Critica Sociale - Anno XIII - n. 12 - 16 giugno 1903

180 CRITICA SOCIALE l'opposto; si adora la disciplina, e poi, con piccoli colpi di Stato, i meno soppiantano i pii1; si condanna la vio– lenza in genere, ma si hanno acquiescenze pericoloso per i violenti di casa nostra; si afferma la necessità. che l'economia borghese tocchi a' suoi fastigi, e si aiu– tano i 1,>il• strani inciampi al suo normale svolgimento; 111 una parolo,è una non lieve contrnddizione fra la teori1, e la pratica, a vantaggio di tutta la esteriorità. corco– grnflea, sterile o dannosa, o a detrimento della sostanza, sposso rude, non appariscente, avara di trionfi e di np– J>lnusi agli individui e di esaltazione ed inratuazione alla rolla. Di tale assenza di rispetto ni veri principii socialisti e di tale prevalere della toatrnlìtà della forma, abbiamo, a mio giudizio, un esempio nel modo col quale ò con– clotta e ricercata la nostrn propaganda orale. Quando si riuscisse a stabilire il bilancio di questa propaganda, io ignoro se si troverebbe un forte attivo di risultato proficuo in confronto del tempo tolto art opere assai più utili; delle cognizioni ralse od imprecise, lanciate da propagandisti inesperti; dell'eccitamento ad un affaccendarsi nel vuoto, senza. orlenti,zioni definite o senza spirito fecondo di continuità. d'atti e di pro– positi. VI sono momenti e luoghi nei quali una qualunque ])ropaganda ò ferace, purchò si scotano gli animi intor– piditi ecl adagiati a stupida ed in~ivilo rassegnazione. Cos1, al sorgere del partito socialista e nel periodo più acuto della reazione, fu opportuna una propaganda rosso puro sbrigliata, i cui trifiti effetti erano ognora superati dai bencfl.ct del risveglio contro un letargo di mQrte. E ancor oggi, in taluni paesi, potrà riuscire giovevole una predicazione, quand'anche accesa e disordinata, che ri– chiami il po1>oloda una brutale vita vegetativa alle più elementari funzioni del pensiero. Ma questa propaganda di eccezione, non ha da essere la propaganda .... di regola. 1,:ffettivnmente, invece, Ja pro– J>agnncla normale ò all'eccesso improntata ai critert 1>iù metafisici, ccl ò ora spettacolo, ora pettegolezzo, ora strumento della vanità del propagnnclista, o esercitazione retorica di Dembsteni adolescenti, in qualche caso sfogo di rancori di campanile: inorganica, saltuaria, caotica. Slamo cosl formalisti, che una statistica di cento, di mille conferenze ci apparo come il documento miglioro della forza e ciel progresso del 1>nrtito. Quanti si preoc– cupano cli quello che si sari\. dotto In quelle mille con– ferenze, a illustrnziono forse del proverbio che, se hl 1mrola ò d'argento, il silenzio ò d'oro? Si ò visto,·e si ò accolto in festa il compilgno celebre; si ò fatta una lieta bicchierata; si ò concionato a di– spetto <lei sindaco, clel brigacliere elci carabinieri, di x o di y; si è udito dire che il mondo ò diviso nettamente in due classi; che non Proudhon, ma san Gerolamo ha pronunciato la frase " la proprietà. b un furto"; ci si ò tro,·ati a b.raccetto con la scienza, la filosofia e la storia cacciate a piene mani in un discorso che, in meno di duo ore, ha dato ronclo all'universo; o tanto basta perchò si dichiari la. giornata. indimenticabile, la. propaganda meravigliosa, si impianti, occorrendo una Sezione, e si proclami corn1>iuta una buo11a retata di.... coscienze so– cia.listo. Uno degli inconvenienti maggiori di <Luesta sorta di propaganda è ch'essa distrae ottimi clementi dallo studio, clnlla. preparl\zione all'esercizio di doveri ben più im1>or– tanti nella vita pubblica. Nessuno