Critica Sociale - Anno XIII - n. 7-8 - 1-16 aprile 1903
CRITICA SOCIALE J09 . • * Il problema dell'e~~cazi.one te_cnica ed. ec.~nomic~ delle classi produttnc1 è 111 Italia uno dei pm gravi, e nello stesso t.flmpo uno di quelli nei quali occorre rebbe di più mutare gli indirizzi odierni, le correnti comuni delle opinioni; non v'ha chi dìsconosc8: come le s~uole italiane siano oggi foadatte a formre al paese lavoratori e imprenditori quali richiederebbero le nuove sorti auspiC'ate alla produzione nazionale. Ma v'è cli peggio: in Italia, oltre che la me.nte, v'è da rifare il carattere e le tendenze economiche dell'operaio e del capitalista. . . L'operaio italiano non ha certo bisogno di esser~ educato alla sobrietà e alla temperanza: e per lui non occorrerebbe certo la propaganda antialcoolista, che nei paesi anglo-sassoni è una urgente necessità. ]~gli si è meritato il nome. di ci~lesec~:l!,'U,ropa non solo perchè si accontenta clJ_ bassi sala.m, .ma perch?, anche in un ambiente ove 11·tenor d1 vita operaio è elevato egli vive miseramente, senza conforto di soddisfazioni morali e intellettuali. li:ntro e fuori del suo paese, l'operaio italiano è risparmia.toro per ec– cellenza; egli aspira, più che a elevare ,1.suo tenor di vita restando operaio, a sormontare la diga sempre più alta che lo separa dalle classi detentrici della proprietà capitalista: se egli si sacrifica per assi– curare un pane alla sua vecchiaia, non lo fa sempre nelle forme pii, efficaci e meno costose dell'associa– zione di previdenza., ma mira all'indipendenza defi– nitiva che deriva dal possesso del capitale. E così in Italia più che altrove, con tenacità che rasenta !{ostinazione, la piccolissima proprietà resiste alla distruzione all'assorbimento, che è una tendenza dell'odierno an~biente economico: H possessore di due palmi di terreno, di un_a ca~upola,. di m.~ ami.se– rabile bottega., di un meschmo titolo d1 rend,t~ v1v~ orrenrlamente pur di conservare la sua qualità d1 proprietario e si sente pii'1 felice che non l'operaio ad alto salario che abbia condizioni di vita molto migliori. J~ questo un difetto residuato dai regimi passati, in cui il salario era bassissimo e stazionario, e non dava nè poteva dar mai al semplice operaio quel benessere, quell'agiatezza che la piì, piccola pro– prietà dava invece al suo possessore. Ed è un grave difetto alla persistenza del quale hanno, malgrado le loro' intenzioni eccellenti, contribuito le magnilo– quenti esaltazioni del piccolo risparmio e le difese sentimentali della piccola proprietà. .Me lo perdonino i fautori del piccolo risparmio, me lo perdonino quei tanti uomini politici che in· vocano oo-gi lo sgravio delle imposte per lo quote minime f~ndiarie e mobiliari: ma io credo che essi non compiano opera utile per la. classe operaia e pet· Peconomia nazionale. 11 piccolo risparmio delle classi operaie, che le Casse eccitano con interessi stÌperiori al saggio normale, o è una ~orma malintesa di previdenza, perchè costa sforzo tnplo o quadruplo di quel che. per lo stesso SCO)'Orichieda l'associa– :done mutua, oppure è un'inane tentativo di ascen– sione alla classe capitalista, che costa all'operaio il decadimento fisico, morale e intellettuale e quindi la rinuncia ad un grado elevato di efficacia di lavoro. La formazione e la persistenza di una massa pode- 'rosa di piccolissimi possidenti sarà un vantaggio politico per la nazione, ma è un grave danno eco– nomico, perchè la proprietà fondiaria aton~ica e priv~ di ogni sussidio di capitale è inca.pace d1 ogni mi– glioramento tecnico nella coltivazione, perchè la proprietà di fabbricati minuscoli o la