Critica Sociale - Anno XII - n. 21 - 1 novembre 1902
CRITICA SOCIALE 325 ~i metterìl contro di lui (Appla118i). O con \'Oi, o senza di voi, o contro di voi! (Al)p/ausi). Xicnto dunque pregiudiziali politiche nll1opera. no~t.r.~ e niente pnurn clei contmccolJ>i politici. Noi ci mescole– remo nella ,•ita del tempo nostro, non temeremo di per– dere lii nostra. verginità politica, nmorcggeromo con tutti i partiti per dominarli tutt.i s0111.a lognrci stabilmente con nessuno, combatteremo chi ai diritti della scuola si opporrà. •remer In politica significa isolarsi dal mondo, tagliar.ii fuori dalle grandi correnti clolla vita modenrn, essere :lChiaccinti dal turbine di tutti i J>artiti per non a,,cr ,,oJuto chiedere aiuto n nessun partito; significa per 11oi ricadere nella stracca e indecorosa ruminazione di sterili proteste, che è stn.tn . il disonore della. nostra clnsse In questi primi cinqunnt'nnni di \'it.n. nnzionnle. Il pnrtito della scuola che oggi si ronda non è nè fuori nò dentro nessun partito J)Olitico: \'U0I esser sopra tutti i )}nrtiti; ma quando le circostanze lo richiederanno, nell'interesso della scuola o della. oclucnziono i1azionalo, esso si associerà. cor:tggiosamentc n. quei J}artiti, i qunli dei diritti delln scuola si dimostreranno validi e non J>latonici difensori. f: gli effetti politici dell'azione professionale di questo nuovo partito della scuola non hnnno uesmn obl)ligo <li accordarsi o di imporsi n.lle opinioni politiche indh•lcluali degli insegnanti conroderati. Xoi siamo nello stesso temJ>0 insegnanti e .cittadini: come cittadini, mi– litinmo in quel partito politico, il quale corrisponde nllo nostre ideo: come insegnanti, siamo n~sorbiti in una en– tità astratta, In nostra Fctlernzione, che compie nel paese un'aziono scolastic:1 1 J)rorcssio1u,1c, educnti\'a. Quindi la Fcrlerazione in certi casi potrà. essere ob\Jlignta, non a conrondere l'azione propria con quella di un determi– nato partito 11olitico 1 ma ad incontrarsi con esso, come unn flnmma s 1 incontra con un'altra per dare maggior luce; ma l'opera llOlilica individunle degli insegnanti 1mri\ sempre pienamente autonoma o non rimarrà. in alcun mo,to \'incolati-i all'indirizzo dell'azione federa.le . Certo sCO)}llierà. in siffatte condizioni, non di rado, nella nostra coscienza, un dissidio strano ù doloroso fra Po• 1>era.nostra di cittadini o l'opern nostrn d'iusegnanti 1 quando l'azione del nostro partito politico contrasti alla azione del l)artito della scuola. :Ma di questo dissidio, che dimezzerà. le anime nostre, In. colpa sarà. del nostro J)n.rtito politico e non del prutito della scuola: o noi sentiremo il bisogno inelutta.bilo di ricostituire al pili 1>resto l'unità della nostra cosclenr.11o della nostra \'0- lontà, adopr,mdoci nelle flle del nostro partito 11olitìco, n.ffinchè esso non si OJ)J)Ongaal JH\l'tito della scuola. E quando noi tutti fortemente n\'l'emo operato in questo senso nell'interno dei nostri singoli partiti, ogni dissidio sparirà dalle nostre coscienze i e li nostro paese darù allora )}OrIn. prima \'olta, dopo la eroica unanimità del suo riscatto nazionale, l'esem11io di un'altra. meravigliosa unanimità, uttrarnrso allo aspro lotte dell'oggi 1 la una– nimità di fronte alla scuotn, di fronte ni grandi J)rol)lemi della futura. civilt:l. ... Esaminiamo ora, al !umo di questi 1wincipii, il pro• Ulema urgentissimo del nostro migliora.mento economico'.; e J>ortiamo nel nostro esame tutto quelle nbitltdini di critica e di indipendenza scientittca, le quali sono il nostro pili prezioso )}ntrimonio intellettuale. Noi domandit1.mo 1,er la scuoln - ahimò - dei qullt• trini: e molti dì pili ne chiederemo in aHenirc se, come speriamo, avremo \'ita lunga In.nostra Federazione o noi. oo,·e ))renderli? lHspondiamo alla domand11, po• DI I )l U I Dici lU nencloci dal solo punto di ,·istn scoli1stico e proressio• nale e senza preoccu1>arci della gioia e del dolore, che il risultato della nostra inclngino potrà apportare nelle filo dei partiti politici. J colleghi cli Roma propongono l'1wmento delle tn~se scolastiche. - Se In nostra. f0SiC un'niione \'0lgnrmcnte quattrinain 1 come ci rinfi\ccinno parecchi cliquei grrtndi idonlisti, i quali hanno un cosl gran corredo d'ideali da poterne \'endere giorno per giorno una ricca dose al miglior offerente, io \'i proporrei contro le maggiori tasse scolastiche un argomento molto quattrinaio: vi ricorderei che gPinscgnnnU sono o saranno quasi t.utti prtdri di famiglia e padri spesso molto prolifici, i quali mandano a scuola non solo i figli maschi, mn. anche le do1111e.Or aumentate le tasse scolastiche per poter au– mentare gli stipendi ai 11rofossori 1 o avrete questa lrnr– lotta di\'0l'tcutissima 1 che i maggiori stipendi, che noi J>rendoremo colla destra, doHemo in buotin parte ver– sarli coll:l sinistra, e rimarremo con gli occhi pioni di quattrini e con le mani vuote. Ma questo è un calcolo qunttrinnio, che trascuriamo, ))er trattare la cosri dal solo cd csclush•o punto di ,•lstn. sco!Mtico e profcssio· nnlc. Anzitutto non possiamo di~conoscere che ridcn di nuove tasse ò oggi in Italia estremamente im1>opoltnc, o che, nisumcndo siffatta iniziati,•a, noi ci metteremmo contro l'opinione pubblica o contro µ-li interessi delle famiglie e daremmo all'opera nostrn un carattere egoi• stico cd antipatico, il qunlo cl renderebbe ))iii difftcilo la conquista del nostro miglioramento. Nò dobbi:11110dimentica.re che un aumento di tasse scolastiche governati\'e non farci.li.lo se non mettere in migliori condizioni di concorrenza contro gl'istituti pub– blici gl'istituti priniti e S)}CCinlmentegl'istituti clericali. Ora, tutto lo S\'iluppo della moderna ch•iltlt mole che la scuola. sin una funziono dello Stato ed abbia un ca– rnltore schiettamente !nico, o di questa necessità chilo noi insegnanti siamo gli istrumenti o gli interpreti e non 11otremmo, quand'anche lo ,•olessimo, contrastare allo ragioni della nostra stessa esistenza sociale. L 1 11 aumento cli tasse scolastiche, rn.,•orendo In concorrenza degPistituti confessionali contro gl'istituti laici, obbli• ghorebbe lo Stato in anenire a combattere i pericoli della istruzione conressioaale con misure di coerciziono e di reazione, simìlì a quelle che si tentano oggi in Francia; e a questo punto noi non vogliamo arrivare: noi ctobbiamo ,•incera In resistenza dello scuole concor– renti con In. rorza della libertà o del sapere, col fare cho lo nostro scuole sieno piì1 utili, pili attrnenli 1 meuo costoso delle altre; laddO\'0 con l'aumento delle tnssc scolastiche si otterrebbe l'effetto precisamente contrario. A favore delle maggiori tnsse, si adilucc da molti l'nrgomento che negli nitri paesi l'istruzione media è pili costosa che in Italia, e si confrontano le somme pagato altroye e le somme che a questo scopo pagano in Italia le famiglie allo Stato. Ma in questi confronti burocratici fra le cirro dello tasse, cho si pagano in Oer111nnin 1 in Francia, in Italin, non bisogna· trascura.re In. circostanza (onclamentale che li\ Francia e la Ocr• mania sono molto pii'1 ricche dell'Italia, o che per una famiglia francese e tecJcsca il J)agnro 200 lire annue di ta,;se scolastiche rappresenta tanto srorzo quanto ne rnJ)pre$Cnta un:\ tassa molto minoro per una famiglia ihliana. E poi bisogna notare che negli altri 1,:;1esivi è I uun ma.ra\ 'igliosa differenzinziono ne~li- istituti scol~stici! in grazia della quale le scuole speciali o proress1onah ns.;;orbono tutta la borghesia minutll o disagiata, e nelle
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy