Critica Sociale - Anno XIII - n. 21 - 1 novembre 1903
CRITICA SOCIALE 833 Dove questo rispetto Sistematico, questo rispetto tat– tico delln Costituzione spicca nel modo più signiflcante, è nell'attualo dibattito sulla vicepresidenza. Ecchè ! Il vicepresidente socialista andrebbe, con tutto l'Ufficio di presidenza, a fare una visita alla Corte! Lo si vedrebbe in calzoncini annodati al ginocchio o in calze di seta! Ma.questo è forse scritto 1iellaCostiluzio11e? li partito ac– cetti tutti gli obblighi sanciti nella Costituzione, non uno di J>iù. i: quasi il senso e quasi la formula di tutti gli ordini dol giorno intransigenti. Udite il fiero e im– peccabile llehring (Neue Zeit, t 0 luglio): " Va da sò che il partito operaio rivoluzionario, quando prendo parte, nell'inte.,-esse dei suoi fini rivolu– zionarii, alla vita parlamentare in un l>R.Cse monarchico, non deve ritrarsi di fronto a semplici rorme; se la eo. stituzione impone ai membri del Parlamento una for– mula di giuramento, o se un disegno di legge presentato dallo stesso partito operl\io devo portare la menzione del sovrano investito della " grazia di Dio ,. od nitra somigliante, ò cosa puramente formale che nulla ha da rare coi principii. Se si vuol combattere sul terreno ,li una data. Costituzione, conviene pur riconoscere l'esi– stenza di ratto di essa anche nelle disposizioni che .... i vogliono combattere o abrogare. Non ò scritto, per vero, nella Costituzione, che i f)l\rtiti piit..forti debbano for– mare la Presidenza del R,.ichstag, ma ò una tradizione affatto natt1rale 1 e non v'è ragione che interdica al por• tito socialista clicon(ormar\'isi. E<isonon rinunciò dunque a far valere il suo diritto so non quando i partiti bor– ghesi della maggioranza vollero imporgli condizioni umilianti, non compreso nò nelle regolo dell'att.ivitì~ parlamentare, nè nelle disposizioni del diritto costitu– zionale, o che implicavano un omaggio volontario alla monarchia. " A.Ila buon'ora.! "Edò proprio peccato che nò il Hego– lamento uò la Costitu1,iono abbiano previsto e proscritto la visita alla Corte, perohò allora In. questione non esi– sterebbe neppure. ì-: proprio peccato che nò il regola– mento nò la Costituzione non abbiano previsto e pre– scritto por tutti i vicepresidenti, il socialista compre,;o, i pantaloni corti e le calzo di seta, perchò allora tutto lo obbie,doni cadrebbero. - Chi si adombrerebbe per lo calze di acta socialiste so fossero regolamentari e poi pantaloni corti socialisti se fossero costituzionali? 'l'utto a norma della Costituzione, vi ripeto, e, quando appaia il suggello ufficiale della volontà. imperiale consegnata nella Costituzione, tutte le intrnmigenze svaniscono. ... A meraviglia. Ma qunndo tutto un J>artito è C01>Ì av– vezzalo da una lunga pratica a " lottare rivoluziona• riamento sul terreno della Costituzione '" quando cs.~o è così J>OCO preparato dnllo sue antiche tradizioni sto– riche o dalla sua educazione recente all'osplosion~ delle forze rivoluzionarie, come J>UÒKautsky consigliargli questa sistematica e prolungata rinuncia ad ogni azione di Governo e di maggiornnza, che non può avere nitro effetto che o cli impedire per sempre noi popolo tedesco ogni slancio moderno, ogni J)Oliti'cadi democrazia e di progresso, o di sovreccitare alla crisi rivoluzionaria tutto l'organismo, irritato dal difetto di aria vitale? Come può egli assicurare che il 1>artito socialista, es– sendo " una necessHà. di Stato 111 potrì~ rimanere in di– SJ>nrtefino nl giorno della sua vittoria integralo o della sua sovrauità. assoluta, o che giammai, in nessun grndo o sotto nessuna rornm, esso non sarà " })artito di Go– verno 11, 1>artito di azione immediata e di effettuazione parziale, partito di evoluzione, pnrtito di maggioranza? Come può egli, all'aprirsi di un periodo ancora oscuro, o i,ui cui iniziì JJOsen\ sem~a dubbio l'ozioue clCJ)rimonte dello equivoche combinazioni cli Oovorno, ma nel quale si deciderà rorse l'avvenire del socialismo e della demo– crazia in Germania; come può egli legare cosl in pre• venzione tutto il pensiero o tutta l'azione del prolote.