Critica Sociale - Anno XII - n. 22 - 16 novembre 1902

:116 CIUTICASOCIALE ----- -----. cli uomini ngintl cd orl+'sti, la riforma sarebbe piìl pacifica e fcconcln di ~hcnc; essi stessi godrebl>ero di qucll'lturora elle ora li spaventa. come fosse un inct1ndio. Ma Yoi siete troppo educati alla critica per sentire le paure del nuoro, nò l'Università 1mò servire cli rirugio a queste paure. J...'Uni\'Crsità non ò un'acca– demia ove si rimpinn~'1l il passato. Es::a è un po~to a,•onzato di osscnazione sul gran mare della vita ad esaminare Io correnti generali e collettive della coscienza contcm1lorttnca colla serena aspettazione che il metodo storico o positivo ispira nella evolu– zione sociale. . .. Una tcorht. mofaJisic1t. omni conclan1rnta contrappo· ncvn la sooiotìL nll'individuo, separandoli e sacrifi. cando orlt. l'u110 orn. l'altro. rn antitesi nel essa, Ulm teoria. positiva o intogrnlo ha sorpassato Ja lunga controvcr:;ia co11sidomndo cho gli individui e la so– cicth formano un solo organiijmo; che il loro pro• gresso ò contempornnco o inscindibile; che il loro np1rnrento <luallsrno si rivela sempre più alla nostra osservazione come un monismo reale; che l'individuo non esiste e non proRpcra so non esiste e non pro– spera la societù; cho l'interesso con~~rn.e è di porr~ ogni individuo nel posto al quale ò p1u u.Ioneo perché il suo lavoro accresca il 1>atrimonio sociale j che lo stato psicolo~ico più elev11to ò quello do,·e la con– servazione dell'orw-nismo sociale apparisce alla co– scienza degli indi,•idui come il dovere più alto, e diventa uno scopo della propria esistenza. Questa solid11rictà fra gli uomini agisce come una cnergii1- httento del corpo sociale, si riproduce in mille forme, in o~ni gru1>po, come l'en~rgia ~?lare si ri1>roduco in mille formo so~•ra la t~rra. bs~a s impone dapprima come una leggo d1 neccss1tà,1>ord1fesacontro le violenze della nnturo, cui l'uomo isolato non po– trobhc resistore. Poi si rall'orza 1 penetrando piìt n fondo nollr~ vita degli individui, per virtù della legge, che im1>0110 h~ difeso. militare, e i tributi, o Oi>?re pubbliche, o la puhl~licn bonofìconzil, e h~ pubbhc~ igiene. 1,: in uur~ 11lt.1111nf11s0 questo ~ent11n~nto ~1 solidnriot~ 11or l'utlattnmcnto progressivo clc1 senti– menti allo' esigonzo dolln vita sociale, opera sponta– neamente, o previene lo leggi cui si 1·i~orre solta.nto per risveg-littro ni sentimenti della coscienza soctalo coloro che la lnsciano ,•olonticri nel sonno. Quolh1- solidttriotà ai;riscc dapprima in grupJ>i ri– stretti e distinti, poi si estende a gruppi piìl estesi, anelando ad nl tuarsl in tutta 11umanit21..Sorge a scopi professionali per la dirosa cli interessi econo– mici spesso lanati da. scopi morali, fra commer– cianti fra artigiani, fra avvocati, fra medici: la energia cli c1uesti ~ruppi diviene talora così esorbi· tante che ruutorità suprema deHo Stato cle,·e infre-– narla affinchò col 1>rotesto di direndersi non divenga soverchiatrice dimcniicando che al disopra della solidarietà di 'classe sta la solidarietà. di tutte le classi. Noi assistiamo con drammatico interesse allo svi– luppo di questa solidarietà 1>rofossionale nelle classi opornic. E~sa hti snlv,tto nella seconda. metà. del se– colo X IX la ch1sso operaia nelhl sua corsa. dis1>erata verso l'eccesso del liworo o della miseria, cui cor– reva sotto lo atimolo delht fame e della. concorrenza. Si prcsonhtvtmo i sin~oli opcrni nll:~ spicciolata, im– plorando il liworo, o il J)f\~lronc apro.mcv~ dal_leloro bruccia esto111rnto hl nrn1;tg1oroquantità. d1 fatica col minimo prezzo. Or11 1 ucquistnh, nei grandi centri iuclustriuli In coscienza dclii\ propri!~ forza cli classe, t1i presentano uniti, di concerto, o al padrone che sta loro di fronte forte do' suoi opificì, quBsi armato cli un monopolio; oppongono la energia dignitosa delJa solidarictù, arnmtn del numero e dol valore profes– sionuk. 