Critica Sociale - Anno XIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1903

B CRITICA SOCIALE !O)j Del resto, non dubitate; siamo sulla Yia buona. JI re– cente discorso del Combea al Senato è una promessa fiorita. Ma qui non è soltanto contraddizione; qui è la pro,,a luminosa che i grandi ta.ttici dalla linea sem1Jlice e ri– gida non conoscono Pabbiccl della strategia. Essi non capiscono che il Governo francese, il quale ha sostenuto una lotta aspra con le Congregazioni, avrebbe rischiato di perdere la battaglia e di venire sopmffatto dal clero, se avesse operato secondo i consigli, fortunatamente postumi, de' suoi critici. La sop1nessione del bilancio dei culti e la denunzia del Concor,lato gli avrebbero procu– rato le ire del Vatica.no e gl'intrighi della diplomazia; mentr'è noto che la lotta con le Congregazioni non gli ha. recato noie all'estero, giacchè lo stesso Vaticano non ha protetto le Congregazioni che gli assottigliano il santo obolo. Vinta la prima Uattng!ia, che fu <lata nelle condizioni pili favorevoli, seguira.nno altre battaglie e, speriamo, altre Yittorie. Quando? 11 J.,afarguc vuole che il partito socialista faccia la sua guerra contro i preti a tempo e luogo e a. modo suo, e non quando gli avvenimenti offrono l'occasione. La. tattica, come la libertà, diventa un'astrazioue, un quid che sta fuori della vita. 11 baco clorme 11el suo bozzolo. . . . 1 critici cli Giovanni Jaurès, il quale oggi dà la parte migliore di sè alla politica anticlericale, credevano rifarsi la bocca quando il Combe!'I,alla Camera dei deputati, si confessò spiritualista. Lo giudicarono traditore e risero deJP" ingenuitì~,, socialista che aveYa fidato in un uomo di poco sicura coscienza. A me sembra 1 por contrario 1 tattica sottile ed accorta quella che riesce ad ottenere da un uomo J>Olìticopiù di quanto potrebbero dare i suoi particolari convinci– menti; a me semUra strategia vittoriosa quella che so– spinge il timido alleato oltre hL linea del suo disegno, oltre la misura del suo pensiero. 11 Combes 1 annebbiata l'anima dallo spiritualismo 1 e quella frazione borghese, che gli somiglia) non avrebbero condotto la battaglia. contro il clero o Pavrebbero lasciata a mezzo, se non li fi\'esse assistiti e stimolati l'audacia socialista. l)er la quale soltanto, pochi giorni dopo 1 il Combes attenuava la portata del suo discorsetto cristiano e poi, in Senato, levava una minaccia contro il Vaticano per la denuncia del Concordato. Con la tattica chiusa dei nostri dottrinarì, con gli scambietti fra l'anticapitalismo e l'anticlericalismo, forse la Francia non si sarebbe salvata da.Ila congiura dei preti, dei soldati e dei monarchici j e il proletariato fran– cese avr'ebbe dì fronte a sè molti pili ostacqli da supe– rare e molti pili nemici da sconfiggere. Oggi 1 invece, la li'rancia ha ripreso la sua tradizione rivoluzionaria e gli uomini di Governo che, sbigottiti dell1opera loro, vole!'isero retrocedere non troverebbero la via del ritorno e sareb– bero travolti dalla moltitudine proletaria che incalza. Il Waldeck-Ronsseau cedè l'ufficio al Combes; questi, qua– lora il dubbio religioso gli travagli l'anima, dovrà cedere il potere ad altre mani più \'igorose. Ma retrocedere no. l~t vérité m marcite piega o stronca le YOlontà fragili, e passa. 0ARZIA CAS~OI,\. Lt:t Critica Sociale e l1A.