Critica Sociale - Anno XII - n. 24 - 16 dicembre 1902

CRITICA SOCIALÈ una larga idea di cooperazione sociale. Cn essa si sono cimentati i sacrificf innumeri dei piccoli, si sono sperimentuti gli ardimenti dei grandi, comJ)resi i Comuni, gli Enti morali, i Oo\'crni. Vigiene ha dato i suoi migliori consigli, che furono ascoltati e tra• dotti in pratica, l'architettura si è arrovellata nella. ricerca di tipi di costruzione semplici e nello stesso tcm1>0completi nei piì1 minuti l>ilrticolari, l'economia. ha studiato le pili ingc~noi,e combinazioni finanzia• rie. La messe ò varia, multiforme, molteplice, non si tratta. che cli vagliarla per giungere n conclusioni che non ripetano orrori e difficoltà. superate, allonta• nando quelle soluzioni consolatrici e rinnovatrici che al nostro proletnri11to occorrono. C'ù una classe di cittadini, che fu tratta. ad occu– parsi dol problema dello case 01>eraìe fino dall'inizio della formn, capitalisti~ di produzione: gli industriali. Nelht lol'O prima preoccupazione si troverebbe diffi– cilmente quello spirito di filantropia. o solo cli illu• minat!t coscionzn soci11lc 1 che fa capolino, in alcuno, pili tardi. Le prime CHSeoperaie sono costrutto da inllustriali inglesi JWOlll'ÌOquando sot.topongono la classe hwomtl'icc a quello sfruttamento, pieno di la– grime, di singhiozzi, di spasimi, che ~[arx nel C<tJJilale e l~n~els nelle Coru.lizioni della, classe lcu:oratrice i11 Jughillerrci hanno così bene documentato. Anche qui furono le COlie, i bisogni delrindustria, nel afferrare i cnpitalisti cd il farne elci costruttori di caso operaie. l•: rarchitet,tura stessa ritiene il carattere delle neccssith. elle sospin:,rovano gli industriali: non si tratta di casi ne civettuole, dove ogni famiglia abbia. il suo nido, sorriso dnlht 1>0esiadella natura circostante, ma di pesanti caserme, senza una lieta linea archi– tettonica, come scnzit una seria garanzia d'igiene. li medesimo carattere si riafferma in tutti i paesi o in tempi più prossimi 1tnoi, quando gli industriali si tro,,a110 costretti a procurare alloggio ai loro di– pendenti. 11cnpitalista o le socicfa capitalistiche diYcnta90 costruttori di caso in queste speciali circostanze: qucwclo 111w1ca l 111aeslra11za operaia,ver wi'1mlustria 11uow, 1n wui 1·eyio11e clisabilafci;qnamlo è sccu-sct la maestra11zci operaia ver mi'imlust.rictuuova o in v-ia (li sviluppo; quamlo l'i11ctustria è lontamt rtallctmass<i operaia e/te vercle forza e lemvo net tragitto cli amlata e ritorno dalle, fahbrim al centro abitato; quando c'è 11desiderio e it bisogno lii attirare opcnti di lontano, cli fermw·li con qualche solicla catena. all'imlustriu, quasi cli afl'e.ziomtruli. In pochi e solo pili tardi è incentivo l'idea cli concedere agli operai una briciola di partecipazione ai profitti, sotto forma cli miglio• ramento igienico e cli sollievo finanziario nell'abita– zione. Questo affermazioni sono confermate dai fatti, anzi sono dedotte dn. essi. Basta pensare un istante doYe e come sorsero le pili celebrate ccl anche le pii1 im– pressionanti città opemic, 1,cr persuadersi della loro esAttezzn. In [nghiltcrra come in Belgio, in Francia come in Oernrnnia, quasi tutti i pii1 numerosi o no– tevoli villaggi operai, costrutti dai capitalisti, sono sorti attorno nlle miniere, dovo un giorno non esi– steva paese o esistovH. una parodia di villaggio: così a Mo11tceau,A11zi11, Ottweiler (Prussia renana) Zabrze (Silesia), Saarhriicl,, Riidersclorf, Alslac!en, llasen– wiukel e in cento o cento altri siti ( 1). In industrie di diverso genere, lo CAse operaio sorgono attorno a opifici nuovi, costrutti lontilno dall'A.bihtto o in centri minuscoli, i1urnfficiont.i11\l'industria medesima. l{.icor– diamo quasi tutti i villaggi operai della Svizzera, i villaggi operai della Francia e ciel Belgio, Noisiel, Villebroeck, /!,,'ssen