Critica Sociale - Anno XII - n. 23 - 1 dicembre 1902

CRITICASOCIALE 359 _________ E_N_T_R_A_T_E _ _ ________ II SPESE klml>Orso lnlroltl Co11eorso Concorso 1 1 )fanule11zlonc ,\111m1111s1ra• Pedaggi J)er Tol11le dlt51>onll)lle del dt,·enl del t:1111 I e zlone e __ ••_•·•_"_'• ________ ,__ •_•_,.,_,._•• _ ,_"_" __ ""_'_"_" l,~•1umlnozlo11c dlre:,;lono merct l'IRgg\illOrl 1912 1913 1914 1915 1916 1917 2.274.905 2.297.655 2.320.405 2.343.u:,r:. 2.365.!)Qf, 2.38S.655 252.000 2M.OOO 25 .000 261.000 264.000 267.000 1o0.ooo 1Go.000 1.000.000 350.ooo I G00ooo 1:,o.ooo 750.000 165.000 1.000.000 600:000 J!)0.000 7aQ.Q()O JjQ,00() 1.000,00() I 600,000 150.Q()() 750.000 175.000 1.000.000 G00.000 1 :,o.ooo 750.000 1so.ooo 500.ooo 000.000 150.000 750.000 185.000 (;00.000 150.000 'l' oin.le I3,990.680 t.557 .000 4.500.000 J.035.000 4.500.000 350.000 ll.600.000 000.000 Tota.le dolio entrate = l,. 25.932.680, sottraendo il totnlo delle speso:= L. •1.500.000si hanno L.21.432.GS0 Ossin, poichè a raggiungere i 56.800.000 di lire non I mancavano che 20.GG0.494, si ha un leggero e trascura– bile <li J)ill di r, 772.lSG. La surricordata. Sottocommissione finanziaria. a ·"ua. ,•olta recedette <la<1ucstavia solo perchè, tanto una di– retta contribuzione dello Stato, quanto il sacrifizio da. parte sua di alcuni proventi, urta\'ano contro insormonta– bili difficoltà create dalle comli:rioui 1wesenli clel bilancio ,wzio,wle e (1<tlle1,recisio11i che in rig11an1o U(1 essi si JHJilS0110 fan, e 1>erchè,a suo aniso, ò giì1. gra,·e il peso ru;suntosi dallo Stato coi 17.500.000 lire della legge 2 agosto 1807. La Commissione mista del :Municipio e della Camera. di commercio aveva anzi tradotto in cHra il dovere, che ai lavori portuari pron·edesse lo Stato, il qunlo dal Porto ricun poco meno della metil del ))rO– dotto totale delle dogane del regno, con apJ)ena 1 /, 0 della SJlcsa complessi,•n, e sa che dal Porto sono spedite al– l'interno il 75 ¾ delle merci sbarcate e che i diritti marittimi da G00.0H lire nel 1873 salirono a 3.3fH,420 lire nel 1000, mentre lo spese del Porto non gra\'arono sullo Stato che por 1n milioni, onde lo esigenze del Porto di ùo– novn interessano l'intera nn1.ione 1 e certamente dovreb– bero essere assunte dallo Stato quando gli attuali fondi fossero insufllcienti. Ln Commissione non esita ad affer– mare - cd anche le cifre da noi addotte riconfermano - che lo Stato 1wn avrebbe in ciò m•llci da 1Jerden 11è<la 1·isparmiare. Ma, dopo questa panenza di pretese, spa– ventata della propria audacia. e, forse pili che <li questa, dell'idea, che d'un suo pensiero fortuitamente buono avesse a nAScere renlmente qunlcosn. di utile alla col• Iettività, ep1>erciò cli meno utile J)er gli interessi che · essa rappresentava, "iene la ruga. E Il' considerato d'al- Questa stessa. piccola eccedenza deve mettere in aniso il lettore, che non si JJretende punto che questo piano 1>ossain realtà sostituirsi all'altro. J:Jssoha soltanto - 11èaltro vuol ai.