Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902

196 CRl'l'lCA SOCIALE tanto per sè stessi, per quanto acuto sia il bisogno che ne spin~c, non si ha mai l'nudacln degli estremi ardi– menti. Fino n 1>ocotempo ra sembrava che l'organizzazione degli lnscl,lnnntl fosso 1>ro,·vlsta dell'altra non trascurn..– lJilo condiziono di riu.scitn: la determinatezza. o la sta• IJilllàdegll lntcndimentl. Assoclnzlone e Federazione si fro– vnvnno concordi nell'ini,istorc J>ressoil O0\·erno su questi tre punti rondnmcntall: limitalionedella reggenza, ruolo aperto od unico, stipendio unico Iniziale con aumenti fls~i. Ogni interesso 1>arzinlodegli associati a,•crn taciuto e do,·c,·n. tacere ftno al eoneegulmcnto dello scopo co– nnrnc. lla eosl ora imJlrohabilo cito rosse e oosì non ò stato. Oli ln,cgnnntl di lottoro milanesi, forse quelli stessi cho nolln. primavera clell'1111no scorso si fn,cevnno inlziil• tori di unn. nssoclaziouo cho rl\'osso Milano per centro, hanno J>OCO fa promossa un'agituzlonc fuori o inclipcn– dentomcnto dallo nssocinzlonl costituite. 'Essi, forti del• l'n1>1>oggio e dell'autorità doll 1 on. Adolfo Engcl, hanno chiesto al )linlstro e chieder:umo al Parlamento ( 1 ), un aumento di sti1,endlo J>cr I 1,rofossori di lettere dei Oin• unsi 1>crla somma complessh•a di 2 ,8 mila lire. Questa sonunn. non doro essere gil\ tolta al -tOO milioni dei bi– lanci militari o ad nitri bilanci non meno improdutti\'i; I mli:eri 30 milioni, che lo SI.AloelRrglscc nlla. pubblica Istruzione ltalinnn, sono nncho tro1>1>iper quetaro gli ntrnnmtl trav~lli dell'insegnamento! Le 24S 111ila lire, se– condo I grnu:11natlci milanesi, dovranno essere raggra– nellato abolendo i circa 200 posti di professori di scienze naturali nelle scuole tecniche o actdo!sando l'insegna– mento relativo, senza retribuzione, o.i profes~ori <11 ma– temnHcll d€l11estesso scuole. Xon è cosl RQehe nei Oln• nasi isolati? I professori cli matematica che, dall'lstitut.o o dal 1.lcco in poi, non hanno l)iì1 sentito parlare di botanica o dl zoologia, che hanno 11rcso 1mrte ad un concorso indeU.o soltanto por In mntcmatica, non si tro– ,•nno anello h), con unn s1>oclo di ingnnno, gravati elci• l'lnscgnnmonto di quello ~cionzc, senza retribuzione? J,ll c09R non potrebbe 0.'iSCroplì1 chiara e pii:1giusta! I•: tutto <1uestoJJCrchò? Perchò I professori di lettere sono ,:rrn,·nti dnllc 4 nlle 8 ore settimanali in pit'1rlei profes– !i0ri di matematica e non hanno, come questi, la pos.!l– bllitò. di disimpegnare le classi nggiunte o molte lezioni private. Cho cosa potranno mai escogitare a danno del loro colle~hi cd a rnntaggio proprio i professori di ma– tcmntlca, che con 1;;00 lire debbono vh'cro per anni cd nnni In luo~lli dove, diversamente ehc a llilano, non esistono nè classi lll,!giunle nè lezioni ))rh•ate? Non ò molto che I J)rorcssori dello scuole secondario di \'erona si fecero Rrendlcnmonte baruZitori <\i un eia• boratlst;imo J)rogetto di Società di mutuo soccorso fra I loro colleghi d'ltnlia; Socletà. cho in quest.o momento non J)Otrebbo esercitare elio un ctrctto soporifero e di– strarre l'attenzione e lo rorze d11llosco1>0comune e fon– damentnle a cui tutti quanti, con tutta rcncrgia, debbono tendere. Questi sono i fini, quest1l ò la solidarietà dei J)rofes– sori cl1c, trnscinati dal tom))i, hanno tentato l'a))plica– ziono <10Iprincipio mnrxlst.a della lotta di classe per lo loro couquisto economiche. ... Con quc;;to ossonazioni, che ho credute necessario e do\'erose, polchò la critica sincera è sempre reconda di bene, non ho yoluto Affermare