Critica Sociale - Anno XII - n. 19 - 1 ottobre 1902

BI 291 CRITICA SOCIALE occorre studio ed acume per scoprire quei dati rap– porti per i quali occor1·c praticare questa eccezione. Per esempio, noi crediamo che i mctallnrgici di l>ordo e dello officine nei Porti debbano appartenere alla. Fede– razione dei lavoratori dei Porti, piuttosto che a quella :Metallurgica, mentre ciò è vivamente contestato da gran 1rnrte degli operai. Nelle Federazioni Nazionali e nei 11oteri che le diri– gono, debbono poi' l'avvenire SJ>Ccializzarsi lo studio e la direzione della resistenza. Man mano che procede lo sviluppo capitalistico dell'industria, ogni fenomeno ad c:,so relativo, por quanto localizzato, è strettamente col– log-ato alle condizioni nazionali e internazionali delle industrie stosse. Di queste condizioni conviene toner conto JJer delibe– rare sulle singole agitazioni, e soltanto un organismo nazionale può nverno cognizione. Pertanto, i Comitati <lirettivi delle Federazioni debbono essere come osser• Yntorii, i quali, colla massima diligenza ed abilità, si tengano al corrente di tutte le fasi che la loro in(lustria percorre. Perciò, come saggiamente alcuni Statuti fede– rali prescrivono, nessuno sciopero dO\'l"chbc proclamarsi senza il consenso di questi Comitati direttivi, in unione a.I consenso degli Uffici Centrali delle Camere del r,a– voro. ln questo modo, concorrendo la cognizione dello condizioni nazionali dell'industria con quella delle con– dizioni locali di tutte le industrie, si hanno gli clementi JJositivi e pill utili JJCrben giudicare di ogni agita– zione. Altro dei còmpiti delle reclerazioni si è il provvedere ad alcune funzioni che, per le loro esigenze finanziarie, non possono essere assunte dalle Sezioni locali, come per esempio la lotta contro In disoccupazione sotto forma di sussidii ai soci \'iaggianti in cerca di la\'oro, e di sussidii giornalieri clurante il lleriodo cli disoccupaziono sofferto dai singoli soci. In questo campo, mentre è im– J>0rtnnte l'O))Cra attuata dalla Fcctera.zione doi Sindncati tedeschi, i quali, in questi ultimi duo anni di terribili crisi per le industrie cleLloro paese, hanno corrisposto integralmente a tutti i loro associati i sussidii stabiliti dai propri statuti, alcune nostre Federazioni hanno già dato buon esempio di attivitìl .. La disoccupazione ò mnle che non può essere guarito dalla sola resistenza, la quale più SJJecia.lmente tutela l'interesse degli operai occupati; nel tempo stesso Jlerò ò certamente il male J)iù grave che affligge il proleta– riato e che va ogni giorno pili aggravandosi per OJ}era dello stesso J>rogresso industriale e dello crisi 1>eriodiche proclotte dal disorcline immenso che contrnddi.stingue la J>rOduzione capitalistica. Per quanto la disoccupazione })Ossaessere eliminata soltanto con provvedimenti di in– dolo politica, i quali però non , 1 errnuno cosl presto, uf– ficio dell'organizzazione si ò d'alleviarla, con quei JJOChi mezzi che sono a sua disposizione e coll'opera. delle Federazioni Nazionali. Queste 11oidebbono attendere principalmente anche alla propaganda orale e scritta, propaganda <·he, JJCl' essere basata sulle condizioni speciali di ciascun me– stiere, riesce la pili eflìcaco. Cosl la stampa. professio– nale, che è tutta produzione delle Federazioni Nazionali, conta in ltali1, parecchi gìornali e anche l.len fatti; oc– corre S\'ilupparla. per modo che ogni mestiere abbia il proprio giornale, e che la loro collaborazione sia, nel maggior grado possibile, operaia. Per In propaganda orn!c poi e per tutto il coordina.