Critica Sociale - Anno XIII - n. 14 - 16 luglio 1903

212 CRITICA SOCIALE nuto, o solo per la compiacenza di talune frasi velli– canti le passioni indi,•iduali. Così una parte della propaganda ò richiesta da tut– t'nltri moventi che non sieno quelli per cui essa ò giu– stificata, o per cui si ù disposti a fornirla, e sarebbe tanto di guadagnato se si rlusci-,se a SOPJ>rimerla por un lavoro pili recondo. ])a tali asserzioni non ò lecito dedurre che io aspil'i a ritirarmi o a spingere altri sotto la tenda o nella so– litudine dello studio. No, mio ottimo amico, io mi ritiro sotto la tentla quando il combattere all'aperto non giovu a nulla, o meno assai che stare nella solitudine dello studio a.... studiare. O che lo studio è ozio? Non è uni. cnmente studiando che si arriva a propagandare delle cose.... studiate? So pur troppo che, nella vita militante e a chi non ò ricco, riesce arduo l'agire con calma secondo 'un piano, ma perchò non additare gli inconvenienti che si po– trebbero evitare ? J " militanti ,, 1 1>erun singolare omaggio alla genesi del vocabolo, non veggono milizia se non dove è attività fisica o materiale. Un affetto da tarantola ambulatoria, che corra, di borgo iu borgo, a.chiacchierare, è un u mi– litante 111 e non lo è chi chiacchiora meno, e, stando a to.volino 1 agisce di 1>iù ! lo non arrivo al cinematograro propagandista, ma non intendo più il militante senza coltura. Fra quei mili– tanti o gli ideologi, c'ò del posto, appunto, per uomini positivi, riflessivi e coltì,·c110non si esauriscano a sgo– larsi prima di avere assimilato o digerito per loro conto. . .. 'J'u, in sostanza, tolleri la cattiva l)rOJ>aganda,nel con– vincimento che sarà scacciata dalla buona. E im•ece,como nella moneta. per la leggo del Oresham, ò l'inverso che avviene. A ,,incero gli effetti di una conferenza catth•a co no vogliono dieci buone, mentre gli effetti di dieci buone sono dispersi da una. sola cattiva. fJa. propagandaccia è pili facile a comprendersi; JJiace ai peggiol"i; non stanca. il cc1·vellodi chi !a fa e di chi Pascolta. i esige in entrambi minor pre1rnra;done di col– tura; soddisfa l'impulsività e l'impressionismo generale. Colla riserva, che ho già fatta, sulla inttuenza benefica di una propaganda pur che sia, in dati momenti della vita sociale, rimane a.dunque, per me, assodato, che, non alla quantità, ma alla. qualità della propaganda. si ha da badare, e che ad una fitta 1>ro) )aganda.di q_ualsi\•o– glia natura è da preferire una propaganda limitata ma sana. Verissimo che Panalfabetismo italico fa. ancora pili uocessnria. la propaganda orale cho non 1'1\l'ticolo,l'opu– scolo, il libro. 'l'u stesso avverti che io non intesi a de– prezzare la propaganda orale, bousl a sostenere la con– venienza di dar meno del nostro tempo alla propn.4anda por darne di 11il1a.Ilo studio produtti, 1 0. Senonchò, tu 1>rosegui: " .... lo penso che, prima di scrivore dei buoni libri, convenga in Italia faro ancora dell'intonsa e dell'estesa propaganda - elementare, media o superiore che sia.– por formare un J)Ubblico,che non solo abbia il desiderio di quei libri, la capacità. di comJ)rcnderli e la. disposi– zionQ a comprarli, ma. che divenga anche, inavvertita.