Critica Sociale - Anno XII - n. 15 - 1 agosto 1902

B 234 CRITICASOCIALE Qui cadono in acconcio due osservazioni: primo, che, se ò doppio circa. il nume1·0 cli operai che bi– so~na occupare in una fabbrica itnliuna. a co11fro11to di una inglese, sono però cil'Ca la met:'l. i salari pa– goti a un operaio it11li11no, ris1>0tto alringlese: quindi, come notava il barone Cantoni nolrlnchicsta indu– striale del 1872, il costo, sotto questo aspetto, si equilibra. ru secondo luog-0 1 l'operaio italiano pro– duco meno, appunto 1>orchè è pugnto mono. B notisi elio qui non si può rifare Ja storio. doll'uo,·o o della, g-allina, 1>oichò l'operaio non potri\ 111ai dare cli pii1 fino a quando non 1-{0dri\di un salario che rialzi il suo tenor cli ,·iht, tanto da. porlo al sicuro dulia ft1mc. li suo lavoro è scarso, porchò il suo orgil.– nisrno non si ast1imila la quantifa tli clementi chi• miei necessari por sostentare uu organismo normale. Se ; borghesi italia11i 1 invece di decantare la "pro• "erbiale sobl'iob\ ,, dei loro lavorntori, leggessero gli studi in nrntcria ciel Moleschott, si accorgerebboro dei pericoli della " sobrietà ,,. In vece i cotonieri, 1>er <1unnto la. protezione assicurasse loro profitti fra il 12 e il 18°1., ai salari non pcnsnrono se non obbli- 1:{flti, e ancora. nou li rialzarono che in pro1>or– zione mininrn, basundosi sui principii indiscutibili del " gioco della. domanda o dell'offerta.,,, principi i log'ici e contro i quali è eia fanciullo l'elevare ht· g1111nzd: ai;li opol'ni tocca " giocnr,, bono. 5" ]./industria del cotone 8i trovn in condizioni S\'antaggiose anche per !"acquisto delle materie prime. li cotone cm primn. coltivato in ltalin, incoraggiata dalhl guerra n.mericana ciel 18G:t. Nel 1864 erano colth•ati nel regno circa 90.000 etbtri, sui quali si raccoglievuno circa G30.000 quintnli di cotone greggio, equivalenti a 250.000 di cotone i1l fiocco. Adesso, invece, la coltivn.zione di questn pinnta è qmlSi scomparsa, e, siccome la lavorazione dei cotoni prese pro1lorzio11i sempre maggiori eh~30 nnni a quesht (Htrtc, l'importazione assunse entità sempre più con– siderevoli. Ora 1 causa la solita imperfezione nei mezzi di trasporto, il nostro industriale deve sop– pol'tare gravi silgrifìci. Xel I OG, l'Associazione fni gli industriali cotonieri cli Milano faceva notare in mlii, pubblicaziono (J,<t questioneael clazio sul cotoue) che il cotone americano, franco ,~Liverpool, costava L. 4 1 50 al (1uintule meno che frauco u Genova. e, por (JUesto solo, il filato cli\ noi clovrelJbe costnru cent. 5,50 al kg. piì1 che in lnghilterro. Bisogna. 1>oi tener conto del trasporto dai porti di scalo allo sta– bilimento: e qui basti notare che nel 1886 il Circolo industriale e commerciale di Milnno all'erma,·a che una spedizione per il Mezzogiorno d'Halia costa. meno se è fa.ttti da. Manchester, che se procede dallo fabbriche nazionali! 'l'utte queste cagioni cli inferiorità ap1>nrvero nelln inchiesta industriale ciel 18i2: fu allora universlllO il lamento degli industriali, che prevedevano 1a morte di questa industria a bre"e scadenza .. Le Iorn querele Yennero accolte dal Parlamento e ne derivò la. tariffa. del 1878, che protesse i filnti e i tessuti cli cotone, con un dazio d'entrata che variava da 8 1 20 a 26 1 50 % del loro valore. Questa t.ariffa portò effetti immediati. L'industria cotoniera ne approfittò subito per aumentare il nu• mero dei fusi, per trasformare i telai a mano in meccanici, 1>erallargare g1i opifici o introdurvi mac• chine di ultimo modello. Se noi C'Snminiarno il mo– vimento d'importnzione dal L874 nl 1885, \'Celiamo che la nrnsstL (lei filati importati decrebbe da una quantib\ media nel primo quinquennio di 1IG.G4I quintali a 93.