a,·eva torto il poeta di mettere in ridicolo quc ..ta prete,,a necei-sarla distinzione, come quella cho anticipatamente divido gli uomini 1 ftn dallo fa-.re, in hcati o dannali: J o(lt11 l1u'11i· it's romie(ll 1/o,r 1\'(lt111·e «lirrr!/8 lfM'f ro11trfrt 1'/u,t trtr!J boy (IIUI atry yul '}'/1(1t'• OOn1 inlo tl1t 1rorlcl «ii~ ls titl1t1· a little lil.iti-ol 01' tlst ci littl, co11st1·t·atir:e (I). Nomlimeno, per lnorzin si ebbe il ratto dell'aggrup– llnmonto dei problom! secondo lo nuteriori divisionì degli uomini, nnzichò l'nggruppnmcnto degli uomini secondo i proOlemi; ossln, por rare l'analisi delle opinioni degli elettori, nnnllsl che sola rende J>Ossibile una. sintesi razionale del suffragio, si imbrogliarono sistematicnmento tutte lo opinioni dl\ analizzare col volerle ad ogni costo lnqundrnre, nel programmi om11fbtts, intorno alla vecchia bandiera del partltò. L'unità era meramente rormr,lo tra i membri di questo; ognuno aderiva 1>er questa o per quella ri\•endicazlone; tutti all'insegua nominale sacri– ftcM·ano In J>i\l parto dolio loro eon,·lniioni, o le adesioni erano l'effetto non della discussione, ma. dell'emoziono suscitata coi ricordi (Do 11ol argue, but take them i11 sentime11tally). ,\ PJ>licnndo al Oo,·crno democratico i me– todi antichi, I partiti vi iRtrodussero due 1>rocessimo– derni: J.lelozlono popolare e la libera associazione. Oltre le elezioni ordinato dalla leggo vi rurono elezioni J>cr designare i capi del 1>artito e gli occupanti le sue ca– riche. Ciò rendeva sempre più difficile, discontinua o J)uramcnto nominale l'opera di controllo e quindi la sovranità d'ogni clttnllino. Di più, pretonde11clo cito ognuno faccia parte di una nssocif1.:r.iono 1 o ro))utnnclo interesso dell 1 associaiiono il moltiplicare il numero do' suoi mombl'i per accrescerne la potenza, si dlmentlcn,•n che un'nssoclnziooe a scopo politico, essendo una combinazione di sforzi in ,·istn di (1) 10 8Jletl0 pen.40 flUAnto ò eomlco che IR S"atura raecla di ogni \Jam\Jlno o \Jamllln11, che mette al momlo, o un 11lccolo co111ervaloro o 1111 1•lcco10 11\Jt>rRle, un intento morale, suppone la cooperazione volontaria, cosciente, continuo. o costante do' suoi membri e di tutti questi membri in prOJ>Orzionodella loro capacità. Orn, la visione intellettuale o la racoltà d'attenzione dell'uomo medio sono n.ssal limitate, nò egli può esercitarle sopra un vasto orizzonto o su cose molteJ)lici o differenti e 1>erlungo temJ>O.Più oltre la sua vista si conronde, la sua attonziono si disperde e si stanca e sottentra la po.ssività dello spirito. Cosi il partito non è più che una caotica aggregazione dl unità incoerenti, le quali, data la loro energia dispersa e il loro slancio individualo compresso eia.Ila moltitudine degli scopi 1>erseguiti,sono obbligate a. rlmettorHene ad alcuni, ai primi venuti, che ncqulstano cosi naturalmente un mono1>olio morale, o lo spirito di assooinziono degenera in ispirito di corpo. r~a democrn:da. cllventnva. così sempre piì1 formalo. La massima di Montesquieu che fa della virtù la grnnde risorsa della domc•crnzia. ò ben lungi dal rispondere al ,·ero in tutto lo repubbliche e I regimi rnpprescntntivl ftn qui nati o 1>rovcdiblli. 11 Oo,·erno democratico 1>rO• suppone la. J>nrteclpazione attiva della gran massa e questa ò naturalmente J)a!Jsiva. Di tutti I regimi non dispotici, ò anzi la democrazia, nelle moderne condizioni di civiltà, quello che meno ò capace d'un pertinace spirito di controllo; giacchè il suo avvento coincl.se con una enorme rivoluzione e compli– cazione sociale che, moltiplicando le cause d'instabilità delle rortune lndh•lduali, moltiplicava di pari passo l'egoismo incll,·lduale o quindi l'Inclinazione a disinte– ressarsi della cosa pubblica. Contrariamente a quanto osser,•ava De Tocqueville, nella stessa democrazia amo– ricann, il btlftr tlemc,i1, In borghesia, si ra più apata. o non parteci1>ante. Tutto ciò racillta il monopolio e In strapotenza del pochi. lta c'ò di pilL ~sercitare il J>otore non è altro cho farsi obbedire mediante una. costrizione morale. La de– mocrazia. ò rrn tutti i regimi - ed ò questa la sua maggior rorza - un maggior potoro di intimidnziono socia.lo. Tutti i cittadini essendo nmmossl nl Governo, si hn la massima. somma di rorza Orutnle e morale. Orn, li formalismo politico della vita. di partito miua questa superiorità della democrazia nel potere d'intimidazione sociale. I cittadini si avvozznno n capitolar costante– mente innanzi a Idee e ,·essilli, che, come lo stello 1011- tnnlsslme, hnnno già. perduto In loro ragion d'essere. I rnp))resentnnti intimidiscono, invece d'essere intimiditi, con lo spauracchio dell 1 cterodossia J)Olitica. Una bnnda di ,•olgari ambiziosi pub tenero in !scacco tutto un po. J>Olo.Senza dubbio, poi semplice gioco delle istituzioni democratiche, Il pcpolo può, da un momento all'altro, ricuperar sempre Il suo irresistibile potere d'intimida– ziooe; ma condiziono prima dell'esercizio reale d'un potere ò la continuità, e so esso non si afferma che ad lntervalli 1 ne ò considerevolmente diminuito; esso re– prime più che non intimidisca. In regimi non democratici si ha da temere l'arbitrio di persone o classi privilegiate; in regimi democratici, se non ò ben nito Il lh•ello intellettuale e morale ciel cittndini 1 il controllo doll 1 opinione 1>ub1Jlion può mutarsi in opJ)resslono. Nello democrazie e noi partiti in esso agitantisi In questo condizioni, o'ò qualcosa di eroico ncll'nvere e rnnnirostare un pensiero diverso da quello delle moltitudini; chi può sruggiro a questa oppressione se tutti l'esercitano? Chi ,·orrebbe tenor il linguaggio dello Cortes al ro d'Aragona: 11 Noi ,•aliamo quanto l'Oi? 11 Col'll,per adottaro la distinzione di Rousseau tra cìtta· dino e suddito, la \'lltà di questo si ,·ion dissimulando
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