Critica Sociale - Anno XIII - n. 21 - 1 novembre 1903

CRITICA SOCIALE 329 raziono della Macedonia, da ottenersi non coi vecchi metodi di clientela religiosa o sotto la direzione morale dell'esarcato, non a esclusivo 1>rofltto di una nazionalità contro le altre, ma mercè lo sforzo rivoluzionario co– mune di tutte le nazionalità. oppresse in Macedonia e in vista d'un'autonomia che rispetterà i diritti di tutte. Si, ma mentre Sakazoff, con libero e largo spirito, invita il proletariato bulgaro a comprendere il suo in– teresse di classe nel senso va.~to; mentre esso lo scon– giura di non vegetare come una setta in un popolo di– seredato, su cui la feudalità turca in decomposizione· rigetta di continuo frammenti sterilizzanti; gli intransi– genti, i 1·outiniers del socialismo lo denunciano come un' 11 opportunista 111 e si desolano perchò il recente Con– gresso bulgaro, pur augurando che la 1>oliticasocialista u abbia un carattere proletario più accentuato 11 , non escluse Sakazoff e i suoi amici. ~eglio ancora: alla reccnt.e riunione del Bureait internazionale di Bruxelles, i duo delegati della Bulgaria chiesero al Bureait di "pronun– ciarsi contro la politica di hlillerancl e cli Jaurès! 11 Ecco un nuovo ,e Comitato bulgaro II abbastanza inat– teso e che si prOJJOnelo sterminio non del 'l'ureo, ma dei due socialisti francesi, infinitamente più pericolosi, sembra, che non tutta la gendarmeria nJhanese. ]~ un tratto veramente delizioso cli ingenuifa settaria. Per calmarli, si dovette far loro intravvedere che forse la questione sarù. posta al Congresso internazionale cli Amsterdam. Si rassicurino. Non sotto questa forma misernl;ilmente personale, ma sotto una forma pili ampin, la questione certo sarà. posta. . . . Lo ripeto: la crisi non è francese, è euro1)ea. Io mi permisi di dire, al Congresso internazionale della Sala Wagrami che tutto il socialismo europeo sarebbe ben– tosto, e sotto forme diverse, alle prese con gli stessi problemi e le stesse difficoltà. Non occorso lungo tempo per avverare le mie previsioni. Imagino che sarà difficile parlare di " arrivismo m di ambizione 1 di corruzione, quando le stesse divergenze si palesano in tutti i partiti socialisti 1 quando ovunque la stessa forza delle cose, lo stesso crescere delle demo– crazie suscita lo stesso problema. e rivela nel socialismo insufficientemente preparato lo stesso contrasto di ten– denze_ La crisi cominciò dalla li'rancia, perchò ò in Francia che la democrazia raggiunse, col suffragio universale e colla forma repubblicana, il più alto grado di potenza. Continua un po' pii', attenuata in ltalia 1 dove il risveglio della vita popola.re fu agevolato dal carattere anticleri– cale della monarchia e dal ricordo recente delle sue imprese rivoluzionarie. È tuttora a mezzo latente nel Belgio, dove la crosta resistente del dominio clericale opprime la democrazia e l'azione socialista. Comincia a sfiorare il socialismo tedesco, perchè l'incremento del Partito socialista comincia a creare in Germania qualche possibilità di democrazia. Ma la divisione so~ialista in Oermanta resterà. allo stato virtuale, percbè virtuale vi è ancora. la democrazia. Il Partito socialista tedesco, quale che sia la sua potenza, è ancora al disotto della crisi. È possibile, e come, risolvere questa crisi europea del socialismo, la cui legge ò palese? 'fenterò di cercarlo. Ma debbo esaminare nnzitutto, per 1necisaro in fatto i termini del problema, quale parte sostenue in .questa crisi europea la democrazia socialista tedesca. B1h1ote :i C no B1ar o m. Al confine della crisi. 