Critica Sociale - Anno XIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1903
CRITICA SOCIALE 127 eio è ,•ero. lCa la realtà è più complessa e diversa. Vi sono Intatti elementi nella società attuale che noi ten– diamo a far scomparire 1 ma ve n 1 ò altri che il socialismo deve gelosamente conservare e S\ 1 iluppare; l'eguaglianza dei diritti, la democrazia politica o il suffragio uni– versale. //ordine socialista non ;, altro che un'estensirme ed, uno sviluppo lU certi eleme11tillelt'on1n1ecapitalista. Se ciò non rossP, il concetto evoluzionista sn.rebbe falso dalla base. Ora, non si può essere rivoluzionario in teoria e riformista in pratica. Rassegniamoci adunque, con– clude Millerand, ad essere logici, a rischio cti urtare certe abitudini e certi sentimenti. Vi ò per la vita e la rorza del nostro partito una ovpntunlìt.\ J)iù temibile dolln stessa sua separazione: ed è l'unione nell'equivoco. flan<lcrvcl<lc. hn pur egli giudicato U'euplc, 11 mnrzo) lo scritto re ceute di Millerand, e hn. t.rovnto che, se questo non dh 'ersifl.ca dai primi scritti riel 1 93, contrasta però colla de finizione del collettivismo contenuta noi progrnmma di Saint-:Mandé del 1896, cui fecero nllora plauso anche Ouesde e Vaillant. La nuova formula degli scopi ciel socialismo: 11 l'ac– cordo internazionale dei lavoratori, la trasformazione profonda delle condizioni della proprietà, divenuta, di ~ri~~~;~a~;~o f~~n~;la c:~~~ !1~':tf:i, :1~eu~,t~~b i~P~i~~~,~~ tanto alla generalizzazione della piccola ))roprietà quanto alla socializzazione della grande. I socialisti belgi, anche i più moderati, non potrebbero del pari nccettare la condizione cho riduce al solo me– todo di rifol'ma legalo il movimento socialista; e, 1>11I' essendo convint.i che, nell'opera cli liberazione, il prole– tariato può ricorrere a coallZioni, acl alleanze tempo– ranee, a transazioni giornaliere, essi non dimenticano che queste transazioni, alleanze e coalizioni debbono esser l'opera di una classe operaia potentemente orga– nizznta, cosciente del suo scopo ftnale e che, invece di opporre il riformismo alla rh'oluzione, si sen'e invece del rifornli-mio per preparare la piì1 graude rh•oluzione che mai si sia compiuta: l'abolizione clelle classi col trionfo della Repubblica sociale ('). Sncus. Uu, 11rcslllcntc socialisU.1, in, A1n..c1•ica,:~ Dopo i progressi sbalorditivi dei voti socialisti nelle ultimo elezioni, molti si son chiesti so fra breve si vedrà n Washington un presidente socialista. Nel Gw1ton's Magazine Jlenry W. Wilbur ris))onde che questo non è da temere, perchè, come già altri par– titi, I' Unio11 laboi· party, e il Populista, fondati sul mal– contento di una parte della popolazione, sono finiti in pochi anni, così anche il Partito socialista, che tro,,a la sua base nei malcontenti delle grandi città. dove la linea tra la ristrettezza e la miseria è più netta che in cam• pagna, sarà assorbito da un nitro movimento 1 per es, da.I Partito democrntico. Queste argomentazioni, invero non trOJ>PO solide, sono ad ogni modo l'indice della forza crescente del socia– lismo in America. e delle preoccupazioni che desta nel 111011110 dei lwati- vossiclenles. Piì1 che di preoccupazioni bisognerebbe parlare di p:rnico, quando si veggono i capita.listi affollare alcune associazioni come la " Nalional .Associatio,i o{ Mcmu– {<icturers "' ln Natio11alEco11omic Leagtte ,,, I' u I11ter11a– tional Golden Rule League ,,, le quali proseguono con tenaci:~ una ))rOpaganda nntisocinlista. Essi si aHeggono che i dnnni prodotti dai trusts alienano da loro gli animi <lei Ja,•oratori e quindi si sforzano con ogni possa cli soggiogarli permanentemente. Ln predizione fa,tta un anno fa dal probabile futuro candidato alla Presidenza 1 J lanna, che la prossima grande lotta J>Oliticaavverl'ebbe tra il partito repubblicano e quello socialista, accenna ad effettunrsi. (1) Conteaslamo che lC ouervRzl-011\ del \'Rnden·elde cl sembrRno aupcrftctnll oltre Il ,·erostmllc. Chi 1mò,aenz(I, i.rtlAclo, aupporre che )1111ernud,·a1rheggt un rllorno allR lllccola proprietà, o trascuri la 11ece111llàdella organlzzazlo11e 11ro1etar1a,che, al contrarlo, anche co11•011Cra 1Cgl81atlva.si t' sempre e 1011ratulto 1ror-zalo di promuo,ere o di Agevolare ti (Nota della CRITICA), Intanto i socialisti continuano con energia. la loro propaganda., essendo essi d'ucèordo nei principii, J)er quanto non manchino dissensi nei particolari; dissensi cloterminnti 1 non già da interessi economici divergenti, scrirn il Simony nell 1 /11t. Soc. Rev. (marzo), ma eia dif– ferenze di temperamenti e di peculiari facolt.