Critica Sociale - Anno XIII - n. 1 - 1 gennaio 1903

CRITICA SOCIALE IS Come rimedio l'Autore propone di ripetere pei forni ciò che i-i è ratto J>er i macelli: accentrarli. I~e amml• nistrazlonl comunali dovrebbero costruire, in determin1Ui punti alll\ periferia della città, un numero com·eniento di forni, rnggruJ>J)ntl intorno ad un cnmin~ comune. L'autore J>ropuuna l'abolizione del lavoro fc;,h, 1 0 e not– turno e la ))rolbblone del commercio intermedio del pane. Hhen<lica al so~lali!!.ll il meri~o. de! pochi forni già esiiJlenti e confornn allo esigenze 1g1oniche. (a. c.) Sociali~mo e JJollflc<t, lWllcle,-iccile. ~; questo li titolo d'un articolo di f;. Berth sulla lh;vur. Socu1,1sn del 10 novembre. Por la prima volta questa questiono già nccennnta nel penultimo numero della Critic(t s,Jc;aff', ò 11,fl'rontatn da un punto di vista un po' largo e comJ)rensho. L'Autore non esita a qunliflcare di gincobino l'anticle• ricallsmo cui sono In preda I 11il1 tm i socialisti francesi chlodenti nd nltn voce Il monopolio doll'insegnnmento por lo Stnto. Corto, il socinllim10 dovo lottare contr~. la lihle:,n 11Hl. re11tando fedele n sò stesso. Ora, lo spirito del soClalismo ò essenzialmente nntiidcoloj:ico. Un ideale non ò che un'a;;;lrnzlone che pretendo dirigere In realtà. ~r;~O~:n SOl~:1a1.~~ll~~Oll~:SOt~~I~ ::~l Vè s:l~:ll~~J 1 ~l~~i:~l~~l~~ socii,le determinato dnlln ri,•oltn del proletariato contro l'ordine economico Rtttmle. l~a clasJ,ICoperaia si orJ{l\– nizza crea h1tltuzioni 1 lotta J►Cr Il\ sua omanc1pazlonc 1 le1,Cat~alla rovina di c('rti rnp1)0rli ,ocinli obbletcl\'i: )la tutto ciò 11011im))llcn alcun nuo,·o credo. Og111 ideologht. ò coi,n privata, e all'infuori della tmiettoria e dellfl pra:r,s della vita operaia. Il socìullsmo ò sclen tifico :-Oloin c111nnto la scienza non è J>Cr il proletariato che In !li..temnziono della J)ratica ed il sociali;;mo ò In teoria della J)ratlca OJ)eraia. Il socialismo ln,•ita l'uma– ni1à non a unn nuova fede, ma a una nuo,•a vita, che si svilt1))J>adal di dentro o non si im))one coercitiva– mente ad alcuno dul cli fuori i nulla gli ò J>il1 contrario dello spirito di co11zlone. Percib i soci11listi non de,·ono partecipare alla super– stizione del soprt1miaf11r<1lr rlrmocraticu, come il Marx la dettnlvn cioò 11\ln credonzn feticistica nell'onnipotenza dello . t~to. Cib ò tradire In concezione comunista e tee, nica della. scuola Intuita dnll'Owen come com))lemcnto dell'oO'lclna.e che 1 l'nutore 11rcsentncon le seguenti ))nrole del Proudhon, che riteniamo utile citare !nteg~alm0~1te: 11 L'1\CCentrn.111ento gO\'Crnntlvo, in materia d'1struz1ono pu!Jllllcn ò imposslblle 1101regime ludustriale, ))Cr la ragiono ;tecislvn cho l'islr11.:io11e è htse))ara!Jile dall'aJJ– prtmli1'SO(l!JÌO( (lll 101<1 crwz.io11ep1-o{tSJJio11ale •.