Critica Sociale - Anno XII - n. 15 - 1 agosto 1902

228 CRITICA SOCJAU; E bisogna dunque sapore (il lettore mono Analfa– beta ci perdoni se dobbiamo 11ssumcre il tono, pa– recchio tedioso, del maestro di ahbecedario) che vi sono scioperi o scioperi, che non tutti gli scioperi sono utili, Jegittimi o consig-liabi\i sempre e ad un modo; e non solo per considerazioni accidentali di tattica (condizioni dell'industria, qualità. e misura delle pretese, opportunit.\ ciel moment.0 1 simpatie della pubblica opinione, forza relativa dell'organiz– zazione operaia o padronale, fondi di resistenza, cd nitre ed altre che gli organizzatori sanno a memoria e nxvertono come per istinto), ma altresì in ragione delle funzioni esercitate dai la.vorntori e dei dmmi a cui li espone Jo sciopero. Sotto questo duplice aspetto i Javoratori salariati possono clistinguen,i all'ingrosso in cinque categorie. S'intende che se ne potrebbe configurare di pili (i mezzadri, -per esempio, potrebbero aspirare ad un riparto speciale, esseuclo mezzo salariati e mezzo soci compartecipanti) e che non sono separate drt un taglio netto, miì Puna passa nel1'11ltra per grnda~ zioni, come av\'ienc, diremo, anche delle specie na– tuntli ; come avviene del giorno e della notte, che esistono e si differenziano malgrado l'incertezza dei crepuscoli. Ci rnliamo dei pnrngoni, pcrchò sono un buon metodo didattico pei deficienti. 1a cntegorin. - Lavoratori mcmuali delle inclusirie libere a. servizio cli J>riutti, 1mpremlitori: operai, contadini, lal'oratori, del. mare (pescatori, operai dei porti, ccc.). Questo ò il hworo•merce, nella sua pili perfetta c:,pressione; in billìa. alla. l('gge della do– man~hLe dell'offerta, senza garanzie, senzfL diritti, souza (finchò i liLvoratol'i siano sbrancati) i11lh1en;1,i~ politica. Per costoro hl coalizione ò qual:!i l'unica difesa, per ossi essc11;1,ial111onto fu conquistata la libertà llcllo ~ciopero; il riualo vcrr:L facendosi pili rado col ri11f'orzr1rsidelle orgflnizzilzio11i, coll'iwviarsi di ,·ap– porti pili intelligenti fra esse e gli imprenditori, colla scuola dell'esperienza, coll'organizzarsi e il prevalere dcg-li arbitrati 1 ma difficilmente potrà. cessare del tutto flnchò duri il regime capitalista. Le Federa– zioni di resistenza, le Camere lii la.voro, provvedono fli Joro coJlocamonto individuale e collettivo, ad ns– sicurnre le buone condizioni di esso, ad eliminare fm loro la concorrenza, ad abolil'e il hrwnirismo 1 a promuovere arbitrati e leggi che attenuino i con– flitti, e a vigilarne il funzionamento. Qui lo sciopero non intacca che un interesse privato equiparabile al loro; Jo Stato non può intervenire che a prevenire eventuali ,,iolc,rnc; il danno, che lo sciopcl'O può loro reca.re (salve le considerazioni di tilttica accen– nate più sopra), è relativamente piccolo e passeggero, percllò <111cstagente, avrczza agli stenti, provata nlhi disoccupa;1,ione forznta, trova. poi, pii, il spesso, lavoro iu altre tenute, officino o vantieri e, nei c1.U:1i dispera.ti, emigrn sen;1,iL troppi rimpianti. 2a catcgo1·ia. - J1111)iegati dellr stesse industrie, commessi (li, commei·cio e si-mili (impiegati pri\•ati). 'l'ipicilmentc, condizioni analoghe alle precedenti. Coalizioni e scioperi piì1 difficili, per minore loro mobilità e adattabilitl1 1 maggior disparità di condi– zioni, meno facili congiunturo cli reimpiego. Occorre rnaggiol' cautela, ma il diritto cli sciopero è incon– testato. :J" categoria. - Lavoralol'i ed impiegati aei ser– vizii pubblici gestiti da -imprese private (ferrovie ad esercizio privato, tramvie, illuminazione, ccc.). Sub– bictti,•amente, condizioni analoghe rispettivamente H.quelle delle duo categorie precedenti: obl>iettiva,• ment.e, subentra un nuovo elemento, il prevalere dell'interesse pubblico diretto sui duo interessi pri– vati in couf:litto. Questa difl'ernnza, che attiene g·ià alla funzione, costituisco un danno e un vantaggio j un vantaggio, ()Crchè i la.vorntori possono v11lersenea prc- B1b,ote a CJno