1 fiori dolh1- pietà e della 1>rc,·idenza già s1mntano su questo cam1>0 01>eraio, dianzi t>icno di rancori e di odii. Udito ciò che dice la cronaca di queste prime battnglio colla grazia e la semplicit-t\ di una nArraziono simbolicn: 111 Quest'anno, I902, i risaiuo1i di Ostiglia, di ·orrlwnlle e cli Corcggioli proclamano lo sciopero, decisi di affrontare la fame pur cli cli· fendere h1-loro scrtr8fl. mercede. Alcuni proprietari cct.lono ullo legittimo richieste dei la,·oratori, e una parto di questi torna al htvoro; ma altri proprietari resistono, o altri lavortttori restano n soffrire l'ozio e la fame. 1-:t)bcno, i lavoratori che ricscirono ad occuparsi si tass1-1.ro110 volontariamente di un tanto per conto sulla pngil giornaliera per aiutare i com– pagni nncora in iscioporo. A Siin :Martino dell'Ar– gine un contfldino si ammnln e non può condurre u termino il lavoro di zapp1~tun1 elci frumentone; mn ecco cho ventic inque compngni rinunciano a uua ·mezza giorna.tn di liworo rimunorato 1 e vanno n. zappare In porzione di terra assegnata all'infermo. A Ila scrn. i proprictnri di Kan )[arti no odono con ispavcnto I' /nu() tlei lrtt·omtori, che sale allegro e squilln11to dallu gmn<lo pianura solitaria: sono i venticinque rccluci d1lll'opera pietosamente fraterna, che nflìduno alh, notte serena le 1-1per:1nzcdella loro redenzione futuri1. ~ (') (lucitta solit.liuicc,\ si estende nei paesi pii1 progre– diti nnchc fra le classi eh~ si credernno condannato a un dissidio invincibile. llcntre fra noi padroni o operai si stanno cli fronte come nemici, nei paesi anglo-sassoni, nei centri 1>iù industriali di qua e di là dell'Atluntico, PunitÌl fondamentale dell'impresa, da cui cntrHmbi si alimentano, li concilia. in una solidarietà che ò 1,ncom latente ai nostri operai. Col trionfo dello '.l'radcs•Unions, gli OJ>Crai penetrano sempre pii1 vivnmonto noll'c:;ercizio dell'azienda: 110 sorvegliano l'igiono o i profitti, cui talvolta. parteci• pano. In olcuni opifict In misura elci snlarì si regola. con unn scnh, mobile: cosicchò quando Pindustria. cli\ 1111 profitto superiore 11 quello normale si aumento. proporzionntamentc la misura elci sa.tart. N1ltural- 111entouna JHtrto ciel riulzo concocluto negli esercizi proficui si consolicln clcfinith•nmonto, perchè l'trn– monto elci salnrio ha cresciuto i bisogni della. vita o ha dotorminnto un minimo cli s1>esa giornaliera, sotto il qunlo esso non fHIÒ pitt discendere ('). Questa concilinzionc fra padroni e operai conduce ad ur111-solidaricti\ d'interessi 1>crcui la 'l'rade-Union diviene un collitboratore efficace del padrone, quando e3igo dagli operai l'esccu1.ione 1mntuale del contratto 1 quando coo1>era ad attenuare le crisi collocando in altre industrie gli operai esuberanti, c1uando dichiara la gucrm agli imprenditori che pagano salari infc• riori o perciò potrebbero vendere le merci a. prezzi più bassi. A quest'opera di paco intendono ormai molto Unioni in~lcsi. Citerò l'csom1>io dell'Unione dei CO· struttori cli caldaie o navi a vapore a Glasgow. Una im1>rcsa di Sundorlfutd, nell'assumere la costruzione di una nave tedesca a brevissimi termini, si era in· tesa con l'Unione per cnlcolaro il prezzo della Co• 1:1truzionosecondo il salario. Alcuni operai del can · ticro 1 profittando cli questa urgenza del lavoro, ne abusarono por esigere un snlal'iO aumentato. L'im– J)l'0nclitol'C t'eco Rppollo all'Unione, che lo consigliò cli cedere pr0v\'isoria.mente, per evitare il danno ir– repambilc cli un conflitto. Ma varata la naYc, PUnione (I) h'ASOI! 110:,10)11 O CMU,O Vu;:i:.\SI, Il moclmmto Pl'Oldarw ,.,, Jlm1loc,1110. :i,:11,1110, l!IOI, l)RIJ. 46. (') !'l,V.llR\", /4 Trt1dt•l'ido11,,m, '" Anqldt,·,·t, J)Rg.'?15. - Bt'RE.\C, ,,,, Nllll'(lt ti• lnu:all. l'arlit, l!IO?, l)llf. 2~. - R.6. naco, U etJl/lrat «>lltdlf dt t,•,1mu, PIIII'• IIIMU,

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