Critica Sociale - Anno XII - n. 22 - 16 novembre 1902

b CRITICA. SOCIA.LE stessi dibnttiti pnrlnmcntnri 1 che cosa fanno le mnsso fluttuanti dei deputati, chiamati n torto t\JlOlitici, perchè sono es~i inYoco che ranno la vera 1)olitica 1 se non spo• starsi da un llinistcro all'altro, determinare le crisi, su– bordinare cos\ l'azione del Oovcrno alle J>roprio ideo e ai 1>ro1>rinteressi ? . .. - )la di grnzin- ))ariano ora gli uomini pratici, quelli che ,•ogliono ragionare solo a ùn~o di numeri - quanti sict.c? per ,,iuccrc, biso,ann esser rorli; e quando non si ò forti J)Cr \'iuccrc da sè soli o ci s'allea con altri, bi– sogna portar qualcosa ncll"nllcanza; di quanti voti di– sponete? hl vostra Federazione comprende solo 4000 soci; anche nnrn1CS'I0che tutti si muovano come un esercito ai ccnui del Consiglio fcdernle - o questa ò un'illusiono - chi voloto che prondtt sul serio i vosti-i 4000 voti in un 1meso d0\'0 vota un milione e mozzo di elettori? Ciò ()Osto, non vi pnre che fareste bene acl ab– bassare un po' il tono dclii, voce e a nominare un 1>0' me110 que:ito l'nrtito della scuola, che non hn nè potri'L aver mai uu numero a1111rczzabilodi seguaci? Prima lii tutto 11011 ò affatto vero che noi siamo ap– pona 4000: in ltalia non esistono solo gl'insegnanti delle scuole medie: vi sono i mnc:.tri elementari associati noli' l"11io11e 11r1zio11alc, \'i sono gristitutori dei ConYitti nazionali chogiàsi associano in Federazione, gli Lipcttori scolastici, l'.\ssociazione nazio11alo delle scuoio pareg– giate, cd altro organlzznzionl prores,;ionali scolastiche già si dclincnno t,Ull'orizzonte. Ora, il Congresso di Fi rcnzc, fra lo 1dtro coso cho reco o delle quali gli runici della. scuola non si an•ldero aflittto, modificando lo sta– tuto federale, stabilì che il Partito, fra i suoi mezzi le– gittimi d'aziono, oltre allo pubblica1.ioui 1 alle conferenze, ai Congressi, nll'nziono g -iudizi:l.ria o specialme11te alla aziono JHtrlan1011tt1rcdirotta o indiretta, pone anche 11 l'accordo co11 le all.l'c a<,5ociazioni simili n• Ì•: un ac-– corrlo, questo, tutt'altro che difficile n raggiungere, il qui,10 r1u·o1J1Jc del Partito dclii, 11cuola. un partito di circa GOmil:l votauti; o GO mila votanti, ben diretti e Uon distribuiti fra. i Colle~i elcltorali pili pericolanti, possono produno effetti apprezzabilissimi per runici e nemici. Ma noi ci ad1tttiamo alla peggiore delle ipotesi: che, cioò, In Federazione degl'insognanti delle scuole medio rimanin isol:,ta o non possa mobilitare che 2000 fra i suoi soci. Questi ,luemiln soci, raggruppati secondo le regioni e distribuiti nei Collegi elettorali, dove J)er le condizioni spc1inli del luogo con 11ochi \'Oti si 1wò de– terminare la \'ittoria di uu candidato e In sconfitta di un altro, possono dar li\ \ 1 ittoria a una \'entina di depu– tati; i quali, scelti con abilità in un numero detel'Jni– nat-o di Gruppi J>flrlnmentari, po,;sono imJ>Cgnnre tutti questi Oru1>J>iin fn.voro della ~•ecteraziono e r,1re della Federazione unn rorzn JJOlitica di J>rim'ordine. E questo senza contare i \'Oti che ogni 1woressor.e potrebbe trn– scinar seco, oltro il suo; senz:, contare l'effetto che su molti elettori incerti raroblle senza c1L1bbiol'intervento ufficiale dì un'orgnnizznziono na.:donalo di professori a favore cli un cnndidnto o coutro un altro; senza contnl'O l'eff-.