11 Vorwih·ts si è sgomentato del tono che prendevano le polemiche fra socialisti tedeschi alla. vigilia del Con– gresso cli Dresda. Si marcia.va ve.rso una scissura? Non solo gruppi violenti,sopratutto berlinesi,domandavano che " ln. si fluisse con tutte le bernsteinerie" che andavano sviluppandosi nel partito; ma lo stesso Bebel pronun– ciava parole di collera singolarmente imprudenti. Egli scriveva in una lettera al Vorw{h·ts: u Una. spiegazione a fondo diventa necessaria; 'J impossiUile continuare fra noi questa commecliai colla qua.lo ci inganniamo a ,•i– cenda n· Ohe vuol dire? E Punità del partito socialista tedesco non si baserebbe da anni che su un volontario equivoco o su un vicendevole inganno? E il partito, per fare atto di franchezza e ritrovare la. propria integritA morale, elevo essere condannato a delle scissioni c a (lolle scomuniche? Si indovina l'emozione cli gioia nella stampa borghese, che già. sogna il lacerarsi })rossimo del grande partito, fresco ancora di una vittoria cosl trionfale. Il Vorwiirls interviene per richiamare tutti i socialisti a un maggior senso di misura e a un più giusto sentimento della realtà. Da. un canto, esso assicura. che non può dipendere dalle fantasie di un giornalista in cerca di articoli impressio– nanti (allusione a Bornstein) di scuotere e disgiungere un partito cos\ fortemente consolidato. Dall'altro canto, si meraviglia che Bebel possa.parlare di commedia e di vicendevole inganno, mentre da anni tutte le differenze di pensiero si fn.nno strada nella democrazia socialista tedesca con tanta libertà e sincerità. . ~la. sopratlltto si sorprende perchè 1 per agitare il par• tito, si scelga precisamente l'ora in cui nessuna questione si pono veramente innanzi ad esso, che lo possa dividere. Si tratterebbe di discutere una " tattica nuova 11 ? Ma il partito socialista tedesco seppe sempre conciliare l'unità e la. permanenza dei principt regolatori della sua azione con le necessità che mutano. Sempre ebbe il comunismo por mèta, e la lotta di classe, l'organizzazione del 1>ro– letariato in partito di battaglia, per mezzo. Ma in qual modo deve, a un momento dato, esercitar.si questa lotta di classe proletaria? Come il proletariatoi in tale stato di cose, acquisterà il massimo di potenza? Su ciò si brancolò e si mutò di continuo. La regola direttrice della lotta di classe rimase immutabile, ma le applicazioni variarono. Sempre il proletariato finl per n.ccettare e utilizzare, in nome della lotta di classe, mezzi d'azione che, in nome della lotta di classe, aveva. prima condannati. Qui, a rischio di ·una citazione un I)O' lunga, voglio tradurre testualmente. Son convinto che nel pensiero del Vo1·wiirts non vi è alcuna intenzione ironica verso tutti i partiti presi di intransigenza, prima. adottati, indi ab– bandonati. Ma oso dire, per parlare il gergo tedesco, che vi è in questa semplice narrativa una profonda ironia oggettiva. Negli anni che precedettero il 1870, anche la parteci– pazione del nostro partito alle elezioni del Heichstag era in questione. E quando alflne, mezzo a contraggenio, vi ci si decise, si proclamò ch'era contra.rio agli inte– ressi dolla agitazione socialista che gli eletti Jlrendessero parte coi partiti borghesi alla compilazione delle leggi e inscrivessero proposte all'ordine del giorno. Questa inflessibilità., a vero dire, fu bensl decisa, ma non rispettata. 'l'roppo era attivo il pensiero !socialista per lasciarsi esèludere dal lavoro vivo di ogni giorno. Yenne poi (basta ricordarlo) la. controversia cosl vivace sui ballottaggi, e il divieto del 1>n.rtitocli votare in essi

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