à indivi– duali, o che si estrinsecarono tn\ i socialisti dell'Est e quelli clell'Ovest nella. questione del trasporto della sede clclla Direzione del partito da New York a Omaha; dissensi occasionati anche da influenze dottrinarie che la realtà ha distrutte. Cos1 ,•i sono in America socialisti che, importando dal continente eurOJ>eocerte frasi, come" l'antagonismo tra gli agrari e i J)roletari ,, o l'esistenza delle " classi medie"' ,•ogliono np))licarle anche alle condizioni degli Stati niti, dove gli II agrari 11, nel senso dei proprietari nfrricoli retrivi e J)rotezionisti della Oermania, non si trol'ano che in alcuni Sta.ti dell'Ovest, mentre nello grandi pianure dell'Est essi sono pi1'1 affini ai proletari delle città, e dove allo. cla$Se media possono ascriversi soltanto i piccoli bottegai, i piccoli iudustriali e i 1>ro– J)l'iotnri in ritiro che vivono di rendita, gli interessi dei quali sono in opposizione con quelli dei proletari Perciò nelJlultima riunione del Comitato esecutivo <tel Partito socialista {29, 30, :11 gennaio) fu deliberato che il Pnrtito socialista. debba dare tutto il suo appoggio alle lotte economiche delle 1'rades' U11ions, pur mante– nendo dioti11ti i due movimenti, e non entrando nei dis– sensi interni di quelle, e che non clebl,a allearsi mai nelle lotte politiche con alcun altro 1mrtito od organiz– zazione politica., si chiami OJ>eraia, radicale o rifor– mistn. T,a semplicità. dei rapporti economici fra le varie classi In A mericn, e l'assenza. di quell'Intrico clisopravvivenze, di di\•isioni tradiziona.li , di sfumature che rendono cos1 variegata l a strutturJ. e conomica e la tavolozza politica clei vnri 1mesi in Europa, spiegnno la semplicità della tattica adottata dai socialisti americani, corrispondente alla rormn di lotta. preconizzata dal senatore Uanun. STICliS. Il 1n·oblcm,1, delle c<ise net l!J03, i: Il tema cli un articolo di 'Franklin 'rhomasson sulla. Weslmi11sler Review (marzo) con questa conclusione: l'eccessivo aftòllamento della J)Opolazione dipende dal monOJ)olioprivato della terra o dalla povertà dei sala.– rin ti. Questi dne fatti impe<lil'ono al problema dello abitazioni di avere una soluzione socldifacente, sia per opera dei Comuni, sia per 01,era delle società private costruttrici. Però, quanto alla prima causa, lo scrittore - che non ò certo un socialista - arriva a queste affermazioni: 1 Non c 1 ò ragione alcuna J>erchò il landAorà debba op– porsi all'espropriazione della sua terra a un prezzo piì1 basso di quello elevatissimo che egli J>retencle, perchò la J)roprietà, che egli crede aver r'liritto di mono))oliz– zare, ò null'altro che la superficie del globo, dalla quale il yenere umano trae i mezzi per , 1 ivere, a produrre la quale egli non ha ratto assolulamento nulla mai, e che egli neppure ebbe in dono da. chi per avventura l'abbia reconclata. J~gli quindi non può vantare quei diritti cli proprietà. che possiede invece chi lavora quella terra o l'ha avuta da chi la lavorò, e non ha il pili elementare diritto di J>osseèlerela pro))rieb\, dall'uso della quale vuol escludere gli altri. Li'altro ostacolo 1 della povertà dei salari, è pure CO$Ì l!rave, che le società costruttrici di Londra si rif\utano di costruire abitazioni per gli operai anche se il terreno rosse loro offerto per niente, per la im))ossibilità di venir poguU a. rate dagli operai stessi. l.,'a.utore quindi non l'ede il rimedio se non in una imposta che gravi su tutte lo classi della comunità por provvedere di case una. cinta classe, e in una penalità. a. <1uelle industrie dallo quali dipendono gli operai co– stretti a vivere in tane e tngurii per la bas.~ezza dei $1lllnri. Jn conclusione l'autore pensa che b questione delle caso è intimamente connessa col monopolio della terra che è In causa principale dei bassi snlari 1 e che quindi la prima non si potr:'~risoIvere so non si riso!ve anzi– tutto quest'ultimo STJCU8,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy