Critica Sociale - Anno XIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1903
112 CRITICA SOCIALE Questo metodo, sia detto m JJassant, non consiste in quella interpretazione economica della storia, 11 per cui, pigliando a parte di qua i dati delle forme e cR– tegorie economiche e di là per es. il diritto, la le– gislazione, la politica, il costume, ~i studiano poi i vicendevoli influssi dei vart lati della vita così astrat– tamente e soggettivamente distinti 11 (Labriola). Anche questi tentativi analitici J>Ossonoessere utili, sopratutto se non siano schematici, come preparativi a lo studio di un certo J>eriodo di storia, ma non sono ancora la storia materialisticamente trntlata. Che cosa questa possa e debba essere, ha mostrato il Marx n0 1 suoi saggi storici e ba detto il Lnbrioln. Inutile ripeter male ciò che è già stato detto magistralmente. Basterà qui osservare come, per chi sia persunso che neppure in ultima istanza si possa ricondurre ogni rn.tto storico alla sottostante strut– tura economica, poichò questn o le sue variazioni spie– gherebbero solo lo grandi linee <lell'evoluzione storica 1 snranno anche maggiori lo cautele, con8igliate dal La– briola1da usarsi nel trattare materialisticamente la storia, sia passata 1 sia presente, per non ri1urre la merswigliosa pienezza di questa al nudo scheletro economico. Ma anche un'altra cosa ò opportuno notare, poichè 1 per quanto sia elementare, qualcuno spesso la dimentica, e dal· successo od insuccesso del metodo materialistìco,applicato a questo o a quel ratto storico, deduce senz'altro delle conclusioni pro o contro la dottrina: e<l è che queste applicazioni, so sono preziosi materiali, di cui il mate– rialismo non può rare a meno, appunto per ciò non sono il materialismo stesso. Questo non ò una concezione ye– nericameute economica di oy11i ratto storico, ma. una de– tei-mi11ata concezione economica della storia pre;1anelsuo tutto e 11elsuo t1f1.-enl,·e, e chiunque vuol <lireveramente qualcosa pro o contro di esso deve considerarlo come tale, deve cioò tentare di risolvere, o almeno cli discu– tere, i tre grandi problemi già posti e che è opportuno ricorda.re prima di concludere. nisogna, anzitutto, o riprendere, allargare, n.pprofondiro o magari correggere, o coml.lattere o dimostrar falsa la concezione storica dell'evoluzione horghese e del fatale di\'enire <lei socialismo, n. cui sono consacrati il Mani– festo e il Capitale. Ulsogna, in secondo luogo, vedere se o no il conflitto tra le rorze produttive e i rapporti di produzione o, altrimenti, fra le classi, che pel Marx è la molla di quell'evoluzione, abbia esercitata la stessa azione anche nei periodi storici antecedenti, se cioè la. legge dialettica marxiana ,•alga per tutta la storia., e bisogna per questi periodi rifare il colossale lavoro di analisi e di sintesi ratto dal i\lar.x pel periodo capitalistico. E bi• sogna, in terzo luogo, vedere so e come ogni rivoluzione nel campo della produzione materiale abbia tratto pilÌ, dli 1Nale,·WUt/H0 ,,o,·ico In Cl'Ltù:a SOclllle, 1°a11rllo 1900), li BARDA· OAl,1,0(Pel m«ttrklfltmo llfOt'ICO) OIl SOREi,(op. clt., 11ag.276·71)eom· battono a rn1rio110In rldu~lone del materialismo n. ea11one o metodo 11ro11osta<lfll Croco c aceettalR 1>eres. dRI Oroppall e dal Kcllès- 1. :rfl.ui: .Non blsognfl 11oròd1monllenrc cho talo rld11i:1onc hfl. prc110 questi scrittori un slgntfteRto tllfntto dlvorso da quello che hn presso I soc101og1qunndo 11cr t.