Critica Sociale - Anno XIII - n. 17 - 1 settembre 1903
268 CRITICA SOCIALE mero dei laureati - si faceva pet· chiamata, abilitando bene spesso all'insegnamento medio maestri elementari, ,tvvocati a spasso e licenziati dal liceo o dal ginnasio, oggi avviene - salvo le non infrequenti e deplorevoli eccezioni dovute a favoritismi ministeriali e parlamen - tari - per concorso, e si capisce che la scelta debba essere, nel 1>il1 dei casi, migliore, e i docenti più culti e solerti; e però apparisce sempre più ingiusta li\ scarsa estimazione, in che essi sono tenuti. ,,/',., Quale è l'opinione pubblica, tale, naturalmente, con esattissima corrispondenzr1, è H Parlamento; il quale - malgrado qualche bello e inutile discorso, che di tanto in tanto vi vien pronunciato in pro1>osito- s'interessa con una tepidità desolante alle cose dell'istrm:ione na– zionale, lasciando che i ministri facciano e disfacciano a. loro bell'agio. In genere, i nostri onorevoli si ricor– dano che esistono scuole solo quando ci sia, per ragioni elettorali o.... domestiche, da provocare un favore, un'a– gevolazione, un'i11dulge11za.. E sono poi - eccettuati pochis– simi, che hanno al riguardo una larga e personale pra– tica tecnica, ma sono sforniti cli autorità parlamentare e, comunque, rimangono inascoltati alloraquando osano cli intrattenere la Camera su argomenti scolastici - de– stituiti di qualsiasi conoscenza della scuola, del suo andamento, dei suoi bisogni; per modo da offrire un ben poco degno spettacolo della J)ropria preJJarazione e competenza rlurante la discussione del bilancio clell'i– struzione e da essere internmente alla mercè del ministro e della sua abiUtà oratoria. Infatti, quasi ogni volta che alla Camera viene sollevata una piccola o grossa que– stione pertinente all'istruzione, il ministro riesce, con il lirismo più o meno alato della sua eloquenza, a farsi battere le mani anche se ha. torto marcio, e, più che per la malafede, per l'ignoranza- mi si passi la JJarola.... scarsamente parlamentare - dei suoi onorevoli ascol– tatori rispetto a.quale si sia argomento del suo dicastero, Oli esempi si potrebbero citare a iosa ( 1 ). 1 ministri, dal canto loro, non hanno l'obbligo nè la convenienza di essere migliori del Parlamento, da. cui escono e di cui chiedono i battimani e i suffragi, e fauno come ognun sa. E del resto, se pure hanno qualche buona idea e qualche onesto propo:-1ito,devono quasi sempre rinunciarvi per la frigidità del Parlamento, l'opposizione delle altre Eccellenze, che difficilmente tollerano di avere grattacapi e preoccupazioni per le faccende della Minerva, e, sopra tutto, per l'insufflcenza del loro bilancio, miserrimo e mal ripartito fra un'ari– stocrazia di privilegiati dai grassi stipendii e delle ben ri– numerate sinecure e una .... democrazia folta e dolente di poveri diavoli, che tirano avanti allegramente e dot– tamente a furia di angustie e di crucci. Il dicastero dell'istruzione vivacchia e ozia come tutti gli altri dicasteri centrali: pigro, lento, iropaccioso, intento solo a protocollare e a rubricare, ignaro di tutto che non sia burocrazia. I più dei funzionarii, che vi sono addetti, non sanno che sia scuola. E anche i valorosi e volonterosi sono guasti - salvo che non abbiano una resistenza ecce– zionale - dall'ambiente, in che spadroneggiano i poli– ticanti, e dal quotidiano contatto con passate, presenti e fllture Eccellenze e sotto-Eccellenze, a cui non ò mai prudente negare un servigio. Ogni ministro nuovo poi (') Tale rilievo tacevamo, più succintamente, In un art10010 - La Scuola ,n naua - Inserito ncllt\ crmca &>clale del 1° novembre 1000. Le oose sono sempre, a tal riguardo, al medesimo