Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902
CRITICA SOCIALE 195 facendo quel che tutti fanno, vogliono apparire di– versi clAI comune dei mortali. Ci sono mariti fede– lissimi allo loro spose che, nelle brigate degli amici, vantfrno geste di conquistatori. Sono piccole manie. E se alcuni ci provano gusto, s'nccomoclino 1 ma, per cnrith 1 non le raccontino a noi certo cose, chè li co– noscinmo: o non c'importi, affatto di sapere se, sn– liti nl municipio, ap1)rovenurno con gesto ri\'Oluzio– nario, nell'aula meravigliata del modesto villaggio, ìl nuovo stanziamento per la fognntura d'una via o poche lirette di aumento al becchino. GAHZIA CASSOl~A. L'ORGANIZZAZIONE FRA Gli I SEGNANTI delle scuole secondarie (Il Nella Jlrimnvcra dello scorso n111101>nssòfra M"li inse– gnanti delle regie scuoio meclit d 1 ltalia la parola del– l'orizani1.znzionc. 1 risultnti ottenuti dalle associazioni opernio, quelli che arride,·nno nll'associazione dei mnestri e ad altro categorie associato di impiei1ati 1 produssero in quella elnsso di professionisti, dove tanti dcsiclcrii e tanti bisogni si contorcevano da lungo tempo in proteste sterili, Pcftètf.o di un rn,iµ-io di luce su unn. rolln.dispersit nello t.enebre. Da tutte lo pnrti, in tutto le scuole, si ,:.{ittnrono le basi di una as~ocim.iono e si può quasi af– ferma.re che non vi fosse minuscolo Oinnasio in cui il corJ)O insc~nante non architettasse uno statuto e non ordisse una tela burocraticamente llOrfctta di cariche socialì, cli Commissioni e di Consl~li cliamministrazione, ndatta per una va.sta. oricnniz1.nzione. Si presentirono, in quest'alba del movimento, dei sintomi J>OCO promettenti: il de~iclerio di ognuno di porsi nlla testa <lcll'a~ita1.ionc o \!invadenza deleteria della triste pianta. della l>u- rocra1.in . Dopo un nnno di propnrnzione duo nuclei fondnmcn• t.nli si sono cost.ituiti: la l•'Mel'ozio11e :\'azio11ale cli Bo• lotznrt.o l'Associazione SrniQ11ol11 di Homa. La prima. tende 1l riunire in un solo fa.scio tutti gli inseiznanti delle scuole medie d'Italia; In seconda si limita n quelli delle scuole classiche. J.,o due nFòsoclnzionisi proressauo al- 101\toe riconoscono la necossifa di un'nzione comune, mn In. fu-iiono ap1mre nncorn. lontana o praticnmente dir– ttcile. Sicchè si ,·eriflca Il fatto che indh·idui di identiche condi1.ioni sociali o di idenlicl1e RSJ)irnzioni ~i trovnno rni:gruppati in associazioni dii;;tinle cd autonome. E non ò questo il ratto pili sconrortnnte che, nllo stato dello coso, si possa notare. k giìl trascorso un anno e ancorn uulln si è, non dico ottenuto, mn concretato: le a:;:socin.• 1.ioni non hanno ancorn un ))unto su cui convergere lo J)rOJJrieenergie o tentiirc lo sror1.o rlecisirn; la Camern f)renderà. le ,·ncan1.o (1) senza che nell'nula cli Mouteci• torio la loro \'OCCacqui;;ti forma e contenuto; la. pro• SJlettivn di un altro anno di ntte,n non potrà non inde– holire In com))agine dell'orl,{anizznzionc. llnnno l>cn \'aiutato, gli in11c~nanti 1 i congegni e l'wm tlell'nrme, Jler essi nuova, di cui si vogliono :-:cnire? Si trO\'tlllO essi, l)er ora, nclln coudizioue di vnlersi C'Oli 1u·otttto di una Msocinziono nllo scopo di ottenere A"iu· :- :tir.in . dn.llo St:ito ~ A mo so1111Jra di 110 1 o credo sia per hlli difetti che nll'associaziono degli Insegnanti manca quella unitÀ, quelln determinazione o quella forza che sono indispensabili alla vittoria. ,•, Lo condir.ioni fondamentall di vita e d'azione di una associa1.ione, ,•olta alln lottn lcµ-nlo per il migliornmento economico di unn. estesa clnsso cli ))crsone, sono: un lnrgo o spontaneo mo,•imento di simpatia nel paese; un cumulo di energia sociale potenziale, capace