Critica Sociale - Anno XII - n. 19 - 1 ottobre 1902
298 CRITICA SOCIAUJ con quattro criteri comuni, bene drogati cln. una filza di contrasti stridenti, clìmostrnrc tutta la iniquitìl della 11ostra socicfa presente: occorrc\'ano, invece, studi JH\r• ticolnri, cifre, statistiche, raffronti storici, dati raccolti da CSJ)orionza continuata, e tutto ciò ern un'incognita non solo per i sociali:1;ti, ma por la grande maggioram:n dogli italiani. Ebbene, sia questo Congresso una lezione salutare JJCr tutti noi, che abbiamo In sciocca pretesa di dirigere un mo,·imonto colossale senza alcuna seria preparazione scientifica o 11ratica. Dicci anni fa la J)rOJ)nganda socia· lista poto,,a necontentnr.ili di sollevare la coscienza a dignlti'I. umana, rappresentando agli uomini abbrutiti un sistema cli ,•ita migliore, mcclinnte critica fatta a!Pin• grosso del fenomeni attunli, sia economici, sia morali. lla oggi quella propaganda JJrimitiva ci ha d11.to l'esercito, o l'esercito aspetta. Aspetta l'indicazione della !ltrnd1l mncstrn, astletta una direttl,•n. lncomincino, <Luindi, i socialisti d 1 ltalia a otudiare 'i ratti, a raccogliere dati; ognuno, come potrà. e secondo lo suo condizioni e le ~uo inclinazioni, scelga un camJ)o di osserrnzioni; ma si depositi unn buona volta nel museo dei ricordi tutto il JJrimith•o bagaglio della JJrOJ)nganda 1 o si dia mano alla costruzione JJositiva della nuova esperienza con materialo nuovo. E diamo il buon esempio. . .. Jn men cli due nnnii oltre trentamila contadini si sono organizzati in Lega. e con fulminea risposta i proprie– ta.rii si sono preparati alla resistenza. Il fenomeno ò spuntato cosl rapidamente, da sbalordire tutti, e organizzatori e Governo. E la risposta dei JJro. prietari ò stata così flernmente aspra, dn, scombussolare perfino le Leghe dei contadini. Urgente quindi è lo studio clell'etretto delle organizzazioni: dell'unico effetto che oggi conoscinmo, cioè la resistenza dei proprietari. Questa JJOtrà manifestarsi sotto forme diverse: dalla pili gravo (1.ibba11clonodella cultura, cambiamento di essa da in• tensiva ad ostensh•a), alla meno grave (introduzione di macchine e conseguente disoccupazione, ovvero resistenza normale contro l'elernmonto dei salari). Xaturalmente (come notava il Montcmartini nella sua non discussa Relazione al Congresso di Imola) non tutte queste forme di resistenza sono J)Ossibili egualmente in ltalia. Così, l'abbandono della cultura, il cambiamento di questa da intensiva ad estensi\•a non 1rnò anenire nella Lombnrdìa, dove la terra ))0C0vale, ma dove la ricchezza. è un 1nodotto degl'iugenti tnJlitali impiegati nell'agricoltura. Al contrario, il proprietario potrà resi· stere alle Leghe, lasciando incolte le sue terre, in tutti i paesi a grande latifondo prativo, oppure potrà rendere estensiva la. cultura in quei 1mesl dovo l'ngricoltura in– tensiva è poco nota 1 appunto }lOrchò buona parte di questi proprietari non ricavano il loro lusso dalla sola JJroprietìL fondiaria, ma da. altra. specie di rendita (fab– bricati, miniere, azioni industriali, titoli di credito, ccc.). Eppure una simile forma di resistenza non potr.\ sviluJ)• parsi su parte rilevante del ptlese, data la grande J>0- vertà nostra. e dato il bisogno urgente di quattrini) che anche i 11il'1 ricchi sentono. Aucho l'introduzione dello mo.echino potrà C!lsero un mezzo di resistenza atto a ridurre la. mano d'opera od a J>rO\'OCnro In disoccupazione. 