Critica Sociale - Anno XIII - n. 3 - 1 febbraio 1903
-10 CHITIC.\ SOCIAl,E quale si sia la parte politica e In fede dei loro uomini - nll'csclusionc dei preti e delle mona,chc dal cnmJ)O clelPcducazionc, massimo infantile, o della beneflccnza. •~ lo stesso a\'\'icno dei molte))lici Istituti fllantrof)ici, destinati ad accogliere i bambini e i gio,·inetti diiòlgra– zintì o abl.Hmdonati o pericolanti. Ora è chiaro - o dovrebb'esscro - che il mezzo pilt efficace per togliere alla Chiesa questa sua preponctc– rnmm in una funziono fra le J)iù civili o delicate, quale è quella dell'nssistonzn o del J>rimisslmo addestramento dei teneri intelletti infantili, sari\ non In concione tri– bunizia lumeggiante i J>erniclosi effetti dcll'affldaro i nostri figli ni preti, o la rnccomnndnzlono alle madri di tenersi a casa i rn~azzi o di la.sciarli sulla strada, J>iut• to;;to che condurli n1Pnsilo delle suore, o - in quei molti Comuni, che non hanno nitro asilo so non l'eccle sinstico - il negato scarso sus.ciidio municipale alle monache, che lo dirigono; bensì l'Istituzione, dapper– tutto ove ce ne .ciin. il bisogno, di asili laici rispondenti, per tutti i riguardi, allo esigenze della moderna peda– gogia.. Poichè, sino n quando non cl si 1>ortn.renoro:ia– mente e praticamente sul terreno delle opero e dei fatti e non si gareggia con gli n.neriiarì 11. chi meglio sn adempiere lo pili gelose o nece.9snrìo mansioni, e ci si J)l\sce,invece, con ambizioso rettorici11mo, di parole; tutta. la nostra roga di battaglia si riduce n. un flato ,·n.110 1 che tosto si disJ)0rde, senza. lasciare nelle cose una traccia effetUva di sè. f: così ò da dire dello scuole medie. So:11>ingiamoin– stancabilmente lo Stato n migliorare, economicamente o lntollettualmontc 1 i suoi istituti secondari, per moclo cln offrire in ossi una coltura e uni\ educazione iucompn– rabilmento superiore a quella. impartita nelle scuole ecclesiastiche, e, solo allora che questo si sia ottenuto, ,•edremo disertati i ginna.si e i licei dolio Congregazioni religiose e, in cnso che tale J>rC\'ÌSione non si attui, avremo il diritto e l'illltorità di J>rO\'Ocare un':lziono energicamente legislati\'a contro Il~ SO\'Crchia e inva– donto atti\•itlLdidl\ttica della Chiosa. Noi potremo imitare la Francia, quando, proporziona.tnmento alte nostre Il• nanze, avremo un bilancio dell'istruzione cospicuo come il suo. . .. L'altro cam1>0,in che la Chiesa. domina. fra noi po– tentissima e accortissima, ò quello della. boneflcenza. Pur dQpOl'incameramento dei beni ecclesiastici e mnl– grado la tentata, ma non raggiunta unificazione e fa/. cizzaz-io11e dello Opere pie (uno dei meu noti e dei 1>il1 ,·eri titoli di lolle del Crispi), la Chiesa continua ad es– sere, del tutto o J)Arzialmente, co11,·osto ufficiate o no, l'ammiuistrntrico e la. dispensiera di una quantità innu– mera e cosJ >icun.di legati, ,•òlti dai testatori ad alle,·inre e a soccorrere le formo 11it'1varie doll'indigem:a pub– blica; e per tal mezzo - quasi ci rimettesse del suo - si cattiva In gratitudine e ,·iucoh~ o vessa le coscienze di quanti debbono rivolgersi al suo sussidio, dalla. po1>0- lann. gio,•inetta, n cui largisce lo cento, le duecento liro J)er il corredo sospirato o per il letto nuziale, alla J>uer– pern angustiata, a cui procura una. tnzza di brodo e un paio di rasce per il neonato. Questa fitta, abllissimnmento tessuta, rcto di intol'cssi - esigui a chi li consideri superflcinlmente, ma rllc– ,·antissimi o sovente decisi,•i e ))erò forniti di una irre• slstibile suggestiono per coloro, cho ne fruiscono - al– leata all'incoltura, alla ~uperstiiione o al pa,•ido misti– cismo di una gran J>Rrtedel J>rolctarlnto, costituisce uno dei rondamcntl piì1 validi alla. potenza