Critica Sociale - XIII - n.10-11 - 16 mag.-1 giu. 1903

CRlTICA SOCIALE 153 - L'interesse altissimo del denaro in molle provincie; l1u'!ura S))ietata nelle campagne 1 massimo nel llezzo– giorno, st.anno a rn.ppresentaro che il capitale ò scarso, e sopratutto che mnnca la f\ducia 1 per cui si esigo sul mutuo un premio d'assicurazione enorme ... E non solo ò scarso in Italia il capitalo circolante per dare nuovo impulso alla produzione, ma anche le n.ltre condizioni morali o intellettive, che si richiedono per secondaro l'azione del capitale materiale, non abbondano: intendo dire lo sJ>irito d'iniziativa, lo spirito d'associazione, la buona rode noi commercio, l'istruzione professionale, la cognizione delle migliori _pratiche mercantili, rtelle lingue estere o via dicendo. Sono tutti fattori della produr.ione, che non si possono mutare e rafforzare se non leuta– mente, i quali fanno sì che, dato un certo equilibrio esi• stento fra i ca1>itali e la mano d'opera, ò vano SJ)erare che all'improvviso si possa dar lavoro alle migliaia di diSOCCUJ)ati. i,· . . . Date dunque le (lOndizioni suesposte, e dato che è un'utopia il parlare di colonizzazione interna (lo terre incolte cPltalia non darebbero pane a pii1 cli 280 mili.\ coloni), nessuna maraviglin che l'emi~ra– ziono italiana sia. andata ognora. crescendo, fino il raggiungere, anno per anno, le colossali cifre che amiamo qui riportare. Emigra::ione itali(l11a dal 1876in poi. 1'11111 1876 lSi'i 1878 IS79 1880 1881 1882 1S83 1884 1885 1$::16 l~S7 1888 1889 1890 1$91 1892 1893 1894 1895 1896 1897 1898 1899 1900 1901 l:m1.irraz1one t:mlgnu:lone 11rOJ)rlu JlOrlodlCH o l)Ormrrncnte o to1npor1mou 19.756 89.015 21.087 78.126 15,:;3::i 11. 733 40.824 79.007 87.934 81.967 41.607 94.225 65.74..-l 95.814 68.416 I00.685 t>S.049 SS.968 77 029 80.164 85.355 82.4:74 1:?7.748 87.917 195.993 94.743 113.093 105.319 l04.733 112.51 I li.5.510 11$.111 107.369 11 G.29S 124.812 122.439 I 0;).455 119.86S 169 513 123.668 183.620 123.862 165.429 134.426 126.787 156.928 1:H.308 lii.031 Hi3.209 199.573 tjL)i7 281.668 'l'OtAIC I0S.771 99.213 96.268 119.831 119.901 135.832 161.562 169.10 I I-li.Oli 157.193 167.829 :?15.665 290.736 218.412 217.2.U 293.631 223.667 246.751 225.323 293.181 307A82 299.855 283.7 lo 308.339 352.78.! t.33 245 Nessun pae.sc cl'l•!uropu 1 so si eccettua l'frlanclu, dìt conting'Cnt i così numerosi all'omigrazione. La Ger• mania 1 dopo aycre avuto, nel 1881, fino a 220 mila emigranti per paesi non europei, è discesa. ora 1 ne~li ultimi anni, allo cifre di 22•24 mila emigranti (I). Questo enorme esodo cl'itilliani verso nuove terre prome~so ò una cosn. certo che impensierisce, 11011 tanto in sò e por sò, ma. come indizio d'una ~l't\\'e {'J \'. 11oraltri ,;onrrontl 10cifro 11rO\)Orzlonflll r1vortRie nell!l nosirn l)rlmn tflhCILR {Img. !Cli). e miseria o d'un grande malessere generalo. Non tanto in sò e 1>ersè, perchò ormai, nonosbrnte i li-unenti di qualche solitario Geremia, s'è capito che l'emi– grazione non ò soltanto un fenomeno naturale e in• coercibilej ma ò anche uu fenomeno salutare, fisio• logico(ò questa la parola di moda. pei nostri vositivisli scie,itiffri), che tende a ristabilire l1equilibrio tr,1 le sussistenze e la popolazione. Purtroppo tende a ri– stahilirc e non ristabilisco completamente; percbò l'emigrare non è cosa facile nè possibile a ognuno. Esso, prima