-'LO nel secondo quinquennio, mentre, nello stesso periodo, quella dei tessuti salì cla 110.760 a L93.623 quintali. La ragione di queste cifre si trova nel fatto che Pindustria paesana rivolse prima tutto lo sue cure alla produzione dei generi grossohmi, come queUi che ricltiedono macchine meno costose tee a ccl una maestrnnza meno abile. No i;orse una forte o disagevole concorrenza nella JH'Odm~ionedei filati inferiori, conco1Tenia contro cui gli industrillli non videro altro scom1>0 che in una nuova e pili elevata protezione. Difatti, davanti 11lla Commissione per le tariffo doganali del 1886 1 i cotonieri ritornavano alla carica. Avvertivano come ht tariffa del 187 proteggesse a sufficienza i filnti fino al N. 20 1 ma non quelli piì1 fini o tanto mono i tessuti. Chi edevan o quindi 1111 numento nello ultimo classi dei filfl.ti greggi e un aumento corrispondente sui tes suti, in 1>1uticol1u· modo su quelli fl(lpartenenti allo classi superiori, perchè, come osservava la Camorn di commercio di Milano," una n111ggiordifesa dei tessuti superiori si tradurrebbe in un immenso benefizio della filatura elci numeri mezzo fini, i quali troverebbero il rner· cato interno che oggi non hanno o non potrebbero a,•ere, perdurando lo stA.to attualo di cose ,,,.Chiesero inoltre i cotonieri una maggioro specificazione di voci. 1'urono in tutto nccontcntati. , 'i rialzò il dazio :rni filati semplici greggi e su quelli ritorti. Prinrn. d<'l 1887, i filati cucirini non avcrnno voce a sè: dietro la domandtt del Circolo industriale e commer– ciale di .i\lihrno, il Parlamento \'i 1 1ose un dazio lii L. 110 al quint.nlc. Puro110 rialza.ti intorno 11\ 25 °/ 0 i diritti sui tessuti greggi lisci. l.. a soprata,SSl't lii stamperia venne 1>ortata da L. 70 Il 1 ...80 per quin– b\le. Un'altra so1>rat11ssa venne introdotta e.e11ovo per i tessuti opernti e damascati (I ... 20 al (Juiutale) e per quelli di broccato (L. 40). Vennero distinte le voci riguardanti i tulli, e le mussole e i tessuti gra– ticol.lti1 ccc. Le agevolazioni fatto ngli stranieri si restrinsero insomma a quei generi che da noi si proclucev,1110 in poca quantità e che poco si impo1·• tarnno, mentre altissima ora. la protezione onde go• dovano i nostri fabbricanti sui generi di maggior consumo. E, siccome colla tariffa del 1887 vennero colpiti i pllesi verso i quali si ov,,iava la nostrn esportazione agricoln, ne risentirono grave danno le provincie meridio11ali, malgrado i trnttati ciel 1892. .Nonostante questa colosso.le protezione, che in mcclht oscilhi\'it frii il -'O e il 0 0 u/ 0 del valore del prndotto, gli nppetiti elci cotonieri 11011 erano soddi· sfatti: quanto loro occorrC\'a era la esclusione asso– luta del prodotto straniero. L 1 occnsione per soddi– sfare alle loro pretese fu offerta dai trattati del 1892. 1,;ssisi presentarono con nuo"e richieste, fatte in bnse a mlii apecificaiione ancor maggiore cli voci. Tranne pei filnti dolio due prime closi,i, per tutte lo nitre voci di filati o per i tessuti ai chiesero aumenti, malgrado i J)fU'eri contrari della Commissione rea,lo per le tariffe doganali (relatore Stringher) e della Commissione parlamentare. La lotta fu grande sul trattato italo-ol,•etico. La Svizzem aveva forte iu• teresse a vedersi nperte 1e nostre porte pel cotone: l'importanza. del suo commercio in materia. appare dalla seguente tavola: lmporf(lzio11c in Jtalùt dei "filati e cale11edi cotone (uuità = 1 quintale) 18S8 ISS9 11190 1891 1892 Oermnnia 4.317 4.:'IW 4.651 3.025 3.423 ln,Ll'hilterm 22.205 22.1S2 16.201 13.143 0.2-li 8\•izzera 6.73G 8.004 G.48G 4.420 2.U0I Altri paesi 758 605 615 500 4GI J111po1·tazione d i tessuti c1icoto11e. "" 18$!t 1890 1891 18H Germania 10.167 10.0S2 9.0GS 8.GOO 0.410 Jnghilterrn 42.184 à7.017 4S.0G4 ,IS.t43 86.094 Svizzera. 10.71G 13.-161 8.981 10.6S4 7.646 Altri paesi 6.918 4.260 4,181 8.506 s.so ,

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