Critica Sociale - Anno XII - n. 13-14 - luglio 1902

216 CRITICA SOCIALE secutivi nella fol'llrnzionc naturale conservano inal– terati i caritttcri predominanti, siamo in{totti 11 con– siderare questi nuclei sociali come il prodotto imme– diatamente succcssh·o all'individuo uomo, nulla ftlSC' della evoluzione che segue ht formnzione biologicn. Fm tali nuclei si im1>eg1rn, ,,er la sopraYvivcnzn o per il predominio, la medesima lotta che nel cam1>0 animale si combatte fra i liberi indi,•idui, e lo leggi darwiniane, che non sussistono o sono profonda• mente fuorviato nella vita socitLlc elci ~ingoli uomini, ugiscono fra quelli in tutta la loro cruda e inesoro– bile rigidezza. Soltanto che, in questo caso, la so– pravvivenza del piit forte e del piì1 adatto non ò la sola legge detNminantc la vit.toriA. cli un nucleo sugli altri, 1>oichòfra i vari nuclei operano anche lo stesse cause e le stesse leggi che, nella nrnssiL sociale amorfa, hanno prodotta lit loro formazio11e; cioò pili nuclei, capaci cli una. medesima azione so– ciale, eliminano la lotta interna in base a1la loro azione principnle e costituiscono un secondo nucleo sociale derivato, che sta in rap1>orto coi primi come questi coi rispettivi com1>onenti elementari. Così per gradi procede la ,·ita dcll'org-anismo so– dale, e il carattere 1>rodominanto llcll 1 incli,•iduo 1>ri- 111itivo,persistendo e percorrendo tutta, la scala. dei nuclei del'iv1tti, ingigantisce e sublima. [dentico procos1:10 si verifica. nella lentft forma,'.iono del pensiero, dovo le innumerevoli sensazioni SO· \'rRJ)ponendosi determinano 1' idea, o le idee con– crete l'idea astratta, finchò si ilrriva a quelle conco– zioni generali in cui 11011 ò pill nessuno dei singoli veri, ma ò invece, lucido e puro, <1ucl tanto che ò comune a tutte le cose. L'evoluzione storica dello ::,tt~to è lo svolgimento di questa leggo. 1!:::lso ha lo sue origini nella. lontana preistoria delle t.ribì1 selvagge e, attrnvorso una lotta di seleziono ininterrotta e a fusioni o sovrnpf)Osi– zioni incessanti, ò pervenuto alle attuali autonomie nazionali e si incammina ora rapidamente verso le ft.:dera.zioni internazionnli e continentali. )la, attnt– verso questa secolare peregrinazione, esso ha co11- ,;en•11to inalternto lo linee carntterh,tichc del lil>c1·0 abitatore dello spiagge lacustri o delle caverne; e questi, mentre gmdotamente si ,;po~liava dei princi– pali suoi carnttel'i 1>rimitivi 1 li trnsmetteva ai nuclei succedentisi, come eredità indistruttil>ile ed immu– tabile. Como il solntggio infatti, lo Stato non ha ultra fine che lit sua consen•aziono o la sua pros1>e-– rità, per esso non esiste altro vincolo che quello della forza, o forz:.~ e diritto so110 una medcsinm cosa; violenzR, v1111ith, idolatria della forma, senti– mento religioso, sono passati inaltomti dal selvaggio ttllo Stato. 8, dalle ufficiali cerimonie religiose alle dorate lince dei suoi rappresentanti, dalla ostenta– zione di forza e di ricchezza, con cui lo Stato spes~o maschera la. miseria pubblica, alle stragi e alle so– prulfazioni, che in nome suo si compiono, noi assi– stiamo quotidianamente, per opera dello Stato, iul ntti 1 che 111 coscicm:u progroclibt di o~ui individuo schiva e detc~ta. . .. Nella lllflSSil cli 1111 nucle1J liOCÌUlt• ~uno, per 11eces– siU1 dinamica, eliminato le .azioni individuali in hase alle quali esso si ò costituito, perciò, quanto più il nucleo sarà. innnnzi nel processo di e,·oluziono e quanto pii', san\ 11u111cricame11t0 vasto, tanto pili sa• nrnno, nei suoi individui, affievoliti o lontani g-li stimoli ull'esereizio della loro azione indivilluulo principale. 