Critica Sociale - Anno XII - n. 20 - 16 ottobre 1902

CllL'l'lCA SOCIALE 31 I data. città, togliere a tutti i cittadini il pane, la luce, i mezzi di trasporto, i ,·iveri, ecc., per modo che, per troncare questa situazione impossibile, aneugn. la con– cessione di quanto forma oggetto dell'agitazione. Ora, questa ò una forma di ri\•o\ta, che provoche– rebbe la reazione nrmntn.1>er1>nrtc(lei Oovemo, e met– terebbe cnpo a conflitti sanguinosi e terribili, Essa per– ciò non J>UÒ essere accettata dal socialisti. Questi hanno sempre dichiarato di non rinunciare a nessuno dei mezzi che fossero necessari J>el trionro della loro causa, ag– giungendo però che l'armo loro speciale era l'orga– nizzazione di classe per la conquista legale del potere. Se I socialisti saranno provocati e costretti alla violenza, non se ne ritrarranno quando vi siano J>robabitità di successo, ma non possono ossi eccitare le violeuze, spe– cialmonte per un conflitto economico ristl'etto ad una certa categoria di operai e di Jll\droni, o quando le con• seguonzo ricadono sopra In cittadinanza. che ò fuori causa in quel conflitto. Noi crediamo 1>eròche questo contagio di scioperi ge– nernli provenga, più che da una nozione di quello che essi siano, dall'esempio fortunato dolio sciopero generale del porto di Genova nel dicembre 1000. Or:i sarà bene rie\'ocare alcune circostanze che lo accompagnarono, per togliere ogni illusione a coloro che vogliono imitarlo. Anzitutto, lo sciopero di Genova ru scio1>ero politico, ftltto contro il Governo, o quindi era giusto che impli– casse tutte le funzioni di lavoro i mentre ò ben diffe– rente uno sciopero generalo Jlroclamato in seguito alla caparbietà di un singolo industriale. Inoltre, la causale era di un'importanza strnordìnaria, trattandosi del terzo scioglimento in pochi nnni delln Camera del Lavoro, della soppressione violenta di ogni diritto di organizza– zione; e si ricordi che, oltre lo conseguenze generali di indole morale e J>olitica, questa soppressione anebbe a\'uto conseguenze m:\teriali immediate gravissime: da pochi mesi tutti i lavorntori del porto a,·evi\110 avuto, per mezzo delle r.,eghe e della C1unorn del Lavoro, un aumento di una lira nel salnrio giornaliero, aumento cho sar<'bbe inevitabilmenle andato perduto se il do– eroto di scioglimento non vcnirn, ritirato. ~:poi si trattò, non di un vero scio1>eroge1iernle di tutti gli operai della cittù., ma di quelli del porto, ai quali si aggregarono J>Osciaquelli dell'industria; ed ò a tutti nota la condi– :douo specialissima del commercio di un 1>orto come quello di Oeno,·a, in cui la sospensione di lavoro per J)OChisslmigiorni produce danni incnlcolabili e arresta la vita commerciai~ rlì unn zona h~rghissima, che si estende tino alla Oermanià. Jnt\ne lo sciopero ru reso posslUile e dal fatto che l'assunzione al la,·oro vieno effettuata in determinati J>unti, tutti collegati rra di loro, e dallo speciale orga– namento per cui ciascuna Leg1, del porto ha una pro– pria Commissione, che vigila tutto il giorno l'esatta ap– plicazione del contratto cli liworo; ond'ò che, essendo gli operai del 1>ortotutti ascritti alle Leghe, bastò una 1utrola d'ordine a. tutte le Commissioni pcrchè allln mntti11a in un solo istante si ottenesse che nessuno si recasse al lavoro. Si convincano quindi tutti coloro, cho ad ogni pie' sospinto parlano di sciopero generalo spe– rando da esso i risultati otte1rnti da quello di OenO\'n, che quest'l1ltimo ru un portato di circostanze ecceziona– lissime, che soltanto a Oonova si J>Ossonoverificare, e per una causale di eecezionalisslnm importanza. J.: indis1,e11sabileperciò che i socialisti risolutamente