in Oennania, Scltio, Ca1n-iatad' Aclcla, Legnano iu .ltalia, e infiniti altri. a Alle medesime necessità sono dovuti anche i vil– laggi operai costrutti dallo Stato, nella sua qualità di industrh1lc, quando - come nella Prussia - vuole utilizzare le sue miniere, o quando - come alla Spezia - vuol concentrare, per ragioni militari, un forte nucleo cli operai in un territorio poco abitato. C 1 ò un'altrn ossel'\'azionc che conferma il rilievo da noi testò fatto. Non esiste quasi esempio di abi– t,,.zioni opomie costrutto eia industriali in grandi centri abitati 1 dove sia. disponibile una larga massa operaia o do,•e <1ucllnsoprav,•cnicnte possa, in qualche modo, o bene o male, allog-giare. L'osservazione in– versa ò pllrimcnte esatta.. Per quanto siano state o siano d,olorosc e gravi le condizioni igieniche degli operai nei grnncli centri m1111ifatturieri 1 quasi nessun industriale assicurò o assicura ai clipendcuti - colla costruzione cli appositi villitg-gi - un'abitazione sana. cd economica. Questo ora necessario dire ben chiaramente per calmare gli spiriti tenerelli che si es11ltano facilmente, 11gitonclo il turibolo della cortigianeria dinanzi >~ corte fìlo.ntropie, che sanno di fuL·beria lontano un miglio. Nata da tale specialissima conllizione di cose, ò evidente che l'iniziutiva privata dogli industriali non ha potuto portare un lnrgo contributo alla soluzione ciel problema che ci preoccupa. Non lo 1>ortò e - per conto nostro - è deside– rabile che neppure poi futuro lo porti, perchè l:1co– struzione e la 1>roprict1) cli case operaie, per 1>arte cli inclustriuli, se possono offrire - e non sempre lo offrono, come nello caso operaie Poma del Bicllesf\ - un rnigliorarnento igienico cd economico, questo va n spese dcll,t libertà, della forza cli coesiono, del- 11agilità cli mo,•imcnto della. massa 01>cmia e quindi si risolve, in definitiva, in un danno econ omico e in una schiavitù politica. l. 1 01>eraio, leg11toAll 'inclustri11.lc dal vincolo dell'nffitro o dall'iniziato amm ortamento del cnpitalo o dol prestito di costruzione, è nello sue mani. .'i tr11tta cli 111UL forum velat,a di truck-system, applicato nll1abibtzione anzichè 111 vitto. So però le cnso opernie, costrutte dagli industriali, non possono offrirci nò In soluzione ciel problema, nò una speramm quah1i11si, noi possiamo cercare nel loro prezzo di costo, noi loro prezzo di atfitto o cli vendita, nel modo clicostruzione, hL risposta a questi problemi pratici, che ci si pongono ogni giorno dinanzi: 1° Quale sistoma di costruzione è pii1 conve- niente? 2° Quanto costa la costruzione di ogni alloggio? 3° A che prezzo può ammontare l'affitto? 4° A qual prezzo la \'OJHlita? 5° Le case danno un reddito, e quale? 11 nostro non ò uno studio storico e quindi ci guarderemo bene dal prcsentnre un elenco com1>leto delle case opcn1ie costrutte da industriali. Riportiamo solo alcuno s1>ighc dcll'abbondanto messe, avendo curn di tcucr conto dello diverse forme cli applica– zio110 o dolio applicazioni di cui si sono potuti avere risultati attendibili o J>recisi. \'ill11ggio Crespi n Cuprinta sull'Adda. (Italia) ( 1 ). - !;'u costrutto nttorno a vasti stabilimenti destinati 111Pindu~trii:tdel cotone. r ccnt,ri abitati sono ad una notevole distanza. 1 primi fabbricati furono a più piani . .Pili tilrdi si costru~sero casine separate, con– tcnonti ùue ulloggi di 4 camere l'uno (due fL piano terreno, due al primo piano). li costo fu di 1000 lire per cnmcra nello casino; di G-700 nelle case a pili piani. Le case sono cli proprietà dcll'inclustrialc, che 11011 le vende. J...1aflittoammont11. a L. 15-25 pe1·ogni locale, all'anno, a G0-100 liro per alloggio . .Il paga- ( 1j 11,w. ,\lf0111"80: Lt Cfflt, OJ"/tl'<llt. Ridai« 1'i('/I/C{I, pag. 829 e oltre.

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