che l'attuflle organlzz:l– zlouo dei J)rofessori sia prc1J1ntura o inerncace; anzi credo ~iunta rora anche JlCr essi di alzare la fronte e di chiedere allo Stato um\ riparazione per la troJ)pO lunga rondlzioue di Inferiorità economica o morale In cui, dalla. sua cosUtuzioue in 1,01 1 sono stati tenuti; di chiedere ollo Stato una retribuzione per lo meno U!,Cualo a quella cli tutte lo altro classi di 11ubblicl runzionarl Ja cui proclutth·itò, so non ò meno reale, certo ò 1>ii'1 discussa; credo f:iunt.n l'ora. di esigere dallo Stato itn. llano cito la cl11Sseinsegnante sin tenuta in quella con– siderazione ed a q11ell'nltczzn. In cui si trova in tutte le nitro nnzloni ci,·ili, grnndl o piccole. Ma eiò sarìl possi– bile soltanW so i prorcssorl delle scuoio medie, che sono destinnto plì1 fii tutte lo nitro o rormnrn gli uomini cd n crcnro lo energie innovntrlcl dol!n nnzionc, sapranno fondersi con questa o dl\'cntnro la. sua. J)h'1pronta cma– nnziono osicologicn; sn.ri \ J)osslbile soltanto se sn11rnnno porsundoro l'opinione pubblica di essere dh·ontati il nucleo cd il simbolo di quella nuova Italia che, liberata dal pregiudizi e dallo SOJJranh·enzc di un'epoca supe– rata, e'lncnmmina J)Cr In ,·la della pace operoi;:a e fe– conda. l.,a "Vittoria degli lnsegnnuti sullo Stato de,·e si– gnifienro vittoria del J>Cnliiero o della ci\'lltà sulla ra– giono della for1.n.o su~di a,·nnzi del Medio El'o. Solo allora la nazione comprenderà. che la causa deJ:11 ime,:nanli è causa propria, cd essi, icquistnndo la sen– sazione piena del diritto e della forza, ardiranno cd avranno. Se non sono cn1,aci di seguire questn via, ripreudnno pure qnella delle sollccitazioui personali dei pii! o meno eminenti parlameutnrl, delle eterno lamentele e dei pic– coli eenndnli sui periodici che solo essi scrh·ono o ICJl· gono, si accontentino delle solite JJromesse di 1:,ludioe di impegno da parto del ministri piì1 o meno Y0loute– rosl, ma, in questo ramo, 11cmproImpotenti, e abbando• nino l'associazione, poichò questa non potrebbe mai dare ud ossi nlcun utile ri.,ultato. L'ITALIA E I TRATTATI DICOMMERCI Ci pro1>onillmo di studiare, con un metodo affatto ohbiettivo, lo stato delle nostre industrie e dei com– mercinostri allo spirare dello convenzioni che dal 1892 ci tengono legati alle tre potenze dell'Europa occi– dentn1e. I~:nostro scopo altrcsì corcnre d'interessare il prolctttrittto al gronde fotto, che si sta per iniziare, della. rinnornzionc o meno dei nuovi trattati: fatto in cui la g-rnn massa lavoratrice delle citb\ e della. caJnpagna è 1>articolar111ente interessata, e vi è tanto piu interessata, poichò di essa tentano trar profitto i.rii spcculntori dclln buona fede ()OJ)Olarc, cercando di dimostrare che la 11rotcziono a tale o tal altro ramo dell'attività economica si risoJve in protezione elci lnYoro nazionale ccl in più alti ~alari. I trattati del 1892 furono un significante avvci1i• mento economico o polìtlco. Allora un triste vento di reazione economica spirnvn su tutta Europa: tntt(~ le t.oorio liberiste, le piì, siourc 1 sanzionate da, un mCT.ZO secolo di prova, erano discusse, combattute o sprcglnte. Iif\. vocchht politica di gelosie nazionali, gli nntlqui1tistromenti del colbcrtismo e del mercantilismo rivcnivnno Alla luce, ripuliti e brillnnti, fra le mani di uomini d'ingegno, che dRI fatto indiscutibile di dc1>rcssioni economiche o elci ritH'ilio dei prezzi trae– ,·ano energia per ripresentare i Yccchi sofismi con forma di modernità. I manifatturieri specialmente

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