affrontino tutti i tentativi di scio))ero generale, guidati dal criterio che, se esso è possibile per causa politica e 0 U I O In condizioni eccezionalissime d'ambiente che ne rac– clnno prevedere il successo, ò sempre cla scousiyliar8i 1 e <fa impecli1·si 1 quando Ila w, movmte cconumico. Conc.lusionc. AbUinmo esposto i crilerii che, a nostro a\'\'iso, dcL– bono guidare i socialisti nel gravo còmpito di formare o dirigere l'organizzazione economica dol J)roletariato, studlnndocì di desumerli dnlres1>erienza quot-idiana di ,·tiri anni, vissuti io una dolio zone di organizzazione J>iùforti e J>iltbeneftche, cioè le Camere elci Lavoro do! Oenove.iato. Questo è il valore principale delle soluzioni da noi proposte ai principali problemi che inc:~lzano la \'ita dell 1 orgnnizznzione 1 e per questo noi li rnccomandiamo nll'attenzione dei com1ulgni. EJ un'a\trn rnccomnnclazione vorremmo fare ai com• 1mg11i:di meditare e comprendere tutta l'im)lortanza delle modalità collo qunli deve O\'Ohersi l'organizza• zione economica, l'unico e,;ercito nel quale tutto il pro• letariato J>UÒ essere raccolto, e senza rausilio del quale snrà impossibile ogni azione deci,;ha ()er la tra.;(-.>rmn– zione socialistica. dell'umanitìl. Pensino i compagni quanto sia utile che questo eser· cito sia ttltto raggruppato sotto un" sola bandiera, e, I)Oichò (luesto in Jtalin rortunl\tamente fin ora è a\'\'e– nuto, 1>011sino ancora quanto sin necessario che non n,·. vengano diserzioni. Questa conclizione di cose è tutta speciale alPHalia; mentre in tutte le altre nazioni purtroppo i la,·orntori si raccolgono in varie e disllnle frazioni, alcune delle quali sono al servizio dei padroni. Perfino la Germania, accanto ai 780 mila Jlroleturi dei Sindacati go,·crnali con criterii socialisti, ha i 90 mila iscritti ai Sintlacatl llirsch (che uon accettuno la lotta dì classe) e J)lì1 che nitri 200 mii:\ nelle nioni conrcssionnli. Che l'Italia proletaria Sl'l.JlJ>ia conservare questo glo• rioso 1> rimn.to ! Jn questi dosiderii e come sintesi di tutta la nostrn Relazione 1>resentiamo al Congresso il scguent.e Ordine del giorno. Il Partilo socialistci italia110 riconosce essere llorere pre– cipuo cli tulfi. i socictlisli il dare 0JJcrn alla crew:.io11ee allo svifoppo clell1orgcmizzazio11e economica del prole/a• riato, i11spiralft a questi crUe1·ii: a) /~ ory(miua.:io11i, aperte a tutti ·i laro1·atori 1 sa– n111110 guidale e ammi11ist.1·ate da sociaf.isli, posti <1,loro (li.>1JJ0Si.z-io11e clalle Sezioni (fel /'arlito, e, mentre respi11go110 11er om ogni forma cli rico11oscime11l0yiuriclico, uell<tloro a:lo11epolilic(l. ·1101i seguirwmo alcun jXtrtito, ma aiult•ra,1110 tutte le 111(111ifestazio11i e ayitai-1011/che abbiano la loro IYI· dice 11ella1JOlitica1n•oletaria e cli classe. b) J ,-oggruppamenli locc,li cli tutte le orga,1i:.wzioni . operaie, che, sul terreno c1ellctlolla cli class", miranu co11 tuffi i me.::i, die su questo stesso terreno so110vossibili, ai miyliorame11ti graduali economici, i11tellettuali e morali riel jJrolelctriato, avverra11110nelle C(w1ere del lai:oro. lii esse la resiste112<tavnì co11lrolloe sorveglianza so1n·a. tutte le aflre forme di orycmi,::uwo11e, ecl in tulle le s11e (u11zio11i 1 anche relative alle si11golecateyorie di (18/J0ciati, ayinì 1•er meno di cleliberati, uscifi. dalle riu11io11i delle t·ap1we~e11ta11ze cli tulle le ct1tegorie operaie oryauiuflle. c) l.A Feclerazio11i Nctzio11ali,costituite 1:,erc,ffiuitl, cli mestiere è di 1'1teressi, ass,m,erwmo a JJroprio còm1>ilo Rpeciflco la stampa 1Jrofessionale, la <lirezio11e<felld, resi•

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