– mento e per la direzione dal movimento, sono utilissimi i Segretari viai,nrianti, come ne esiste presso la Federa- ziono J:dilizia, e come Yorremmo che ne PSistesse presso tutte lo l<'ederazioni. Un'ultima osservazione, rispetto ad esse, riguarda il pericolo di eccedere nella mnnìa di costituire queste Federazioni. Un esempio del genere ci fu dato recente– mente coll'iniziati,,a presa dalla Lega spazzaturai di Pisa J)Cr costituire la }'edernzione Nazionale fra gli ad– detti alla nettezza urbana. i:: facile vedere come c1 uesta li'ederazìone sarebbe ane– mica cd imJJOtente a funzionare, dato l'esiguo numero di coloro che la com11orrebl.lcro e la loro tcnuissima mercede. Quindi, in luogo di molto Federazioni impotenti, è meglio a\'erno pil1 poche e forti, nelle quali poi pos– sono cOn\'ergel'e anche vari mestieri, purchò tra di loro molto affini, e costituire come altrettante sottofcderazioni nel sono di una stessa ]'eden,zione Kazionale. na1111o_rto tli funr.ionnmento tra. orgnnizr.nzione eronomica o [»nrtito Socialistn. l socialisti uell'organir.zazione economica sono una minorami~ che la dirige, ne sono il cervello. Pratica– mente ciò a\'\'iene 11erchè la grandissima maggioranza degli uomini, scelti a. comporre le Commissioni direttive od eletti a coprire le cal'iche di segretari, sono dalla stessa massa proletaria scelti ed eletti fra i socialisti. Ogni momento però l'organizzazione ha bisogno dell'a• iuto di altri uomini che non sian quelli i quali peren– neme11te sono impiega.ti al proprio servizio, e cioò per conferenze, per consigli, sì legali che d 1 0t"dine generale, e Jlit'i s1rncialmcnto pe1· guidare le agitazioni e gli scio– peri. 11 reclutamento di queste persone ò fatto sempre nel seno del Partito Socia.lista, ma senza norma. alcuna e quasi .sempre accontentandosi, data la penuria cli uomini, di quelli a cui, in ciascuna data circostanza, le occupa– zioni non impediscono cli dare l'opera propria. Ciò avviene sia nelle richiesto di deJrntati - le 1>il1 frequenti - sia in tutte lo richieste di socialisti della stessa località in cui se ne 11resentn la. necessità. In tutto il confusionismo di questa funzione, una sola norma a noi consta sia stahL presa in modo cleflnith·o e regolare: quella 11er cui la Direzione ciel Partito ha messo un de– putato ad esclusiva e continua disposizione della Fede– razione Nazionale dei Contadini. È facile vedere tutto il pericolo o tutto il danno che emergono da questa condiziono di cose. Non tutti i com– pagni hanno capacifa o competenza J>er occuparsi di cose così delicate, come quelle clrn riflettono l'organiz– zazione economica, e ciò accade anche per quei compa• gni che sono fra i pill noti per la loro azione nel campo politico o clella pura propaganda socialista, e che vice– versa sono poi quelli a cui pilt facilmente si ricorre. I~ tralasciamo di accennare allù conseguenze disastrose pro– vocate da. compagni che, oltre all'essere incompetenti, sono poi leggeri o inconsiderati. Qualche \'Olta si trntta di migliaia cli persone che pos– sono essere condotte a.Ila fame per un atto inconside· rato, per quanto in buona fede. Secondo noi, sia i singoli Circoli ris1letto ai soci di ciascuna. località, sia. la Direzione del Jlart.ito risJJCtto ai deputati ed alle alti-e persone che, 11er le loro spe– ciali condizioni, sono le piì1 autorevoli in materia, deb– bono 11rocedere ad una designazione dei compagni cui le orga.nizzazioni economiche debbono 1·h•olgersi. 'l'ali designazioni 1 che si possono rinnovare a JJeriodi fissi, siano ratte colla massima. cautela, e a nes<;un compagno

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