Critica Sociale - Anno XII - n. 17 - 1 settembre 1902

2G4 CRITICASOCIALE a1fatto mediante l'incremento contemporaneo di tutte le rorze, di cui un dato fenomeno è la risultante. 'J'racciate cosl le grandi linee del cammino ))ercorso nel campo dell 1 organizzazione economica dopo l'ultimo Coni;:rcsso, ò evidente che ad ]mola dovremo informare 11} nostre delilJcrazioni in questa materia a crit.eri ben diversi da quelli che ci hanno i..:;J)irati a Homa. Col:\ Jlii1 ancora che negli ordini del giorno votati, nella discussione, dominarono l'idea e il desiderio che i /;OCialisti si dedicassero (e quasi ovunque la iniziassero) nll'opera dì organizzar.ione economica del proletariato; di norme J)1·:1tiche,furono indicate soltanto alcune di carattcl'c generalo ed intuiti\ 1 0: l'utilità delle l~eclerazioni 1u1ionali e la Jll'ecedenza dti darsi, so1Jrn ogni altro la– \'Oro, a quello dell'organizzar.ione dei contadini e ad otte11ore una miglior legge sul l:ivoro dello donne e dei fanciulli. Questi dcsiderì d'or,line prat.ico sono oramai una realtà, e, poichè <l'altra parte quella vasta organizzazione, che a Hom:i si aus)licava, ora di fatto esiste, così il còmpito dei socialisti e del loro Congresso sta nello studiare e nel dettare le norme che la ciel,bono disciplinare, sia nella sua vita normale, sia noi suoi periodi ecce1:ion:di. Si dC\'e insomma creare tutta la strategia che, tenendo IJQnconto dello contingenti realtà del mondo economico o politico in cui i lavoratori vivono, e delle asJJirazioni ultime cui i socialisti tendono, sappia. guidare il prole– tariato, in questa guerra guerregghita. di ogni ora e di ogni luog-o contro il capitalismo, e che costituisce la forma pil, acuta e piiL clilflcile della. lotta. di classe, ad un succedersi di vittorie J)er le qua.li, integrato da quello politiche, divenga J>iÙrapida la trasrorma.zione della so– cictò. attuale in quella socialisticn. Cousiderazioui genernli. Noi crediamo che le linee generali dell'opera propria. ni sociallsti nell'organizzazione econon1ica sia.no rac– chiuse nel brano del :Manifesto del Partito Comunista. riportato come epigrare a. questa Relazione. Essi eioò debbono al movimento proletario imprimere un carattere di classe, che lo coordini tutto alle flna.litìL supreme del socialismo; non permettere che J>reva.lgano i criteri piccolo-borghesi ed egoisticamente corporati– vistici. Non sempre ciò è facile, come per e-;empio quando si tratti cli agitazioni contro le innovazioni meccaniche, nelle quali gli oporai, per difendersi dalla conseguente clisoccupazione, soventi vogliono impedire tali innova– zioni, dal che cerbrnente i socialisti debbono dissua– derli avviandoli a chiedere, non la. soppressione della macchina, ma 1mrte dei beueflzii da essa prodotti. Ed è pure difficile seguire i criteri socia.listi in altri casi, in cui sia necessario che eategorio di operai, non diretta– mente intere.:1sate in un dato conflitto, vi partecipino, sia me<liantc contrilluzloni, sia coll'astensione dal la\'Oro; e così in moltissimi altri casi nei quali, senza. l'inter• vento dei socialisti, alcune agitazioni si risolverellbero in aiutv momentaneo ad una J)iecola. categoria di per– 'ìOne e in danno della. intiera classe od anche dello svi• luppo capitalistico, inclispensabi!c al sorgere della nuova societ.