1\ nzi, possiamo ritenere che negli indi– vidui costituenti un nucleo sociale evoluto, come lo Stato Rttunlc, ud eccezione di quelli in cui si sht verificato un arresto di svilu1>J>O o siano emersi ca– ratteri degenerativi e, in certe coudizioni, ad cccc– ziouo anche di quelli nei quali esista lit coscien:m di rappresentare o impersonul'C lo ,"ti1to 1 non rinrnne piì.1fril.ccia flkt11ht dei caratteri predominanti ncll'i11- clidduo primitivo. Di mano in mtrno che tale scomparsa si a11dr1) verifìcaudo, i <'11ratterisecondari o latenti passernnno in prima linea o le azioni individuali seconch1rie dh·onteranno principali. E 1>oichè,nel campo sociule come nel campo fisico: la graudezz:t delle forze ò relat.iva; in condizioni prossime all'equilibrio, cioò in mrrncanza. di µ-randi forze, le piccole producono g-li stessi effetti delle grandi o lo azioni sociali gii't secondarie subinrnno le stesse le!,:';.:ie protlurrnnno i medesimi effetti delle principali. t;or;:rcranno quindi nuovi nuclei, indipendenti cllli primi, poichè in ge- 11erale le azioni secondarie ug-uali non 1tppartengo110 ad individui in cui sono e;:ruali le azioni principali, e l'azione sociale finitu, di cui essi snnrnno c11paci 1 sarà ht sommu di quelle nzioni secondarie, spogliaht e liberata da tutte le deviazioni e lo singolarità. che, rig-uardo ed esse, si possono 1>rcsentaro nei vari in– dividui. Fra questi nuclei secondari si impegneri\ ht lotrn di selezione e ag'irà la stessa leggo sociale che 1111 agito sugli indiYidui e sui nuclei primari e che, per l'analogia. col fenomeno psicologico della fonnn• zione delle idee, si potrebbe chiamare legge di astru• 1.ione sociale. 'l'utti questi nuclei elimineranno 1101 loro seno 1 1 1180di quelle azioni secondario di cui sono il prodotto, o l'individuo che, in principio, in rapporto a. queste azioni si poteva considerare libero eia ogni vincolo come nella sua vit11selv:1ggia lo ora rispetto all'azione principale, antlr:ì gn1datttme11rr perdendo la consuetudine o l'attitudine all'esercizio della azione FJl)Cialusecondarht, in modo che ficl cam1>0sociale 1:1i 1.mclrà prepara11llo il terreno al pre• dominio di nzioni di terzo ordino che, prccede11tc- 111ente,nuche nelh~ considernziono dell'individuo, 110- tevano csscn• irrn,·,•crtite o fril::lCUrahili. E così vi11 inclefinitamcntc. · Per la leggo superiore della continuit,\clei fenomeni nat.urnli, fJCr 111quale nello svolgimento cli ne!li,UH rutto fisico si verificano cambiamenti repentini o siliti o per cui nel mondo organico non esiste soparazionr ncthL fra. viti\ o morte, nolPol'l,t'anismo sociale 11011 esii:itono passnggi subitanei dal dominio di un'azione socialo nl dominio cli un'altra e, prima che una tru– monti, le successivo di piìt ordini sono ~òrte ed hanno 11g-ito.Così nel mondo umano, ~orgono 1 si elimi1rnno, gi fondono e si 1H·o1>agano,inc;ilzando ed intcrsc– Ctindosi1 i nucloi sociali, come onde eteree in uno spazio senza contini. L'individuo 8i trasforma cd i 8UOicarattol'i, pc1·corrc11do un cielo completo, ven• gono " lui dalla grande massa sociulc e da lui si allontanano attmverso quello onde fino a che vtrnno a perdersi ncll'uma11W1. La. storia e la scienza ci insegnano che le azioni individuali secondarie sono lo azioni economiche o 11ell'evoluzione tSOcialenoi constatiamo che ai nuclei di primo ordine, i quali genernrono lo Stato, suc• cossero nell'importanza e nel tempo i nuclei econo– mici, ai quuli propriamente la ,;cienza positiva lm dato il nome di ch1ssi. La storia delle classi si iniziiL colla divisione dogli uomini in J)O!'Jlles1:1ori della ric– chezzil ed in di8ereclati, si svilup1rn nelle vario fasi dcll'economh1 " schia,·i, a scn•i ed a salariati, pass11 per il trionfo della borghesia e 13'i11cammina\'Orso il trionfo del proletul'into, m!L In loro costituzionC' l'bbo (>Oril p11ssato, quasi sempre, il carattere di fenomeno ,rnturalo ,;pontanco cd ii1co8cientc, e sol– ianto in questi ultimi decenni sorsero le primo clas::-ii e i primi nuclei Sf>ecificamentc eco11omici. Donrnqno troviumo nuclt!i, nel cui seuo siano eli– minate le azioni economiche, nb1Ji1tmo una elosse organizzata. e vitale. Le Cooperative di 1,rocluziono e gousumo, le Leg-he cli resistcnztt o le Camere di hlVoro sono i veri germi dei grnndi nuclei sociali

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