>oecndel Novloow han dichiarato a Parigi cho " eo non si tr1ttt1t ohe d1 un J)unto <11 vista 1mrllco1are su la storln, d'un metodo di r!eorea ft l'!ntc,rn è raello, 1 J)rlml parlano <Il metodo o e1rnoue, J)Orchè" In. ,ommn. di nuovi dati e <11nuove eepe– rlcnzo • del mntcr1Rll~mo 11011 sembra loro offrire tutti I carRttcrl di una teoria, di unfl doltrlnR, di un 1111tc1na: I secoudl, 11erehèhanno a priori elhi1hiato tutto otò e r1(totto Il nrnlerlallsmo rnarxlauo n una generica <111,endenza della storia da l'economia, a eut han ragione dt voter dare II nome 11110,0u generico di economismo ,torico o detormlnlsmo oconomteo o altro almlle: lnfatll euo non ha nulla a che rare col matcrlallemo 1tortco del »-arx. o , 10 C, o meno 1·api<lame11te con sè una rivoluzione nella. produ– zione spirituale. Solo su questa via ò poesibile giungere a qualcosa di concludente pro o contro quella generale concezione dialettica dell'evoluzione storica che è contenuta. nella seconda parte della solita rorrnula e di cui i sociologi non si sono quasi occupati, sebbene, se confermata, con - tenga in germe tuttn. la rutura sociologia dinamica. Solo su questa via si può arrivare a delle concezioni materialistiche, ma non aprioristiche e sem))licistiche, come que)le che oggi corrono fra sociologi. ... e non so– ciologi, ci.eliostato, del diritto, della morate, della re• ligione, ecc., che, sviluppandosi, rormerebbero la parte statica della sociologia. Solo per questa via insomma, la mate1·ialistische Ge– schiçht!:J(t11,/f(IS8n11g, che per ora si J)UÒ ctir col Cunow un'ipotesi, " perchè, del resto come ogni a.ltra. dottrina storica, non dimostrata in tutte le sue parti con un'ana– lisi compiuta <li tutta l'evoluzione sociale,,, può, se con• rermata, compiendosi o approrondenclosi, diventare un complesso di dottrine, che sarebbero poi quella. socio– logia. che i sociologi vanno da tanto tempo cercando invano tra le nuvole delle loro al'ltrazioni. Questo il terreno del la,•oro recondo e della discus– sione utile per tutti quelli che vogliono so~tenere o di– scutere il materialismo storico su un terreno veramente e puramente scientifico. F: dico cosl, poichè è necessario distinguere bene la. discussione che si può fare del ma– terialismo per i bisogni della pratica. e dell'azione da la. discussione scientifica di esso: 1>erla. prima bastano gli ù peit pr~s, le descrizioni sommarie, le riduzioni e le formule che corrono pei giornali politici e pei libri di sociologia, rna la critica non deve mai confondere i pro– cessi del senso comune con quelli della scienza (So1·el) (I). Naturalmente, una dlscus:-1ione scientifica del materia– lismo, per i sostenitori e per i rettificatori e per i critici e per gli n.vversart 1 ò un po' più difficile che infilare delle generalità come il pi1'1 cli quelle raccolte nel volume onde presi lo mosse i ma omni è ora di finirla coi sem– plicismi e coi dilettantismi sociologici: le cose serie van trattate seriamente e, se c'è cosa seria, ò l'opera di Marx. Qui 11ous clélivrera 1 mi chiedevo cominciando, da la semplicistica sociologia O(licrna? La risposta. è evidente. Se si riuscirà ad ottenere finalmente una discussione ciel materialismo degna del soggetto o almeno a tra– SJ>Ortarla discussione sul suo vero terreno, si rarà. anche un gran passo verso la clélivra11ce da l'odierno indirizzo sociologico, che trattiene il pensiero sociale in un limbo che può piacere al letterati e a le signore, ma rimanda. a tempo indeterminato il sorgere di una vera. scienza della storia e della società. J destini di questa sono legati da una parte al trionfa.re, nel campo della scienza sociale, di quell'indirizzo, di quel metodo che il Marx e l'Engels chiamavano dialettico, e che noi possiamo dire scientifico, di11nmico,evoluzionistico, concreto,storico, sull'indirizzo metafisico, cioè analitico, statico, astratto t'l A questo pro110&1to:<In anni si stil. tacendo tutta una critica contro altrl eem1)llclstl, o (iuostl 1m1.t1c1, <101mRteria11smo storico, 11er\LUCI cho rlgunrda IO normo <l'ai:lonc po11t1cache da la conce• zlone mll-torhtllsUea 11uòtrnrro Il 11artlto soclallsta. Crodo si dolllltrno ueeuratamento cUsttnguorc lo due cose, 11olchè la 11ntlca ha esigenze e necouttÌI. diverso da 11ue11e della selenzn. Ma non i:l questo Il mo– mento di occu11nre1di ctò: 10 ho Inteso eomllntter solo I sempllclett del nuuerlaUsmo conilltleriuo eetonttttcamente come una teoria della storia. Per la stessa ragiono non hO dello nulla di osso considerato come t,ebent ima: Wel/atMch1:11111nq, corno concezione H1os0Hca della vlla e del mondo.
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