Critica Sociale - Anno XII - n. 20 - 16 ottobre 1902
CRITICA SOCIALE esse11do equi nella misura, e noccssarii al larnratore per le condizioni di vita in cui si trova, rossero tali da pro– ,·ocinc l'elisione completa del profitto capitalistico, o perciò il fu.llimento dell'azienda, non si dere in alcun mo<lo cercare d'imporli collo sciopero. Yolgarmento q uestn tattica ò sintetizzata nell'adagio che insegna a 11011 uccidere In ,-rallina so si vuol g-odorne lo uova. L'e\'Oluzione procede per grndl, il ))rofltto non può c:;~crc eliminato d"un colpo, ma g-radunlmcnte e JlrO· grci-.<,ivamcnto diminuito. l,a violazione di queste norme non è soltanto dannosa ni;rli interessi immediati dei la· voratori che, per aver ,•oluto tropJJ0, si vedon gettati sul lastrico e nella fame, ma è anche contraria ai prin– ~ipii socialisti, 11ei qunll, non clnlla rovina e dallo sfa– celo ch'lln produzione c:~pitnli!ìticn <lern uscire la nuo,·n socicti\ 1 mn clnl suo completo 1wilu1>1>0 e perfeziona– mento. A quest'opera debUono coopcr:lrc I J>roletnri col vnlu– tn1·(' equamente In misurn. dello loro richieste, senzn cm– rnr.-.i della calunnia secondo la <1unleessi diverrebbero llalndini del capitale, ma con\'inti di CS!Serecosì irn'eCC i paladiui del proprio a\'\'enire. 1·n 1 nltrn. 11reoccupnzione deve presiedere n. tutte le deliberazioni relative nglì sci0Jleri: quella di salvare l'organizzazione, che ù l'unica \'ern e grande forza cho devo sempre assistere il lnYorntore; a questo intento, occorro qualche ,•olta accontentarsi di componimenti anche magri, pel timore di perdere colla sconfitta, og-ni vestigio di organizzazione. So questa rimane, essa è la migliòr garanzia che nel– l'avvenire si a\'rà. ciò che non si è potuto ottenere subito. l'n'nltra considerazione \'uOl farsi iu ciascun caso di sclo))ero, e riguarda Pattcgginmento · dell'ambiente, ~l operaio, che cittadino. Non basta che sia bene organiz• zntn la categoria degli operai che impegna In. lotta; deve essere in buone condizioni di organizzazione tuttn. ltl massa opemin locale; e ciò non soltanto per l'1liuto materialo che ne può vcnil'C 1 mn s1>ccinlmente per l'tliuto morale, essendochè gli scioJ)er,rnti, sorretti dalla. sim– ))atin dei compagni, resistono molto J>H1 energicamente, e molto J>iùdifficilmente si ,•odono sostituiti. 11 favore 1>0I dell'oJ)inione pubblica, mentre è indis1>ensabile per certi scioperi (come quelli rlgunr<lantl I scnizii 11ubblici), è sempre di una grande utilità, 1>erchò riesce ad im• ))orrc soluzioni che, per In sola pressione operaia, i ca– J)ltallstl non accetterebbero. E si ottiene il fn,·ore del– l'opinione pubblica specialmente con un })0 1 d'abilità. nel mettere in buona luce i clesilleral<t degli OJJCrai,e col dimostrarsi corretti nelle 1>ratiche antecedenti alla pro• elamnzione dello sciopero. Oltre a questi criteri d'indole generale e che valgono ))Or tutti i casi, ve u'ha moltissimi altri pei casi singoli; ed ò indis11ensabile che nessuna Impulsività governi le deliberazioni. lnftno non è mai da dimenticare che lo sciopero è uni\ rorma transitoria di lotta e pro1>ria dei J)rimi temJ)i ctell'organlzzazione. La storia degli ultimi anni ha dimo• strato luminosamente come gli scioperi 1>H1colossali e combattuti dalle pili Yecehie e forti orgatiizznzioni del mondo abbiano avuto esito J)Oco lieto; o ciò ia:pecial– mente perchè lo svilUJlJ)0 grandioso dell'organizzazione operaia ha J>er presuJ)posto uno s,•ilu))po ben piì1 gran– dioso del cn1>italismo, tanto grandioso da non temere 1>iì1 danno anche da lunghissime e complete sospensioni di hworo. G 1 Ben i: la forza politica che de,•e \'enirc in campo in questi casi, dimo~trando ancora una volta come il puro corJ>O· rati,•ismo non possa risolvere