può negare che il pnrtito socialista nostro abbia portato uno scarso contributo di laYori scientifici d U 10 lj n di sociologia 1 di economia J>Olitica,di lavori, cioè, atti– nenti al suo obbietto specifico. Per conto mio, ho di fre– quento ossen•;Lto che i libri, gli articoli di giornali o di Rivisto piì1 solicli e geniali, non sono dovuti, in mas– sima, alla penna dei compagni eminenti, illustri, ma di compagni pressochè ignoti, o non rumorosamente noti. La causa della limitata produttività dei socialisti ita,. liani, e dei più iu ,•ista, io la rintraccerei, per non 1>oco. nell'eJC,aurimentoe nell'assorbimento cngionati da cotesta propaganda, che non è altro che rumore. Dover correre di qua e di là con fatica fisica o non . infrequente sconcerto morale, sballottare il proprio cer– vello da un tema all'altro, i più disparati, senza appro– fondirne nessuno, obbligarlo alla monotonia dello ripe– tizioni incessanti, significa rendergli impossibile ogni lettura, ogni ricerca, ogni scritto pensato, ogni non del tutto volgare associazione cli Ideo, trasformare uno stu– dioso in un commesso vinggiatoro di formule e cli frasi stereotipate o in un candidato alla bnncnrotta ner\'osa e alln. irreparabile improduttività cerebrale. Jl feticismo della J)ropagnnda orale, che per lo più ò tale e non potrebb'essero diversa, rende ingiusti nell'ap– J)rezzamento del valore di altri modi di atth'ità socia– lista, immobilizzando il socialismo In asserzioni superate dalla realtà delle cose. Uno .cli noi che scriva 1111 buon libro sul cQ11tratto di la11oro j sulla mw1icil)alizz-azio11e (leiservizi 1mbblici,; sulla riformasoçiale dellal)l'ocedura venale j è, ruor di dubbio, un socialista pili benemerito por la causa, d'un allegro giovanotto che ripeta in cento città Io stesso ritornello, senza. srorzo e con tenue sentimento cli responsabilità. EJlpure, questo gioYanotto passerà per un portento di attività. socialista, e all'altro si fari~ carico se riflutenl. di amlare a dissertare su di un'elezione amministrativa in uu comunello che non ha mai udito rammentare e di cui non sa nulla di nulla! Quando ri1>enso allo trecento conrcrenze (sono tante - ahimò ! - e spero sufficienti a schermo del presente articolo) che ho pronunciato in questi ultimi dodici n.nni 1 mi viene spontaneo il chieclormi se, oye ne avessi pronunciato solo cento, impegnando il tempo, dedicato a.Ile altre duecento, ad imparare per me e per gli altri le Infinite cose che ignoro, non avrei avuto assai più giudizio e provveduto meglio al socialismo ed a me come socialista.! I diretti ricordati sono, non di rado, il portato di qua– lità positive del partito socialista, In. giovinezza, l'entu– siasmo, la fede e, ~or tale riguardo, sarebbe vano o pedantesco gridar loro anatema. Rimano tuttavia incli– scutibilo che la nostra propaganda non risponde, nei mo• todi che la governano, ai prhicii,ii del socialismo e non serve ai flui essenziali del socialismo medesimo, sciupan– dosi, troppo, nei viottoli dell'accademia o della declama– zione sentimentale o demagogica. E onestamente consta– tarlo ò giù. per sè stesso un rimedio contro l'illusionismo, in cui gli uni si trastullano e gli altri sono trastullati. Aoou·o ZE:RBOGl.10, La Crit.icn.Sociule e l'Avanti! costano per l'Italia: a.mio L. 22, semesb·e I,. l l - per l'Estero: anno L. 39, semestre L. J 9,50. La Critica. Sociale e il '1 1 em110, JJer Milano: mmo L. 19, semestre L. 10 - per il resto d'Italia.: amw L. 24, semestre L. 12,50 - per l'Estero: anno L. 4.0 semestre L. 21,

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