Critica Sociale - Anno XII - n. 23 - 1 dicembre 1902
364 CRITICA SOCIALE usufruire di tutti i vantaggi, che otfrono le imprese mo– nopolistiche. .Ma le imprese monopolistiche, appunto per la loro na.turn, sono le meno adatte a fare gli interessi dei con– sumatori. Potendo elevare a saggi altissimi il prezzo dei servizii, che vendono, esse possono percepire }lrofltti molto lauti a danno dei consumatori. La ricerca del modo, con cui impedire l'eccessivo lucro derivante dalle produzioni monopolizzn.te ,costitul sempre un problema pratico del pili grande interesse. Anzi è da una - e clalla piì1 radicale - delle soluzioni di questo problema, che trasse origine i I fenomeno tutto moderno delle municipalizzazioni. Infatti, per impedire che il monopolio di un servizio pubblico dia possibilità all'imprenditore di esigere dai consumatori un profitto eccessivo, il Municipio non ha che due mezzi a sua disposizione. Il J)rimo mezzo con– siste 11elporre nel contratto di concessione del servizio pubblico all'impresa privata, delle clausole a difesa dei consumatori : mezzo poco efficace, che non impedisco all'assuntore di riottenere, con un poco di abilità, un prezzo cli monopolio. 11 secondo, invece, è l'esercizio diretto del Comune. 'L'utta la giustificazione economica della municipaliz– zazione dei grandi servizi pubblici non gratuiti, sta dunque in questo, che, trattandosi di quei servizi che implicano un monopolio naturale e inevitabile, l'unico mezzo JJer tutelare gli interessi collettivi, è l'assunzione diretta del senizio da parte ,lei Comune. Lo scopo fon– damentale della municipalizzazione consiste nell'abolire i clauni effettivi o potenziali del monopolio, e nel ricon– durre il 11rezzodei prodotti a un tasso pressochò eguale a quello che si potrebbe avere, se si ricorresse ai privati produttori operanti in condizioni di libera concorrenza. La municipalizzazione di un senizio non gratuito ò sempre conveniente pei consumatori, soltanto perchè essa distrugge il monopolio privato e instaura il mono– polio municipale. lnfatti, così si premuniscono i consu– mator~ contro il pericolo di un prezzo eccessivo e vera– mente monopolistico, e si premuniscono chiamandoli - come aniene in tutti i paesi a regime rappresentativo - a,t eleggere gli amministratori e a partecipare a.Ila amministrazione del Comune ('). In generale, coloro che affermano 0011 esservi con• venienza pei consumatori a municil)alizznre un servizio, se il suo J>rezzonon discende a confondersi col costo, dimenticano il lato politico del problema. li fatto che il prezzo non sarì~ pili fissato da un imprenditore Jlrivato, ma dalla legittima rappresentanza di tutti i cittadini, nei quali sono compresi tutti i consumatori, ò di tale importanza ed è tale garanzia, che basta a creare un vantaggio, di cui i consumatori si mostreranno subito soddisfatti. Così il nostro problema rimane ancora impregiudicato. Dimostrato che, 1>erchèsi abbia convenienza pei consu– matori, è necessario e surflciente che essi possano con- (I) tn tutta questa trattnz1ono 110 tralaselato (I! (ll&eutere o di 11\U• 11trnre l'elemento ettco-11001010 della nrnn1ct1m11zzazlone. Questo ele• mento, !nf!l.tll, può O\'ere un gran(IO Interesso 11or I soclnllst1, ma non pub, l)Cr tutll gli altri, 1wcrc tanta 1m11ortamrn.da soverchiare gli elementi economici e 11,uur.:l»rl, Per lo &pectnlo 11unto d1 vl~ln del soclalll!II nella questione, si csa. mini Il m\(I O]Hl~COIO: S1dl'l1Zi(}III llel 1.uirt.lo 8QCl,(l/i$/(I lltlle (111m1i •. ,1,sfra.::JQ11, IOC(l1', Modena, 1900, Si \'C(ll\ J)lltC l'articolo <11 ESlllCO u:o:o;: l criteri socJllll81' pe,- I, bilmrci com1malJ (hl C,-U.et1 SO· cklle, 1000,· J>flg, 314) e la mia r1111losta: lt soel.alismo .f l blf(f11cl, CO· m,maU (In Cl'HkCf So(:Utle '1900, png. $6$). lnflno Il mio urtlcolo: J 1t1- vo,·<1tori c1,, serv/.zi pttbb/ic/, nel Problemi tltl l<woro, &cttcmt>rc 1002. b10 1men1 J ,u 01ar o correre a fissare i prezzi, rimane ancora da vedere, se è opportuno che questo prezzo sia eguale al costo, oppure, che sia alquanto più elevato, cosl da. creare un profitto . Distinguiamo qui duo gruppi di interessi, non antago– nistici e separati, ma dei quali uno è compreso nel– l'altro, come un anello minore in un altro maggiore e concentrico. I due gruppi di interessi sono rn11presenta.ti ris1Jettivamente dai contribuenti e dai consumatori dei servizi non gratuiti. 