– monto, il collaboratore nsslcluo, Il fornitore della materia greKgiu. Altrimenti, se questo pubblico manca o è in– l'!ufHciente,l'autore corre il rischio di fare opera acca– demica, non materiata di ,ita vissuta, e il libro resta. im•cnduto e restano intonse le copie regniate. Cosl, l'au– tore, in quell 1 ambiente ed in quel momento storico, ha ratto, se non rispett o alla J)ropria cultura e alla proJ)ria ginnastica menta.le , certamente rispetto al partito in cui milita, u no studio i mprolluttivo. " 81b1ot r1 G no ts1ar o 'l'o lo immagini Carlo Marx che, per !!:Crìvere il van– gelo del socialismo, attendo che tutti siano in grado di leggerlo o cli capirlo o di cooperare a comporlo?! Prosegua chi non può e non sa far altro a coucionare noi teatri, sulle piazze, nei Circoli, ma non si costrin– gnno a sciuparsi in questa sola attività. coloro che po– trobbcro arricchire sò e il partito e la dottrina di nuove cognizioni, correggere gli errori delle antiche, accumu- • lare per i J)rimi il materiale da divulgare. O che tu, spirito fine e intelligenza educata, puoi con– testare cho questo mio desiderio sia. giusto, sia pratico, risponda allo necessità. del nostro 1>artitoe della nostra idea? Se tu mi concedi che ho ragione, io arrivo magari al ronograro proJ)agandista, senza imJ)egnarmi per il suo successo contro un fonografo.... borghese, che gli si pian– tasse di contro, colle canzonette nnpoletane o coi segreti di alcova!! E ho finito, lieto se avrò fntto nella. Critica Sociale un J)O' di quella " critica socia.lista ,, senza, la quale il so– cialismo sarà una partita od un ntto, nel gioco o noli;.\ commedi!\ della vita, ma non sarà. mai .... il socialismo. Tuo con affetto I'l.3a, 9 lugll.o J9<J3. Aoou·o ZERIIOOLIO. Noi shuno - occorro apJ}cna. notarlo, poichè più volto ci pronunciammo in proposito - intcmmonto do! pnroro do! nostro colhthoratoro. ·rn pal'liamo per esperiemm. Noi dobbiamo sciupare, in media, pill d'un 1 ora al giorno (e in fin d'un anno uon è poco rimorso) a ricusarci - con quel garbo e quella. cortesia che possiamo maggiori - a ogni sorta di richieste di quella propaganda ambulatoria che, so non resistessimo, renderebbe in breve tern1>0 noi, e fors'anco i nostri ascoltatori, dei perfetti im– becilli. .Non 1>assa.mattina che la posta non ci rechi, fra l'altro, cinque o sei sollecitazioni a recarci noi punti più disparati, talora al ca,po opposto d 1 [talia, qualchevolta aJl'estero. Si tratta: cli inaugurare una Cooperativa; cli festcggiflre 1'111111h•ersnl'io di una So– cietà di :Mutuo Soccorso; di rinsanguare, hnproi>vi– sattclo una conferenza a pagamento su qualsiasi tcmu (con quanto rispetto di so stc1:1si,ciel partito e del 1.rnbblico, imagiui l'arguto lettore), la esausta cassa di una Camera. del lavoro che non si regge o di un Circolo disoccupato; di perorare per una elezione amministrativa; di intervenire lld un contraddittorio; di parteci1>are ad un Congresso: cli evitare il disa– stro che, di un dato argomento, in quel clcterminnto luogo, si occupi esclusivamente un partito affine; ec– cetera, eccetera., ecceterrt. n piì1 delle volte ignorate completamente le ra– gioni del convegno, le condizioni loc111i,i precedenti e i concomitanti. I cortesi impros11r'ì e butta.fuori si guardano heno dal mandarvi notizie, documenti, gior 4 nali. Al 1>0stutto, non importa granchè quello che nndorete a. dire. Basta che si possa annunciare che l'ora toro noto vcrr,ì, viene, è ,•enuto; l>Rsta che la vanib\ cli Tizio o cli C11jo- qualche volta. è una vc>llcitìLolettorale, che fìutato dR. lungo cento miglia, e eho si va. 1>rcparando accorbuncnte il tcrrono - po1:1saaggrapparsi alle suo faldo, presentandolo al puhblico, mostrando intimità con osso, facendogli coro1rn. Così il Circolo, che non fa lllllla, si dà. l'aria di rarQ qua.lche cosa. sfruttttndo l'opera a.ltrui. Qualche ,•olta l'invito rnggiung'o l'ncmo del comico. È un telegramma, da. 600 chilometri di distanza, che vi n10lo, sen;,;a alcun 1'1.1110, il posdomani sul luogo, por tenen·i un discorso o per contraddire un avver– sario. Chi spodi1:1cedimc11tiC'a ref.(oh1rme11tocli unire In. risposta pagata. J~cl è naturale, perchò si conta con ccrlc;,;z:\ che accorrcrclo. :-ìc111prc vi C ru.:}cci;i;itil

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