• Separ9:re, come fa la e~go oggidl l'Insegnamento dalla prRhca professionale e clb che Ò anche pili detestabile, distin– guere l'educn~lo 1 ne professionale dall'esercizio reale, utile, scrio quotidiano della J)rore:-slone, ,~ 1°ipr0<lurrr sollo oitn,' forme, la se1>arazio11t clei poteri e le disti11:io11i <fi cla4t 1 i d11e sl1·11mc11fi 1>iiì t11trgici dtlla tiram1ia goren,a– tir:a e dtlla st1l><wcli11a.:io"e citi lacoratori. Se fa scuola delle mi,iftre i>r11wlcosa di (1irt1·so dal fororo delle,,,;,,;,,,,. (l{'C0111pagm,tod(l!}li .,t11di JWOJ}l'i (11l'iml11sll'ia ~11i11er<wia_, la «:uoio 11011 fari, dei mi11atarf, ma dei capi dei mi11ato,·, 1 deg~ 11~1 /~~~<:l~i~l~listi, in una società dove lo Stato è Uorghe'-e ed è strumento delln borghe.-1ia per plasmare cervelli e cose a sua hnmaJrlne e somiglianza, 11011 de,·e es,;ere c1ulndi quello di reclamare il monO))Oliodi Stato, ma di dare al,l'II O))eral un ln~egnamento operaio. Era questa anche l'o1►lnlone di Marx, che voleva che lo tnto non lnterveni;;ise, tutt·a1 IJH1 che a suiSidiare le scuole del Sindacati operai (vedi lettera sul Programma della demo<'r. soc. al Congresso di Ootha) com1>lotanti con un illilOllllA.lllentospociflcnmento proletario l'opera della Scuola di Stato <lata dalla democrazia, la quale cosl a1>re la via al soclnliitmo. Pensare nltrhnentl ò cascare In un democrntlcismo amorfo e vaporoso, ò obUllaro la lotta di classe in tutto lo multiformi sue manirostnzioni. Mutolls 11111.fmulis, In Università. è un organismo ideologico come la Chiesa i.Il difetto che ognuno oggi vi riscontra è li suo dh'orz10 dalla ,•ila J>rntlca i In critica ,·olgaro s'incontra col po– stulato socinllsta che nella riunione della. teoria e della pratica ,•ede la scomparsa del. dominio CRJ>_itali.stlco ~ l'organizzazione c1·unasocietà d1 produttori liberi, fatt!s1 tali dn sè. In questo feticismo per l'azione di Stato, In que'lto plauso all'azione coerC'itiva l'A. ,·ede un oscurtl– mento tlella CO<l<'ienza s:oeiali"ta, travolta dagli impeli d'una intolleranza tutta democratica e ~iaeobina. L'nutore 11011 vede che tre riforme effl<'nci a 1'1nlvare la civll&à moderull dalla Chle•m e tutte ripasantl sulla libertà: 1° sepnrazione della Chle..iadallo tato, abolizione del Uilancio del culti, 8evere leggi sulla manomor1a; 2° largo dcccntrRmonto politico ed amministrativo; S° fe• derazlono di tutto lo forzo operaie tecnicamente OrEfi\nlz• zatc o ro,·esclllntl con la loro azione pratica ogni prin– cipio d'autorità, che 11011 scaturisce dai J►rocessi produttivi. Ora, tutto clb come l'aumento delle capacità 1>olitlche 1 giuridlC'he e mo~all del proletariato e delle sue istituzioni, è pos11lbilea una '!Ola condizione: la sicurezza della liberti\, (a. c.) 4l11fimilUarisma time,·icano. 'l'orniamo agli Stati Uniti, Il maggior laboratorio so– ciale dell'epoca nostrn, dovo nelle elezioni di ottobre l'unico ))nrtito elio sia cresciuto ò ìl soclnlistn, tnntochò la sol1t fraziono elci Sociallsl l'(1rly dal rnoo al Hl02 nu, mentò I suoi votl da 74.005 a 2..5.06i; do,·e una Ri– ,•istfl non socialista come l 1 0,lf-loo4· (22 novembre) J)UÒ scrivere che aveva torto lo s,,encer di temere ))Or gli Stati Uniti la guerra. civile, un lmmen!lO Rpargimonto di Ranguo o rorRe un dispotismo rnilitare,dall'ine,•itabilc o irre-1lstlbile dissoluzione delle forme sociali esistenti e riorganizzazione su ba.