B1ar e mcrn sulla pubblica opinione e sui 1rnbhlici poteri per conquistare miglioramenti e gara1rnie che allontanino il bisogno dello sciopero; un danno, pcrchò lo scio– pero, ledendo direttamente un interesse generale, può iucontrare il disfarorc del pubblico, proyocarc repressioni arbitrarie dei Governi, e il pericolo dello sciopero genera la tendenza, nel diritto pubblico moderno, a introdurre speciali inibizioni e l'istituto dell'arbitrato cof1ttivo; il quale, nelle attuali condi· zioni di orgnnizzaziono operaia rndimcntale, e creato, come sarebbe, da un Govemo di classe, porrebbe i Javoratori dei servizii pubblici in concli;1,ionideteriori, ne atrofizzerebbe l'organizzazione e difficilmente an• drebbc munito da garanzie compensatrici. ]~ perciò che, quando parve si pcnsnsse ad introdurlo nelht nostra legislazione, fosse poi per i soli servi;1,ii pub– hlici o per le indust,l'ie in generale 1 noi suonammo l'allarme. Ad ogni modo, nel diritto italiano la liberfa di sciopero ò iiconosciutn. anche in questo campo: e fu un cavillo del Governo, quando presumette frodal'lo ai ferrovieri col pretesto della (]tialifica di pubblici ufficiali; qunlifìca che assumeranno accidentfllmente, quasi per delegazione tacita., per dt\te funzioni di pubblica tutela e limitatamente ai rapporti ch'cssi luumo col pubblico noll'esercizio cli esse; ma che a. torto si estcndcrebhe ai loro rapporti di locazione d'opera colle Compagnie. Il che non toglie che co– testi lavoratori debbano del diritto di sciopero vn– lersi con grandissima misura; ogni abuso l'ingagliar– direbbe ht corrente reazionaria, miran to a soppri• merlo con pronredimenti legislativi. 4 11 cntogori:1. - Lm:oratori e/elle inclusi rie cli Stato (sai<', tabacchi, ;1,eccho, arsenali, ccc.), e altri operai clello Stato. Lo Stato esercita questo indust.ric a scopi fiscilli (Hegìe) o per comodità, ma potrebbero pres– sochè indifferentemente veuir abbandonate ad imprese private. l lavomtori nel esse addetti godono, ò vern, in generale taJune garanzie (una certa stabilità, orari i limitat.i, contrihut.i a Cassa peosioni, ecc.), ed è qui ridi consigliabile ad essi una spcciAle -prudenza, a evitare chiusure di officine o sunoga di personale, tanto facile in un paese ove tanta mano d'opera si offre al ribasso; ma il carattere loro è essenzialmente iridu• striale. L'oncia della concorrenza della mano d'opera hatte alle soglie di questi stabilimenti supergiù come a quelle delle officine private. Perciò non vediamo per qual motivo clovrebb'esscro preclusa a riuesti operai, e analogamente a quelli dei Comu11i 1 ccc., hi pflrtecipazione alle Camere cli lavoro, Ja solidariefa dei Joro compflgni delle industrie sol'CJlc. 0 11 cntegorill. - Jmpif'gati r.d ar1enh llclfo Stato, delle Prolfincie, dei Comuni, delle magqiori Opere JJie (Ospednli e simili). Qui si varca. in altro campo. }:s– se1nialmente diversa qui ò la. fun;1,ionc 1 JH. quale ò funzione cU Sfato, quali che siflno le condizioni ma– teriali ciel lavoro o degli stipendii; ò funzione cioè che si connette ai maggiori e pili urgenti interessi della 1rn;1,ione.Dal punto di Yista dei Governi - non importa orn esaminare se questo punto di vista ideal– mente sia giusto 1 Ja qual cosa potrf\. essere tema di altro discorso - cotesti Ja.vorf1tori 1 dfll Ministro alla guardht di P. S. 1 dal generale fll fantaccino, sono parte e strumento del potere, il quale non può rivol– tarsi contro se stesso, nè sospendersi durevolmente, senza paralisi profonda clell'organisn10 sociale. Lo sciopero dogli impiegitti dello Stato ò quindi consi– derato come atto cli rivolta, cd ha tutti i danni ed i pericoli delle rivolte; la legge positiva, che san– cisce il diritto di sciopero per gli altri lavoratori, lo nega espressamente per questi, salvo il caso cliestrema cd ecceziorrnlc difesa, caso pili teorico che pratico. È ben chiaro quindi - fin che durino i presenti assetti politici, mon11rchici o repubblicani - che osso

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