Critica Sociale - Anno XII - n. 17 - 1 settembre 1902

CRITICA SOCIALE 265 ciali di ambiente o dello cnrnttcri!ltlchc che contrnddi– stinguono ch1sc1111:l associazione di ciascuna categoria. Xon tutte, npJJCIHlnate, possono entrare nella Camera, come non tutte debbono potere !ilervirsi dello scio))Cro come arme nornrnlc di lotta. ~la, 1rnrchò le associazioni siano di cla.;:;soo clcci.-.ea lottare sul terreno della resi• stcnz,1, debbono aver diritto di cittadinanza nella fil. miglia operaia. I•: lit rcsisten.:1~ non ò sinonimo di 1~eio• pero, ma vuol dire nb\Jnndono dei vecchi metodi di implorare miizliornmcnti, come concessioni di grazio speciali, don1tc nl buon cuore rlei Jrndroni o delle nm– ministrn:doni, e richiesta e con~eguimcnto degli stes...;I come diritti spettanti ai lavoratori. "Nei mezzi poi per far Yalere questa richic.:ta, ciascun!\ cntcgoria si servo dei ))i{t adattij fr,l e.::si lo sciOJlcro ò quello piì1 comu– nemente urnto, mn 11011 ò il :ìOIOjanzi, risel'vnndoci dì pnrlnrne J>il1dottn~lintnmentc, ci limitinmo nd asserire elio esso ò forma transitoria di lotta dovuliL specinlmcnle all1l ritrosia del cnpitnlismo ad nbdicnre al proprio regno assoluto nello oflicine e in tutti i luo~hi O\'C si s,•olge il la,·oro umrrno. Qualora e.::so fos,;c costi·etto a discutere i prOJ)ri rapporti coi lnvorntori da\'anti nd un;\ nutoriti\ supcl'ioro ad entrambi o tale da 111·ostaro sur– ftcienti garnuzic di im1mrzinlità, lo sciopc1·0, che 1l'altrn parte, nelle suo npplicazioni JJÌllgrandiose ed ultime, di fronte allo pili moderne forme di capitalismo accentrato nei trnsts, si ò manirefat-o impotent.e, potrebbe essere quasi completamento abbandonnto. (') :Non lo sciopero, ma l'organizznzìono dev'essere lo scopo dei la\'Oratorì e dei socinlisti 1 l'organizzazione lntcsn come l'unione compatta o i;;olidnlo del maggior numero di proletari che continuamente dànno opera per il loro miglioramento e che, con la loro compattezzR. e disciplina, ngiscono come minaccìn talo, dn indurre il capitalismo a concedere senza tentare lotte disper/\to ed incerte. Qua1hlo si comprende la grnndioiò:a runzione che asse• gniamo alte Camere del lavoro, ~i votlc come non ))OS· sano essere considerato come sem1}licl rucine cli scioperi o come nd c~se J)Os'!nno ndcclire categorie pili tarde nei loro movimenti, pili deboli nella loro azione. { 1 ) Si obbietterà facilmente che questo nostro disegno, circa l'estensione o lo S\ 1 iluppo dello Camere del lavoro, condurrì~ nel un organismo in cui predominerà In con– fusione dello persone o dello funzioni piì, disparato, e nit un nccontrnmouto così asfissiante, d·a impedire l'\u– cremento nllturnlo cui tante iniziative, ln'!Ciate libere di sò stesse, indubbiamente arri\'Crebbero. Orbene, per togliere equi\'Oci, noi fllCcinmo ossenaro che, per quanto raggruppate nella Camera del hworo, tutte le iniziati\'C consenerebbero la loro C0111Jlletn. li– bertà. d'azione, nel cam1>0 della lotta di classe. .Non si trn.ttri di rendere la Camera del la\•oro o, per esser piì1 precisi, i suoi organi diretth•i (Commi:ìsione EseClltiva e Comitato Centrale) dlsciplinatori di tutta In complessa mntcrin cui noi accennammo, cosiechè, dagli (') l'IÌ• lungo In Bcln:t1onc, In uno 81JCCIRIC<'fll)itolo, !nslslc 1111111 !nutlllt:'i C sul dl8Mlrl dC'gll scioperl. (ltlltl'IIU tc<mo111ici. O sul COIISC· gucntc dovere (ICI 1oe11111st1 <Il 0111JOr11I c11eri;1c11me11lo R11R loro 11ro- eh1rurizlo11c. (Nol<I 1/t/1(1 CRITlCA)- i-) A 11uesto rlguRrdo 1 1m11oriant1sslmo 11uel>l>e Il risolvere Il J)rO• blcmn se anche gll agcnll dello Sh1to delJl.111110 aderire collo loro auoclazlonl 11\lc CRmcre del la,·oro. -"" e J)Olel1è I due relniorl 10110 di co11trarlo a,·vhto, e In 11ue11t1011c non è 11ncorn rnnturn, 81 è UI· m1110 llllgllor coim 1i.1elnrl11 so111esa, JK'r 