'J'nle resistenza, però, ò più nppnrente, che reale: ad ogni modo è di una gra\'ità minore, dato il disagio economico del nostro paese, dnta la grande estensione della piccola proprietà, data hLine– sistenza di un reale e non illusorio credito agrario, che UIIU vieta al piccolo 1nopriefario od al colti\'atore in grande con coltura estensiva l'acquisto dolio macchine. Ma, por quanto riguarda il momento, innanzi a.Ila.pressione clolle Leghe ben potrebbe lo stremato proprietnrio sobbarcarsi nd 1111 ultimo sncriftzio e rispondere con l'introduzione della ma.cellina. ... Jnnanzi a. tali forme di resistenza, quale l'atteggia– mento delle Leghe dei contadini? Ecco il problema, che non si risol\'e con la predica– zione cicca di una JJressione ancora Jliì1 cieca, ma che si rli,o!,•e esnminando la natura <lell'ostacolo. Occorre, cioò, procedere alla. seguente ricerca: se il fenomeno della resistenza sia tale da J>otere essere fiaccato e viuto - ))ili che dalla. forza. prolotnrln. del momento - dal mnrgino sufficiente che la rendita fondiaria lascia. semJJr0 al proprietario, mal,::rado lo detrazioni in ra.vore del contadini; oppure so la. resistenza sia l'unico ed esclusivo mezzo di \'ita nel proprietario, il quale, a concessione fatta, non troverebbe pili il modo cli mangiare. R qui In. risposta verrebbe su facile e piana, so a,·es– simo sotto mano una organica inchiesta. agraria, che n noi manca, mentre lo nazioni civili, come la. Francia e In Germanin, no hanno Ulhli ch'è J>rodotto continuali\'O del Incoltura e dell'attivi fa oazionalc. Xoi, invece, abbiamo I'Jnchiosta agraria. del 1882ed alcuni dati contemporanei che, ravvicinati, Ilotranno essere utili per dare qualche utile conclusione. Aci eccezione della. Lombardia, di parte del Veneto e del Piemonte o di qualche nitro lembo di terra it-aliann, il nostro JJaese è incolto 1>cr un terzo della sua esten– sione e 110Iresto ò sotto1>osto <1uasi del tutto a cultura Jlrimitl\'a. L'inchiesta agraria del 1S8~ constata\'a venti anni fa che la nostra proprietà. fondiaria, salvo in alcuno plaghe, rendeva di lordo non pili del 5 cento, rendita. oscillante ed incerta per le troppo frequenti siccit1\ cd altre intemperie accumulato nel nostro cielo a causa cli un colpevole o disastroso dibosca.mcnto. l~ra.quei podc• rosi volumi si aggira insistente un coucetto solo: In. terra ò male colth·ata, il proprietario ò povero, i ca.pitali non si impiegano nella coltivazione, il fisco opprime orribil• mente. '"hanno in quei \'Olumi bila.nei, riguardanti un ettaro coltinto a vigna od a grano, che ranno sorgere la domanda, quale interesse abbia nncora il JJroprietario a conservare la sua. propriottì. V'hnnno conti che dimostrano come l'imposta assorl.Hl tutto il reddito; v 1 ha.nno conti che accertano come nel maggior numero elci casi In. rcndihi netta. sia così scarsa. dn. non potei' sopportare Furto cl i una sola. annata sfn– \'Orovole. Eppure nel 18S2 quel che si produceva. in vino era venduto in 1,·rancia.: oggi, invoco, a condizioni identiche di cose, il viuo italiano si 1>erdesuperfluo nelle cantino, perchò la Francia non ha. JJiì1bisogno di noi, perchò In Grecia o li\ Spagna. uccidono la. nostra produzione. Ebbene, chi ,•olesse compara.re i dati risultanti da quel• l'inchiesta con i dati odierni, tro,·crebbo non un mi– glioramento, ma un peggioramento notevole. La parto incolta o malarica ò rima,;ta. qual'era.; i grandi latifondl sono ancora lì, con una differenza in J)cggio, cioò con hi distruzione dell'industria. pastorlzia. Jl c1·edito pub• blico rovinato in un periodo di venti anni, il debito ipo. tecnrio tremendamente aggravato, le e~propriazioni all'or– dino del giorno, le sovraimposte provinciali e comunali su1>crantl di pili del dOJlpio l'imposta erariale. E, d'altra parte, le condizioni miserande dei contadini, quali furono descritte nella inchiesta del 1882, sussistono sempre, e,
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