1~ evidente che l'interesse dei consumatori sarà. quello di ridurre il prezzo del servizio al suo costo. D'altra parte, i contribuenti avranno interesse a lucrare un pro• fitto, sia che esso vada a diminuzione delle imposte esistenti, sia che serva a sopperire ad urgenti bisogni collettivi, il che sostanzialmente è lo stesso. Ora, che cosa avverrà nel conflitto di questi due inte– ressi? Quei contribuenti, che sono Rnche consumatori, istituiranno un confronto fra il loro interesse di consu– matori e il loro interesse di contribuenti: la risultante di questo calcolo li determinerà in un senso o nell'altro. Quei contribuenti, invece, che non sono consumatori so– sterranno naturalmente gli interessi <lei contribuenti ossia chiederanno un profitto. E allora si può prevedere quello che sarà Jler acca– dere. Quando la pressione tributaria sarà. assai pesante e fastidiosa, anche il contribuente-consumatore si deci– cledt per il profitto dell'impresa, e ciò per quella illu• sione abituale, per cui l'imposta indiretta pare meno grave della diretta. Inoltre quando il servizio sarà con– sumato da. pochi cittadini, in modo che la gran massa dei contribuenti ne resti esclusa, gli interessi dei con• tribuenti prevarranno su quelli dei consumatori. Noi potremo ave.re cosl tre fasi successive. Nella prima fase, essendo la municipalizzazione invocata come un rimedio a.Ila gravezza delle imposte, le ragioni dei con• tribuenti prevarranno, e i sen•izi 11ubblicimunicipalizzati costituiranno vere e 1>roprierisorse finanziarie. In questo primo periodo, trattandosi di passare dall'impresa J>ri– vata alla pubblica, il consumatore non si accorgerà. neppure di pagare un'imposta indiretta, ma sentirà. sod• disfatto il suo interesse di contribuente vedendo che gli utili, che egli forniva precedentemente all'industriale Jlrivato, andranno a profitto delle finanze comunali e quindi anche a profitto suo. ln una seconda rase, invece, allargandosi il numero di coloro che usano del servizio, e scomparendo l'abuso delle imposte indirette, gli inte– ressi dei consumatori si troveranno a prevalere, e il servizio sarà dato al prezzo di costo. Finalmente, quando' tutti i contribuenti sa.ranno anche tutti consumatori di un determinato servizio, questo servizio diverrù gratuito e il suo costo verrà sopportato dalla collettività. 'l'utto ciò riceve una inconfutabile conferma nella breve storia delle nostre municipalizzazioni. Da per tutto . i grandi servizi non gratuiti, che si municipalizzano dà.uno, al loro principio, un profitto. Le città. inglesi, che ci hanno offerti i maggiori esempi di municipaJiz. zazione, hanno tratto fin qui dalle loro imprese indu– striali profitti lautissimi. Solo in seguito, quando il ser– vizio diventa di uso \'eramente pubblico, alcune città deliberano di darlo al 1>rezzodi costo. ln anenire 1>0i, quando, ad esempio, l'acqua potabile pa1·rà - come è infatti - un bisogno generale di tutti i cittadini, si provvederà a fornirla gratuitamente, ossia facendola pa– gare a tutti i contribuenti, non in ragione dell'acqua che consumano, ma dei redditi che percepiscono. Illustrando però queste tre rasi, attraverso cuL è de– .stino, che passino anche le municipalizzazioni, che si
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