– riato, rarlo timido del moto e della vita, e precludergli per sistema eventualità tuttora indeterminate? Ho appena sfiorato il problema. E se alcuno si mera– viglia della mia insistenza nell'analizzare e discutere le concezioni tattiche di certi dottrinari! o polemisti del socialismo tedesco, risponderò che da quattro anni essi discussero senza riguarclo le nostre, e non si peritarono talvolta cli assalirci nel mozzo della mischia, e che noi aggiornammo ·ogni reJ)lica fln che essi erano diretta– mente al lo prese col nemico. Risponderò che col loro partito preso, coi loro commenti malevoli e inesatti, essi aggravarono in Francia, in Italia, dnp))ertutto in Eu– ropa, lo discordie socialiste, e dapertutto inconiggiarono gli intransigenti alle scomuniche e alle scissure. Dirò, sopratutto, che la crisi socialista essendo dh·on– tatn. ouropea, importa di studiarne dapertutto gli effetti ed i sintomi. La pretesa del socialismo tedesco <li ridurre tutti i problemi di metodo alla. misura di ciò che gli permise fin qui lo sviluppo politico ristretto della Oer– mania creò nel socialismo internazionfile un disagio in– sopportabile, il quale non si dissiperà. se non coll'esame della situazione tedesca e delle leggi di prospetti,•a cho falsarono così spesso il giudizio dei nostri contraddittori. V. L'iuc,•itnbilc. Quando Kaut~ky ebbe constatato che il partito so,}ia– lista. tedesco, dopo le elezioni del lG giugno 1903 1 era dh,entato una II necessità. di Stato 11, quando egli ebbe proelamato che il partito socialista diventava" il centro della rita politica ,,, ch'osso era II il gran partito del– l'av,•oniro nazionale II e che rapproseuta,•a " l'a,•venire pro-;simo della nazione ., i quand'egli ebbe concepito, ror– mulato o promulgato tutto ciò, fu assalito da una gran gioia, ma insieme da una grande paura. Chi sa mai se questo partito non si lascerebbe sedurre eia tentazioni funeste o tra.<Jcinaroin compromissioni pec– caminose? Chi sa so, innanzi il giorno in cui sarà. csRO stesso • il Ooverno 111 tutto il Ooverno 1 non si lruicieri\ indurre, llalla stessa sua forza e dal bisogno di mani– restare la sua vita, a esercitare un'azione immediata. o a diventare tal\•olta, in qualche modo, " un partito cli Ooverno 11 ? Si indo,•ina l'angoscia di Kau~ky. ggli concepisce la rh'oluzlono sociale come una tinozza. che bisogna riem– pire del tutto prima di spillarla. ''i si t\Ccumula un mi• !ione di voti socialisti, duo milioni, tre milioni... 11cuoro comincitl a battere, ma non basta. Si attenda e si nccu– muli ancora; quattro milioni, cinque milioni, sei mi– lioni. .Ecco la cifra decisiva. Ecco la maggioranza. i apra ora la tino,:za o si cerchi un Impiego alle forzo socialiste ch 1 essa conteneva. :Ma. che sventura. so degli impazienti o degli ambiziosi screpolassero la tinozza o la rompessero troppo presto! Che sventura se Y('lessoro trar partito dai tre milioni <li voti socialisti J>er accre– scere subito l'azione politica e sociale del proletariato, per tentare un movimento di democrazia! Sl, l'inquietudine di Knutsky ò vivn. i'!Ja esso si rin– franca. pensando ai suoi avversarii. Se i Ooverni di Germania adottassero una politica. decisa e netta, sia nel senso della reazione violenta e della repressione, sia nel senso ciel progresso democratico e della riforma SO• eia.le, rorf.lC il proletariato socialist1t Mrebbe ecoitn.to a irrompere troppo prosio nell'azione. Por lottare contro
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy