Critica Sociale - Anno XIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1903
CRITICA SOCIALE lii tici, ma anzitutto a ricercare quella che il Afarx chia– mava con locuzione 11egeliana la wirkliche Geschichte, pel che si deve intendere col Sorel" ciò che vi è di es– senziale nei fatti, ciò che merita di e,;sere ritenuto per determinare il giudizio su lo sviluppo storico 1' (1). Non si tratta, 11aturalmente 1 di costruire a J)riOl'Ì un diirngno, in cui poi far entrare i fatti; ma di rintracciare empi– ricamente nella folta selva di questi il disegno stesso, l'intimo vincolo che li collega-i come dice il Marx. ( 2 ) J; questa storia 1·eale dell'economia e della civiltà. bor– ghese fino al pre\•isto suo dissolversi nel socialismo l'og. getto del Manifesto e del Capitale. Questa storia rPa{I' serve di base ad una concezione generale dell'evolu– r.ione storica. Non tutta la storia, non tutti i ratti storici, ma quella storia reale si può riassumere nel contrasto fra le forze produtti\•e e i rapporti di produzione cioè di proprietà o, conie fa il Manifesto, nella lotta fra le classi, e per essa vale il concetto che l'economia ò la base della vita storica: " lo sviluppo della produzione materiale è la base di tutta la \•ita sociale e di tutta la wirkliche Geschichte ,,, dice espressamente un passo del C<1pitale ( 8 ), Per mantenere la discussione nel campo dello cose, non discuterò come si pos1;ano e debbano chiamare le due, a cui tendeva il .Marx. " Col nome cli filosofia rlella storia, dice il Bernheim e), 1;isono sempre com– prese due cose ben distinte: una trattazione filosofica della storia mondiale e una dottrina della storia che ò sopratutto filosofica e non ha carattere descrittivo come l'altra. t necessario distinguerle, sebbene siano stretta– mente unite, poichè l'ultima non può far senza di uno sguardo a la storia del mondo come suo materiale, e la prima di un 1mnto di vista storico per sua direttiva. " Così, nella Filosofia della storia dello Hegel 1 la conce– r.ione filosofica è nell'introduzione, la trattazione filoso• fica della storia nel resto dell'opera. Pt1re dunque che quella del Marx si dovrebbe chia– mare una filosofia della storia nel dOJ>piosenso della J>arola (~). :Ma qui si fanno innanzi i sociologi e, dopo avere scagliati i loro fulmini contro il carattere aprio– ristico e metafisico della vecchia filosofia storica (da quali pulpiti vien la predica!), dicono che la concezione filosofi.ca della storia altro non è che l'odierna socio– logia dinamica., a cui è da aggiungere una dottrina degli elementi e delle formazioni sociali statica.mente consi– derate, cioè una statica sociale, per aver tutta. la so– ciologia. ~~ cosi sia. ti nome è indifferente, purchè si distin– gnano bene i tre ordini di ricerche e di problemi e purchè sopratutto resti ben assodato questo: una sinte– tica concezione dell 1 evoluzione storico-sociale, la si chiami sociologia dinamica o filosofia della storia, non può far senza, come dice il llernheim, anzi presuppone come suo fondamento e J>unto di partenza una tratta• zione sintetica della storia, cioè una storia reale nel senso marxiano; e, quanto a la statica sociale, essa non può venire che dopo l'una e l'altra, perchè rap- (I) SOR~:1.: Sani (l/. critica dd ln(ll'Xi1m10, 1003, pag. 2!>9, (:) " Scoperto questo, continua Il i\lMX, si può eSl)Orro !\ movl– mc11t.oreale nel suo complesso e, se vi si riesce !n modo l!l1e ln vita \lena rnaterla rlnetlasl nena sua rl1)roduzlone ldMlo, p11ò avvenire che tate mlr!\gglo faccia credere a una costruzione a J)rlorl. ,, (Ap– peudlcc a la seconda edizione te(!Olca ae1 CapUale). (*) È citato dal SOR~:1., O]), clt., pag. 2::,9, (t) BER,;m:rn: Lellrlmclt dlW MstorL8Cllel! Mellwde. (;) " Il Capitale di illarx ch'io 11011 m! perito (LIdcllnlre ima H\osofia (Lella storia, n Così !l_l,al)rlola, Il quale, come tutil sanno, 1111 chla• mato Quella del Marx " l'ultima e (leHnl!l\•R tllosona della Blor1a -· presenta l'ultimo grado dell'astrazione. Così la socio– logia è condannata ad essere quello che ò, cioè ·verba, rerba, pmetereaque nihil, finchè grandi progressi della storia nel senso comune rlella. parola. e della stol'ia reale nel semo del Marx non le vengano ad offrire un solido fondn.mento. Ed e..:co finalmente quel che solo può dare un conte– nuto 1<erio a la sociologia. Soltanto da una storia nel senso del Marx si possono indurre le leggi dell'evoluzione sociale cioè la sociologia dinamica: e da quella e da questa soltanto 1>ossonouscire concetti generali dello stato, della morale, della religione, di tutti insomma i fenomeni so– ciali e dei rapporti fra loro, concetti che poi andranno ad inrormare le singole scienze sociali. f.,equali 1 si cre<ia o no che a.d esse resti cosl solo la parte storica, per i! fonJersi dellà parte filosofica (filosofia ciel diritto, etica, ecc.) nella sociologia(!), è evidente che solo da questa possono ricevere il concetto fondamentale deì fenomeni sociali. Ciò naturalmente non esclude affatto che la. so– ciologia possa valersi dello studio analitico dei singoli fenomeni ratto dalle scienze sociali; ma il rapporto fra esse e la sociologia è ad ogni modo precisamente l'in– verso di quello che i sociologi han posto: non le scienze sono base della sociologia, ma , 1 iceversa essa ne è la scienza madre e direttrice. Da la storia analitica e fram• mentaria a la storia sintetica, a la storia reale, da questa a la sociòlogia e a le scienze sociali: tale il logico e ne• cessll.rio processo dal concreto a l'a.strntto. Di questa necessità ha avuto chiara conoscenza il Marx:. Egli ha consacrato il Manifesto e il Capitale a !a sintetica concezione concreta, se non di tutta, di un gran periodo di storia, ed ha messo Ili in una paginetta di una prefazione e in qualche altro periodo sparso qua e là per le opere, la sua. teoria sociologica, dinamica e statica. Invece la sociologia odierna ha.segulto il metodo precisamente inverso: è partita e si ò anche fe1·mata a questa ultima parte, a la parte statica della concezione sociologica, e ne ha fatto quel che s'è visto; ha preteso discutere come cosa a sè stante ciò che non è che l'ul– tima induzione di un'immensa concezione storica; donde la sua assoluta sterilità. Per togliere la quale, non c 1 è che un mer.zo: bisogna tornare al :Marx e al suo metodo, bisogna tirar gil1 il materialismo da.Ile nuvole della sociologia e ricondurlo sul solido terreno della storia, bisogna finirla di discu– terlo come un'astratta teoria sociologica, per esaminarlo come una concreta sintetica concezione storica. Ma,ricon• dotto sul terreno della storia, bisogna ben guardarsi dal fare una stessa. cosa del matel'ialismo e del canone e metodo materialistico, cioè del modo di scriver la storia. che da quello si può dedurre . .In reattiì. metodisti e canonisti non fanno altro che rinunziare e gettar a mare il materialismo quale concezione siutetica della storio, come l'ha concepito il Marx e<I il pensiero socialista dal '48 in poi. " Non si deve - notava già il Cunow polemizzando col Barth - identificare la teoria sto1·ica col metodo di ricerca. storica da essa determina.to. Jl materialismo è così poco un metodo quanto per es. il darwinismo. Di una historiscli-mate,·ialistische Melluxle si 1mòparla.re solo, in quanto con ciò s'intenda una forma e un metodo di ricerca, determinato da. l'applicazione della geschicltt-materialistische Causallehre ('). (I) Così Il BAIH!Aù. AI.LO : S lori<>r,rllfla, 80Ci0/Qyl{te materi.ollsm() Sf()• ,•ic() 1 In Hi,v.Sl<t Jt<1/ia11adi, SocWlog/.o, genna1o•fobbrfllo 1w1. (') cusow: .Ef11 K,·iui·er <fer mat. Geschtchtsa11m.1ssu11u, 111 ,1.·e111~ Zeit,:; agosto lS'l9. - t:1,eu11\mcnto 10 STlrnn:: A1·c11. f. soc. <Je,el::y. 1/11(1 Sir,/,, 1899, pag. 7!4. - 11 l.();;Ollll,\l{J)I(/,a po.•kiOIII' ... ri,1111.flcr,
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