Critica Sociale - Anno XII - n. 17 - 1 settembre 1902

E, ~;k·~ fa~ Critica Socialé fl/VJST .11 •QUJNDICJN.RLE DEL SOCI.RLISM(J Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. 4 - All'Estero: Anno L. 10 - Semestre L. 5,50, Lettere, vaglia, cartoline-vaglia all'Ufficio di CRITICASOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E. 23 (2° piano nobile) Anno Xli - N. 17. Non si vende a ,uon(wt sep<t.1•,iti. MIiano, 1 ° settembre 1902. inviamo questo fascicolo <i quei JJOChi, fra i 1·ichie– llenU con cartoli11c1, <loJ>JJia (giustci un auviso pubbli– cato ueU'Avanti!), ai quali ·•n ftt tXll1tto speclire il precedente, essendosi esaurita,·ia tiratura SltJJJJlemen– fare, che avevamo fatta, cli mezzo migliaio di col}ie. Assentwulosi da J1Jila110 JJer 1ft Congresso cU Imola, la, Direzione clella Critica, il prossimo uamero uscirà, forse con alcuni giorni di 1·ilanlo. SOMMARIO Attualltl\. Il (1•i(111{0 detl'tt/lfLi·oeo~ (OAnr.u CASilOLA). Sào11e,·o ueutnlit a firt11ze (f. I.) I socWUsli rU {ro11te tll/(1 111011(1/"Cllkl (I). 8,) 01<1 rl(Ol'//1(1 . .. /y/,(:H/.cU (~. Yt:LATIU). J!orym1L;:;:(l;:lo11e ecouomicil 1tet 1n•ofef(1rkllo l11{111s/rlt1/t: Rclnr.lono nl Co111,rossosoelaHshl 1101.Jonulc,I (l•u:n:o (;un:SA e 01!IO Mu- IUAl.llJ). U (lf/re ftel11;:io11f (lj l'Oll(/l't.81/l<J {l.,!, CIUTICA SOCIAU:). Blbllo/tC(t cU 1)1'0/ittQClllda. J,,',-:seudo anche questo mtmero tulio dedicalo al Go119resso, rinviamo ancora.per mm wlta, i varU articoli in continuazione. IL TRION]rO DELL'EQUIVOCO? 1,cnso che il Congresso d'Imola sarà più orclinRto che non si croda; e che i gazzettieri della stampa gialla rimarranno con la voglia in corpo dei litigi o dello dimissioni gii'Lpregustate ed annunziate a. colpi di tRmburo. Noi tutti desideriamo che la discussione sia seria. e, per qu,rnto è possibile, proficua; nè tre o quattro malintenzionati potranno turbare l'ordinò rnluto da un'assemblea di alcuno centinaia di I}Cr– sone. n Congresso deY'essere " tenuto bene; per Je polemiche e i casi personali avremo tempo dopo ,,: così F:nricoFerri nel1'ultimo fascicolo del Socialismo. :Kò ii Congresso, nò dopo: anzi, il Congresso dovrebbe risolvere o seppellire l'oziosa questione di fantastiche tendenze. Aci evita.re il dopo riuscirnmo? Un modo ci sarebbe, ed uno solo. Bisogna. che il Congresso sia. l'espreòsionc della. sinccrith; bisogna bandire ogni equivoco di parole a doppio senso e di pensieri ondeggianti. Invece, por quel che si av– verto, molti, scambio di affrontare e risolvere la. questione, daranno un colpo al cerchio o un altro alla botte, illudendosi così cl.iotteuero la paco; e sarà pace d'un minuto. La Direzione della Critica Sociale prevedeva ultinlamonte il trionfo di chiunque imbastirà un ordine del giorno con dei verò. Non risolvere il ditmttito significa continuarlo; il verò richiama il dOJXJ. 1arco . .. Senz'essere profeti) prevediamo che si confonde– ranno i temperamenti più opposti e lo vere o pro– prie tenden;i;e, di natura dottrinale, non bene nato ancora ed ignorate o volute ignorare da coloro che pm· trattano di tendenze. Si fonnerìt nl Cong1·osso, come a volte il. Montecitorio, una di quello concen– tra;i;ioni a cui tutti gli scontent.i fanno ca.po. ·gnrico ])'erri fa quistione cli metodo, non di dot– trina. In teoria è un ortodosso puro; è colletth•ista come il '!'urati e come tutti noi. JI suo piìt intelligente sostenitore è Arturo La– briola, il quale puzza di eretico. Avanti tutto, ù d,L osservare che, per il metodo, il La.briola. ù ardente amico dei repubblicani, a differenza del J.'erri. Ma questo è nulla. li Labriola ò in opposizione foncla– menblie con Ja dottrina socialista del li'erri. In un discorso detto a Venezia. 11i 22 cli febbraio di que– st'anno e stampato in tre fascicoli della Rivista po. volare del Colaianni, Arturo Labriola) pilt bernstei– niano del Bernstein, critica co,1 molta aspreua. le teoriche comunemente accettate dal partito socialista italiano. Do un cenno della parto sostanziale, o tra– scuro lo contraddizioni, iue,,itabili nel Labriola, il quale, per non dir altro, reputa buona. tendenza so– cialista l'avversione delle classi operaio inglesi " per il moYimonto votitico del socia.lismo ,, e la loro " fo. clinaziono por il movimento liberale, radicalo ed anarchico ,,, mentre, poche settimane dopo, accusava il 'l'urnti 1 noi Socialismo, cli trasformare il partito socialista italiano, degenerandolo, in quel fabianismo inglese che a Venezia degnò di sperticata H,pologia. i\la passo allo cose eletto dal Labriola e couf'ennate, sì da apparire convincimento tratto da.Ilo studio e dalla riflessione. Nò questa ò l'ora di polemiz;, ;a.re intorno a dissidi i dottrinali, che Arturo Labriola ha. il merito di esporre con franche;,;za. Intendo solo a. Sj)iegarn quale e quanta differenza. corro tra il }'erri e il suo piìL forte aiutatore. .Nello arti e nello sciem~o, Io spiritualismo h<Lri– fatto capoli110 1 come reazione a certe crudezze ma..– teria.listicho e con la vivezza ansimante della fiam– mellina che sta per ispegnersi. La dottrini, socialista. 110n ò stata risparmiata.. Le sue leggi fondamentali ed obbiettive sono stato, più che emendate, sostituite per cura di alcuni suoi critici. Arturo Labriola col– pisce a morte la dottrina. per dare vita o importanza al solo movimento operaio, distrugge l'elemento ob• biettivo per amore cli quello soggettivo; onde, per chi esemplifichi in conformità del suo pensiero, una associazione contadina della Puglia semifeudale ò pilt socialista di un aggru1>pamento di industrie mo– derno; ossia. la ,•olontà personale doU'inclividuo conta pilL dello stato di fatto essenziale al capitalismo. Insomma, il Labriola capovolgo i termini della con– cezione socialista comune e, por conseguenza, modifica le proposizioni del nostro programma massimo. Si sforza a conciliare le teoriche dell'individualismo con quelle ciel suo socialismo. ·1~va anche piì.1 lontano. Bgli bada a ripetere: che " il collettivismo uon è la

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