punto! B1b ote n C 1no B ar si tira seco una troupe di impiegati nomadi e di pas– saggio, che costituiscono il suo gabinetto: t1·ou,pe svariata, ove non ò raro trovare, accanto al professore fortunato, che si ò fatto comandare al :Ministeroper godere un I)0' la vita della Capitale, l'avvocato senza cause concitta– dino del ministro, il sottoprefetto a disposizione 1 il se– greta.rio o il vicesegretario delle poste e telegrafi svel– tamente ed enciclopedicamente passato dai vnglia-carto• line e dai libretti della. cassa di risparmio ai programmi e,1 ai regolamenti per i ginnasii e le tecniche. }Jd è questa trou1Je, che ha le mansioni più gelose e secrete ed è incaricata di coadiuvare il ministro nei suoi di• segni, nei suoi propositi 1 nei suoi provvedimenti; ed è essa, nel pili dei casi, che stila le circolari di concetto, quelle, in che sono dettate, con sibillina pers}Jicuità, nuove norme e discipline per i trenta o quarantamila fra maestri e 1>rofessori 1 che spezzano il pane del sapere dalle Alpi alPJonio, da Sondrio a Oirgenti ! ·• ;j, ·'k All'immaturità clell'opinione 1rnbblica e alla conse– guente insufficienza del Parlamento, dei ministri e del dicastero dell'istruzione - saturi tutti cli quella beata accidia italica, che agli sdegni ed agli entusiasmi, a che– è lestissima, non sa far succe.Jern l'opera paziente 1 J)er• tinace, rinnovatrice - si aggiunge, a maggiore jattura della causa degli insegnanti medii, 1rnrmateriata cli così evidente giustizia che nessuno osi esplicitamente di di· sconoscerla, il fatto che essa si è affacciata la prima volta con decisione e chiarezza in un momento, in cui altri gravissimi e urgentissimi problemi occupano e pre– occupano (meno però di quel che dovrebbero) il paese e i governanti: primo il problema. meridionale, che non mai, da. che l'Italia è unita, si è appresentato cosl pau– roso ed immane, La Puglia, che tratto tratto, a sempre pili corti intervalli, ha degli schianti di fame e di do– lore; la Basilicata, che si spopola; Napoli, che langue; le isole belle e sfortunate, nelle quali la vita e la civiltà par che vadano a ritroso dei secoli, richiedono, dì per dl 1 con urgenza più ostinata e minacciosa, prontezza e copia di provvedimenti e riforme e stanno in prima Jinea innanzi a ogni altro problema. Che è mai, in confronto, per i nostri partiti politici (non escluso il socialista, il quale la questione della scuola, al pari di tante altre questioni, l'ha trattata demagogicamente 1 con vacue ge• neralità, nei comizii, ma non Pha mai aJ)prorondita.) e per le nostri classi dirigenti, che non vedono essere il problema meridionale un problema anche, e soJ)ra tutto, di coltura o, meglio,... d'ignoranza e sanno correre, con fretta disordinata, ai riJ)ari solo quando l'acqua è 1\lla gola e 1 a tutti i costi, Il per H, importa far qualche cosa; che cosa è mai, per partiti e classi dirigenti così fatte, in confronto, il problema della scuola media? li problema ... dell'avvenire, di un avvenire molto remoto; anche se, a parole, battendosi il petto, - come il Nasi recentemente alla Camera n prOJJOsitodel caso Kirner - asseriscano che dì e notte non pensano ad altro! . * • Questo il viluppo delle clifflcoltà, per cosl dire, este· riori, oggetth•e, cui hanno da districare i professori mcdii; queste le forze avverse da rimuovere, le energie dormienti da svecchiare e da scuotere. Ma vi hanno poi altre difficoltà, altre insidie insHe più intrinsecamente all1\. loro organiizazione: difficoltà ed insidie, che dal pili al meno ostacolano e minano tutte le lotte di classe e contro (}uiessi hanno da pugnare con risoluta consapevolezza.
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