à. AjJpunto per difendere l'interesse del movimento ge– nerale, i socialisti debbono far sl che l'organizzazione cstendt~ la sua azione anche all'infuori delle \'ertenze relativo al contratto di lavoro ed ottenga che le miglio• rato condizioni di salario e lii orario J)roclucano nei la– ,•oratori un elevamento graduale della loro coscienza, B1b ,ate B C no 1ar e delle loro abitudini e della loro vita; per modo che questi impieghino le ore risparmiate, e i denari percepiti in pii\ nell'istruirsi e nell'eclucarsi. Cosl l'organizzazione presterà. tutela ed aiuto ai lavoratori non soltanto nello vertenze col capitalista, ma in tutte lu loro evenienze, in tutti i loro bisogni. A questi iutenti i socialisti cureranno lo svilu1Jpo dello Camere del Lavoro, le quali debbono attenclc1·O a molte altre funzioni, oltre quella del disciplinare la resistenza, con mezzi acconci e con istituzioni decentrate e in gran JJartc autonome, ma sempre sotto la direzione e 1:i sor. vcglianza delle Leghe di resistenza. La resistenza, come la forma pili genuina di lott.i di classe, deve presiedere a. tutto il lavorio di organizza. zione e di miglioramento dei proletari, in quanto saprà evitare errori ed equivoci negli altri campi in cui la. lotta. di classe si ])resenta. mascherata ecl ingannatrice nelle apparenze. Quindi nelle Camere del Lavoro debbono trovar sede gli uffici di consulenza. lega.le, di assistenza medica, di · statistica, di colloca.mento, di controllo ed aiuto per l'npJ)licazione della legislazione sociale, Uiblioteche, sale di lettura, Coopcrath·o di lavoro, di consumo, servizi di mutualità, e tutte le istituzioni insomma che, sul terreno della lotta di classe, provvedono all'ele,,azioue materiale e morale del proletariato. Jn questa cOmJ)lessità. di funzioni sta appunto il ca– rattere piì1 importante delle nostre organizzazioni locali, che la. perspicacia. dell'on. Sonnino denunciò, in un suo discorso alla Camera dei deputati, come su1>eriori e pili temi\Jili (per i reazionari s'intende) di quelle inglesi, che, raggruppate nazionalmente per arti e J>er mestieri, non hanno alcun vincolo nelle varie località in cui le loro Sezioni risiedono. Que3ta ò pure la tenclenza che di per se stesse se– guono le Camere clol lavoro sì in Italia che fuori. ln Germania, il rapporto sopra di esse presentato al Congresso di Stuttgart mette in luce come le stesse si occupino dì conrerenze di coltura superiore, di bagni, di rappresentazioni teatrali, di mutualità, di colonie per cure igieniche, ecc. Per un certo numero cli Camere le speso 1rnr istituzioni di tal genere superano quelle di amministrazione e dei locali. Ecl in Italia, seUIJeno così giovani, })lire la maggior parte delle Camere si sono messe su questa via. Nel novero cli queste funzioni complementari delle Camere del lavoro amiamo dar posto s1Jeciale a quelle riguardanti la statistica e l'applicazione della legisla– zione sociale. La prima, perchò indispcnsi,Uilc per dare gli elementi su cui si fonderanno i giudizii relati,•i alle agitazioni da iniziarsi di fronte a.i ))adroni e di fronte al lo Stato; la seconda, perchò gli operai, dato il I.lasso livello della loro coltura e date le complicazioni buro– cratiche delle leggi, da soli, 1,er e3cmpio, difficilmente sanno districarsi, quando sono colpiti da inrortuuio, per ottenere indennità a loro dovute; l'ossen·anza poi elci limiti cli età nelle assunzioni al lavoro delle donne e dei minorenni pur troppo per azione dei singoli OJ)erai non Yerrellbe attuata, perchè le loro misere condizioni li spingono ad aiutare i padroni nell'eluclorle. Jmportan– tissima e necessaria quindi in questo campo l'azione delle o:·Jnnizzazioni. Pe1· dare alle Cl\mere del lavoro il carattere eia noi desiderato, occorre poi che in esse si riuniscano tutto indistintamente le categorie di lavoratori salariati. Nell'ottenere queste adesioni si n.da naturalmente molto cauti e si tenga conto di tutte le condizioni spe•

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