Critica Sociale - Anno XII - n. 24 - 16 dicembre 1902

CRITICA SOCIALE 379 Doum,I';, spese m,ilitari, a,gi'icoltw,·a,. 'Nell'Ecoxo~nsTA (30 novembre) segnaliamo un arUcolo riel De Johannis, Isterismo clo,qam,te, in cui l'A. si do• manda se valga la pena <li coltivare tanto profondi e sapient.i ncgor.iatori per venire a tal 1mnto 1 in cui, senza accenno di vita eia pal'te loro, diviene JJOSSibite sapere che entro mi mese l'Austria-Un~heria denunzierebbe il suo trattato di commercio con l'Italin 1 perchè non può pili rinnornre la clausola sui vini! Dal che par voglia cogliere contempornneamente pretesto la s,,izzera per denunzia.re essa. puro il trattato in corso, e per atten– dere, prima di iniziare nuove trattative, che l'esempio venga dall'i\ ustria. Meraviglioso intreccio doganale, per cui !!O milioni di li"e possono arri\'are a compromettere tl miliardi di comnrercio internazionale! J; la 40a parte degli scambi dei tro paesi che minaccia di sconvolgere il tutto! Nella stessa Rivista l'istesso Autore, in un articolo sulle s1>e::;e -improduttire, non consente coi socialisti che questo sia il momento pili opportuno ))Cruna campagua. conl,ro il militarismo, sia perchò ci si tro\'a in un mo• mento di relativa ftoridezz,L(e le Puglie, e la Basilicata?), sia perchò dal 1897 ad oggi la cifrn delle S!lCsemilitari rimase pressochè costante. 11 G101t:-.A1,E otx:i.1 Eco:-.omsn, J)ure ~ulla iV,iorn .voli– tii;(i cononerciale dell'Jtalia, ha un note,,oJe articolo di J•:doardo Giretti, che la considera in relazione al recente Cong-resso delle Società economiche a 'l'orino. Nota pre– dominante di questo Congresso fu il conviucimento, <'O· nume anche ad antichi protezionisti. che si debbano senza troppa resistenza accordare c1ill1inuzioni di dazi J)rotettivi) quando si abbia la possibilifa di ottenere in compenso un migliore regime per le nostre esporta– zioni. L'A. propugna, in prima. linea, una diminuzione dei dazi sul petrolio e sul cn.ffò, che, oltre all'aprirci lu. via a migliori trattative con la Russia, con gli Stati Uniti e col Brasile, con l'incremento del consumo colmerebùc ad usura la lacuna dell'erario, e sarebbe alht finanza democratica più efficace omaggio che In riduzione del J>rezzodel sale. A nnlogamente ùastercbbe rielurre a GO lire il quintale il dazio sullo zucchero raflìnato, che ò ora di L. 9i a! confine e di meno di L. i0,lt> che ò la. cifra ufficiale della tassa. di fabbricazione interna, cd appli– care subito le ,teliberazioni ' 1 ella Convenzione di Bru– xelles, dalla cui osservanza 'i>er ora l'Italia si esentò grazie all'essersi fatta ra.ppresenta1·e cln..• un grande fabbricante di zucchero 1 perchè l'era.rio italiano con– tinui ad avere supergiù lo stesso provento ottenuto negli ultimi anni dall'imposta sullo zucchero, pur prescin– dendo dnlFimmancabile aumento di consumo per la dimi– nuzione cli prezzo di questa graditissima tra. le derrate. Così ci _porremo in condizione di poter meglio negoziare con la :Francia, la Germania. e l'Austri11-Ungheria. L'A, torna del pari alla. carica contro il dazio sul grano e conclude che una liberale negoziazione dei tratta.ti di commercio può gio,,a1·0 alla nostra produzione e ai con– sum:ttori J>iiìd'ogni ridicola. riformatta, in cui le opposte parti flno ad ora si baloccano. ~ote,,ole in que.slo stesso numero ò un primo studio di O. Valenti :sul, credilo e sul {abbisoyno cli capitale dell'ayricollun, italiana. li Valenti ritiene illusorie le speranze di chi pensa sovvenire alPagricoltura, specie meridiouale, con una qualsiasi 01·ganizzazione del cre– dito. La prima questione che egli si propone di risolvere ò questa: Qual ò il fabbisogno di capitale dell'agricol– tura italiana? Da computi approssimati\'i, giustificati dagli allegati che l'A. unisce al suo stu<lio, risulterebbe pert.anto occor– rere non meno di sette miliardi di maggior capitale per compiere una trasformazione assai più modesta.di quella vagheggiata da molti, illudentisi di poter vedere mutati in breve volger d'anni i latif'ondi incolti in ubertosi coltivi e intensificate tutte le colture al massimo grado, il che esigerebbe un maggior capitale di almeno 20 o 30 miliardi. :Non si tratterebbe invece che di dover spen– dere in pili nell'agricoltura, per un perioclo di -Wo 50 anni, all'incirca un 200 milioni all'anno. Lcgyi tJOciaU in I.talia. Ù l'argomento d'un notevole articolo di E. Catani sulla R1nsn 1sn:11xAZIONAu; cli novembre, vertente in ispecial modo sul!' u Ufficio ed il Consiglio su1Jeriore del lavoro,, e sull'istituto dei II Probiviri,,. Iu 1ilerito alla legge suJ. \,;J IV l'Ufflcio del la.varo, vorrebbe escluso dal Cons. supe_r.il di– rettore dell'Ufficio del lavoro, perchè, dovendo egli parte• cipare a discussioni tra operai e padroni ed esprimere U!Ht personale opinione 1 verrà con 1a_manifestazio~1edi quest:'– acl influire, o a far credere ad rnttuonze tacile od espii· c1te sue, sugli ill\'Cstigatori (J ~ulla. obb.iet_tivifa delle loro 1·icerche. .Alla composizione ciel Cons1gl10 hanno parte troppo deficiente i cultori delle scienze economiche e stafo:tiche. Super!1ua e nociva. è poi l'ammissione di se– natori e deputati. La pubblicità delle sedute del Consiglio porrà sempre in grado senatori o deputati di s111>ere di che si ò discusso e quali correnti ,•i prev1tlscro. . . In merito alla legge sui probiviri l'A. fa flue speciali appunti. Vorrebbe esclusa dal Collegio ogni ingerc11z:t governativa. (nomina del presidente o viccpr~sidente, deferita invece ai p,·obh•iri, industriali e opern.1) 1 e voi'• rebbe che luw,i dallo spetta.re al GO\'Crno \linizia.tiva dell'istitu~ione ~li Collegi di prob_iviri, d_op~a.vere se~1tit_o il parere delle rappresentanze mdustriail e operaie, 11 Col!eg-io stesso non debba venir stabilito dal GoYen ~o.se non dietro richiesta di una o di entrambe le parti 111- teressate, Ciò naturalmente presuppone i! riconoscimento giuridico dello organizzazioni operaio di cui "-":· è fau · tore. Dato cito i probiviri delle due parti non s1 accor– dino per due \'0lto nella nomiua del presidente o \'ice: presidente, quelli d'una parte sceglieranno d.ue non_u nella lista dei J>robiviri dell'altra. parte e, nella. n1;u\tan1c lis6~nl~~~~~a:;:;~taìl~:~?i;e~'tl~ll~r~~)~;.nl/L S~l:l~ ~~~~!~~ J~i [1 legati ai padroni che a~\i operai 1 I':\. li vo_rrebbe i!l quanto nd eleggibilità posti nella .lista. dt>1 padrom. - Da ultimo equità. vorrebbe che s1 accordasse una rappresentanza agli operai minorenni, come fu accor• data agli industriali minorenni. Intc,·veuzio1ri.,;1110 <w1,e1•icau.o, Nel QLIAR"l'l:lll,l' JOUlt:.°AI, Oi' EC'OS"O~IIC~, di II0\'01llb1•(!, fi'. S. Calleiuler esamina l'intervento di Stat.o nelle im– prese di trasporto o b:rncarie nei primi JHlriolli dello sviluppo del capitalismo a.rnoricano. 'l'utto il mondo e gli americani pci primi credono eh~ l'America sia la terra dell'iniziativa privata per cccel· lenza, dore !"intervento di Stato ha avuto _Inmenoma estensione e P impresa indiviclua.le ha. avuto 11pilt lari;ro successo negli affari. Tuttavia nella realtà questo paC!.'H:I fu uno dei primi a presentare la moderna tendenza del• l'intervento dello Stato nelle industrie. l'riui;iche un Oo• verno europeo qualsiasi ))rogettasse un ~ist.ema. di can:lli o di strade di St.ato, il presidente Jeffer.,on aveva rl• chiamata l'nttenzione elci Congresso su di una tale po– litica e Gallatin preparava. il suo famoso rapJ)Orto ul)• bozzante un completo sistema. di strade e canali o ;·né– comanclante al Ooverno federale di attuarlo cliret.tameute o di affidarne l'attuazione a corporazioni da. esso sussi · diate. Sulla fine del secolo XVIII i rnri Stati giù. di assai si erano inolt.rati per questa via. l~a. Yirginia, il )fnry• lanci, il .New.York a.\'evano votate somme sussidiarie pc1· estendere canali di comunicazione dal l:'otomae e dal- 1' lludson verso l'interno. La Pensih•ania racca lo steMo per mi"liorarn la na,•igazione dei fiumi. )In fu dopo la fine della seconda guerra con gli inglesi, che gli Stati si diedero all'opera di miglioramento interno su l;irga. scala. New-York apriva la viit col suo Erio Canal nel lSli. Segui\':~ la Pensil\•ania nel 1825. Il Jlarylund, I.i Yirginia. e il Governo federale iniziarono i.canali Chc– sa1>eake ed Ohio uel 1828, e da .allora simili imprese non si contano pili. Quasi fin da.li ' introduzione delle Banche nel ])Rese, era consuetudine che il Gorerno investisse i suoi reci– diti in slocks bancarii. )lolte delle prime Banche ameri– cane a\'eano patenti, che riservavano agli Stati il diritto di sottoscrivere per una. porzione del capitale autorizzato. Questa politica. durata. pei primi 30 o 40 anui del secolo XL'( fece sì che il Governo fedemlo e quello dei singoli Stati divenissero a.tth,amento interessati in un gran numero delle più importanti industrie del paese. L'Autore studia dettagliatamente lo condizioni in cui sorse o si sviluppò questo note\'ole quanto inaspettato mo– vimento americano verso l'intervento di Stato e porta così un forte contributo alla storia genetica del capita• lismo americano, concordando in molti punti con le \'Cduto già. note del 'J'orrens e del "\Vakef1eld. L'alto prezzo della mano d'opera 1·eso possibile d1tlla presenza.

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