Critica Sociale - Anno XIII - n. 2 - 16 gennaio 1903

12 CRITICA SOC'IAl,E Il Congresso di Fil'enze ha. pertanto non solo mnn– tenutn, ma. sorpn~snta la SJ)Crnmrn. un J)O'dul.litosn 1 cho 03prime,•amo in queste stesse colonne nellascorsa estate ( 1); ha :tffermata cioè e denunciata l'esistenza della criiil economica e llhlatlica 1 che trnvot:lin In scuola media italiana, e l'urgenza di risolverla entro il pil'1 bre,,e ter· mine pos.,.ibile e nel modo meglio ri1'pondente alle esi– genze intellettuali o morali della moderna società: e.~I• stcnza e urgenzn, che isolatamente, in ben pensate e compilate monogrnfle e in eloquenti discorsi nccndemicl o parlamentari, erano state lumeggiate nnche prima j nu\ non nrni, come nello scorso settembre, erano state n<I• ,litntc e proclamate, con deliùcrnto o consape\'Ole volere tli dare opera. a tosto rimuo,·erlo, dni 1>roressoristessi consociati e rnllunnti. l'erò che - 11011 differentemente 1lalla questiono operaia - In questione scolastica nel no.dro paese dn allorn :soltanto o \'Cramente ha comin– ciato ad esistere, quando In classe deitli in<.egnanti medì, unita in un solo rn.scio 1 ha clis1,osnto o sul.Jordinato nl• l'idealo della propria redenzione economica quello del– l'ele\·nmento della scuola e, con perspicua e diritta chiaroveggenza, ha aflèrmnto nè questo nò quello essere possibile so non in seguito nlln pressione quotidiann e instancatn della. loro organizzazione so,,ra l'opinione pubblica, e, conseguentemente, sovra. l'opera legislati\'11, Nè sembri casuale Panalogismo 1 che di sopra abbiamo rilevato e di cui alcuno per anenturn potrebbe super– ficln.lmente abusare, fra la genesi o In. ,•icendn. della questione operaia. e della questione scolastica. Senza corrispondersi nnnliticamente e senza n,·ere da adope– rare, per la loro soluzione, identici mezzi - il che sa– rebbe assurdamente semplicistico - esso 1rnr si affra– tellano e si richiamano nello loro grandi linee e nel J)rincipii generali o roudamentnli del loro metodo. E hanno di comune lo. mirn al miglioramento non J)UrC delle condizioni del laYorntorc, bensl, insieme, dell'opero, a cui il lavoro.toro attende: mirn, cho allarga i conflni o la porl.!\ta dello lotto prolct.:"1rio - quali esse si sleno - o vie più lo idealizza. . . . Se non che, Il Congresso di Firenze - come quello che ha segnato la prima grande affermnzione della Fede• razione dei professori 111ecll - ben lungi dal tlssnre spe• clftcatamento i particolari del lu11goo grosso lavoro da compiere, no hn solo a larghissimi tratti delineato Il 1nogrammn, senza nc1>pur determinare precisamente - nò pote,·a farlo - la ,•in, per cui deliberatamente pro– cedere. E non ancora tace la discussione sulla. più np– pnssionaute delle 1>roposte, che rurono affacciate nel Congresso settembrino: quella, ideata dal Salvèmini, della costituzione ilel così detto f'arlito clellascuolaj e an• cora in uno degli ultimi rn.scicoli della Crilicci (') il chiaro e vhnco 1,rorcssoro dell'Ateneo messinese ebbe a direu– dere da ,,ecchio e da nuo\'e obbiezioni, col suo consueto pugnace \'igor J)Olemico,il concetto suo. J)al qua.le noi, che pur con,·eniamo - e come 1,otremmo non conve– nire? - coll'autore sulla indcprccahile necessità che la lotta degli insegn1rnti medi sin una lotta politica, oltre che nel significato lnto del termine, nltresì in quello usuale ecl elettornle, recisamente dissentiamo. E: solo cl cruccia. di tro\•nrci, in questo nostro dissenso e per ben (I) L<I lt110/u ""'"" j,t llalia. A p1-01x,:dlo ,u tllt arlkolo di l'ellce cn·,w1ltola, 111 c,·1/lca Sedale, del 1° ago,to 100?. C-) 11 Co11u,·uao 1U 1·i.1·e11:ee gli amid tltlla 1t1101a, del 11ror. O.u:, T.\SO ~.u.d:JUSI, hl c,·Uletf Soclll/e del 11 no,·tmbre 1101. o a\ t.ri motivi, a lato di molti di quei sedicenti :, amici dolio.scuola,, eo.,.