Critica Sociale - Anno XIII - n. 2 - 16 gennaio 1903

28 CRITICA SOCIALE mescolano alla. società. ci\'ilc per diffondere e consenare il cult-o o il dominio della Chiesa. A!lo sCOJJO cli allargnrc la srcrn. dei proseliti esse man– dano 111is1~ionari fra le J>Opolazionimeno civili del globo Jler convertire alla fede cristiana quello genti che pure di una HllOva fede non sentono })Unto il bisogno. Al tcm1>Ostc;;so quei missionarì compiono la funzione uti– lissima alla borghesia di aprire le Rtrnde agli agenti di commercio che li seguono e, all'occasione, di suscitare i conflitti internazionali che danno modo alle potenze occidentali di occupare nuovi territori e nuovi mercati. Perciò alle domando insistenti, ratto dai socialisti nei Parlamenti, di sopJ>rimere lo sonenzioni ai missionari e allo scuoio cattoliche nll'estoro, la borghesia. ha sempre ris1losto rifiutando, per un pietoso interesse patriottico, liuguistico-nazionale. l•'ratl o suore, per il fatto che appartengono a<lordini che avevano per iscopo di soccorrere e custodire gli in• rermi cd i pazzi, permangono negli ospedali, dove spiano gli ultimi momenti di debolezza del moribondo per in– durlo alla confessione e propinargli i sacramenti anche se ru in ,•ita un ateo o un libero pensatore, o per praticare sui 1>azientiquei Ristemi di cura a. baso di serraglie e di lucchetti che la Hivoluzione francese abolì alhl ::ialpet,·ifre centodieci anni fa o che nl Manicomio di S11nSer\'olo il Padre );linoretti tiene forse ancora in onore. Di fronte a scanclitli constatati d:l l{clazioni rese di pubblica rngione, niun dubbio che non vi 1rnò esser di– snccordo sull1\ neccssit:'l di e;;cludere chi ò per tal modo J>rivod'ogni conoscenza dei sistemi di cura insegnati dalla scienza moderna, e chi la funzione curativi\. subor– dilHLallo scOJ>O ultimo di " sal\•are 9 le anime degli in. rermi. Questo hanno cominciato a. rare i Comuni di Jmola o di navonna. J...'esclu11iono la sostituzione i-i com1>1etorobberose gli infermieri - che ndempiono a una funziono delicatissima - non foii.;;croassunti tra i ))rimi raccomamlati, ma tra coloro che avessero frequentato J)Crqualche mese un'apposita scuollt, si fossero pronisti di corto cognizioni elementnrì di medicina curativa, e non mostraM1eroqualità, come In brutnlità e l'im1>azienzR, assolutamente incompatibili collo loro funzioni. Scm))re col pretesto della carità, in certi conventi di monache si raccolgono le orfanelle per nlleYarle 1 edu– carle e farle la\'Orare o.Ila confezione di Ca))i di bitm– cheria, destinati alle grandi dame o alle CQCQtfes, fino a 1G ore al giorno, maltrattandole JJOise il IM•oro non ò finito a tem))o e con cura. Questo ha messo in luce un'inchiesta giuclhdaria coudotta in Francia pei conventi di Valenza o di Notre Dame <le Charité di 'l'ours. La legge comune sul lavoro dello dorme e dei firn– ciulli e il Codice penale applicati severamente dovreb– bero bastare a far cessare simili inconvenienti ed a punire i colpevoli. Uno dei motivi minori acldotti <lai ministro Combes per negare l'autorizzazione a rimanere in Francia ai Certosini fabbricanti del famoso liquido la Chartreuse multicolore, è il seguente: "Molta brava gente pensa che I Certosi11i 1 in\'ece di essere una fonte di ricchezza per In reµ'ione nella quale si sono fti;sati, S\'ilup1>anocolla loro fabbrica di liquori l'alcoolismo nella 1>opolazione, In. quale, d'altronde, con– tando sulle elemosine, si è di➔nbituah\. dal la\'Oro. I mi– gliori operai emigrano auzichè sollecitare i benettzi dei Certosini, e la ))Opolazione, nella quale si ò S\'iluppato il pau1>0risnto,si consuma e diminuisce, in modo che si ò costretti a rar appello agli operai Italiani per cotti\'nro le terre. ,. }: questo un danno sociale evidente, che però la stessa borghesia non :-iiperita di