tutti i problemi OJ>erai. Sdo11cri g~nernli (1). i: a\'\'enuto in vario citl1\ d'ltnlii~ che, non ))0tendo eJ;;sere ,•itt.orioso uno ~ciopero J>nrziale di :tna data ca– tegoria di la,•oratori, ~iasi minacciato ed anche eseguito o tentato di eseguire lo sciopero generale di tutti i la– \'Oratori di ciascuna. citi:\. Soi non esitiamo ad afformare che questa mossa fu comJ)letamente sbagliata in tutti i casi o ad essa debbono opporsi recisamente i socinlisU. Anzitutto, ù irrazionale sia noi metodo, sin nelle con– seguenze: nel metodo, perchè, come scrive,·a giustamente il 'l'cmpo per lo sciopero del tramvicri della J>rovincin di Milauo, 11011 ò aumentando il numero dei soldati che si riesce a. ,·iucere una. battaglia., in cui i driippelli che ,•i sono già impegnati non hanno sufllcienti munizioni. So esse son poche per un t>iccolo numero, diverranno 11ssolutnmenlo insuffìcient.i per un gran(le numero di combattenti. Quindi, non aumento di soldati, ma. aumcnt.o di munizioni. Gli OJ>erniaiutino i loro compagni sciope– rnnti con s•.1s.')idiitolti dai loro st1lari giornalieri, ma 11011 scioperino essi })tire, tagliandosi i vh·eri eia loro stessi; nella. migliore i})otesi, quando lo scio})ero gene– ralo fosso da\'\'ero comtlleto, esso non potrebbe durare che pochissimi giorni, e, se I capitalisti restano rermi nello loro }Josizioni, In. sconfitta che sarebbe toccata a pochi, tocca a. tutta la mt1ssa proletaria, cou tristissime conseguenze per l'organizzazione. Lo scio11orogenerale ò anche irrnzionnlo nelle conse– guenze; non \'i è inratti ragiono logica perchè l'inclu– st-rialo X, che rifiuta un aumento di salario, lo debba poi accordare quando tutti gli impremlitori della città di,·engnno inoperosi; egli anzi si rafforza, perchù, so prima, essendo il solo i11011eroso 1 1>oteva essere travolto dulia concorrenza degli nitri capitalisti del suo ramo, o quindi piì1 incline a t)iegare; quando i suoi concorrenti vengano messi nella identica condiziono, diminuisce di molto il suo pericolo e la sua Inclinazione a cedere. E non ò netlJ>ure razionnle che tutln la classe indu– striale della citti\ abbia da \'edcr5i intralciati i propri affari in conseguenza dell'aziono di un singolo indh•iduo, della quale non hanno responsabilit1\ nè diretta nè in– diretta. Jnfine questi scioperi generali si risol\•ouo in insuc– cessi, J)Crchò, oltre alle ragioni tlllzidette, concorro In impossibilità cli attuarli; è imJ)ossll.Jilenelle attuali con– dizioni dell'organizzazione ottcnero In. completa e con– temporanea sospensione del lavoro di tutte le aziende di una città.; 1>erriuscirvi, occorrerebbe un'organizzazione quasi militare nel suo funzionamento. I casi verificatisi di sciopero generale si sono ridotti ad una gran confusione duratn qualche giorno e duranLe i quali In massa scioperante fu fluttuante e varia.bile di numero e d 1 intensità, gli stabilimenti industriali rurono disertati or l'uno or l'altro senza alcnn ordine. Alcuni poi pensano, collo :;;ciopero genero.le in unfl (') xon lnlcnd1nmo <1ul1,nr1nro tlf:llo 11c1ovcroi;e1u:rnle Inteso como mezzo nn111011er r,ll\>ntlcro Il dominio l.lorghcso o che, mentre llgurn In <1unsl Cuti! I nrogrnmmt del "nrl ()nrUrl IIOChlll~IIrrances1, non rn mnl l&trllto dnl 11och1Hstltnlln111nel proprio 11rogt1unma, mn dn (>18\ co1111ldora10come u11·e11ager1u:lono11to1,li>tlca()(>lii\corrente cor1)0rll• lh'l&tlea. D'11\tronde, non s.nrelJl>e 1jll('810 Il ('fllllllO lldllll0 J)('f lii• 11cutor11e,In 1,uanto 11011 cerio dnl 1mn10 di "lsla dcll'organl%zat.l011(> del 11roletar1a10 deve ,·e111re ron11lderato, 11111 (la quello dell'a%101rn ('hO Il l'Mllto 1oclallsta lolcnde f!egulre per r11gglungore 111 sun mi•la.
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