<lisocialiste, chè hn·eee, scri\'e la Hh·i<1taamericana, questo movimento è essenzialmente be11eftcoe in perfetto accor<lo con la legge dell'e,·olu• ziono co,\ bene definita da Spencer, elle condurrò. 1e RO• eictà verso uno stato J>iùcomplesso e ))ili ele\•ato. EU– bene ne11II tatl Uniti, dovo tutti i fenomeni sociali si verift 1 ca110con un'asprezza cd una enormilà ignoti alla ,•eechla r-~uropa 1 dal lrusts a,zll scioperi altrettanto gi– ganteschi, alla rapidissima penetrazione e progressione ~~~~~~ls:,~tt:n~~~,!~an:in~:~!~;~''~: s~u;l~~1ir: 1 ~~a ,.i:di~~~~ tra noi. Le formidnbill Unioni di mestiere, che hanno soste– nuto co~\ formidabili scioperi, che cominciano ad essere ))cnetrnte dallo 111>irito socialistu, per quanto anche nel Conicreii!tOrrnzlonnle di 110,·ern!Jrea New-Orleans una mozione per l'a,1e.-1ionenl prlncipii colletth'isti sin stata re-.pintR dopo sol oro di discussione, con 4865 \'Oti con• tro ◄203: hanno adottata unn tattica recisa di fronte alla milizia alla Ouardln nazlonnle tropJ)o spesso mobllizza.tfl dal go:crna.tori o dagli sccriffl In difesa delle Società, ,lei trusrs, dei CA))itallsti, contro Jrli operai scioperanti 1•nroccbioUnioni hnnno Intimato ai loro soci di uscire dalla Ounrdia nazionale, pena l'espulsione. 'fra queste si notnno I' U11io11e tli ShY1c11sa ~ew-York), In Federazione dell'J llinois, Il prc11identodella quale, Joung, ha dlchla• rato che In Ounrdla nazlonnle è una mi11accia non solo 1>erlo Unioni operale, mn. 1►er tutti i lavoratori di tutto il J>RCie (Mltnu·v l>igtsl, 8 no,·.) I.' U11io,re del pittori e decoratori di Schcnectady è an– data ))ila oltre, ed ha espulso senz'altro il socio Potter, 1>orchòò membro della Ounrdia nazionale, e, a sua do– mando la ditta Shnfer e Barry, 1►er timore di uno scio– pero I~ ha licenziato. f}("11io11e si è basata sull'articolo S del ~uo Statuto, che sta!Jlllsce che nes11unsocio può es– sere milite o Poliziotto a servizio di Società o di indi– ,idul durante 11cloperl,chiu'-uro o altri conflitti operRI, e <'hiunque a..11<iuma t li uffici devo CR.'lereeiòipulso. :\Il\- no ta 1'011/-/00,· (22 novembre), do,·o si le11gono<111e– : -tenoti1.ie - in forza deJlll tatuti degli Stati Uniti e dello s tato di ~e w-York quel cittadino che, chiamato a r11re ,,'Irte della Ounrdia nazionale, non si pre,.euti deve es– ser dichiarato disertore. Chi dunque lo inciti a mancare co~l al suo dovere cli citt/\dino deve essere ))unito, e, se le le,zgl l\ttuall non bastano, Il Parlamento de, ·c.cr ~nrn~ per col1>ireIl Consiglio direttivo dell'Unione dei 1 >1ttor1 e decoratori. La questione ,•tene discussfl da. tutta. In stampa capi– talistlcn. americnun. ,·ed remo quule seguito avrà. Occor– reva Intanto notare il ratto vera.monto Interessante. STICU8, Il lm·o1·0 delta fabbriet.t. 11Minl,.trodel lrworo degli Stati Uniti, Carroll D.Wright, hn 1rnbhliCillO un li!Jro (Som" .b'fl/lc(ll Plwses o{ fhe t,aho111· Ql(f."lio11. - Amerlcan l'nitarinn Association,

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