procMciare al proletariato e ai negri dell'Africa, avvelenandoli cogli alcoolici di pes– simi\. qw1.lil;'\ che essa produce. Ma c'ò anche un danno fiscale che è risentito dallo Stat.o e quindi dalla. collettività.. Queste Congregazioni, i cui ingenti capitali crescono ,,er naturale filiazione capitalistica, per nuovi 111-,citi, e coi profitti industriali, non solo riescono a nasconderne gran parte agli occhi acuti del fl.sco per sottrarsi alle imposte ordinario (i Certosini, che 1>ossieclonoper 1.sG:,.aoo franchi, facernno credere che gli stabilimenti industriali erano estranei al loro ordine puramente "contemplativo 9 ), ma, costi– tuendo dei loro beni una specie di manomorta, li sot– traggono allo vicende, ai frazionamenti che la proprietà. pri\•nta subisce per mezzo doll'credith 1 della rendita, dello vario formo di tral)asso da una mano all 1 nltrn 1 frodnndo il fh1codei relativi diritti 11ecuniar1inerenti a quello JlOrmutazioni. • F: :-ilapure che la fortuna dolio Congregazioni in certi Stati sia cresciuta - scrh·e il KauL.:ky- ma nelle nazioni capitaliste essa ò relativamente debole, se para– gonata alla ricchezza della chlsso capitalista. Le Con– J,Cregazioni))Ossonodi\'entare nefaste dal punto di "ista economico ))resso i J>Opoli))Ovcri di caJ)itale, arretratì, dei quali esse intralcerebbero lo sviluppo industriale, come, ad esempio, la. S1m~na. l.1\1 l'antico metodo dello scioJ,Climento degli ordini religiosi, la confisca dei loro beni, J)UÒ a.vere un effetto eccellente ccl e.;;:-ieromagari noccs:-nrio. Ma in un a nazione dorn la produzione. capi– tnli;;ticn ò svilup1 ,a.ta, l'influenzi\ economira delle Congre– gazione è di mol to i nferiore n quella che e:-ercitR.noi mo11O1>0listi dclht. cla...:seCt\.J)itali:-,ta. IJeSoc\otà. ferroviarie fruncesi pos,;iedono per quhHllci miliardi e mezzo, e lo Congregazioni per un miliardo ( 1 ). Sarebbe quindi ben piì1 utile la tra~formazione in senizio pubblico delle ferrovie che non la conttscn.dei beni delle Congregazioni. Tanto piì1 che il criterio 1>er determinare se una pro– prietà. ò mntura per la socializzazione di))ende dnlla. runziouo sua ne! processo di produzione, ferro,•ic, mi– uicro, grandi proprietà fondiarie, ccc. o non dalla qualità ciel proprietari, congregazionisti, C'brei, ecc. 11 1 1: il Kautsky, pur nou negando la. facoltà di cspro– ))riaro le Congregazioni come principio in caso di neces• sitù. economica, si dimostra contrario a una legge d'ec– cezione contro le Congregazioni, al pari che contro I Karlelle e i trnsts, ))er timore che essa ,·enga nJJ))licata molto piì1 iniquamente e più rigorosamente in odio alle nssociazionì proletarie. Edouard Uert 1 nella Ret.:t,esoclolisle( 1 ), ))Uressendo av– \'Crso acl ogni misura d'eccezione contro il clero, rico– sce la necessità di una legislazione precisa e se,·era sulla manomorta territoriale e fondiaria, u perchè, senza voler togliere alla Chiesa la possibilit~ economica di vivere, e senza fnre della separazione della Chiesa dallo Stato un tentati\'O sleale di strozzamento indiretto del cattolicismo, ò permesso direndersi dai pericoli evidenti per la società. ch•ile di uno sviluJ>po esagerato della manomorta ron– dinria 9 • A questo inconveniente ha cercato di rimediare la. nuova legge francese ammettendo una indagine minu ziosa sul valore dei beni po.,seduti dallo Congregazioni autorizzato e 1rnnendo la. sostituzione di persona nell'In– testazione dei beni stessi allo sco1lo di eludere la legge. [•'in qui furono considernti i danni cagionati dalle ('► secondo Altri &I trAtterehlX' tll plì1 cho tre miliardi che Il\ 11110,·R lei:vo farebbe emlscrAre dAlla ~·ranch~ eon le l"ongregAxlonL (') l..t.fJ»olltlqllt m1lk/tri<Ult t/ ,, ~0t:kllU111t, nel fASCICOIOdi (\\– oembre 1902.

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