della Chiesa ed è la cagione preci))ua. della resistenza. ostinatissima. in– contrata dalla propaganda socialista in tante plaghe anche dell'Italia. sottentrionale,o del clericalismo Intente o risorgente JH1rdO\'C il \'Orbo noYello ha mostrato di attecchire. F: si capisce: per grande che sia la Yirtua– lità della parola, l'astratto convincimento per essa tras– fuso in una rolla ignara ed economicamente depressa non pareggerà mai In forza, per cosl dire, concreta. del– l'interesse immediato o presento, 0\'e ad esso non si ac– compagni, 1>arallela. e conseguente, l'opera riformistica lentamente, ma cfl'ettunlmente rinnovatricu delle cose. Occorre pertanto - in attesa che la nuo,·a civilfa so– cialistica renda suJ)erftun. la così detta beneficenza o, almeno, la trasformi, togliendole quel carattere gesuiti– camente ftlnntro))ico, cho ora essa ha - che noi ba– diamo (oltre, o pit11 che a dimostrare verbalmente il nessun merito e il ttne rurbescamento confe:isionalc della beneilcenza ecclesiastica) a scompaginare il vilUJ)jl0 ,li interessi, che a,·vince tnnti in'1igenli nl prete e al par– tito clericalo; n. limitare entro i J)ilt stretti confini la potestà della ChiCif\ nell'amministrazione degli ingen– tissimi lasciti, di che ora dispone n. suo J)lncito; a faro che sia devoluto Interamente o lmpnrzinlme11tc, con modernit1\ di av,·c<limf'nti, a sollievo <lei vinti della vita e della lotta sociale, il 1mtri111oniodO\'izioso, ancorchò inadeguato al suo scopo, elle ora, per contro, sorre so– prattutto a rafforzare e a conservare l'edificio clelln.J>0- tcnza chiesastica. ... So non che, tale J>crniciosa potenza non ò solamente l'effetto doll't\bilo n.tti\•iti\ - spirituale, scolastìca o ft– hrn~rOJJica- della Chiesa; bens1 anche - come accen– na,·o più S0J)ra - <liquella specie di guelfismo, che, se non nominalmente, di ratto ancora J)ermane nell'anima e nelle consuetudini domestiche di moltissimi J>Urfra quelli, che militano nei partiti anticlericali, non escluso il socialista, e - ciò che aJ)pn.risce 1>iì1 contraddittorio - sì professano o incl'eduli o rcligiosameute indifferenti. luvcro, abbondano i coucionatori disinvolti e facondi nella grossa fraseologia sanculotta; I libernloni, che hanno giurato guerra a oltranza alle tonache o ai tri– corni; i positivisti, gli atei, che hanno saputo liberarsi dell'illusione spiritualistica. e teistica; ebbene: rra questi tribuni, fra questi mangiapreti, fm questi ardighiani o comtiani sono rari, come le mosche bianche, quelli che, nelle circostanze culminanti, nei momenti piì1 cari o più sacri della vita, hnnno l'energia o Il coraggio - di contro allo preghiere e alle carezze della madre, della sorella, della sposa, alla suggestione della tradizione e della consuetudine, alle chiacchiere del ,•icinato o del quartiere, alla ))aura di distinguersi dagli nitri - di fare a meno dol ))rete. Jl quale, J)er tal modo, o dcsiclo– rato o tollerato, partcci1>a allo solcnnit1), gioconde o fll– nebri, che sono lo pietre miliuri dell'esistenza umana, partecipa alle nascite, alle nozze, 1llle morti, immanca– bile, necessnrio, ... \'0nale. Che gli de,·c, in fondo, impor– taro dell'nnticlericalismo 1 dell'irreligiosità, dell'ateismo dei liberi pensatori o degli eterodossi, se ò quasi sicuro di vederseli - come un vincitore - chini o genuflessi da.muti, iu ntto di contrizione mentita, quando si RJ)0· sano, quando diventano padri, qunndo sono percossi dalla sventura? . .. Non basta, dunc1ue 1 la propaganda anticlericale; non ba.sta, neJ)))ure, il combattere e il debellare la Chiesa nell'agone della. scuola e della beneficenza; bisogna anche, e J}rima di tutto, educarsi, migliorarsi, farsi più
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