\'trnti ! costanoper l'Italia: anno L. 22, semestre L . .ll - per l'Esterò; amw L. 39, semestre L. 19,50. MAZZINI E IL SOCIALISMO Coloro i quali tentano di gabellare Giuseppe Maz- 1,i11i come un precursore del socialismo odierno, giovandosi di qualche frase, di qualche periodo, pe– scati qua e là nelle opere del grande agitatoro cd apostolo ligure, dimenticano una questione fonda– mentale, la. quale, in questa controversia, taglia. la testa al toro. Dimenticano che, mentre il socialismo moderno è una. derivazioue 1 una conseguenza 1lelle clottL·ine positive, una filiazione necessaria, nell'in– terpretazione dei fenomeni economico-sociali, ciel grande movimento progressivo avvenuto in questo secolo nel campo delle scienze cosmologiche, fhico– chimiche e naturali, Giuseppe Mazzini è stato sempre, non dirò un avversario 1 ma. uu dispregiatore discle• gnoso e violento cli queste dottrine. _[I pensiero <Li Giuseppe Mazzini, qualunque possa essere il signin– cato letterale di alcune sue frasi, non 1>uÒaver in– neggiato al trionfo cli conseguenze, le cui premesso egli ha costantemente condannate. Dalla legge della conservazione della materia, si a– bilita dal Lavoisier, a quella della omogeneità e conservazione delle energie fisiche, stabilita dal Grove; dal principio di Meyer dimostrante l'equiva– lenza fra. calore consumato e lavoro meccanico pro– dotto, al principio di Canwt, che corregge quello di Meyer, e dimostra la degradazione delle energie e la tendenza dell'universo all'equilibrio di temrera• tura, ossia alla cessazione di ogni fenomeno ed alla morte assoluta; dal Lamarckismo, dimostrante la trasformazione delle specie organiche e la dù,.:en– clenza delle specie superiori dalle inferiori, al Darwi– nismo che afferma le cause meccaniche delle vitria– zioni specifiche nella lottaper la vita e nella. selezione, nell'e1·edita1·ietc't e nell'adcittameuto; dalla teoria <Lel valote, alla pt·evalenza, nella formazione e nello svi– luppo delle società, del fattore economico, ed alla di– pendenza e subo·rdinazione allo stesso degli ttltri fattori sociali, è un crescendo ininterrotto di dottl'ine, legate fra di loro come gli anelli di una catena, e porgenti la spiegazione dei fenomeni del mondo, da quelli che avvengono fra gli atomi e le molccoJc dei corpi od i vortici dell'etere fondamentale a qnel1i che si manifestano nelPumana società. Non e:.1iste interruzione nella vita dell'universo, dagli a~omi anulari vorticosi dell'etere fondamentale all'a1Lima umana. Però ogni periodo, ogni. fase dell'evoluzione universale ha le sue·leggi, i suoi caratteri specifici, ed è assurdo e puerile trasportare le Jeggi di un periodo anteriore dell'evoluzione ad interpretazione dei fenomeni di un periodo posteriore piìi cvo\ulo, a produrre e differenziare il quale occorsero migliaia di secoli rli lotte. E le leggi cli una data fase dell'universale evolu· zione mutano col mutare dei loro fattori, onde la pretesa eternità ed immutabilità delle leggi natur,1li è uno dei più madornali quanto comuni erroli di cui è inquinata una certa coltura scientifica. La sfessa. gravitazione universale mutò continuamente 11ella formazione del sistema solare e 1 mentre i pianeti Urano e Nettuno .si individualizzarono in conformità di una legge di gravitazione analoga alla attuale, gli altri pianeti, più antichi, si costituirono :1ofto l'impero di una legge di gravitazione affatto divcr:,a. E, tra parentesi, questa differenza. ha dato la spie– gazione del moto retrogrado dei satelliti di Urano e di Nettuno, non preveduto eia La.piace, e per la quale la celebre dottrina cosmogonica, corretta ,e completata, trionfa definitivamente de' suoi de– trattori. I fautori di un preteso darw-inismo sociale, delle cui esagera.zioni stolte e ciniche è intessuta Ja filo•

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