di tutto, non 1>uòessere senza. alcun limite, ma è invece rigorosamente proporzionato l\lla capacib\ d'assorbimento degli nitri paesi. J'erchè, infatti, è sca.L·sissinrn,per non dir nulla, l'emigrazione della classe bor,!!hese? ~rnncano in essa gli spostati e i bisognosi? No, di certo. A[a la classe borghese, ove sia spro"vista di capitali e non alimenti quindi, in cnsa e fuori, il commercio e l'industria) 11011 può dare all'emigrazione che il disperatissimo contingento dei professionisti, dei quali non è scarsità in nessuna parto del mondo. Del resto, ogni paoso ostacola in questo ramo, con milio disposizioni legislative, la concorrenza che possa. venire di fuori. Fenomeno naturale, trattandosi di concorrenza cho offende gli interessi dello singole classi borghesi, così hene rnp· presentate nel mondo 1>olitico dello rispetti\'e na– zioni. l~ fenomeno che si ripete anche nel campo operaio, quando tutta o parte della classe lavora– trice, saldamente ol'ganiizata, riesco a premere sui pubhlici poteri 1>erottenere, anch'essa 1 clirettumente o indirettamente, una, buona dose di protezionismo legalo in suo favore. E così che, mentre la nostra emigrazione può aspettare di vedersi chiuso ogni varco non appena. contro gli interessi capitalistici prevalgano al di là dell'Oceano gli interessi operai, fin da ora essa trova libero sbocco solo nel cerchio dello u11skilleli labour, cioè del lavoro umile e fati– coso, cd è esclusa. quasi assolutamente dalle inclustl'ie pili elevate su cui grava il potere o lo strapotere dello 'J.!rade Unions. [n ogni modo, certo è che quando, anche noi cam1>0 dellA merce umana, viene a mancare, per una ra– gione o por l'a I tra, la domandi\, non può che riuscir vana. l'offerta. Ma d'altra 1>artc,ove pure la domanda esista, ove esista cioè, noi paesi stranieri, la capacità d 1 assorbimento di nuova popolazione, non è eletto che l'emigrazione si \'erifichi, o si verifichi nelle proporzioni che la, capacità suddotbt farebbe pre• vedere. f; si intuisce il 1>erehè. Il fenomeno dell'emigra• zione ò un fenomeno complesso, in cui entrano fat• tori economici e fattori morali. JJerchò esso avvenga non bastano In miseria vicina e la riceheiza lontana; ma s1>ecialmente o,,e si tratti d'emigrazione vera, cioÒ permanente, occorre facilità di trasporti; occorre nessuna o poca. speranza d 1 occupaziono in patria; occorre il possesso d'un peculio che, per quanto modesto, renda possibile l'affrontare alla meno peggio le spese e i disagi d'un lungo viaggio e le peripezie d'una vita. nuo,·a in un mondo nuovo. Nota.va. il Nitti a questo proposito, in un suo la– YOro sull'emigrazione itnliana (I), che minimo ò il contributo che clònno all'emigrazione le grandi città. Napoli, per esempio, dette nel L88•1 (per fermarci alle date cui si riferisco il Nitti) 78G emigranti; nel I 5, mille, e 965 nel LS86; Roma., nei tre anni sud• detti som mati insieme, dette (sempre secondo le cifre riportfi.te dal Nit.ti) Ja spaventosa cifra di ..... 21 (ventuno) emigranti; Firenze non nrri\'Ò, nello stesso tempo, a 200. E si può dire forse cho mancasse al• lora o manchi adesso a. Napoli, a. Boma, a Firenze · un numero molto pili rispettabile di miserabili e di (') ~·. :-. :,111'TI, J,'1mJ(l1·(1,;IQ11t ,/{1/l(rna t L IIIQL (/l'Vtl'8(11',, 'l'OrlnO· :-1111011,lb$1:ì, 1mg. ;,1l)

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