111tc11deroc11e, non Il cono di OJ)lnlonl J)ersonnll llflll\10 80l)ra ))OHIIJ\11 li,-OtCSI,mn l'tll-JlCrlCIIZII dell'u,10 e dcll'l\llro metodo, dia modo di rlso1vcrln. \., ncioperi fino alla 111utun.litì1., dalln prop11g-a11<lnper In. resistenza all'istituzione delle bililiotcchc, tutte le ntti• vit,ì, che sul terreno della lotta di cln.:;so co:,;pirnno nl miglioramento del ))rOletariato, debbano dipendere e ri• ee,•ere norme e sanzioni da unn ~tessa nceolta di indi– \'idui. r,n. Camera del l1woro 1 i,e devo essere istituzione com– plessa, de\'O pur es.::ere snodatn e deccnt,rnla. in tutte le ~110 ramificazioni. Ci11Scuna sorta di ass;ociazioni, di ufl\ri che fanno cilpO nd essa, debbono avere direzione propria e scelta nel pro1>rio sono; tutti J)Crò debbono essere coordinati nella loro azione, nelln loro tattica, che sn– rnnno ispirate a eriterii socialisti. Oarnnzia. di questo ratto può Yenirc soltanto d11lln ~on•eglinnza e lit\l controllo, che r-u tutt.o <1ueslo 1110\'i– mouto eserciterebbero i poteri dirC 'l.ti\ 'i cieli:\ Ci\mcrn del lavoro, scelti di\gli organi della re~isteuza. Xon confusionismo, nò accentramento; perfetta e com• plctn di\'isiono del la\'Oro, assieme Rd uni\ intonazione generale che l)re'lieda allo S\'ilu))f)O di tutte le runzioni. Se cib si sa ottenere, ò facile il comprendere quale grandiosa utili ti\. può venirne al proletariato: impedi• monto a che nes;sunn forma. di lotta poi suo migliom- 111entodevii nel campo piccolo borghese o borghese ad– dirittura; aiuto reciproco spontn.neo e continuo fm tutte lo istituzioni operaie, con benefici effetti per tutto; eo• stituzione di un com))leto ambiente operaio, nel qunle i la\'oratori tro\•ino soddisrnciment-0 ))Cr tutte le loro esigenze, tutti i loro bisogni, sì materinli che morali cd intellettuali. Alla costituzione s1Jccialme11to di questo ambieuto 11oi dobbiamo miraro; c~so ci darà i buoni socialisti con• vertiti, non da un entusiasmo 1rnsseggiero 1 nè da un mnl– contento im))ulsi\'O, ma dalla esplicazione pratica o ;:iornaliern. del principìi su cui il socialismo ò rondnto; esso addestrerà i lavoratori a quella, ammi11istrazio110 della , ocietà cui debbono tendere, o faciliterà la con– quista dei pubblici poteri. Quando In cln.sso lavoratrice, nll'inruori dcll'orgnna– mento ufficiale doli a Socictù, a\'ri\ saputo costruirsi tutto un nuO\'O or~annmento speciale, nel {(llf•le tro\'i i mezzi di lotta contro il capitalismo per migliorare le condi– zioni economiche, aiuto e nssistenzn in tutte le pro))rie sciagure, modo di ~eriro cli ))Crsò stoss11. i propri mezzi di vita, di acquistare eclucazione od Istruzione; quando questo nuovo mondo schiett1uncnto operaio incomincoril. a sorgere nelle princiJmli cittìl por raccogliere poscia anche gli ultimi borghi, la completa emancipazione della classe la\'oratrice non potrà. essere molto lontana. Così la. Camera del Lavoro sarìt, como scrisse Antonio Labrioln, il germe del Comune dell'avvenire, e cosl si coopererà. a creare gli organismi dirotti\'i della futura società, in quanto non possiamo s1>erare che gli attuali poteri borghesi J)ossano, in mano nostra, trasformarsi talmente, da i;enlre nnche per In società rutura. Di questi J>oteri ci lmpa<lroniamo per senircene ad aiutare lo S\•iluppo dei nuO\'i organismi, che i lavoratori si ,•anno foggiando di per sò stessi entro la cerchia. della. Camera del Lavoro. I•: tale J)Cnsiero isf)ira\'a pure Carlo llar:c quando, nella sua ramosa lettorn r-ul programma di Ootha, ammouiva non dO\'ersi ri<:hiedero allo Stato che diffondessp l'istruzione, ma cho SO\'\'Cnisse le scuole isti– tuite dagli OJJoral. E in quest'aziono noi crediamo consista In diffcronzn precipua rrn il socialismo democratico o il socialismo di Stato. Crediamo infine utile (~ccennnrc nel nlcune norme ge•

RkJQdWJsaXNoZXIy