Critica Sociale - Anno XIII - n. 21 - 1 novembre 1903
326 CRITICA SOCIALE gono a elle il Partito assuma certi obblighi monctnni 1 subisca certe prescrizioni di Corto; o concluùe che, J)Cr porre la questione, conviene attendere che quelle ra– gioni di sentimento sinnsi indebolite, come sparirono a poco a J)OCO le ragioni di sentimento che pel' lungo tempo preclusero ai socinli.'3ti il Pnrlnmeuto borghese. Ed ess~ndo J>robabile che i partiti della maggioranza conservatrice, SO))ratutto il Centro cattolico, tauto più pretenderanno imporre al Partito socialista il cerimo– niale monarchico, quanto 1>H1questo rifiuta di sotto– mettenisi, così la questione percle ogni imporkmza pra– tica: essa è già risoluta in senso negati\ 1 0. Ma rimo.ne il problema genera.le, ond'essa non ò in qualche modo che un episodio; o l'emozione sollevata uol Partito da. una questione np))arentemente secon– dario, ben mostra ch'esso lntrnvvide la gravità. del ))roblcmn. ~: un po' fanciullesco accusare nernstein di avere artlficialruento creata o ingrossata la questiono. Non di))ende da un uomo di creare dei problemi a lìbito suo. :È la forza stessa delle cose, è l'incremento del Part..ito socialista., che gli pone davanti il quesito: quale atteggiamento pratico devo esso avere di fronte all'isti– tuziono imperiale? .·. A dir vero, Il Partito socialista tedesco, quali che ne siano i progressi, non ò ancora forte abbastanza perchò un tale quesito presenti un'urgenza assoluta. Esso non ò ancora se non una minoranza nella nazione; una minoramm ben pili debole nel Pnrla.monto. E poichè sono I partiti reazionarii e conservatori che hanno nel Reichstog una maggioranza del due terzi, il Partito socialista tedesco non ha nò la parte di potere, nè la parte di responsabilità immediata ch'esso nvrebbe, ir.e vi rosse una maggioranza dl Sinistra, di cui esso rosso un elemento.•:sso può dunque aggiornare certe questioni difficili; ma non può che aggiornarle e, pili esso in• grosserà, pili esse urgeranno. I socialisti tedeschi sono repubblicani, e non potreb– bero non esserlo: al termine del ntO\'lmento vi ò, di necessitò., la Repubblica sociale. Ma io che modo effot– tucranno essi cotesta Repubblica? Astenendosi II rivo– luzlonariamente" da ogni azione di OoYerno fln che ossi non avranno distrutta la rorma monarchica, o non piuttosto sottraendo a poco a poco la sostanza al potere monarchico e ad esso gradualmente sostituendo l'aziono di Ooverno della democrazia che evoive verso il so– cialismo? Notate che il problema non si confonde con quello della partecipazione al potere. Non si tratta soltanto nò princlp,nlmente di sapere so i socialisti tedeschi accette– rebbero che un ministro socialista collaborasse, per un fine determinato, con ministri liberali e democratici. Niente affatto: si può supporre benissimo che il socia– li11mo1 sviluppandosi sul terreno della Costituzione at– tuale, raggiunga presto la maggioranza nel Reichstog, ma tale maggioranza socialista non sarebbe perciò affatto la padrona assoluta dell'Jmpcro. In virtù della Costituzione, l'Imperatore timane, con dei poteri definiti, o rimane, con poteri definiti, Il Consiglio federale. 