suddivisione del fabbricato fra più proprietari im1>edisce il rinno– vamento delle abitazioni secondo le esigenze igieniche moderne; perchè le industrie e i commerci misera– bili hanno costi elevatissimi, favoriscono lo sfrutta- mento der,Ji intermediarii, ostacola.no l'organizzazione più perfetta della produzione o degli ~Cfi:mb.i;perc~1~ anche il possesso troppo frazionato dei titoli pubbhc1 favorisce quell'impiego improduttivo del capitale na– zionale) e sottrae quei titoli alle giuste revisio~i di valore che possono sopportare nella frequente circo• )azione attraverso il mercato. In genere, quella troppo piccola proprietà capitalista 1 che oggi. è di moda cli difendere e di favorire e che è figlia del piccolo risparmio oggi troppo incoraggiato 1 è di na~ tura sua impotente ad adattarsi all'ambiente econo– mico è priva di risorse e di iniziative, è chiusa a que1t'o spirito che agita e vivifica il mondo econo· mico moderno. Meglio dunque del piccolo risparmio della cl~sse operaia. 1 meglio delle sue aspirazioni alla J?ropnetà minuscola gioverebbe alla produzione nazionale la elevazion~ dPl tenor di vita dei lavoratori, l'espan– sione dei loro consumi l'ascensione loro a condi_zioni di vita pii1 conformi aÙa. dignità di cittadini. JM io credo urgente correggere in questo senso ~e.tendenze economiche delle nostre classi lavoratr1c1: mentre esse affrontano la. lotta per l'elevazione del salario, esse debbon sapere che pel bene loro e pel ~1enec~el paese è necessario abbandonino quel vecclno .abito economico, e si prefiggano di trasformare gl~ ~u– ment.i di salario in elevrtzione del loro tenor d1 vita. Solo in tal modo, del resto, essi re~1deranno. le loro vittorie economiche capaci di effetti duratur.1 .e cre– scenti· cessata l'aziono immediata della coal1z1one e dello ;ciopero, l'elcva.zione dei salari no1;1 p~ò durar~ ove l'elevazione parallela del tenoi: d1 vita. de_gh operai non accresca 1~ loro forze fisiche e mor~h e non contribuisca alla. prosperifa delJa produz10ne nazionale. C,\HLO CONIGLIANl. * ·> • Qui rimane in tronco, con un asterisco, lo scritto del Conigliani. ~videniemente egli avrel>I.Jesvolto nelle pa– gine successh•e i due ))Unti del suo 1>ensieroche a,•eva preannunciati: 1iecessità dì rifare in Jtalia il carattere e le tendenze economiche della classe capitalista, necessità di creare un ambiente economico che dia un im1)U\so ))ili vivo all'accumulazione del ca))itale: a quest'ultimo tema si connette la tesi prediletta del Conigliani, quella di una razionale e radicale trasformazione tril.Jutarin, ben diversa dal minuto spulciamento dei ritocchi incon– cludenti e degli effimeri sgrnvii. Nei conflui di questa conferenza si chiudeva tutto un programma. di rifacimento nazionale, economico, finan– ziario, morale, politico. Su una pagina staccata, l'autore, quasi promemoria a sò stesso, aveva segnato il sommario delle conclusioni. Tra– duciamo da quegli algebrici accenni la sintesi finale del suo pensiero. L'educazione degli operai, che ne ele,•a il tenore di vita, produce uno spaccio crescente; la educazione crescente si converte in progresso tecnico, onde una crescente pro– duzione. J\ miglioramento del clima economico si risolve in una maggiore accumula?.ione e quindi in un sufficiente fab– bisogno di ca))itale. Nel concorso di queste condizioni ))Oruna lunga serie di anni, è possibile, senza fondare speranze sul mercato internazionale o su colonie, un largo sviluppo della produzione, conciliantesi con le crescenti esigenze dello classi operaie. Al postutto non è questo un mònito alle classi operaie
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