-en1e - 1111 ralore 1,edngogico e compa- 1•afito. Da esso risulta in mo<lOinoJ>pugnabile che i sacriflzii che accompngnerebbero necessariamente il prestito. sono senza proporzione enormi in confronto a quelli, che la necessità o l'urgenza delle cose esigono. Jn sei anni, se– condo i dati del ))inno finanziario Boccardo, non è sup– ponibile, che il lieve ritardo nel cOmJ>imentodei lavori cagioni nl traffico un danno che equi\•alga alla passività, che porta seco dal 1011 al 19J5 il prestito. La soluziono vera del problema balenò IJensl, tanto agli on. Fasce o lmJ)eriale nel citato scritto della Nuou, Antologia, qunnto nlla Commissiono mista por l'auto• nomia del Porto nominata dal Municipio e dalla Camera di commercio di Oeuova, quanto alla Sottocommissione finanziarla della Commis'-iOne J)resieduta dal senatore nocca.rdo; ma essa fu scnrtntn, perchè coincidevano nel• l'oppugnarla tanto l'interesse del mondo bancario e ca– pitalistico, quanto quello dello Stato, che non vuole toccare i bilanci improduttivi. Si sa che tutte le strade conducono a Roma, ed ecco come. Scrive in proposito l'on. lm1>eriale: Il' PH1 grave è la critica che si rivolge alla parte fi– nanziaria del disegno di legge, e, trascurando le esage– razioni, riferirò quella osservazione che t>iù di ogni altra, a mio giudizio, ba fondamento di ,·erità e di giu– stizia. li Consorzio, costituito con mezzi sufficienti per J)ronedere alle spese ordinarie e ai IM•ori in corso, dovrà eseguire le nuove opere senza che lo Stato con– corra 11ellaspesa. Osservano molti, che ciò non è giusto o neppur decoro.,o J)er lo Stato, che vuole, in fin dei conti, rimanere solo proprietario e solo amministratore del Porto; che profitterò., in più larga misura di ogni altro interessato, dell'accrescimento del traffico, conse– guenza logica dei miglioramenti introdotti in un 1mtri– monio, del quale intendo rivendicare il })Ossessodopo 57 anni, e che non può quindi pretendere che a creare questi vantaggi concorrano esclusivamente le Provincie, i Comuni, I commercianti. Questa SJ>esa. sarebbe soltanto ammissibile quando lo Stato rinunziasse effettirnmente e completamento a qualunque ingerenza. nel Porto, ce– dendone l'amministrazione a. qualche Ente locale. 11 B b ot e G no B1dnc tronde che non è in potere delle amministrazioni locali imJ)orre condizioni regolatrici dell'Ente stesso , 11 pensa che esse non 1>otrebbero assumersi " la. res1>onsa.bilità di contrastare al Oo,·eruo la ritenzione 1>er sè di una parte dei proventi portuali annualmente non su1>erìore ad 1.300.000 lire n· Ognun come vede tutto ciò si riduca ad una commedia, I li prestito, nè pili nò meno che l'ammodernamento del Porto e il disciplinamento elci lavoro, copre non solo Il 1 disegno di troncar la vita delle organizzazioni O))eraie, 1 nrn ancora quello di un guadagno derivante, oltre che 1 dalla accresciuta. disoccupa.zione e diYisionedi categorie : (av,·entlzi e stabili} <lilavoratori, dalla scusa cn1>itnlistica di dover pagaro gli interessi del J)restito, e che si tr.t· durrà per à7 anni in un ritardo nell'incremento dei sa.– lari e nnche, porchò ò inutilo nasconderselo, del trafficoper effetti do' nuo,•I ))C<lnggi.Si tratta. di 85 milioni che bi- 6ogna. far snltnr fuori (oltre i 3G.575.000 impre11tati) in ogni maniera, che qualcuno doni\ 1mgare, ma che certo '. dai promotori o fautori del prestito saranno fatti rica-

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