di dh·en– tare atth•a nppena si voglia o pro1>orzionata al flne da ra~giungere; intendimenti ben determinati, semplici cd immutabili ftno al conseguimento. Per lo associazioni degli insegnanti queste concli1.ionl non s1u1~istono. Il J)rofessore è, agli occhi ciel pubblico, un impie– gn.to rlcllo Stato 11011 sovrnccn.rico di fatica e il cui Rti• pendio, per quanto meschino, non corre l'alea del mor– cnto, riel clima e della salute. Egli ò ritenuto estraneo alla Jlrande massa. ln.Yoratrice, indifferente ni suoi bi• ROA"ni ed ai suoi moti, ostile ad essa quando ))eri propri interessi essa devo lottare contro lo Stato o contro Por• dine costituito. I pili non ,•edono nel J)roressore delle scuole medio cho un chiu-;o o JlCclante cultore di tutte lo formo storiche del pensinro, estraneo ai nuovi ori1.• 1.onti che recentemente si sono aperti o quotidianamonto sì illuminnno in ogni campo del mondo fisico ed intol• lottualo. Il com))lesso dol mntorinle scientifico delle scuole secondarie, circoscritto nel 1>rogrammiministeriali, e, plìt che altro, lo spirito di cui, nolln. ma~gior parte rlei cn.si, tnle materiale si vivifica, ~ono più propriamente alti a erenre i sudditi e ,:rii automi della burocra1.ia italiann che i liberi cittadini e i liberi J>ensatori. Certo, lo condi1.ioni dell'insegnamento in ltnlia ,•anno lenta– mente cambiando 1 certo, per una ~rande ))arte dei ~io• vnni ini.cgnnnti, l'ora di scuola non ò più ora di ufficio, ma emanazione sintetica di tutto il ln.voro intellettuale o morale compiuto nella vita intima e sociale, certo, nolln RCuola classicn. o tecnica vn lentamente inflltrnn• dosi l'ossigeno delle Unh,ersità o della piazza, ma il cri• te1·io publ>lico non può sejluire dn. ,•icino il mO\'imento o vedo ancora. e giudica il ))rores-;ore 1 impiegato, e la ~cuoia, qua.ra, rtottesca. E veniamo alla seconda condi1.ione indispensabile al• l'associa1.ione: l'cner~ia pot.cnzialo o latente, pronta ad n1,tire,proporzionata allo scopo. lo non vedo dove e quale Ria l'energia. di cui la f"edrrazione o l'Associa.;ionP suunominatc possano dis))orrc. I contadi11idel Mnnto, 1 nno lasrin, 1 nno che le spighe mnture si aprissero sui cmnpi deserti; i ferrovieri ahl>andomwano lo macchine spente SLtlle strarle ferrnte d'ltalitl;, ... mn i J)rofcssori? Che cosa ,·nlgono i due o tre mila soci cli quelle nssocia1.ioni quando OJ.(llUllO di essi non rappresenta che un (lesi• clerio? Cho \'a\ore può a.vero la cosl clettn forza. morale contro In. rigidezza dei bilanci dello Stato italinno, dietro a cui si n))punta la forza incalcolabile di ogni sorta di privile,ti secolari e dell~ nrmi? Chi non ha a quest 1 ora appreso che, quando sono in i,:-iuoco gli intere!lsi di intero cla.;si sociali, h\ for1.a morale ò una es1nessiono retoritn? 'l'omo si faccia un soverchio a11segnamento sui:li eminenti ))Rrlamentari che J>atro<'iucrnnno la causa; si ,10,·rebl>e 11urcomJ)rendcro cho nessuu uomo, per qunuto grnndc, può esercitn.ro un'azioue socinle apprezzabile, so (') Q11c1to 1\rlleolo cl pcrw:1111(• 1,r1mu 1lèlln (l!&e1i&~lo1Lo del l>llanclo non e:iiste una for1.a di cui !'gli sin. l'emanazione cd iI ,1e11a I'. 1. ~11 i:11 al11(111,mcnll 1101 m1111strn 1<>11,11\ furouo. su 11ues1·M· simbolo. u-onwnto, co>J\ l>lancu e ,·aghi,elle non cl l)Rro 11llbh1no 10Ho r11i:10111' I.a ma,;.;a degli in;;eJ.{nnntinon hn.ancora la J)ercezione :::~:,~~:~;r~/·.~:~~:\;:~;~:· 1~\ 1 1 : 11 ;:<';;~:!.:i~~'.'e 1 iirM. ('.-rRmlcoln, t'h e, chiitrlt di difendere nei propri int('re,;si gli interessi della. (,,· 0 , 11 ,uun <'RiTit.1.). I nu.ziouc e della ciYiltà. e tutte le ,•olte che si lotta. ,:;ol- Gno
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