}tto dello couroro11ze elettorali degl'insegnanti, i quali - sissignori! - inton•crrolJbero non col solo yoto segreto in difeSil. del lol'O cnudidato, ma con la forztl della pnroln e della cultura, trattaudo Ueninteso le que· stioni elettorali in nomo delln Fed.ornzione dal solo punto di visti, scolastico. E tutto questo senza conside– rllre gli otretti lentissimi o impercettibili por il mo– mento, ma a lungo and1u·e nccumulnutisi o disastrosi, u a che anebbo ))Or un partito politico l'esser ratto segno all'aY\'ersiono o al disprezzo degli educatori della gio– ventì,. Perchò si ha un bel dire che gl'insegoanti nella scuola. non delJbono rare della politica. e non debbono ntlproflttare della loro condizione privilegiata per 5tor– cere le menti Ingenue e indirese degli alunni J)ro o contro alcun partito J>Olitico l lla. quando un uomo vedo In 1>roJ)ria classe Yili1>csa,maltrattata, respinta. da un partito, non può alla sua \'Olta non detestare questo partito i o i suoi sentimenti, per quanta. cura egli metta noi celarli agli alunni, nou potranno 11011 prorompere n. un tratto i11una esclamazione, in un cenno cli dispetto, in un eloquente silenzio, che in corti attimi di dimenti– canza o lii n.bbnnclouo nessuno J)UÒin alcun modo nè impedire nò punire. 1,; gli alunni capiranno: e so il loro inscg1rnnto snri\. rioscito n farsi nnrnrc da essi, e i buoni ci riescono sempre, e i buoni saranno i piì1 irritai.i con• tro il partito che combatter:\ o trascurerà i diritti della loro classe, gli alunni si troveranno naturalmente orien– tati, senza che lo stesso insegnante abbia Yoluto, contro alcuni 11ai-titl 11olitici e n r,wore cli nitri. .Bel guadagno dn.v,,cro mettersi contro cli noi; e quale immensa forza morale non 1>ossiamo noi s1>rigionare, solo che lo YO glia.mo ! . .. Ed orn tocca ngl'insegunnti ste;:;.sldir l'ultima paroh1. 'J'occn ad essi raccoglier In sfld:t sciocca lanciata contro di es:;i dagli .. amici della scuola. So sapranno rintuzzar !"assalto con energia, e,·itando insieme di lasciarsi trn– sportnre dal risentimento n manifestazioni, che possano impegnare troppo In loro azione futura, la loro causa farà a. un tratto un grnn passo, o la. l•'ederazione si af. fermori\. flnnlmento como 111H1. forza rispettata e temuta dn t.utti i partiti, capace di rappresentare con erllcncia e non per burla i diritti irriducibili della. scuola. Che se gl1insulti, !e cnluunie, lo mir1acco dei nostri nemici ci fan )lnurn, sciogliamo allora la federazione, e ricono, scit,mo loalmento elle lo parolo Onora dette fu1·ono ru– more di vento e nulla 11ii1. LAPli:NB'rRAZIONB DELSOOIALTSMO 11el diritto privato 11 llit'1 illu,;tro dei no;itri gio\'ani commercialisti, Il prof. Cesare Vinrnte, ci fa l'onore di offrirci - come segno di sim1>ntia.aJ nostro J>Oriodico- il manoscritto del suo discorso inaugurale all 1 UniYersit.:\ cli Romri, che suscitò cosl ,·h'a eco nel cam))o degli studiosi e scatenò tutti i furori senili della G<t:zella rii Vtne.:ia. E noi siamo ben lieti di pubblicarne qui il testo integrale. Signore e Signori, Vi sono degli spiriti timidi e tardi che figuran• dosi cogli occhi della pA.uni l'ultima fase del pre• sente movimento sociale, come so dovesse ra ggiun– ~ersi dall'oggi rtl domnni, se no spaventa.no come di un snlto nel buio. Non si accor gono che n essuna for1.n lll mondo puù impcdi1·0 lo t.rasformazioni so– ciali i <:Ilo essi ne into1·l>idn.110 o affrettano il corso colla pru,ra; che non ostante le loro querimonie, i posteri ci uniranno tutti in un fascio, progressisti o conservatori, come clementi di un'e1>0ca che gormi– mwa. dello grnndi l'iformo. So anch'essi, usando quello spirito critico che ò la gloria e il tormento dei no– stri tempi, si formassero una positirn. coscienza di questo movimento o vi recassero il loro contributo

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