\11ggiustatamente .donati dal Sn.l\•èmini nel suo articolo citato e che sono teneri, sì, della cclu– cazione e dell1l istruzione nazionale, nH\ impnrtite da inse– gnanti JJO\'eri 1 mncilenti, angustìnti, J)ecorilmentc rasso• gna.ti agli arbitrii e alla tacc11gnerii\ incivile e umiliante, di che sono vittime, solleciti sempre ad aJ)pOrre 1 senza uno scatto di \'irilo dignitil, la loro ftrma alle pergamene e a.gli indirizzi dì11n.sticimandati, a ogni SYolto cli ca• lendario, di istituto in istituto, dn Comitati cliaspiranti a qunlche croce o commenda, e disposti sempre a impro,,,,j– saro lezioni di RJ>Ologeticn istoria sabauda, quando piaccia, Yerbigrazin, nllil J-:cce\lenzn di un Ministro di offendere, con pensata blzzn.rramcnte cortiginnc-ica, In loro libertà di coscienza politica con il costringerli a numerare lo \'irt1'1delle più ohblinte ftgure della Cnsa regnante! Ora, con In lcvntn di scudi rllttil. di\ co.,ì schietti e ,·cri " amici de\11\ scuoti\" contro In proposta del Snhèminl, la nostra conrutazione - ò inutile nHertirlo - 11011 lrn nu\ln di comune. . .. hn·ero, che sia per essere e come possa effettiva– mente ed cmcnccmcnte costituirsi e:I operare codesto Partito tiella scuola, a noi non riesce, nè anche dopo l'ultimo, pur cosl arguto e mosso, articolo del Suh'òmi11I - anzi meno ,li J)rima - di concepire e di comprendere, tanto - malgrado la sua parvenza economicamente e quasi mn.rxisticamente deterministica - esso ci paro utopistico e metafisico. ùiusta l'idea del suo principale e pilt eloquente ))ro– pugnatorc, esso dovrebbe essere un partito a sè, mirnnte, in modo esclush•o, olla sola idealih\ della scuola e RJ>· 1•ogginntesi a mauo a mano n II qnei partHi politici, i qunli dei diritti della scuola si dimostrino \'alidi o non platonici dirensori ,,; appoggiantesi - s'intende - non nstrnttamente, ma elt!lo,·a/111e11fe, noi senso che la f'ede-– razio11e sia per nccordtire il suo sussidio esplicito ed u(l!cinle ni cnndidnti 1 di qualsiasi provenienza politica, rnttisi sul scrio fautori dello rirorme dn essa richiesto, o gli insegnanti rederat.i, pur essendo lndi\'idunlmente liberi, si senta.no, qua.si loro malgrado o 1,er lo stimolo suggestlYo del loro interesso di clnssc, trntti a prcscin• dere dalle proprio opinioni di parto e a dare il loro ,·oto e n raro In loro J>ropaganda elettorale dall'unico punto di veduta del Piirfito della scuola, a cui soltanto, o a nessun nitro 1,artito, de,·ono ricor,lnrsl (li essere ascritti. Con il che pare al Sal\'èmini di a\'ere tracciato lo linee e indicato, limitatamente ni proressori secondart, il progrnmmn di non altro se non di quella politica dl classe, che, rispettivamente nell'àmblto suo e con i i,UOi mezzi specifici, esplica ogni singola categoria di lnvora• tori. Che se alcuno sia ))er stupirsi e scandalizzarsi della disìn\'Olta prestezza, con che agli Insegnanti sollo• citi del miglioramento della scuola potl'll accadere, pm· conser\'ando teoricamente le proprie idee, cli oùblinrlo e di negligerlc per mandare al l'aria.mento un deputato di colore di\•orso dal loro, egli ris1,ondo che è giu.;;to e umano che sia per aHeniro così; perchò - scrh·e - " attra\'erso la nostra brillantissima ,•ita d'iusegnantl, • 1 con pochi quattrini, con parecchi llgliuoli, trattati " come sen'i di\llo superiori nutoriti\ 1 nc,·usnti di tutti i " più neri delitti durante le settimane degli esami - ma " sorretti dai non J)OCbialunni bravi e studiosi, che si 11 ricordano di noi per tutta In vita - noi ci siam con• 11 viuti di essere dello 1,ersone utili, benefiche, indispen• " sabili a.Ila società; ci siamo con,•inti 1 anzi - guarda 11 che illusi! - che noi siamo lo persone più utili 1 1,iù

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