1 1: allora la maggioranza socinlista ò inchiodata in questo dilemma: o ab-~lire rivoluzionaria.mente tutto il si– stoma dell'Jmpero, o lasciamo sussistere la forma, ma ridotta imJ)otente ad impedire l'evoluzione politica e 11ocialedella democrazia.. Ecco un problema che domina ben dall'alto le II dif– ficoltà protocollari n annesse all'esercizio della Yicepre• sidenza. Ed ò uno dei più grandi segni dell'incremento B1blloteca G1 10 1;j1,mco J)Olitico del proletariato tedesco, che il problema co– minci a presentarsi. L'ipotesi che feci per il Reichslllg è ben più vicina per il J.,amltog. Se in Sassonia. il movimento popolare im))one domani il ristabilirsi <lei suffragio universale, sarà una maggioranza socialista che entrerà nel Parla– mento sassone. Non dipenderà da essa sola di rivolu– zionare lo stato politico o sociale della. Oermatlia, ma il quesito che le si porrà sarì~ questo: ò egli conveniente ricusare la larghissima influenza officiale o d'azione di Oo,·crno che risulterà. necessariamente dalla forma par– lamentare? O non convien meglio esercitare, sia puro nei limiti e sotto la forma della Costituzione monarchica sassone, cotesta parte di potere? l~vldentemento, il giorno che questioni di tale gravità fossero poste, non è cla ragioni sentimentali o di ceri– moninle che verrebbero risolte, ma dalla preoccupazione profonda o realistica dell'interesse del proletariato. ... S'intende benissimo che pure uomini, le cui prefe– renze sono tutto per una. politica di evoluzione, trovino ))rema.tura. la soluzione proposta ftn d'ora da. nernstein e da. \Tollmar. Per consentire dei sacrifici, anche solo di forma, al cerimoniale di Corte, può sembrar loro cosa saggia attendere che la. forza politica del prole– tariato sia cresciuta di più, SIA.siimposta agli stessi poteri costituiti, e che i11coteste concessioni puramente rormnli niuno possa ravvisare un segoo cli debolezza o di abba111lono.Ma. è certo che tra poco, se i progressi del Partilo socialista continuano, lo stato cli spirito di Berustein e rli Yollmar sarà quello di tutto il proletl\– rinto socialista. Esso non subordinerà. a rutili questioni d'etichetta la politica generalo del Partito nell'Impero e riguardo alPimpero. ln ratto, la. tendenza dei socialisti tedeschi, anche dei più u rivoluzionari JJ) ò assai meno di rovinare in una volta sola e con un colpo di forza ))OJ)Olare o parla– mentare l'istituto imperiale, che di eliminare da. esso a poco a poco l'assolutismo e l'arbitrio. Sulla. questione stessa delll\ forma di Governo, i socialisti tedeschi furono sempre molto prudenti. ·....:ngels rim))roverava non senza as1> rezzn.al JJrogrnmma cli Erfurt di 11011 affermare la Repubblica e soggiungeva che almeno il programma dove,•a. contenere la. precisa indicazione dei mezzi per democratizzare la. Costituzione imperiale. L'indomani dei discorsi di Ouglielmo li a Essen e a Breslavia, cosl provocatori ed offensivi pel proletariato, Bebel, nella sua ammirevole replica, proclama\'!\ nel Reicltstag che la monarchia non ora una istituzione ne· cessarla, e coraggiosamente no annunciava la dispari- 1.lonc.Manon credo ingannarmi dicendo ch'esso JJrevedeva sopratutto una evoluzione politica che modificherel.lbo il contenuto della Costituzione, assai prima dì spezzarne la forma. In ogni caso, anche qui ò ben sicuro che, allorquando H l'artito socialista tedesco donà risolvere un problema cosi grave, non sarù. deciso eta.Ila rutile paura di vedere qualcuno dei suoi mescolato a un ce– rimoniale di Corte. Jfoco 1>crchè, pur dOJ>O la decisione certo negati va del Congresso di Dresda, la questione resterà. tale quale; essa risulta inevitabilmente dallo stesso aumentarsi del Partito. Può darsi che llornstelu 11011 abbia. giovato l'in• teresso immediato dei suol amici, aprendo precipitosa– mente un dibattito in cui essi debbono soccombere. Oli\ quel rivoluziona.rii intransigenti, eho hanno furia di finirla col metodo evoluzionista o rirormista, vorrebbero che Il destino delle due tendenze si decidesse a Dresda
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